Una nuova incredibile immagine del telescopio Webb mostra 45.000 galassie nate nei primi secoli dell’Universo
Quante galassie entrano in una foto? Sembra un indovinello o una barzelletta, eppure è una domanda che da oggi può ricevere una risposta precisa ed assolutamente incredibile.
Le moderne tecnologie ci stanno portando ad una consapevolezza dell’Universo inimmaginabile fino a pochi anni fa: oggi possiamo avere illustrazioni nitide di buchi neri, galassie lontanissime e stelle neonate. Ora, una nuova immagine ci mostra quanto può essere immenso il cosmo.
Questa immagine a infrarossi scattata dal telescopio spaziale Webb comprende più di 45.000 galassie, molte delle quali esistevano nei primi miliardi di anni dell’universo.
L’immagine cattura il campo GOODS-S, una regione dello spazio in direzione della costellazione di Fornax. L’immagine è stata scattata nell’ambito del JWST Advanced Deep Extragalactic Survey (JADES), un programma che effettua immagini del cosmo in profondità per capire come è nato l’universo così come lo conosciamo.
Nel campo di GOODS-S, che è stato fotografato dallo strumento NIRCam di Webb tra il 29 settembre e il 10 ottobre dello scorso anno, si nascondono galassie risalenti all’Epoca di Reionizzazione dell’universo, il periodo in cui le prime stelle e galassie emersero dall’oscura foschia primordiale che le aveva precedute.
Durante l’Epoca di Reionizzazione, la composizione gassosa dell’universo lo rendeva opaco alla luce; col tempo, le regioni più dense dell’universo si sono raggruppate e sono collassate sotto la forza di gravità, schiarendo il cosmo e dando origine alle stelle e alle galassie che lo adornano oggi.
Molte delle sorgenti luminose in questa immagine sono viste come erano quando (e prima) l’universo aveva appena 600 milioni di anni; ora ha quasi 14 miliardi di anni.
Oltre al fatto che le galassie nell’immagine sono semplicemente esistenti – Webb ha preso l’abitudine di individuare strutture così straordinariamente antiche – i dati di Webb hanno rivelato ai ricercatori che in quel momento antico si stava formando un turbinio di stelle.
Quasi tutte le galassie che abbiamo trovato mostrano queste firme di linee di emissione insolitamente forti che indicano un’intensa formazione stellare recente. Queste prime galassie erano molto brave a creare stelle calde e massicce
Ha dichiarato in un comunicato della NASA Ryan Endsley, astronomo dell’Università del Texas ad Austin, che ha studiato queste prime galassie
Queste stelle calde e massicce emettevano radiazioni che ionizzavano il gas circostante, contribuendo alla reionizzazione dell’universo.
Webb ha cambiato le carte in tavola per osservare e decifrare le macchinazioni dell’universo primordiale. Osservando le lunghezze d’onda dell’infrarosso, Webb può tagliare il gas dell’universo per individuare alcune delle prime luci del cosmo.
In precedenza, le prime galassie che potevamo vedere sembravano solo piccole macchie. Eppure quelle macchie rappresentano milioni o addirittura miliardi di stelle all’inizio dell’universo. Ora possiamo vedere che alcuni di essi sono in realtà oggetti estesi con una struttura visibile. Possiamo vedere raggruppamenti di stelle che nascono solo poche centinaia di milioni di anni dopo l’inizio del tempo
Ha dichiarato Kevin Hainline, astronomo dell’Università dell’Arizona, nello stesso comunicato
Webb si sta avvicinando al primo anniversario delle sue operazioni scientifiche e ha già prodotto una marea di dati per astronomi e astrofisici per perfezionare le idee precedenti sull’universo e introdurne di nuove. Se il sistema sarà in funzione per almeno altri 10 anni – e potenzialmente fino a 20 – ci aspettano immagini meravigliosamente belle e una scienza ancora più straordinaria.
This post was published on 8 Giugno 2023 9:00
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