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Fuorigioco

Su WhatsApp possono spiarti | C’è un metodo che però nessuno usa a prova di bomba

WhatsApp è una delle applicazioni di messaggistica istantanea più utilizzate e apprezzate, sia per via della sua facilità d’utilizzo, che per la sua incredibile attenzione alla privacy. E dato che di malintenzionati ne è pieno il mondo, ecco a voi un metodo per stare più al sicuro e tenere lontani gli hacker dal vostro profilo.

WhatsApp, maestro di sicurezza

Il ritorno di whatsApp

WhatsApp, col passare degli anni, è diventato uno dei servizi di messaggistica istantanea più utilizzati al mondo, con miliardi di utenti attivi ogni mese. Le funzionalità che lo compongono, sono ormai considerate essenziali nella vita di tutti i giorni, dato che riguardano ogni aspetto possibile della comunicazione interpersonale.

Gli aspetti che più hanno fatto affezionare il pubblico a quest’applicazione, diffusa ormai su ogni dispositivo mobile, sono due su tutti: la semplicità d’uso e la sicurezza. WhatsApp presenta infatti un’interfaccia estremamente intuitiva, che riesce a indirizzare in maniera veloce e inequivocabile alla funzione che si vuole utilizzare.

Che si voglia inviare un messaggio di testo, registrare una nota vocale, effettuare una chiamata vocale o una video chiamata, sarete in grado di farlo con pochi semplici tocchi, quelli giusti. E anche i menù più avanzati, come quello per abilitare l’invio di immagini in alta qualità, non è poi così complicato da raggiungere smanettando un po’.

A livello di sicurezza, WhatsApp ha adottato ormai da diversi anni un sistema estremamente funzionale, costruito proprio per evitare che i malintenzionati riescano a leggere le conversazioni di tutti: la crittografia end-to-end.

Senza andare troppo nello specifico, e lasciando la spiegazione tecnica all’articolo di seguito, basti sapere che la crittografia end-to-end è un sistema studiato proprio per tenere lontane le occhiate indesiderate e pare funzionare piuttosto bene.

Ma c’è chi cerca sempre nuovi metodi per spiare le vostre chat e, per fortuna, crescono anche i metodi possibili per difendersi da questi brutti ceffi dell’internet.

Verifica in due passaggi

Difendiamoci

Parliamo dunque di alcuni metodi utili a prevenire che gli spioni interferiscano con le nostre chat di WhatsApp. Molto spesso, è facile che ci si trovi tentati a sbirciare chat altrui, anche solo per fare uno scherzo o per qualche pettegolezzo. Ma tutti hanno diritto di sentirsi al sicuro ed è così che WhatsApp mette a disposizione i mezzi per farlo.

Uno dei metodi che ci sentiamo di consigliarvi, vista la facilità con cui potrete impostarlo e l’efficienza che ha dimostrato negli anni, è la cosiddetta doppia autenticazione. Il fine di questo metodo, è permettere a WhatsApp di riconoscere che gli utilizzatori, in quel momento, siete proprio voi.

Attivarla è semplicissimo e richiede pochi secondi.
Dovrete aprire l’applicazione di WhatsApp sul vostro dispositivo e accedere alle impostazioni del proprio account. Facendo attenzione, noterete che la seconda voce che WhatsApp vi propone nel menù davanti a voi, sarà definitiva “verifica in due passaggi”.

A questo punto avete quasi finito.
Basterà infatti premere sopra “Verifica in due passaggi”e impostare un codice segreto di 6 cifre. Mi raccomando, fate molta attenzione: si tratta di un vero e proprio PIN, vedete dunque di memorizzarlo o di scriverlo da qualche parte sicura, perché dimenticarlo potrebbe darvi non pochi problemi nell’accedere a WhatsApp dal vostro account.

Nel caso in cui però, doveste dimenticare il codice, non preoccupatevi, c’è la soluzione. Vi basterà richiedere il recupero via mail, all’email con cui avete effettuato la sottoscrizione a WhatsApp. Fate solo attenzione, quando impostate il PIN, a segnalare che volete la mail come eventuale metodo di recupero.

Touch ID

Basta un dito

Ricordate inoltre che potrete disattivare la “Verifica in due passaggi” in qualsiasi momento, nel caso temiate più di dimenticare la password piuttosto che venire spiati. Anche perché, esiste un altro metodo, forse anche più sicuro ed efficace, per proteggere il vostro account e le vostre chat.

Si tratta di un metodo che non sfrutta alcun codice numerico o alfanumerico ma fa affidamento alle, cosiddette, “credenziali biometriche”. Si tratta dell’impronta digitale.

Quello dell’impronta digitale è un metodo utilizzato da molti, oltre che per WhatsApp, per la protezione dell’intero cellulare. Sono in tanti ad avere lo sblocco del cellulare con il Touch ID, così che nessuno possa nemmeno cercare di sbloccarlo. Alcuni telefoni, come vari modelli di iPhone, presentano il Face ID, che permette il riconoscimento tramite il viso del proprietario.

Impostare il Touch ID su WhatsApp è molto semplice e veloce.
Basterà aprire WhatsApp, premere i tre puntini, premete su “Impostazioni” dal menù a tendina che vi spunterà, e ci si troverà già nel menù giusto. A questo punto, scorrete fino alla voce “Privacy” e premete. Fatto?

A questo punto, scorrete fino ad arrivare alla sezione “Blocco Schermo”. A quel punto, potrete selezionare varie opzioni, tra cui proprio il riconoscimento biometrico dell’impronta digitale.

Potrete inoltre decidere se iniziare a utilizzare il Touch ID già nel momento in cui impostate l’opzione o se aspettare un’ora. Nel caso abbiate bisogno di lavarvi le mani, correte a farlo!
Ovviamente, nel caso in cui il lettore d’impronte del vostro telefono abbia qualche problema nel riconoscimento, potrete comunque accedere con il codice di sblocco. E ovviamente, potrete disattivare quest’opzione in qualsiasi momento, come per la “Verifica a due passaggi”.

This post was published on 25 Giugno 2023 11:00

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

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