Quando si parla di serie comedy, che hanno segnato un’epoca, uno dei nomi che più spesso ci si trova a pronunciare è The Big Bang Theory. L’irriverente serie, con protagonisti i quattro scienziati più improbabili di Pasadena, nonostante sia conclusa da anni, si è ritrovata al centro di una polemica a causa di una battuta.
The Big Bang Theory, dal successo alla polemica
The Big Bang Theory è una sit-com, prodotta dalla CBS, che narra la vita di quattro improbabili scienziati, nonché appassionati di tutto ciò che riguardi il mondo nerd e geek, dai fumetti di supereroi alle action figure, fino ai videogiochi e alla tecnologia in generale.
Ogni personaggio era perfettamente caratterizzato ma, quello che forse più frequentemente viene ricordato è Sheldon, interpretato da Jim Parsons, per via dei suoi modi di fare decisamente eccentrici e fuori dal mondo. Accanto ai quattro, un cast di comprimari eccezionali, ha contribuito a rendere la serie un cult della risata.
La serie, sceneggiata da Chuck Lorre e Bill Prady, ha iniziato la messa in onda nel 2007 e si è conclusa nel 2019. Si compone di 12 stagioni, con una ventina di episodi per stagione. La serie, sin dal suo debutto, ha trovato i favori di pubblico e critica, diventando uno dei prodotti più amati prima dagli americani e poi dal resto del mondo.
A riprova del grande successo, di pubblico e critica, ci sono varie candidature per premi televisivi e la vittoria di ben 10 Emmy Awards come miglior serie comedy. Numeri da far girare la testa, come quelli degli stipendi dei protagonisti che nelle ultime stagione, hanno raggiunto cifre milionarie.
Insomma, Big Bang Theory è una serie che ha lasciato tanto di positivo nei fan, che hanno pianto alla sua conclusione e che non hanno mai smesso di sperare in un revival. Tuttavia, non tutti sono riusciti a fruire della serie al tempo della sua messa in onda e capita dunque, che grazie alle piattaforme streaming, molti procedano a recuperarla per intero.
Può capitare però che, a causa di questi recuperi tardivi, si finisca col mal interpretare una battuta che, magari col passare degli anni, non è invecchiata al meglio. Ed è proprio questo che è capitato a The Big Bang Theory e, di riflesso, a Netflix, la piattaforma che si occupa di trasmetterla in streaming.
Ma vediamo meglio qual è il problema.
“Netflix misogino e razzista”
Da qualche ora, attorno a Netflix si sta sollevando un polverone. Tutto è accaduto per una battuta.
La battuta in questione è presenta nella prima puntata della seconda stagione, andata in onda nel 2008. Il titolo della puntata, in italiano è “Il paradigma del Pesce Guasto” e affronta alcune problemi relazionali tra Leonard e Penny, due protagonisti della serie.
Il problema nasce da un dialogo tra Sheldon e Raj, interpretato da Kunal Nayyar. Mentre i due guardano un film indiano, Sheldon dice che avrebbe preferito vedere, nel ruolo della protagonista di quella pellicola Madhuri Dixit, leggendaria attrice indiana.
Raj risponde, arrabbiandosi, che l’attrice in quel momento su schermo è molto meglio della Dixit che, a confronto è solo “una prostituta lebbrosa”.
Se per molti, quella è solo una delle tante battute presenti nella serie, non è stato così per Mithun Vijai Kumar, un attivista per i diritti civili nonché autore indiano. In un tweet, Kumar ha rese note le sue intenzioni, mostrando la nota legale inviata a Netflix dai suoi avvocati.
Kumar si dice “preoccupato dell’impatto negativo che un contenuto del genere potrebbe avere sulla società“, definendo la battuta “fortemente dispregiativa e offensiva sia per la cultura indiana che per le donne”.
Kumar dunque, con questa nota legale, richiede a Netflix la rimozione immediata dell’episodio. Se ciò non dovesse accadere, annuncia l’intenzione di voler proseguire per vie legali, sulla base del sessismo dimostrato da Netflix, dichiarando inoltre che “una tale discriminazione contro le donne sarebbe una violazione delle leggi e dei regolamenti indiani riguardanti il disprezzo delle donne e la promozione dell’uguaglianza di genere”.
Kumar pare quindi intenzionato ad andare fino in fondo, auspicandosi che soprattutto la sede indiana di Netflix prenda la faccenda molto seriamente.
Tra le risposte al suo tweet, diversi utenti si sono dimostrati favorevoli al boicottaggio della puntata di Big Bang Theory mentre altri gli fanno notare di come si tratti di una puntata vecchia di 15 anni e di come, non si tratti nemmeno di una serie prodotta da Netflix. Ma Kumar ribadisce la responsabilità delle piattaforme streaming, in casi come questi.
Netflix non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali. Non sappiamo dunque come si comporterà il colosso dello streaming davanti a queste accuse. Al momento, neanche i membri del cast di Big Bang Theory hanno rilasciato alcuna dichiarazione, neppure Kunal Nayyar, colui che aveva pronunciato la battuta incriminata.