Sono arrivate le sentenze definitive per quanto riguarda la causa tra Iliad e Vodafone: alla fine non è finita bene per entrambi.
In Italia, ma in generale nel mondo, c’è una concorrenza spietata tra i vari operatori telefonici e ogni azienda cerca davvero qualsiasi modo per accaparrarsi clienti.
Tutte le aziende che offrono un prodotto devono cercare di superare la concorrenza di altre società e lo deve fare in maniera del tutto leale con i mezzi leciti che ha a disposizione.
Gli operatori telefonici puntano molto sulla qualità della loro copertura, sui contenuti dell’offerta e soprattutto sul prezzo per poter battere le aziende concorrenti.
Se la concorrenza dovesse rivelarsi sleale a quel punto interverrebbero le aziende antitrust, come l’italiana AGCOM, che aprirebbero un’inchiesta.
Questo è proprio quello che è successo a Vodafone che è stata accusata di concorrenza sleale da Iliad.
La prima citazione in giudizio da parte di Iliad è arrivata nel luglio del 2019, praticamente poco più di un anno dopo l’arrivo dell’operatore in Italia.
Proprio in quella data è iniziata la lunghissima causa tra i due operatori che è stata presa in carica dal Tribunale di Milano, il quale qualche giorno fa ha dato la sentenza definitiva.
Come abbiamo anticipato nel paragrafo precedente, la prima causa di Iliad nei confronti di Vodafone è stata quando il nuovo operatore ha fatto il suo esordio in Italia nel 2019.
Per celebrare il suo ingresso nel mercato italiano, l’azienda aveva proposto una promo vantaggiosissima e tanti clienti degli operatori classici decisero di cambiare.
Molti clienti che avevano un contratto con Vodafone (ma anche con altre aziende) decisero di portare il loro numero in Iliad.
Questo ha causato un vero e proprio boom di passaggi da Vodafone a Iliad che ha mandato in tilt l’operatore rosso, causando estremi ritardi nella portabilità.
Questi ritardi non sono stati visti di buon occhio da Iliad che li ha visti come un tentativo di sabotaggio nei confronti del nuovo operatore: ecco perché la prima citazione in giudizio.
L’accusa più importante che Iliad ha mosso nei confronti di Vodafone è arrivata però successivamente, addirittura per azioni che si sono svolte dal 2018 fino al 2020.
Secondo le accuse di Iliad, Vodafone avrebbe inviato ai propri ex clienti (tra cui quelli che sono passati proprio a Iliad) degli SMS comunicazioni e offerte ingannevoli per invogliarli a tornare con loro.
In questi giorni è stata pubblicata la sentenza del Tribunale di Milano della causa di Iliad nei confronti di Vodafone, ma in fin dei conti nessuna delle due aziende può ritenersi soddisfatta.
Questo perché il giudice ha dato ragione solo in parte al nuovo operatore Iliad, mentre per il resto ha approvato la contro risposta di Vodafone.
Per la questione ritardi nella portabilità da Vodafone a Iliad il Tribunale di Milano ha dato ragione all’operatore rosso confermando che i ritardi in questione erano dovuti principalmente alla mole ingente di clienti che stava effettuando il passaggio.
Vodafone è quindi stata assolta da questa prima accusa.
Per quanto riguarda le accuse dei messaggi winback ingannevoli di Vodafone, il Tribunale di Milano ha dato invece ragione a Iliad.
Dopo aver analizzato gli SMS si è scoperto che Vodafone riportava all’interno dei massaggi solo i costi mensili, mentre non erano riportati i costi totali come quello della SIM o di attivazione della promo.
Il Tribunale di Milano ha quindi accolto la richiesta di inibizione della condotta nei confronti di Vodafone, ma non ha accettato la richiesta di risarcimento danni pari a 500 milioni di euro, ritenuta ampiamente congetturale.
Inoltre, Iliad dovrà pagare 2/3 delle spese legali con il restante che invece sarà pagato da Vodafone.
This post was published on 19 Maggio 2023 5:30
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