L’ora legale è un fenomeno che tutti conosciamo e che riguarda la regolazione delle lancette dell’orologio, un’ora avanti o indietro, per sfruttare al meglio la luce solare e risparmiare energia.
Fin qui ci siamo, nulla di più scontato!
Insomma, sei arrivato GiustIn Tempo (musica triste di tromba; funziona meglio in inglese (JustIn Time). Se però ci soffermiamo sull’aspetto più prezioso delle nostre esistenze – ovvero il tempo – ci sono molte curiosità e scoperte scientifiche legate all’ora legale che vanno oltre il semplice spostamento delle lancette. In questo articolo esploreremo le questioni più interessanti e inaspettate legate all’ora legale, offrendovi una prospettiva diversa su un fenomeno che molti danno troppo per scontato.
Uno dei temi meno esplorati riguarda gli effetti dell’ora legale sulla salute umana. Studi recenti hanno dimostrato che la transizione all’ora legale può avere un impatto negativo sul nostro ritmo circadiano, il ciclo biologico di 24 ore che regola le funzioni fisiologiche del nostro corpo.
Il cambiamento dell’ora può causare:
Inoltre, alcuni studi hanno riscontrato un aumento del rischio di infarto nelle prime settimane dopo l’inizio dell’ora legale. Soprattutto per le fasce più fragili della popolazione e per gli abitanti delle zone più estreme (ad esempio, quelli più vicini alle zone fredde del Nord Europa).
L’ora legale non influenza solo noi esseri umani ma anche il mondo animale, selvatico e domestico. Alcune specie di uccelli migratori possono subire conseguenze negative a causa della variazione dell’ora.
Questi uccelli utilizzano la luce del sole come segnale per sincronizzare i loro orologi interni, e l’ora legale può causare un disallineamento tra questi orologi e le condizioni ambientali, portando a problemi nella migrazione e nella riproduzione, problema che risulta disastroso in termini di biodiversità.
Se ci fermiamo a riflettere è difficile arrivarci, ma l’ora legale potrebbe avere un impatto sulla sicurezza stradale. Uno studio condotto negli Stati Uniti ha rilevato che il tasso di incidenti stradali aumenta del 6% nelle prime settimane dopo l’introduzione dell’ora legale. Questo fenomeno è stato attribuito alla privazione del sonno e all’adattamento del corpo all’orario modificato.
La sicurezza stradale è influenzata in modo significativo dalla visibilità, e l’ora legale può avere un impatto su questo aspetto. Un esempio interessante riguarda il “Pedestrian Protection Act” (Legge sulla protezione dei pedoni) proposto dallo stato Israeliano nel 2005.
Questa legge prevedeva l’estensione dell’ora legale nel periodo autunnale, al fine di ridurre il numero di incidenti stradali coinvolgenti pedoni nelle ore serali, come riportato da Gitelman nel 2010.
Alcuni studi hanno anche riscontrato un calo degli incidenti stradali durante i mesi dell’ora legale, grazie alla maggiore luce solare nel tardo pomeriggio. Di solito in concomitanza con la maggiore abitudine al nuovo orario da parte dei guidatori e guidatrici.
Sebbene l’ora legale sia stata introdotta per risparmiare energia, alcuni studi suggeriscono che l’aumento dell’inquinamento luminoso potrebbe annullare parte di questi risparmi.
L’inquinamento luminoso è causato dall’emissione eccessiva di luce artificiale durante la notte e ha effetti negativi sull’ambiente e sugli ecosistemi.
Infatti, nel suo decorso semestrale, l’aumento dell’attività umana nelle ore serali può portare a un maggiore consumo di energia elettrica per l’illuminazione pubblica e privata.
Un esempio è uno studio condotto in Indiana (USA) nel 2008, che ha mostrato come l’ora legale abbia causato un aumento del consumo di energia elettrica dello 0,9% a causa dell’incremento dell’uso dell’aria condizionata e dell’illuminazione, come riportato sempre da Kotchen & Grant nel libro “Does daylight saving time and energy”.
Ovviamente questo aumento riguarda soprattutto gli Americani che mediamente non sopportano il minimo aumento di temperatura sparando al massimo il condizionatore anche quando non ce n’è alcun bisogno. (NDR: Ahhh, il sogno americano).
L’ora legale non è adottata in tutto il mondo. Solo circa il 40% delle nazioni la applica.
