Il Reddito di Cittadinanza è stata una delle misure politiche, che più hanno fatto discutere nelle scorse legislature. L’attuale Governo Meloni però, pare intenzionato a rimuovere totalmente questa procedura a partire da quest’anno. Ma l’Europa potrebbe mettere i bastoni tra le ruote.
Reddito di Cittadinanza, Destra contraria
Il Reddito di Cittadinanza è il nome dato ad una misura politica ed economica che, negli ultimi cinque anni circa, ha rappresentato un punto fermo delle politiche del Movimento Cinque Stelle, allo scopo di riattivare un mercato del lavoro stantio.
La misura, di tipo tendenzialmente assistenzialista, prevedeva l’erogazione di una quota di denaro, riservata a disoccupati o inoccupati, con reddito ISEE inferiore a 9360 euro l’anno. In più, era necessario che, in caso di patrimonio immobiliare, questo non superasse i 30.000 euro annui (prima casa esclusa), mentre il patrimonio mobiliare (finanziario) non doveva superare i 6000 euro annui.
Dicevamo che la misura prevedeva l’erogazione di una cifra, il cui ammontare massimo era di 780 euro, che andava ad integrare eventuali altri redditi. La misura non era illimitata, e doveva servire a coprire un periodo di alcuni mesi, utili a permettere al ricevente il RDC, di cercare un nuovo lavoro, godendo comunque di un piccolo sostentamento nei mesi da disoccupato.
Tuttavia, la riattivazione del mercato del lavoro non è avvenuta come sperato, i centri dell’impiego non hanno collaborato a dovere e tutto ciò ci porta alla decisione del Governo Meloni.
Dal 1° settembre 2023 infatti, il Governo Meloni abolirà il Reddito di Cittadinanza poiché considerata una misura di puro stampo assistenzialista, che non aiuta nella ricerca di un posto di lavoro stabile o in un percorso di formazione.
Arriva il Reddito Europeo
Tuttavia, non si fa nemmeno in tempo a dire addio al Reddito di Cittadinanza che, dall’Europa arriva un’indicazione che mira più o meno nella stessa direzione. Si tratterebbe di un sussidio europeo.
Il governo, al momento è impegnato a pensare a qualcosa che permetta l’adeguata sostituzione di una misura come quella del RDC. Come aiuto alle fasce più povere della popolazione, l’Esecutivo starebbe attuando una riforma fiscale che vada a modificare l‘Ires, la tassa sulle imprese, col fine di favorire le assunzioni.
L’Europa ha però ribadito come, nei vari stati membri, non sia tollerabile abbandonare i più indigenti a situazioni di povertà senza uscita. Ricordiamo che ad oggi, in Italia, le persone in condizioni di povertà assoluta sono più di 5 milioni e mezzo, di cui 1 milione e mezzo circa, bambini.
L’Eurocamera dunque, ha di recente approvato un emendamento a firma del gruppo socialista, di cui fa parte il Partito Democratico, per l’istituzione di un reddito minimo. Le compagini politiche nostrane, hanno subito mostrato disomogeneità nelle risposte: il Centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia) si è da subito mostrato contrario alla misura, mentre il terzo polo (Italia Viva, Azione) ha scelto di astenersi.
Subito, insieme alle polemiche, si sono levate le domande. Perché il Centrodestra è contrario alla norma?
La compagine di governo, pare impegnata nella formulazione di sussidi simili, che andrebbero ad agire sulle fasce più povere della popolazione, con criteri diversi però dal reddito minimo europeo. Il Governo Meloni infatti, prevede forme d’aiuto che non andrebbero oltre i 350 euro mensili per i soggetti occupabili e fino a 500 euro mensili, per chi non è in grado di lavorare.
Al contrario, il reddito europeo non agirebbe sulla base della capacità lavorativa dei singoli, ma sulla base dell’indicatore AROPE, che identifica quale sia la soglia di povertà. Corrisponde al 60% del reddito medio percepito dagli abitanti di ognuno degli stati membri.
L’importo dunque non sarebbe fissato a monte, ma varierebbe al variare del Paese preso in esame. secondo i dati più aggiornati di Eurostat e Istat, il 60% del reddito medio italiano corrisponde a circa 10.500 euro all’anno, cosa che porterebbe l’ammontare del reddito minimo europeo, ad oscillare tra i 550 e gli 875 euro al mese.
Tale ammontare si avvicinerebbe o, addirittura, supererebbe quello del Reddito di Cittadinanza. Che sia questo il motivo per cui il Centrodestra si dice contrario?