Il modo di fruire di contenuti audiovisivi è molto cambiato, negli anni che hanno visto l’avvento di internet nelle abitazioni di ognuno di noi. Prima, per guardare un film bisognava necessariamente recarsi al cinema o sottostare ai tempi televisivi, che bombardavano ogni messa in onda con pubblicità lunghe minuti interi. Dicasi lo stesso o quasi per le serie TV. Per fortuna, sono arrivate le piattaforme di streaming online. Ma anche sta volta, ci sono dei punti che fanno storcere il naso.
Di piattaforme streaming ormai ne esistono veramente un sacco e ognuna cerca di proporre un pacchetto diverso, che invogli a scegliere una piuttosto che l’altra. Esistono piattaforme che si rivolte ai fruitori di un solo tipo di contenuti come ad esempio DAZN che è rivolta agli appassionati di sport o Crunchyroll, dedicata agli amanti degli anime giapponesi.
Tuttavia, le piattaforme che hanno reso grande questo nuovo modo di fare intrattenimento sono altre. C’è ad esempio Prime Video, il servizio di proprietà di Amazon. Prime Video è in realtà solo uno dei tanti servizi che la sottoscrizione all’abbonamento annuale di Amazon Prime, mette a disposizione. Prime Video è noto per proporre serie di qualità che riescono a monopolizzare le discussioni online, nei periodi d’uscita come successo ad esempio con The Boys.
Un altro servizio dalla grande rilevanza sia numerica che di contenuti è Disney+. Si tratta del servizio proprietario di Disney in cui tutte le proprietà intellettuali acquisite dalla società, trovano dimora. Il catalogo è quindi oltre che vasto, parecchio variegato, offrendo opzioni per tutte le età. Su Disney+ sarà ad esempio possibile trovare tutte le stagioni dei Simpson, la famiglia più amata d’America oltre a praticamente qualunque classico Disney d’animazione.
Ultima in questa elenco ma prima in quanto a numeri, svetta Netflix. La grande N è forse il primo o tra i primi servizi che noi europei abbiamo imparato a conoscere. Il servizio nasce in America nel 1997 ma negli ultimi anni, grazie alla diffusione capillare di internet nel mondo, ha acquisito tutta un’altra importanza, diventando termine di paragone nel dialogo sulle piattaforme di streaming online.
Nel suo catalogo oltre ad annoverare titoli leggendari della televisione e del cinema come ad esempio Breaking Bad, Friends o l’intera saga di Harry Potter, si possono trovare prodotti originali Netflix che grazie al loro carisma, hanno conquistato il mercato dell’intrattenimento degli ultimi anni.
Giusto per dare qualche numero, prendiamo ad esempio Stranger Things: la famosa serie ambientata negli anni ’80, tra una partita di Dungeons&Dragons e demoni da abbattere, è riuscita a scavarsi un posto privilegiato nel cuore di molti. La quarta stagione ha infatti registrato il record assoluto per Netflix di minuti di visualizzazione di un prodotto, arrivando a sfondare 1,5 miliardi di ore di visualizzazione.
Netflix non vanta però una nomea encomiabile secondo alcuni. I motivi potrebbero essere diversi come le recenti rimodulazioni dei termini contrattuali per quanto riguarda la condivisione degli account. Ma un argomento che fa storcere il naso a tutti è la cancellazione di serie TV in produzione. Negli anni sono stati numerosi i prodotti che hanno subito questa sorte.
Tra i tanti ricordiamo ad esempio Santa Clarita Diet cancellato dopo tre stagioni, 1899 cancellato dopo una sola stagione e come lui altre serie, come ad esempio Uncoupled con Neil Patrick Harris, Fate: Winx Saga e tante altre.
E a quanto pare, Netflix l’ha rifatto ma con una differenza.
Per chi non ne avesse mai sentito parlare, i Gorillaz sono un gruppo musicale britannico, nato nel 1998, grazie alla commistione d’interessi del cantante e poli strumentista Damon Albarn e del fumettista Jamie Hewlett. La band ha sempre attirato le simpatie del pubblico oltre che per il loro grande talento artistico, anche per la particolarità di non mostrare mai la loro vere sembianze nei videoclip, in cui erano invece sostituiti da personaggi animati.
Circa un anno e mezzo fa, con grande sorpresa e stupore per tutti i fan, era iniziata a trapelare una notizia che poi il frontman stesso, Damon Albarn, confermò: Netflix aveva messo in lavorazione un film animato dei Gorillaz, realizzato da loro. La curiosità dei fan era tanta, consci delle grandi capacità della band in fatto di idee d’animazione e speranzosi nella buona produzione di Netflix. Gli ingredienti per un bel progetto sembravano esserci tutti.
Ma qualcosa va storto.
Giunge infatti la notizia che il film animato dei Gorillaz non si farà. Il motivo? Netflix si ritira dalla produzione.
A dare una spiegazione più precisa e puntuale ci ha pensato proprio Damon Albarn, cantante e frontman del gruppo, che ha commentato l’accaduto con queste parole:
La piattaforma di streaming per la quale stavamo realizzando il film si è ritirata. Hanno iniziato a farsi prendere dal panico perché stavano producendo troppi contenuti e hanno deciso di ridurre la loro offerta di film. E, come è prassi classica di Hollywood da decenni, l’uomo con cui stai lavorando passa a un’altra azienda. Così perdi il tuo angelo custode e sembra che ci sia un cattivo odore intorno a te. Hollywood è piuttosto territoriale: se arriva un nuovo uomo, deve avere e avrà un’opinione diversa, anche se in segreto è d’accordo con il suo predecessore
Le parole di Albarn lasciano quindi intuire come a decretare la chiusura del progetto sia stato una sorta di rimpasto avvenuto tra le fila amministrative di Netflix, che ha “portato via” quello che lui definisce angelo custode, cioè un individuo che ha a cuore un progetto e cerca in ogni modo di farlo maturare fino a portarlo a compimento.
Tuttavia il motivo potrebbe essere da ricercare in una vera e propria crisi che Netflix ha attraversato e che ha portato allo smantellamento di tutto il reparto animazione dell’azienda che gestisce la piattaforma streaming.
Già qualche tempo fa però, una disavventura uguale a quella dei Gorillaz toccò alla serie animata basata su Bone, il fumetto cult di Jeff Smith. A seguito del licenziamento di Phil Rynda, responsabile dello sviluppo di prodotti animati originali Netflix, il progetto venne chiuso.
Damon Albarn lascia comunque intuire come, nonostante Netflix non si stia impegnando nella produzione, non è detto che altre case di produzione non possano prendere il progetto sotto la propria ala e portarlo a compimento. Cosa che ci auguriamo di cuore.
This post was published on 23 Febbraio 2023 16:45
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