Grazie alla Realtà Virtuale sarà possibile insegnare come mai prima d’ora, tra viaggi nel tempo e all’interno del corpo umano
Il mondo sta cambiando, inutile negarlo. Ormai, pochissime persone riescono ancora a scrivere, ad esempio, con carta e penna, troppo abituate a digitare. Figuriamoci i più piccoli, nati già nel corso dell’esplosione del mondo virtuale: per loro è sempre più difficile confrontarsi con fogli, libri, penne e lavagne.
La scuola, per come la conosciamo oggi, dovrà necessariamente cambiare per restare al passo con i tempi e per riuscire ancora ad avere presa sulle nuove generazioni. Perché, allora, non potenziarla con la Realtà Virtuale?
Dreamscape Learn è un’azienda pronta a rivoluzionare l’istruzione, dalle scuole elementari alle università, attraverso l’uso sapiente di esperienze VR. Nata dalla collaborazione tra la società di intrattenimento VR Dreamscape Immersive e l’Arizona State University, Dreamscape Learn ha unito la potenza della narrazione cinematografica e delle immagini cinematografiche a principi educativi profondamente ponderati e a obiettivi di apprendimento chiaramente definiti.
L’obiettivo non è quello di sostituire l’istruzione tradizionale in classe, ma di integrarla con laboratori “pratici” condotti in VR. Infatti, i loro laboratori sono strutturati in modo da fornire 15 minuti di esperienze immersive per ogni tre ore di apprendimento tradizionale.
L’obiettivo non è replicare gli stantii laboratori degli anni Cinquanta che molti studenti devono sopportare ancora oggi nelle scuole superiori e nelle università. Il loro approccio consiste invece nell’utilizzare la creatività e la flessibilità dei mondi virtuali, combinata con la narrazione in stile hollywoodiano, per coinvolgere gli studenti in una narrazione interattiva che li tenga concentrati e che risponda a specifici obiettivi di apprendimento.
Il suo primo modulo di apprendimento è una serie di sei laboratori progettati per supportare la biologia a livello universitario, e non prevede che gli studenti trascorrano un’ora intera solo per dare un’occhiata a un’ameba al microscopio. Si tratta invece di un’esperienza di realtà virtuale chiamata “Biologia nello zoo alieno” che trasporta gli studenti in un santuario intergalattico della fauna selvatica dove devono risolvere il mistero del perché le creature aliene stanno morendo.
L’aspetto più significativo è il modo in cui i media immersivi possono trasportare gli studenti non solo in tempi e luoghi diversi, ma anche in scale diverse, consentendo loro di acquisire intuizioni sul molto grande e sul molto piccolo. Ne è un esempio lo strumento chiamato Immersive Classroom.
Quasi come un tappeto magico, il sistema consente a un istruttore di portare un’intera classe in luoghi diversi. Può anche essere utilizzato con un piccolo gruppo di studenti seduti attorno a un tavolo da conferenza virtuale con un istruttore a capo, come potrebbe essere fatto in un corso di seminario universitario.
Con una simile tecnologia i ragazzi possono viaggiare nel tempo, ad esempio vedere con i loro occhi dei dinosauri in azione, oppure rimpicciolirsi così tanto da entrare nell’organismo di un essere umano in una moderna versione di “Esplorando il corpo umano”, oppure, ancora, visitare qualunque luogo al mondo senza spendere i soldi di un costoso viaggio di istruzione.
Sì, credo che i media immersivi stiano per rivoluzionare l’apprendimento, ma non credetemi sulla parola. I ricercatori della ASU hanno recentemente completato una prima serie di studi per confrontare l’esperienza dell’Alien Zoo con i laboratori tradizionali. Hanno scoperto che gli studenti che hanno utilizzato la VR hanno ottenuto un punteggio del 9% più alto quando hanno valutato gli obiettivi di apprendimento e hanno riferito un maggiore divertimento e impegno.
Nel semestre primaverile del 2023, l’ASU prevede che oltre 5.000 studenti utilizzeranno i moduli VR. L’anno prossimo, si prevede che anche molte altre università adotteranno i moduli. Ovviamente, è ancora circoscritto agli istituti degli Stati Uniti, ma non è improbabile che un simile cambiamento possa arrivare anche nel nostro Vecchio Continente quanto prima.
This post was published on 6 Marzo 2023 18:30
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