Tre serie TV inspiegabilmente sottovalutate nel nostro Paese: una per ogni piattaforma di streaming più famosa
Le Serie TV sono ormai diventato il nostro pane quotidiano. Chiunque, in questo momento, sta seguendo qualcosa, dall’ormai inflazionato Mare Fuori a un più classico cult di Netflix. Del resto, la caratteristiche principali della moderna serialità è proprio la capacità di diventare virali, di entrare, volenti o nolenti, nella vita di tutti i giorni con citazioni, frasi e colonne sonore.
Tuttavia, non sempre le serie riescono a raggiungere questo grado di attaccamento del pubblico. Molte, pur se produzioni eccellenti, restano in un limbo con appassionati che restano colpiti, ma non in numero tale da “sponsorizzarle” nel web. Basti pensare che in Italia una serie come Peaky Blinders, amata in tutto il mondo, non è mai stata particolarmente seguita. Forse solo con l’ultima stagione è diventata realmente un fenomeno anche nel nostro paese.
In particolare, queste tre serie che stiamo per elencare, pur essendo dei veri e propri capolavori, non hanno avuto la stessa fortuna di altre, forse per una cattiva campagna di sponsorizzazione da parte delle piattaforme o forse per un disinteresse del pubblico nostrano.
Quando si parla di Netflix è difficile trovare serie in questo limbo. La piattaforma è tristemente nota per cancellare senza appello le serie con meno pubblico, quelle che non riescono a raggiungere la viralità in una singola stagione. Per questo motivo i fan di Sandman hanno temuto per mesi prima dell’annuncio della seconda stagione, le visualizzazioni della prima non sono state così eccessive da garantire un seguito.
Eppure, il fantasy ispirato alle grafic-novel di Neil Gaiman di potenziale ne ha da vendere. La storia racconta di Sandman (Sogno o Morfeo in italiano), entità quasi divina che rappresenta il mondo onirico, imprigionato da un mago nel mondo degli umani per oltre un secolo. In questi 100 anni le persone iniziano ad entrare in un coma irreversibile, altre a combattere con incubi folli, mentre creature del mondo dei dormienti invadono quello umano senza controllo.
Una volta liberato, toccherà a Sandman risolvere il caos generato dalla sua assenza sia nel mondo dei mortali che nel suo regno onirico. Il tutto, costellato di entità prese direttamente da miti, religioni e leggende, da Lucifero a Caino, fino ad arrivare alla Nera Signora.
Un fantasy folle nella sua originalità, mai banale, curato nei minimi dettagli e con un cast stellare. Del resto Neil Gaiman, dopo American Gods (purtroppo trasposto in una serie fallimentare) e Good Omens, è una garanzia nella creazione di questo genere di mondi.
La seconda serie passata in sordina, questa volta, riguarda Prime Video e, per assurdo, è una produzione tutta italiana (per intenderci, non è nemmeno un rifacimento di una serie americana, quindi niente “festa del Grazie”). Parliamo di The Bad Guy, una serie che riesce a colpire per quanto, malgrado l’argomento trattato, sia “molto poco italiana”.
Il protagonista è Nino Scotellaro, il tipico magistrato anti-mafia che siamo abituati a vedere in serie più nostrane. Tuttavia, il Pubblico Ministero viene incastrato dal boss mafioso che ha messo alle strette e si trova arrestato con l’accusa di corruzione, di essere un mafioso infiltrato nella procura. Dopo 5 anni di carcere duro un evento improvviso aiuta Nino ad evadere e farsi credere morto.
Questo moderno conte di Montecristo inizia così la sua campagna di vendetta, deciso a farla pagare a coloro che hanno distrutto la sua vita con qualunque mezzo. L’ex-magistrato è pronto a diventare persino il più crudele dei mafiosi per ottenere ciò che vuole.
La serie, pur avendo tratti serissimi, rimarcati da una violenza costante e “tarantiniana” quasi, riesce a non essere mai pesante. Le vicende sono così surreali da avere sempre una nota buffa, un racconto grottesco che non si prende mai sul serio, malgrado gli argomenti. Del resto, alcune delle canzoni della colonna sonora (sempre calzante) sono stati scritti ad hoc dai Colapesce Dimartino.
In pochi lo sanno, ma Disney+ non serve solo per seguire l’Universo Marvel e The Mandalorian, la piattaforma targata Topolino riserva alcune piacevoli sorprese. Only Murders in the Building è sicuramente una di queste.
Nell’Arconia Building, immaginario e storico edificio nell’Upper West Side di New York, ha luogo un efferato omicidio. Tre inquilini dello stabile scoprono l’accaduto e decidono di improvvisarsi detective per scoprire il pericolo che incombe nel palazzo. Nel frattempo pensano anche di testimoniare tutte le indagini in un podcast che inizia a diventare presto virale in tutta la Grande Mela.
I colpi di scena, degni di un qualunque thriller, non mancano mai, ma a farla da padrone è un umorismo costante e trascinante, legato soprattutto alle vicende personale dei tre protagonisti. Il tutto nella cornice dell’Arconia, un palazzo pieno zeppo di segreti che svelerà nel corso delle (attuali) due stagioni.
Aiuta anche un cast stellare, con Steve Martin, Selena Gomez, Cara Delevigne e Maryl Streep che entrerà a far parte della squadra a partire dalla terza stagione, in uscita prossimamente.
This post was published on 8 Aprile 2023 10:30
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