La musica sui social è ormai un elemento centrale, in ogni storia o reel che si rispetti. Con la musica riusciamo ad esprimere stati d’animo, emozioni, situazioni e sentimenti. Fin ad oggi siamo stati abituati a poter scegliere le canzoni che preferiamo per abbellire i nostri contenuti social ma, a quanto apre, da adesso non sarà più possibile farlo. Il problema pare essere la SIAE e un accordo non andato in porto.
La musica, come qualsiasi altro tipo di contenuto creato da persone o aziende, necessita della tutela del cosiddetto diritto d’autore, quel diritto che permette all’autore di vedersi riconosciuta la paternità dell’opera e che gli garantisce tutta una serie di vantaggi, nel momento in cui qualcuno decida di sfruttare la sua opera per un qualsiasi scopo.
La società di collecting che in Italia ha in mano la maggior parte dei diritti delle canzoni italiane e non solo è la SIAE.
SIAE è un acronimo che sta per Società Italiana degli Autori ed Editori. Si tratta di un ente pubblico economico a base associativa, ufficialmente non a scopo di lucro, che si occupa della gestione e dell’intermediazione del diritto d’autore.
Quello che fa SIAE è, praticamente, raccogliere in un enorme catalogo digitale, decenni di opere d’ingegno, tutelando quel famoso diritto d’autore che permette agli autori e agli editori non solo di veder tutelato il proprio lavoro, ma anche un ricavo in denaro da esso.
La SIAE si occupa inoltre di concessione di autorizzazioni e licenze per l’utilizzo, a carattere economico e non, di raccolta dei proventi derivanti dal rilascio di autorizzazioni e licenze, di ripartizione dei proventi tra tutti quelli che possono vantare un diritto sull’opera in questione e poi, materialmente, di erogarli quei proventi.
Sulla SIAE convergono la maggior parte delle opere d’ingegno (musica, spettacoli teatrali, sceneggiature, libri ecc) del nostro paese. Inoltre SIAE acquisisce anche diritti esteri, in modo da poter gestire il diritto d’autore di artisti esteri le cui creazioni vengono riprodotte su suolo italiano.
Le modalità di riproduzione sono molto cambiate negli anni, passando dai semplici vinili passati in radio alla diffusione tramite social. E proprio riguardo ai social, si dipana una nuova questione. L’arrivo della musica su mezzi così moderni, ha comportato un ammodernamento giuridico che oggi però, apre essere giunto a termine.
A quanto riferiscono alcuni portavoce di Meta, la società imprenditoriale proprietaria di Facebook, Instagram e WhatsApp, l’accordo precedentemente stretto con SIAE finalizzato alla diffusione tramite social media di tutti i brani registrati alla SIAE, non ha trovato un modo per essere concluso.
Da Meta riferiscono che “Purtroppo non siamo riusciti a rinnovare il nostro accordo di licenza con Siae” e continua precisando che “La tutela dei diritti d’autore di compositori e artisti è per noi una priorità e per questo motivo da oggi avvieremo la procedura per rimuovere i brani del repertorio Siae nella nostra libreria musicale”.
Pare dunque, dalle parole del portavoce di Meta, che sia stata volontà di SIAE non concludere l’accordo. Pare infatti che Meta, non abbia voluto portare avanti la trattativa, in quanto avrebbe compromesso il diritto di molti artisti a vedere riconosciuti i giusti meriti per le proprie opere.
Meta ha infatti sottolineato l’importanza dell’utilizzo della musica sulle sue piattaforme online, come una sorta di valore aggiunto per gli utenti. Hanno infatti dichiarato che “Crediamo che sia un valore per l’intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano”.
Nonostante ciò però, Meta ha deciso di lasciare uno spiraglio di possibilità, aprendosi al dialogo con SIAE: “Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo, continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti”.
SIAE però non si è fatta attendere e ha replicato alle dichiarazioni di Meta, con un comunicato che recita: “La decisione unilaterale di Meta di escludere il repertorio Siae dalla propria library lascia sconcertati gli autori ed editori italiani“.
SIAE cerca infatti di chiarire come, quella di Meta, sia una decisione che non ha tenuto conto di tutte le parti che ha escluso, di fatto, SIAE, da qualunque meccanismo decisionale: “A Siae viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio. Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti”
A quanto pare, è già chiaro come la novità andrà ad agire sui contenuti già pubblicati sui vari social. Su Facebook, i contenuti pubblicati precedentemente, con all’interno brani appartenenti al repertorio SIAE, verranno rimossi.
Su Instagram la situazione sarà diversa: verrà infatti semplicemente rimosso l’audio dai contenuti che contengono brani appartenenti al repertorio SIAE. Gli utenti potranno tuttavia decidere di sostituire l’audio dei loro contenuti, utilizzando canzoni non coperte da copyright.
Fonte: Ansa / Il Post.
This post was published on 16 Marzo 2023 13:44
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