Il mondo animale ci regala sempre grandi sorprese, come la scoperta di un antenato comune tra la medusa e la mosca: sembra assurdo, ma è così
Uno degli studi più affascinanti per quanto riguarda il mondo animale è sicuramente quello legato alla loro evoluzione nel corso degli anni.
Ancora oggi scienziati e ricercatori si meravigliano quando riescono a trovare antenati comuni tra animali molto diversi fra loro.
Senza nemmeno stare a scomodare Darwin, in soldoni possiamo dire che gli animali che conosciamo adesso non sono sempre stati così.
Da antenati comuni si sono poi ramificate diverse specie animale che si sono evolute diversamente a seconda dell’habitat, delle esigenze o di evoluzioni genetiche.
Grazie a questi processi gli scienziati sono riusciti a risalire ad antenati comuni di diverse specie: come quello tra uomo e scimmia di cui si parla tanto, o addirittura un antenato che tutti gli animali hanno in comune.
È stato scoperto di recente e si tratta di un verme.
Se sono riusciti a trovare un antenato comune a tutti gli animali, non è sorprendente sapere che esistono antenati che accomunano due animali molto diversi fra loro.
È il caso di una scoperta molto recente conseguita dai ricercatori che, dopo vari esperimenti, hanno appurato che esisteva un antenato comune tra le meduse e le mosche.
Questo antenato sarebbe vissuto nel periodo del Cambriano, ovvero un’era geologica risalente a un periodo compreso tra 1 e 2 milioni di anni fa.
In questo periodo la vita sulla terra non era sviluppata, ma c’erano moltissimi esseri viventi marini come appunto le meduse, ma anche spugne, brachiopodi e trilobiti.
La scoperta è stata effettuata mediante uno studio su due particolari specie di questi animali: la Cladonema pacificum, una piccolissima medusa, e il moscerino della frutta Drosophila, probabilmente il più celebre per gli studi di genetica.
Il punto in comune che ha suscitato stupore tra i ricercatori è stata la sensazione di fame e di sazietà, che in questi due animali parrebbero essere governati dallo stesso gene.
È difficile osservare l’alimentazione delle meduse perché non hanno un apparato boccale, ma è stato comunque trovato un particolare comportamento di questi animali mentre mangiavano.
Mentre si nutrivano ritiravano i tentacoli all’interno dell’ombrello, ma smettevano di farlo quando erano sazie.
A quel punto i ricercatori hanno sezionato l’apparato digerente della medusa per scoprire di più su questo comportamento.
Hanno estratto 43 geni di cui 5 sono stati individuati come quelli che potevano regolare le sensazioni di fame e sazietà nelle meduse.
In particolare uno, chiamato dagli scienziati GLWa, era il gene che spingeva le meduse a muovere i tentacoli in base alla fame.
L’ultimo passo dell’esperimento riguarda proprio il moscerino della frutta Drosophila che è stato preso in esame per questa ricerca.
Gli scienziati hanno preso il gene GLWa delle meduse e l’hanno impiantato nelle mosche scoprendo che questo agisce senza problemi.
In poche parole i moscerini con questo particolare gene hanno ripreso a mangiare.
This post was published on 8 Aprile 2023 12:00
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