Da quando la situazione di stallo data dalla pandemia di COVID pare essersi conclusa, molte persone con la passione per i viaggi hanno cercato di recuperare tutto il tempo perduto. Tuttavia, viaggiare è un’attività che comporta lunghi periodi d’attesa, come ad esempio l’imbarco e lo sbarco dei bagagli. Ma grazie ad una nuova tecnologia, questa pratica potrebbe subire un’accelerata.
Snellire le pratiche aeroportuali è, da sempre, un pallino per chiunque ami viaggiare. I metodi per farli, negli anni, si sono moltiplicati: ad esempio, è possibile effettuare il check-in online così da evitare una delle tante, interminabili file. Per colpa di queste lungaggini, è ormai prassi per chiunque viaggi, recarsi in aeroporto molte ore prima della partenza, per andare incontro a qualunque imprevisto.
Tuttavia, la tecnologia cavalca veloce e si è sempre alla ricerca di nuovi metodi per rendere più veloce ogni processo. Tanti dei controlli che vengono praticati ancora oggi, sono reminiscenze dello zeitgeist culturale provocato dall‘attacco terroristico dell’11 settembre 2001. Da quel momento, la sicurezza divenne molto più stringente fino ad arrivare a misure che tutti noi conosciamo, come il divieto di portare ingenti quantità di liquidi sugli aerei.
Proprio in nome di efficienza e velocità si muove una delle ultime innovazioni, di cui possiamo già vedere i primi esperimenti sparsi per l’Europa.
Questa volta però, l’Italia pare aver fatto meglio degli altri.
Gli scali di Fiumicino, Malpensa e Linate si sono infatti forniti di una macchina chiamata Eds C3 – Explosive Detection System Standard. Si tratta di una vera novità in campo di sicurezza, che renderà più confortevole la fase dei controlli e più veloci le file che si formano davanti ai metal detector.
Tale tecnologia permetterà infatti di evitare di rimuovere dal proprio bagaglio il computer, di gettare via dentifrici e creme o, come spesso accade, svuotare o buttare bottiglie contenenti acqua o altri liquidi.
Ma come funziona questa nuova tecnologia? Cerchiamo di capirlo.
A dare una prima panoramica sul funzionamento del Eds C3 – Explosive Detection System standard della Smiths Detection ci pensa Ivan Bassato, chief aviation officer di Aeroporti di Roma che spiega:
La macchina, tramite algoritmi e accuratezza delle immagini, ricostruisce ciò che c’è all’interno e individua una eventuale presenza di materiale pericoloso
Il metodo attualmente in uso, permette solo una sommaria visualizzazione dei pericoli. Tramite i metodi odierni, gli operatori di sicurezza aeroportuale, sono in grado di identificare il contenuto dei bagagli ma soltanto da una prospettiva, in 2D per così dire. L’Eds C3, tramite una tecnologia all’avanguardia, punta a produrre un’immagine 3D dei bagagli a mano.
Questa nuova tecnologia permetterà, di fatto, di effettuare una sorta di “Tac” ai bagagli, così da esaminarli nella loro totalità e senza che eventuali apparecchiature elettroniche come i computer portatili diano problemi e interferenze. Sempre Ivan Bassato ci tiene a specificare come:
Si tratta di un importante salto di qualità sia sotto il profilo della sicurezza sia di una migliore, più rapida e agevole esperienza ai controlli sicurezza del passeggero che non deve più estrarre apparecchi elettronici e liquidi dal bagaglio a mano
E per i liquidi?
La normativa corrente, permette il trasporto di liquidi fino a 100ml, cosa che esclude automaticamente quasi ogni tipo di bottiglia contenente acqua o altri liquidi. Per l’igiene personale, una soluzione è rappresentata da contenitori da “viaggio“, fatti a posta per contenere piccole quantità di liquidi così da superare i controlli.
Tuttavia, con l’avvento di questa Tac per i bagagli, la situazione cambierà, permettendo il trasporto di una quantità di liquidi anche superiore a 100ml. Sempre Bassato aggiunge:
E per i liquidi non ci sono più limiti quantitativi. La macchina, tramite algoritmi e accuratezza delle immagini, ricostruisce ciò che c’è all’interno e individua una eventuale presenza di materiale pericoloso
Bassato rincara la dose, elencando due novità aggiuntive che saranno presenti per tutti i prossimi avventori di Fiumicino:
Al momento, per imbattervi in una di queste macchine però, non avrete troppe opzioni. L’Eds C3 è infatti in uso soltanto in tre aeroporti italiani e solo in alcuni terminal. A Fiumicino ad esempio, la macchina è installata presso il Terminal 1 e si conta di estendere la novità al Terminal 3 entro l’estate. In questo modo, già gran parte dei viaggiatori, circa il 70%, potranno già usufruire di questo nuovo sistema.
La stessa tecnologia è stata acquistata da Sea, società che gestisce gli aeroporti di Milano Linate e Malpensa.
A Linate, le nuove macchine sono già presenti presso tutti e sei i varchi di sicurezza, mentre per vedere lo stesso livello di efficientamento a Malpensa, bisognerà aspettare fino a fine 2023, periodo in cui, a detta della società che realizza gli scanner, 18 linee su 21 saranno dotate di apparecchiature che snelliranno l’afflusso di passeggeri.
Lo scopo è quello di rendere le code più veloci e scorrevoli. Al momento, il tempo d’attesa medio per la maggior parte dei passeggeri, si aggira intorno ai 6 minuti. L’obiettivo è di scendere a 4 minuti e mezzo. Per vedere questa nuove tecnologia anche in altre zone d’Europa però, dovremo attendere.
Per il momento, oltre l’Italia, solo Amsterdam si è fornita di tale sistema, mentre il Regno Unito ha cercato di accorciare i tempi per vie legislative, promulgando una nuova normativa che porterà, entro la metà del 2024, alla totale rimozione del divieto di 100ml per il trasporto dei Liquidi. In Germania, presso l’aeroporto di Monaco di Baviera, i lavori sono appena iniziati.
Si stima comunque che, tra il 2024 e il 2026, tutti gli aeroporti d’Europa ne saranno forniti.
This post was published on 8 Marzo 2023 6:30
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