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Fuorigioco

Twitter sempre più nei guai: codice sorgente esposto, ecco le conseguenze

Continuano i problemi per l’uccellino blu: Twitter ha rivelato che parte del suo codice sorgente è stato rubato e diffuso online.

La risposta di Twtitter? La piattaforma di social media capitanata da Elon Musk sta intraprendendo un’azione legale per identificare l’autore del leak.

Twitter è di nuovo in crisi

Secondo un deposito giudiziario presentato venerdì, Twitter ha chiesto a GitHub – un servizio di collaborazione online per sviluppatori di software – di identificare chi ha rilasciato sulla piattaforma parti del suo codice sorgente, ovvero il software alla base del funzionamento del social. Twitter si è mossa per far rimuovere il codice trapelato al più presto, inviando un avviso di violazione del copyright a GitHub, che in tempi brevi non solo ha risposto, ma ha anche tolto il codice trapelato il giorno stesso.

Secondo i documenti condivisi, il social blu ha anche chiesto alla Corte distrettuale della California di ordinare a GitHub di “identificare il presunto o i presunti trasgressori che hanno pubblicato il codice sorgente di Twitter sui sistemi gestiti da GitHub senza l’autorizzazione di Twitter”.

Twitter e GitHub corrono ai ripari

Il blog di GitHub ha dichiarato di aver eliminato il file contenente “codice sorgente proprietario per la piattaforma e gli strumenti interni di Twitter”. Detto questo, tutt’ora non è chiaro quale parte del codice sorgente di Twitter sia stata ritrovata su GitHub, o per quanto tempo, e neanche quanti utenti sono stati in grado di accedere al file prima dell’intervento dell’azienda.

In ogni caso, Twitter ha avviato un’indagine sulla fuga di notizie e hanno ipotizzato che il responsabile potrebbe essere uno dei tanti dipendenti ad aver lasciato l’azienda di San Francisco l’anno scorso. Da quando Musk ha acquistato Twitter per 44 miliardi di dollari, circa il 75% dei 7.500 dipendenti dell’azienda sono stati infatti licenziati o si sono dimessi.

Una sorta di esodo (per lo più forzato) e improvviso che ha portato migliaia di persone a ritrovarsi senza lavoro e, probabilmente, anche a riempirsi il cuore di rancore: insomma, secondo queste voci, non è cosi assurdo pensare che questa possa essere una sorta di vendetta, messa in piedi da uno dei tanti ex dipendenti che si sono ritrovati di colpo senza uno stipendio.

Una delle maggiori preoccupazioni dell’uccellino blu è che il codice possa includere vulnerabilità di sicurezza che potrebbero dare agli hacker, o ad altri soggetti malintenzionati, i mezzi per estrarre i dati degli utenti o far crollare il sito. Per Twitter, il codice sorgente trapelato è solo una delle numerose e crescenti sfide strutturali e finanziarie che hanno circondato la piattaforma negli ultimi mesi. Musk ha cercato di risollevare le sorti del social network tagliando i costi, sperimentando nuove funzionalità e rintegrando gli utenti precedentemente banditi.

Le disavventure del’uccellino blu

Ma le interruzioni del servizio sono aumentate, mentre gli inserzionisti – la principale fonte di guadagno dell’azienda – si sono dimostrati restii a pubblicare annunci sul sito. Secondo recenti rapporti, oggi Twitter vale 20 miliardi di dollari, meno della metà dei 44 miliardi che Musk ha pagato per l’uccellino blu. Nonostante l’evidente crisi, secondo il New York Times, Musk ha scritto un’e-mail ai dipendenti per annunciare un nuovo programma di compensazione azionaria, affermando che Twitter potrebbe valere 250 miliardi di dollari un giorno.

“La quantità media di tempo che le persone trascorrono su Twitter al giorno, 250 milioni di utenti attivi mensilmente, è di circa mezz’ora. Quindi, la cosa più interessante è che ci sono circa 120-130 milioni di ore di attenzione umana al giorno su Twitter.” Musk ha adottato misure radicali per tagliare i costi di Twitter, oltrei ai già citati licenziamenti di massa, e ha rilanciato un nuovo programma di abbonamento che offre la verifica con spunta blu come uno dei tanti vantaggi.

Riguardo il codice sorgente rubato, Musk non ha rilasciato alcun commento e GitHub ha rifiutato di commentare la decisione di rimuovere il codice, ma ha pubblicato la richiesta di rimozione di Twitter sul suo sito web. Inoltre, forse non è un caso se la fuga del codice sorgente arriva poco dopo un’altra promessa di Musk: questo mese, il miliardario ha infatti dichiarato che avrebbe reso pubblico il codice che Twitter utilizza per raccomandare i tweet entro la fine di marzo, in modo che potesse essere rivisto e analizzato da chiunque, così da individuare eventuali difetti e migliorare la sicurezza.

Per quanto riguarda il responsabile del leak del codice sorgente, pare che il suo nome utente su GitHub sia “FreeSpeechEnthusiast”: un chiarissimo riferimento a Elon Musk, che più di una volta – da quando è il CEO di Twitter – si è definito un “assolutista della libertà di parola”. Insomma, possiamo dire che l’ipotesi di una vendetta di qualche tipo non sia assolutamente da scartare.

Cosa accade ora? Le conseguenze dell’esposizione del codice

Le conseguenze di un atto di questo tipo possono essere davvero fatali per l’investimento di Musk. Musk ha infatti rivelato ai dipendenti che l’azienda che ha acquistato per 44 miliardi di dollari (36 miliardi di sterline) in ottobre, ora, vale meno della metà.

Nella nota in cui sono presenti le dichiarazioni di Musk si afferma che Twitter, che ha debiti per 13 miliardi di dollari legati al finanziamento dell’acquisizione, era a quattro mesi dall’esaurimento dei fondi. La piattaforma, che ricava la maggior parte delle entrate dalla pubblicità, è stata colpita da un boicottaggio degli inserzionisti dopo l’acquisizione da parte di Musk, in seguito a preoccupazioni su questioni quali gli standard di moderazione e l’impatto dei tagli ai posti di lavoro.

Ora, con questa nuova gatta da pelare, la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente. Secondo un esperto, la fuoriuscita di codice sorgente potrebbe portare a vulnerabilità di sicurezza. Fughe di codice sorgente come questa possono consentire l’identificazione di vulnerabilità di sicurezza e possono rivelare informazioni commerciali sensibili.

Twitter basa quasi tutto sull’affidabilità del suo marchio, pertanto questo incidente potrebbe minare proprio la fiducia nei confronti del brand.

This post was published on 29 Marzo 2023 7:30

Stefano Sergente

Nato nel 1993 tra le rive radioattive del Fiume Pescara, dopo aver studiato le antiche arti della sceneggiatura presso la Scuola Internazionale di Comics, decide inconsciamente di dedicare la sua vita alla scrittura. Tra le tante avventure intraprese ci sono diversi progetti cinematografici e fumetti brevi, tra i quali alcuni pubblicati con il collettivo Spaghetti Comics. Grazie all'educazione spartana impartita dai suoi fratelli maggiori, può vantare la fortuna di avere avuto un joypad del NES tra i suoi primi giocattoli, passione che ha portato avanti tutta la vita consumando pad di varie console, mouse, tastiere, occhi e mani.

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