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Fuorigioco

Da oggi si può usare ChatGPT dentro WhatsApp, arriva il buongiornissimo artificiale

L’evoluzione tecnologica ha maturato modalità d’espressione, sia in campi conosciuti che inediti. L’avvento di internet ha permesso di migliorare ad esempio tutto ciò che riguarda il lato comunicazione, mettendo in contatto individui da ogni parte del mondo, con il semplice ausilio di un dispositivo che può essere un cellulare, un computer o un tablet. Da qualche tempo, la nuova frontiera dello sviluppo tecnologico, sono le intelligenze artificiali e chiunque ne vuole un assaggio.

Intelligenze artificiali e ChatGPT

GPT!

L’ultima frontiera dello sviluppo tecnologico, le intelligenze artificiali, come spesso accade, sta generando reazioni contrastanti. Da una parte c’è chi ha una paura generalizzata del progresso e vede le intelligenze artificiali come qualcosa che andrà a sostituire l’opera umana in praticamente ogni campo, rendendo l’essere umano obsoleto.

C’è chi si dice favorevole all’avvento di una tecnologia che, al massimo del suo splendore e sfruttando al massimo le sue possibilità, potrebbe effettivamente rappresentare un passo avanti in tantissimi campi, artistici e non. Basti pensare a quanti romanzi ad oggi, sono scritti con l’utilizzo di intelligenze artificiali, usate perlopiù per ottenere ispirazioni e sviluppare poi bene la storia.

Altri ancora, si dicono favorevoli solo in parte in quanto è impossibile fermare il progresso, ma vi dovrebbe quantomeno essere la ricerca di una normativa condivisa che possa tutelare anche chi, dall’intelligenza artificiale, si vede privato di occasioni di lavoro. Basti pensare alle rivolte degli artisti online che lamentano uno sfruttamento non regolamentato delle loro opere, che diventano più che semplici “fonti d’ispirazione” per le intelligenze artificiali.

Ad oggi, i software che permettono di sperimentare usi creativi delle intelligenze artificiali sono molteplici. Tra i nomi più in voga vi sono ad esempio Midjourney o DALL-E. Tuttavia, l’intelligenza artificiale che più genera discussioni (letteralmente) è ChatGPT.

ChatGPT (abbreviazione di Chat Generative Pre-trained Transformer) è niente più niente meno che un chatbot, una sorta di chat virtuale in cui gli utenti non comunicano con altri utenti ma, appunto, con un’intelligenza artificiale che attraverso metodi di machine learning (apprendimento automatico) cerca di restituire le sensazioni di una comunicazione con un altro essere umano.

Il famoso chatbot, nonostante esista soltanto dalla fine del 2022, fa già tanto parlare di sé per l’estrema precisione con cui riesce ad accontentare i compiti più disparati come ad esempio scrivere articoli di giornale, recensioni di prodotti di qualunque tipo, lettere e chi più ne ha più metta. Ogni tanto la discussione tende a spostarsi su quanto alcune delle risposte risultino inquietanti. Altre volte, semplicemente sbaglia le risposte, cosa che forse rende il chatbot ancora più umano.

Che lo si voglia usare per farsi una risata o per stendere una relazione, ChatGPT, sviluppato dalla società informatica OpenAI, risulta essere ad oggi il miglior GPT sulla piazza. Questo perché, grazie agli ultimi aggiornamenti, riesce a rispondere in maniera più lunga ed esaustiva, riuscendo a soddisfare a modo suo ogni richiesta.

Ma se qualcuno volesse provarla, senza abbandonare la comodità di un’applicazione che conosce già come WhatsApp, potrebbe farlo?

ChatGPT su WhatsApp

WhatsApp feat. ChatGPT

Di WhatsApp non servirebbe nemmeno parlarne, essendo il servizio di messaggistica istantanea più diffuso in Italia e non solo. Ormai chiunque compri o possieda uno smartphone, si imbatterà in WhatsApp e potrà utilizzarlo sia per sentire amici e parenti usufruendo soltanto di una connessione ad internet, sia per organizzare chiamata di lavoro o qualunque esigenza gli passi per la testa.

Bene, ma tutto questo cosa c’entra con le intelligenze artificiali?
Presto detto.

Se siete tra quelli che non vedono l’ora di avere un assaggio delle intelligenze artificiali, anche solo per farvi una risata tra amici, ma non volete abbandonare la comodità della schermata di WhatsApp che ormai conoscerete benissimo, noi abbiamo il metodo adatto per voi.

In questa breve guida vi spiegheremo infatti come utilizzare ChatGPT direttamente da WhatsApp, senza bisogno di passare per applicazioni terze né di browser vari.

  • Prima di tutto, aprite il browser di ricerca che preferite, da PC, e andate sul sito internet openai.com/api/
  • Per continuare dovrete effettuare la registrazione al sito. Potrete farlo molto comodamente, scegliendo tra utilizzare l’account Google o il vostro indirizzo mail che preferite
  • Una volta effettuata la registrazione sarete riportati alla home del sito
  • Arrivati alla home, guardate in alto a destra dello schermo e cliccate sulla voce Personal
  • Dal menù a tendina che vi si aprirà, cliccate sulla voce View API Keys
  • Sarete mandati ad una pagina in cui dovrete semplicemente cliccare sul pulsante grigio con su scritto Create New Secret Key
  • Una volta che il software avrà generato una nuova chiave digitale segreta, premete l’icona verde che vi apparirà sul riquadro, raffigurante due schermi sovrapposti e leggermente sfalsati. Questo vi consentirà di copiare la chiave d’attivazione, senza bisogno di premere qualcosa che potrebbe farvi sbagliare
  • Fatto ciò, prendete finalmente in mano il cellulare
  • Andate sul browser che preferite da cellulare e andate al sito web https://genzchat.chatbot365.com/
  • Giunti nella home del sito, scorrete verso il basso col dito fino a trovare l’icona di WhatsApp
  • Premuta l’icona, si aprirà una chat di WhatsApp con un bot che verrà identificato come ChatGPT
  • In questa nuova chat dovrete digitare /apikey, andare a capo un paio di volte e poi incollare la chiave di codice che avete copiato in precedenza

Seguendo queste istruzioni, sarete pronti ad utilizzare l’intelligenza artificiale di ChatGPT non solo direttamente dal vostro smartphone ma addirittura da WhatsApp!

This post was published on 28 Febbraio 2023 11:00

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

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