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Fuorigioco

WhatsApp: con questo trucco si spiano le chat altrui, ecco come difendersi

Comunicare significa farsi un po’ i fatti altrui. Nell’era digitale in cui viviamo, la comunicazione è un fenomeno che ha subito tanti cambiamenti e che è, tutt’ora, in continua evoluzione. Internet e i social, altro non sono che cortili digitali in cui tutti amano spettegolare. E cosa succederebbe se dai semplici pettegolezzi, si passasse a leggere le chat degli altri su WhatsApp?

WhatsApp, novità e privacy

Tra novità e privacy

Grazie all’avvento di internet, l’ambito comunicativo ha subito cambiamenti su più livelli. Per quanto riguarda la comunicazione interpersonale, quella che pratichiamo con amici e parenti, si è assistito alla nascita di nuove piattaforme, che grazie a delle loro determinate caratteristiche, hanno permesso un vero e grande passo avanti alla comunicazione.

Dopo l’avvento di internet infatti, tanti hanno cercato di capire come sfruttare al meglio questo nuovo, incredibile mezzo. I risultati sono stati dei più vari. Sono arrivati ad esempio, i social network, delle “piazze” virtuali che da un lato permettevano di rincontrare anche solo virtualmente, amici e parenti lontani. Di fatto, molti preferivano utilizzarli per spiare altra gente, facendosi i fatti loro.

Grandi nomi hanno permesso l’avvicendarsi di questo fenomeno, come Facebook o Instagram, entrambi social sotto il controllo del gruppo imprenditoriale Meta. E proprio Meta, nel 2014, decide di acquisire un’altra società, utile a chiunque cercasse un modo veloce di comunicare con poche parole, senza ricorrere agli ormai superati SMS: WhatsApp.

WhatsApp è il servizio di messaggistica istantanea più famoso ed utilizzato al mondo. L’idea alla base è molto semplice, trattandosi di uno strumento che permette la comunicazione, tramite messaggi di testo più o meno brevi. Certo, negli anni il team di WhatsApp ha lavorato e da semplice servizio di messaggistica, è diventato qualcosa di più.

Con WhatsApp infatti, oltre a poter inviare i sempreverdi messaggi di testo, vero cuore dell’applicazione, è possibile utilizzare tutta una vasta serie di funzioni che permettono a WhatsApp di competere in tanti altri campi. Pensiamo ad esempio alle chiamate vocali, funzione ormai utilizzatissima da chiunque non riesca ad avere una buona ricezione utilizzando la rete delle compagnia di telefonia mobile tradizionali.

O ancora, le video chiamate. Tra le funzioni che, forse di più, hanno iniziato ad essere utilizzate negli ultimi anni, non solo per l’organizzazione del lavoro ma anche per comunicazioni più informali. Inoltre, con gli ultimi aggiornamenti potrete sentire in chiamata, in contemporanea, fino a 32 persone, potrete pianificare le chiamate sui gruppi così che tutti abbiano un memo con data e ora e potrete utilizzare la funzione Call Link, per invitare partecipanti in chiamata tramite link mentre utilizzate WhatsApp Web.

WhatsApp è sempre stato molto attento alla privacy. L’applicazione utilizza, infatti, la cosiddetta “crittografia end-to-end”. Per spiegarvi bene il funzionamento, vi rimandiamo a questo articolo , ma in soldoni, potremmo dire che la crittografia end-to-end è quella che non permette a nessuno, se non ai due intermediari della comunicazione (mittente e ricevente) di aver accesso alla lettura dei messaggi.

Nonostante le tante novità in arrivo, come ad esempio le newsletter o le call link, WhatsApp resta sempre un baluardo per la privacy degli utenti. Tuttavia, ogni tanto si può incappare in qualche trucchetto particolare.

Spiare le chat altrui

Occhio a chi ci guarda

Per quanto WhatsApp stia attento alla privacy dei suoi utenti, ogni tanto può esserci qualche falla che può esporre gli utenti ad incursioni e rischi esterni. Qui di seguito vi spieghiamo quali sono questi metodi e come difendervi. Il primo passo per decifrare un pericolo, è conoscerlo al meglio possibile.

Ci teniamo anche a ribadire che spiare le chat altrui costituisce una chiara violazione dei termini di privacy, è immorale ma soprattutto illegale, come lo è fotografarle.

Esistono vari metodi con cui altri utenti possono ottenere informazioni riservate dalle nostre chat. È possibile ad esempio, che nel nostro telefono sia installata qualche applicazione che, a nostra insaputa, estragga dati e li invii ad altri dispositivi. Solitamente si tratta di applicazione “legali”, pensate come strumento di parental control che i genitori possono utilizzare per monitorare alcuni attività dei figli, come gli spostamenti ad esempio.

Uno dei metodi più utilizzati però, riguarda le cosiddette app spia. Come si può intuire dal nome, si tratta di applicazione che spiano il nostro cellulare dall’interno, riuscendo ad avere accesso a tutta una serie di dati tra cui le nostro conversazione su WhatsApp.

Come fare per arginare questo problema allora? Esistono per fortuna, alcune applicazioni pensate proprio per impedire alle app spia, di agire indisturbate. Oltre a questo però, vi invitiamo sempre alla prudenza durante le vostro esperienze di navigazione, facendo attenzione anche alle applicazioni che si installano sul proprio dispositivo.

Alcune delle più famose spia

  • iKeyMonitor: questa applicazione ha più funzioni. Permette infatti sia di tracciare i messaggi WhatsApp e le mail di un altro utente, sia di effettuare screenshot da remoto.
  • WhatsAgent: quest’applicazione fornisce informazioni sulla nostra permanenza online e sul numero di disconnessioni effettuate.
  • MySpy: quest’applicazione nasce come parental control ma viene ormai utilizzata per spiare le chat di WhatsApp e viene preferita ad altre, per la sua funzione di geo localizzazione.

Le applicazioni spia possono risultare piuttosto infide, risultando difficili da localizzare sul nostro dispositivo, tanto che spesso non risultano nemmeno tra le applicazioni installate. Ma non disperate, una soluzione si trova sempre.

  • Dal browser del dispositivo che si ritiene essere sotto controllo, digitate nella barra di ricerca gli indirizzi localhost:4444 oppure localhost:8888. Si tratta di due indirizzi in cui, solitamente, le app spia nascondono il loro pannello di configurazione. Da qui, disattivate l’app spia e disinstallate il software incriminato.
  • Se la prima procedura non funziona, provate ad accedere alla schermata di digitazione numerica del vostro cellulare e digitate *12345. Anche questo codice dovrebbe permettervi l’accesso al pannello di configurazione delle app spia.
  • Per gli utenti Android il cui dispositivo ha subito la procedura di root, avvia SuperUser/SuperSU. Verificate la presenza di app spia e procedete alla disattivazione dei permessi d’utilizzo e alla disinstallazione.
  • Per gli utenti iOS, il cui iPhone è stato sottoposto a procedura di jailbreak, può funzionare Cydia che permetterà il rilevamento di tali applicazioni dannose, così da poterle disinstallare.

This post was published on 13 Marzo 2023 9:00

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

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