Continuano le ricerche della NASA alla ricerca di fonti di vita e pianeti abitabili: il prossimo obiettivo per i viaggi spaziali potrebbe essere Urano.
La NASA è da anni alla ricerca di fonti di vita nello spazio e magari nuovi pianeti abitabili in vista della lontana, ma sempre allarmante, fine del mondo.
Il discriminante che appunto fa la differenza tra un pianeta con possibile forma di vita oppure no è la presenza di acqua allo stadio liquido.
Sappiamo che nel Sistema Solare al momento solo la Terra ha delle condizioni necessarie e sufficienti atte a garantire lo sviluppo di forme di vita, ma non è ancora detta l’ultima parola.
Gli scienziati della NASA da anni stanno studiando i pianeti della nostra galassia e anche di quelle vicine per cercare di arrivare a scoperte senza precedenti.
Mentre proseguono gli studi sulla NASA sul nucleo di Marte e sulla sua formazione, l’agenzia aerospaziale sembra aver scoperto un dettaglio su un altro pianeta molto lontano che potrebbe cambiare le carte in tavola.
Stiamo parlando di Urano, o meglio, delle sue lune e sembra proprio che sia stata trovata dell’acqua liquida su di esse.
Urano è il settimo pianeta del Sistema Solare per distanza dal Sole e quindi già solo per questo non sembrerebbe proprio l’ambiente ideale per ospitare forme di vita.
Un altro importante motivo è che si tratta di un gigante gassoso, come Giove, essendo formato da intense nubi di idrogeno ed elio.
Le condizioni di vita su Urano, poi, sarebbero impossibili anche a causa della sua temperatura superficiale che oscilla tra i -214 °C e i -205 °C.
Se è così remoto e inospitale, come mai la NASA si sta concentrando molto proprio su questo pianeta? La risposta sembra essere nascosta nelle sue lune.
Urano, oltre ad avere gli anelli come Saturno, ha anche 27 “lune”, ovvero dei satelliti che orbitano intorno a esso, proprio come la nostra Luna.
Questi corpi celesti sono infinitamente più piccoli del pianeta e a differenza di Urano sono formati da roccia, o meglio, da ghiacci data la distanza siderale dal Sole.
Tra queste 27 lune la NASA ha analizzato principalmente i dati di due di esse, ovvero Titania e Oberon.
Gli scienziati hanno recentemente analizzato i dati provenienti dalla sonda Voyager 2, mandata in orbita di Urano ormai quasi 40 anni fa e sembrano aver fatto una scoperta sensazionale.
Una ricostruzione dettagliata al computer ha poi fatto il resto e un’analisi ulteriore hanno fatto evincere la possibilità di presenza di acqua liquida in ben quattro delle lune di Urano.
Come la stessa NASA ha comunicato su Twitter, le lune più grandi di Urano potrebbero avere dei veri e propri strati oceanici tra il nucleo e la crosta ghiacciata.
In particolare il nuovo studio ha rivelato che le lune Ariel, Umbriel, Titania e Oberon potrebbero contenere oceani salati a decine di chilometri di profondità.
Questo non è tutto: le nuove ricostruzioni computerizzate hanno anche rivelato una presenza simile anche in una delle lune di Saturno, ovvero Encelado.
Questa scoperta ha fatto scattare subito l’attenzione della NASA proprio su Urano e il programma di esplorazione spaziale potrebbe contenere proprio una missione sul gigante ghiacciato nell’immediato futuro.
Il pianeta dista quasi 2 miliardi di anni luce dalla Terra, ma la presenza di acqua potrebbe essere la nuova svolta per l’umanità.
This post was published on 7 Maggio 2023 16:30
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