Dragon Ball è uno di quei brand che tutti conoscono e amano. Si tratta di un manga, scritto e disegnato da Akira Toriyama che, grazie ai temi trattati e al linguaggio semplice, immediato ma coinvolgente, è riuscito ad appassionare milioni di lettori, di ogni età. Uno dei punti di forza sono i suoi personaggi, di cui Goku è sicuramente il più noto rappresentante.
Dragon Ball e l’arte di improvvisare
Come detto, Dragon Ball nasce come manga. Inizia la sua serializzazione sulla rivista giapponese Shonen Jump, nel 1984. L’autore, Akira Toriyama, era già noto al pubblico nipponico che aveva imparato ad amarlo con opere come Dr.Slump, in cui i lettori iniziano a fare conoscenza coi personaggi e con lo stile di Toriyama, scanzonato, rotondeggiante eppure molto preciso.
Toriyama però, non prevedeva assolutamente che la sua storia potesse riscuotere il successo che ebbe poi, sia in Giappone che nel resto del mondo. L’autore, ha più volte dichiarato infatti, di sentirsi sicuramente molto felice di ciò ma, nonostante tutto, di non aver mai voluto cercare di costruire una storia, molto spesso per pigrizia.
Dragon Ball, in quasi la sua totalità, è frutto di continua improvvisazione di un mangaka dalle idee semplici ma funzionali. Una delle tante dichiarazioni a riprova di ciò, arriva direttamente da Toriyama, dalla pagine del primo volumetto pubblicato di Dragon Ball:
L’intera storia è, per sommi capi, stabilita, ma i dettagli e il finale intendo crearli sul momento. In questo modo potrò divertirmi anche io, provando l’ebrezza di non sapere cosa mi inventerò e la libertà di disegnare ciò che voglio.
Chi sei? Goku (non) lo sai
Il successo di Dragon Ball sarà enorme. Poco dopo l’inizio della pubblicazione del manga, verrà lanciata in Giappone la serie animata che seguirà le vicende dei personaggi, che il pubblico aveva imparato ad amare. E a seguire, il mondo verrà inondato dai videogiochi di Dragon Ball. Da poco è stato anche annunciato il ritorno di una saga storica.
Tra i tanti personaggi che compongono il roster in continua evoluzione di Dragon Ball, uno su tutti spicca e viene ricordato ancora oggi come uno dei migliori protagonisti di manga e anime di sempre: Son Goku o, per noi occidentali, solo Goku.
Nonostante Dragon Ball abbia dei momenti di estrema coralità, Goku resta sempre il vero fulcro del racconto. Personaggio insolito, molto sbadato e totalmente estraneo alle usanze del mondo, dal cuore puro e dalla forza inimmaginabile. L’ispirazione dietro la sua creazione è da ricercare nel personaggio di Sun Wukong, il ragazzo monaco-guerriero, protagonista del classico della letteratura cinese, Il Viaggio In Occidente.
A confermarlo è lo stesso Toriyama che, in una dichiarazione rilasciata i primi tempi della pubblicazione di Dragon Ball, scriveva:
L’ambientazione di Dragon Ball è si cinesizzante -senza una particolare ragione- ma non la considero circoscritta alla sola Cina
Goku è più intelligente di quanto si pensi
Goku è un personaggio che non ha bisogno di analisi troppo profonde, che non ha troppo sfaccettature da analizzare. È un personaggio semplice e puro, che trova la sua ragion d’essere nella sua continua lotta contro il male e contro la sofferenza. Un combattente, che non si tira mai indietro davanti ad una battaglia, a prescindere da quanto potente sia il suo avversario.
Goku però, è anche un bambino cresciuto tra i boschi, senza alcun contatto con la civiltà fino ad un’età abbastanza avanzata. Sono tantissime le gag, specialmente nella prima parte del racconto, in cui Goku apprende cose del mondo che per tanti sono ovvietà, ma che per lui rappresentano scoperte vere e proprie.
Pensiamo ad esempio a quando conosce Bulma, scoprendo di fatto, cosa siano le ragazze e in cosa siano diverse dai ragazzi; altro esempio è quando diventa promesso sposo di Chi-chi, senza sapere minimamente cosa sia uno sposo e cosa significhi matrimonio. Ma il suo cuore puro, lo porta semplicemente a rispettare la promessa presa. La storia poi, la sappiamo tutti.
