Il Governo lancia la rottamazione quater: ecco come funziona, chi potrà beneficiarne e chi, invece, non dovrebbe approfittarne
Le cartelle esattoriali sono, spesso, un macigno che grava sul contribuente. Soprattutto imprenditori e liberi professionisti rischiano di accumulare enormi debiti col Fisco nel corso della loro attività. Tasse non riscosse, multe non pagate e qualunque altro debito con lo Stato vanno a sommarsi in un’unica cartella esattoriale.
Cifre che arrivano ad essere considerevoli dopo anni, con decine di migliaia di euro di debito (nei casi più fortunati). Naturalmente, pagarle diventa un problema per chiunque, specialmente in un periodo di crisi economica come quello in cui stiamo vivendo.
Cos’è la rottamazione
Per venire incontro ai contribuenti è stata introdotta la “rottamazione” delle cartelle esattoriali. Si tratta di sistemi volti a rendere meno gravosa la riscossione e più appetibile per i debitori l’idea di pagare e “levarsi il Fisco da dosso”.
Negli ultimi anni ci sono state ben tre rottamazioni, nate proprio per le numerose cartelle mai pagate ad agenzie di riscossione come Equitalia. Milioni e milioni di euro che lo Stato non avrebbe mai più visto poiché pochissimi contribuenti erano ormai in grado di sistemare la propria posizione economica.
Le prime rottamazioni riducevano drasticamente l’importo dovuto, in alcuni casi il debitore avrebbe dovuto pagare solo il 10% dell’importo totale. Inoltre era possibile anche rateizzare questa cifra in modo che pesasse ancora meno rispetto al pagare in un’unica soluzione migliaia di euro. Poche centinaia ogni mese o trimestre per non rischiare più di trovarsi il Fisco alla porta.
Rottamazione quater
Data l’emergenza degli ultimi anni, che dura dalla pandemia, tante altre cartelle esattoriali non riscosse si sono inevitabilmente accumulate. Due anni fa era stata lanciata la rottamazione ter, ma non è stata sufficiente a recuperare tutto, del resto la crisi economica è diventata più stringente e tanti contribuenti non hanno potuto adempiere.
Così, il Governo Meloni ha appena lanciato la rottamazione quater, un nuovo incentivo a pagare e risolvere la propria posizione nei confronti del Fisco una volta per tutte.
Questo nuovo sistema prevede di pagare tutto quanto dovuto in un’unica rata, ma riducendo drasticamente la somma. Per l’effettiva riduzione bisogna consultare il proprio commercialista o rivolgersi direttamente all’Agenzia delle Entrate per considerare insieme l’importo.
Inoltre, è possibile anche non pagare in un’unica rata, ma dilazionare il debito in un massimo di 18 rate spalmabili in cinque anni. Quindi si potrebbe arrivare a pagare ogni 3 mesi una rata e, in questo modo, riuscire a saldare tutto senza un enorme sacrificio economico. Questa scelta è chiaramente preferibile quando il debito è particolarmente oneroso.
Come richiederlo
Le domande per la rottamazione quater possono essere trasmesse solo ed unicamente al sito dell’Agenzia delle Entrate entro il 30 aprile 2023. Ricordiamo, inoltre, che per effettuare la procedura è necessario avere uno SPID, senza non sarà possibile accedere alla sezione dedicata sul sito.
Non conviene sempre
Bisogna anche ricordare che non sempre è conveniente richiedere la rottamazione. Infatti, una volta richiesta la procedura bisogna essere sicuri di poter pagare quanto dovuto, altrimenti bisognerà pagare tutto l’ammontare della vecchia cartella esattoriale subito. Quindi, ad esempio, non chiedete la rateizzazione se non siete sicuri di poter pagare ogni rata puntualmente.
Inoltre, la rottamazione corrisponde ad accettare il proprio debito con lo Stato, quindi si perde la possibilità di fare ricorso e contestare quanto dovuto. Quindi, se trovate che il vostro debito sia ingiusto e volete agire per vie legali al fine di annullarlo evitate la rottamazione.