Arrivano brutte notizie per quanto riguarda il reddito alimentare: il governo fa dietrofront e nel 2023 cambierà praticamente tutto!
Il cambio di governo che ha visto l’elezione di Giorgia Meloni come Presidente del consiglio dei ministri di italiani inevitabilmente ha portato a modifiche e novità per quanto riguarda soprattutto la gestione di bonus e sussidi per le famiglie.
Il Reddito di Cittadinanza, che è stato uno dei punti di forza del governo Conte e del Movimento Cinque Stelle, ha subito parecchie modifiche nel corso dell’ultimo anno e molte famiglie si sono viste togliere il sussidio mensile proprio a causa di ciò.
Una sorte che potrebbe capitare ben presto anche al Reddito alimentare, lanciato proprio dal governo Meloni in alcuni comuni italiani.
Il Reddito alimentare è una forma di contrasto alla povertà che è stata inserita all’interno della Legge di Bilancio del 2023 voluta proprio da Giorgia Meloni.
Questo sussidio, a differenza del Reddito d’Inclusione e del successivo Reddito di Cittadinanza, non fornisce ai percettori un aiuto in soldi e in bonus, ma di un cosiddetto pacco alimentare.
Il pacco alimentare è un vero e proprio pacco contenente del cibo, dei beni di prima necessità e degli alimenti base come pasta e pane.
Il Reddito alimentare è erogato dal Comune d’appartenenza, ma ben presto potrebbe già cambiare tutto con un clamoroso dietrofront.
L’idea di Giorgia Meloni, al momento della presentazione della Legge di Bilancio 2023 e quindi del nuovo Reddito alimentare, era quella di concere un sussidio concreto alle famiglie povere, che in Italia sono ancora migliaia.
Dare cibo e beni di prima necessità in maniera materiale è un modo che, secondo il pensiero di Meloni, può avere un duplice effetto: sia aiutare ovviamente le famiglie che non possono permettersi nemmeno la spesa di questi alimenti, sia evitare le truffe e i furbetti che hanno messo in discussione il Reddito di Cittadinanza.
C’è però da dire che il Reddito alimentare è ancora in via sperimentale e a breve potrebbe partire solo in alcuni maggiori centri abitati in Italia, dove c’è un maggior numero di famiglie che vivono sotto la soglia di povertà.
Queste città sono Milano, Roma, Bologna, Genova, Torino e Catania; ma se si vedranno dei miglioramenti concreti allora verrà allargato anche agli altri comuni italiani.
Nonostante questo però non arrivano notizie particolarmente belle da questo punto di vista e il Reddito alimentare potrebbe già incappare in un serio problema.
Al momento l’infrastruttura per la consegna dei pacchi alimentari è già stata messa in piedi con le famiglie bisognose che potranno fare richiesta tramite un’app.
Se la domanda verrà accolta rispettando tutti i requisiti, il beneficiario può recarsi ai centri di distribuzione per ricevere il pacco alimentare.
In condizioni particolari di disabilità o impossibilità di muoversi da casa, allora si potrà richiedere la consegna a domicilio.
Sembra tutto perfetto, ma in realtà c’è ancora un ultimo scoglio da superare per dare definitivamente il via al Reddito alimentare.
Questo scoglio è l’approvazione del decreto attuativo che non è ancora andata in porto: senza l’emanazione del decreto non si può elargire il Reddito alimentare e per adesso la situazione risulta bloccata in tutta Italia.
Non sappiamo ancora quando questo decreto verrà emanato, ma intanto le famiglie bisognose sono ancora in attesa del sussidio.
Si prospettava l’inizio della distribuzione a inizio marzo, ma per adesso si stanno accumulando solo ritardi: vedremo se in futuro la situazione migliorerà oppure resterà ancora in una pesante fase di stallo.
This post was published on 16 Marzo 2023 6:30
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