La Terra non è l’unico pianeta ad avere le stagioni: il telescopio Hubble sta studiando quelle su Giove e Urano, con scoperte incredibili
La stagioni sono sempre più “pazze”: inverni rigidi, estati torride anche in un paese come l’Italia, da sempre caratterizzato da un clima mite. Il riscaldamento globale sta, di fatto, rendendo reale l’antico adagio “non esistono più le mezze stagioni”.
Il nostro pianeta non è l’unico luogo del sistema solare a subire drastici cambiamenti climatici. Anche altri pianeti del sistema solare conoscono le stagioni, a seconda della loro distanza dal Sole, e questo influisce sul loro clima.
Uno dei tanti compiti del telescopio spaziale Hubble è quello di monitorare l’alternarsi delle stagioni su altri pianeti, in particolare sui pianeti esterni più grandi che non vengono osservati così spesso. Un occhio sempre puntato sui misteri dell’Universo che sempre più spesso riesce a regalarci scoperte incredibili ed immagini spettacolari del cosmo.
Questa settimana gli scienziati hanno pubblicato le ultime immagini di Giove e Urano, scattate da Hubble, che mostrano i cambiamenti stagionali sui due pianeti.
Giove è lontano dal Sole, quindi la maggior parte del suo calore non proviene dall’esterno ma dall’interno. Si ritiene che Giove abbia una temperatura del nucleo molto elevata, che potrebbe essere il risultato di come si è formato, ma potrebbe anche essere alimentata da processi interni al pianeta. Il calore che fuoriesce dall’interno del pianeta si ripercuote sulla sua atmosfera, che contiene più strati e presenta caratteristiche insolite, come le tempeste geometriche ai poli.
Nella recente immagine di Hubble, Giove è attraversato da tempeste nella parte dell’emisfero settentrionale vicino all’equatore, con una formazione ondulatoria di cicloni e anticicloni che attraversano il pianeta. Nell’immagine si vede anche la luna Io come un piccolo cerchio arancione, che proietta un’ombra nera verso la sinistra del pianeta.
Insomma, sembra che su Giove il clima sia molto simile al nostro “equatoriale”, ma con temperature ben più roventi e delle condizioni metereologiche che per noi sarebbero catastrofiche: dei monsoni esponenzialmente più potenti.
Per quanto riguarda Urano, l’immagine cattura magnificamente gli anelli del pianeta e la foschia bianca sopra il polo del pianeta. Urano è insolito perché è quasi completamente ribaltato e orbita su un fianco, a differenza della Terra e della maggior parte degli altri pianeti che orbitano in posizione verticale. Per questo motivo la foschia polare è visibile sul lato destro del pianeta.
Si pensa che la foschia provenga dalla calotta polare, il cui aspetto cambia drasticamente nel corso delle stagioni. Gli astronomi stanno ancora imparando a capire come cambia questa calotta nel tempo e si pensa che diventerà ancora più luminosa quando il polo nord sarà puntato verso la Terra durante il solstizio d’estate del pianeta nel 2028.
Si è sempre ritenuto che Urano fosse completamente rivestito di ghiacciai perenni, ma, a quanto pare, le stagioni potrebbero alterarne la conformazione: potrebbe, ad esempio, esserci il disgelo in alcuni mesi ed in alcune regioni del pianeta.
Sul sito web dell’ESA Hubble è possibile vedere anche il confronto tra Giove nel novembre 2022 e nel gennaio 2023 e Urano nel novembre 2014 e nel novembre 2022, che mostra come i pianeti cambino aspetto nel tempo.
Fonte: ESA Hubble – Hubble monitors changing weather and seasons on Jupiter and Uranus
This post was published on 28 Marzo 2023 5:30
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