Nel capitolo 12 del manga, Goku ha una trovata decisamente smaliziata: giunto sul Monte Padella, Goku si imbatte nello Stregone del Toro. I due iniziano a conoscersi e lo Stregone si rende conto di essere di fronte al nipotino di Son Gohan, suo ex compagno di allenamenti presso il Maestro Muten (o Genio delle Tartarughe nel doppiaggio Mediaset).
Goku si propone dunque di aiutarlo a spegnere l’incendio che divampa inarrestabile, sul Monte Padella ma ad una condizione: lo Stregone dovrà consegnare a Goku la sfera. Considerando quanto puro sia Goku come personaggio, un’azione del genere lascia sicuramente pensare che il nostro protagonista, possa essere più intelligente e scaltro di quanto si pensi.
Ma non durerà molto
Goku però, come personaggio, funzionava proprio per via del contrasto che si creava: quando lottava era uno stratega incredibile, nella vita di tutti i giorni poco più che un tontolone.
Consci di ciò, autore ed editore, decisero che la strada che Goku avrebbe dovuto seguire non era fatto di idee scaltre e di pensieri. A riprova della scarsa memoria e malizia di Goku, arriva il capitolo 20.
Dopo che, qualche capitolo prima, Bulma aveva convinto Goku a cederle la sfera di suo nonno, promettendo di restituirgliela una volta espresso il desiderio (nonostante fosse conscia che dopo i desideri, le sfere diventano sassi e vengono sparse intorno al mondo) succede qualcosa.
Nel capitolo 20, Oolong, il maialino mutaforma, per evitare che il malvagio Pilaf esprimesse un desiderio per conquistare il mondo, lo precede, urlando a gran voce al Drago Shenlong di desiderare… Delle mutandine da donna.
Una volta espresso il desiderio, le sfere diventano dei sassi e vengono lanciate tutte in direzioni diverse. Goku si stupisce della cosa ma Bulma, pare perfettamente conscia della cosa, tanto che è lei a spiegarlo a Goku. Tuttavia, il nostro protagonista, non si arrabbia con lei nonostante a quel punto fosse più che chiaro il raggiro messo in atto da Bulma.
La storia continua tranquillamente, con Goku che inizia gli allenamenti dal Maestro Muten.
Ma quindi, Goku è davvero così tonto?
Per iniziare dobbiamo ricordare che l’intelligenza non è solo l’abilità di risolvere equazioni complesse o di memorizzare grandi quantità di informazioni. L’intelligenza può essere misurata in diversi modi e può manifestarsi in molte forme. Goku è un chiaro esempio di questa diversità di intelligenza.
Potrà non essere il più perspicace quando si tratta di interazioni sociali o di comprendere il mondo che lo circonda ma è indiscutibilmente un genio nel combattimento. La sua capacità di analizzare i punti deboli dell’avversario, di capire come e quando colpire e di adattarsi a qualsiasi situazione di battaglia è segno di un’intelligenza tattica e strategica superiore.
Poi pensate alla sua capacità di padroneggiare rapidamente nuove tecniche di combattimento, di inventare nuovi modi per utilizzare le sue abilità e di sviluppare strategie innovative per sconfiggere avversari apparentemente imbattibili dimostra un’intelligenza creativa: è un’abilità di problem solving che va ben oltre la semplice forza bruta.
Anche l’intelligenza emotiva di Goku non va sottovalutata. Goku malgrado sia un ingenuotto è in grado di connettersi con le persone su un livello profondo e di ispirarle a fare del loro meglio. La sua dedizione alla giustizia, il suo rispetto per gli altri, e la sua capacità di vedere il bene nelle persone, anche in quelle che molti considererebbero malvagie, dimostra una profonda comprensione delle emozioni umane e un’intuizione unica nel cuore di tutti gli esseri umani (e non).
Possiamo anche considerare una sorta di “intelligenza spirituale”: Goku è una persona che vive nel momento e che non si attacca al passato, inoltre, non gli importa nulla del futuro. Questo tipo di atteggiamento è qualcosa che molti saggi spirituali e praticanti della meditazione cercano di raggiungere, soprattutto nella cultura orientale tanto cara a Toriyama.
Concludendo questa panoramica sul tanto amato Goku possiamo solo ammirare i suoi insegnamenti, il fatto che l’intelligenza non si limita alla conoscenza del mondo o alla capacità di risolvere problemi complessi, matematici o dalle skills dei guru dell’internet; si estende invece alla comprensione delle persone, alla strategia nel combattimento, alla creatività e alla saggezza spirituale.
In questo senso, Goku non è solo un grande combattente, ma anche un grande pensatore, a modo suo.