I fulmini di Giove non fanno più parte solo della mitologia greco-romana: anche il gigantesco pianete ha i suoi lampi
Decenni di film, videogiochi e libri fantascientifici ci hanno abituato ad immaginare gli altri pianeti come luoghi estremamente diversi dalla Terra, con proprie leggi fisiche e naturali. Viene da chiedersi se davvero esista tutta questa differenza o se, in realtà, ci siano molte più cose in comune di quante ne possiamo immaginare.
Ad esempio, i fenomeni atmosferici possono essere tanto diversi da quelli che viviamo ogni giorno? Un fulmine di Giove è come un fulmine terrestre?
Nel regno dello spazio, i fulmini di Giove continuano a incuriosire gli scienziati e la missione Juno della NASA è in prima linea in questa esplorazione. La sonda ha recentemente registrato un fulmine illuminante in un vortice vicino al polo nord di Giove, fornendo ulteriori informazioni sui fenomeni atmosferici del più grande pianeta del nostro sistema solare.
Proprio come i fulmini terrestri, che nascono dalle nubi d’acqua, più frequentemente vicino all’equatore, anche il clima tempestoso di Giove genera fulmini. Tuttavia, i fulmini gioviani non provengono esclusivamente da nubi d’acqua, ma piuttosto da nubi composte da una soluzione di ammoniaca e acqua, e la maggior parte di queste tempeste elettriche si verifica in prossimità dei poli.
La missione Juno continuerà a orbitare più vicino a Giove nei prossimi mesi, sorvolando il lato notturno del pianeta. Queste manovre promettono di offrire numerose opportunità alla suite di strumenti scientifici della sonda per catturare altri fulmini, approfondendo così la nostra comprensione delle condizioni atmosferiche e dei modelli su Giove.
L’immagine dei fulmini di Giove è stata catturata mentre Juno terminava il suo 31° flyby ravvicinato del gigante gassoso il 30 dicembre 2020. L’immagine grezza è stata elaborata nel 2022 dal citizen scientist Kevin M. Gill, utilizzando i dati provenienti dallo strumento JunoCam a bordo della sonda. Quando l’immagine grezza è stata scattata inizialmente, Juno si trovava a circa 19.900 miglia (32.000 chilometri) sopra le cime delle nuvole di Giove e si stava avvicinando al pianeta a una latitudine di circa 78 gradi.
L’immagine catturata da Juno non è solo un’istantanea notevole, ma anche un dato prezioso per gli scienziati che studiano le complesse dinamiche atmosferiche di Giove. L’osservazione dei fulmini su Giove può fornire importanti indicazioni sulle condizioni atmosferiche che favoriscono queste scariche elettriche, come il grado di turbolenza, la distribuzione di acqua e ammoniaca e la struttura termica dell’atmosfera del pianeta.
Uno degli aspetti intriganti di questi fulmini gioviani è la loro concentrazione polare, una differenza significativa rispetto alla prevalenza equatoriale della Terra di tali fenomeni. Mentre sulla Terra l’aria calda proveniente dall’equatore sale e crea temporali che producono fulmini, la ragione dei fulmini polari di Giove è ancora oggetto di ricerca.
La missione Juno della NASA esplora Giove dal 2016, fornendo dati preziosi sul campo magnetico, la gravità e le dinamiche atmosferiche del gigante gassoso. Mentre Juno continua a effettuare sorvoli ravvicinati nei prossimi mesi, gli scienziati sperano che la sonda non solo fornisca immagini più accattivanti, ma anche dati cruciali per aiutare a svelare i misteri del violento clima di Giove.
Questi sforzi ampliano anche la nostra comprensione dell’ampia gamma di comportamenti atmosferici dei pianeti del nostro sistema solare.
This post was published on 22 Giugno 2023 9:00
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