La maggior parte dei paesi europei e nordamericani osserva in cambio d’orario mentre molti paesi africani, asiatici e sudamericani non la adottano.
In particolare, la Cina, l’India e il Giappone non sistemano le lancette.
In alcuni paesi, come l’Australia, l’ora legale viene applicata solo in alcune regioni, creando una sorta di “fuso orario interno” all’interno dello stesso paese. Insomma, i canguri potrebbero saltare un appuntamento, ok era pessima.
In alcuni paesi, l’ora legale si intreccia con le tradizioni culturali e religiose: nei paesi musulmani, l’ora legale può influenzare la pratica del digiuno durante il mese del Ramadan. Il digiuno si basa sull’orario solare e il cambio prolunga la durata del digiuno, rendendolo più impegnativo.
Alcuni paesi musulmani, come la Turchia, hanno affrontato questa sfida spostando l’ora legale in modo da non coincidere con il mese del Ramadan. Efficace.
Se vi steste chiedendo “quando decidemmo di fare questa scelta” dovreste sapere che la sua storia è sorprendentemente antica e ricca di aneddoti. L’idea di spostare le lancette dell’orologio per risparmiare energia risale al 1784, quando Benjamin Franklin, famosissimo presidente degli Stati Uniti, propose in modo satirico di risparmiare candele svegliandosi più presto per sfruttare la luce solare.
Ad ogni modo, la prima implementazione effettiva dell’ora legale avvenne nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale, quando la Germania introdusse l’ora legale per ridurre il consumo di carbone.
Ma oltre all’aspetto satirico e divertente c’è quello pragmatico che riguarda l’introduzione del cambio d’ora, come non citare quindi il personaggio centrale nella storia, ovvero William Willett; egli era un costruttore britannico che si dedicò alla promozione dell’ora legale per tutta la sua vita.
Nel 1907, Willett scrisse un opuscolo intitolato “The Waste of Daylight” (Lo spreco della luce diurna), in cui sottolineava i benefici dell’ora legale e proponeva di spostare l’orario di 20 minuti ogni domenica per un totale di 80 minuti. Nonostante la sua fervente campagna, l’ora legale fu adottata nel Regno Unito solo nel 1916, un anno dopo la sua morte. Diciamolo apertamente, fu una beffa per il costruttore Inglese.
L’ora legale rappresenta una sfida anche per i sistemi informatici e i programmi che devono gestire il calcolo del tempo. La necessità di aggiornare automaticamente l’orario e tener conto delle diverse regole adottate dai vari paesi richiede un costante aggiornamento dei database e la messa a punto di algoritmi super complicati.
La modifica dell’orario può causare problemi nei sistemi che utilizzano la sincronizzazione temporale, come quelli di prenotazione dei voli o delle transazioni finanziarie.
Dall’equazione inoltre non si possono escludere le diverse regole e modifiche legislative che possono verificarsi nel tempo. Un esempio emblematico è il “Y2K38 bug“, che riguarda la rappresentazione del tempo nei sistemi UNIX. Questo problema molto particolare potrebbe causare malfunzionamenti nei sistemi informatici, infatti, nel 19 gennaio 2038, il contatore del tempo UNIX supererà il limite massimo rappresentabile. Gli ingegneri e i programmatori di tutto il mondo si stanno ancora scervellando su come risolverlo, speriamo tutti che in 15 anni ci riusciranno a superare questo grandissimo problema.
La cosa peggiore che sento di sottolineare è svegliarsi con un’ora in meno di sonno, aprire whatsapp senza il caffè in circolo e con sguardo attonito osservare le chat dei parenti con gli zii simpaticoni che iniziano a mandare i meme, ne ho raccolti per voi alcuni dei peggiori, così che possiate difendervi o portare il fardello del cringe con me e la redazione intera.
E per finire, in assoluto il peggior cliché partorito dalla mente umana, quello che fa alzare gli occhi al cielo e sperare in una trasformazione in hulk per spaccare l’intero globo terreste. Lui, l’unico e inimitabile:
Fonti: Libri scolastici sullo scaffale; Kotchen, M.j. & Grant (2011) con il libro “Does daylight saving time and energy?” | Gitelman, Balasha, Carmel, Hendel, Pesahov “Dayilight saving time transitions and road traffic accidents”, tratto dal journal of enviromental and public health
This post was published on 26 Marzo 2023 6:30
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