È stato scoperto che le persone che più vengono bloccate sui social sono i nostri parenti: tutte le percentuali e i motivi di queste scelte!
Tutti noi abbiamo almeno una volta nella vita bloccato o segnalato una persona sui social perché ci dava fastidio, perché abbiamo litigato con lui o semplicemente perché non volevamo vedere i suoi contenuti sulle piattaforme che usiamo tutti i giorni come Facebook e Instagram.
Un gesto che facciamo a cuor leggero, quasi senza pensarci perché bastano davvero pochi click per far sparire una persona dalla nostra vita (almeno quella virtuale), ma il problema vero è quando questa persona la vediamo anche tutti i giorni dal vivo: lì non possiamo farci nulla.
Una recente indagine fatta analizzando una grande quantità di profili social riguardanti le piattaforme di Instagram e Facebook, che sono quelle più utilizzate da tutte le generazioni che hanno almeno un PC o uno smartphone personale, ha fatto emergere un dato inquietante di cui molti giovani parlano in maniera molto leggera, ma che scavando a fondo può nascondere problematiche anche peggiori: le persone più bloccate sui social sono i nostri familiari, le persone che ci stanno intorno ogni giorno e con cui spesso viviamo.
Non è solo una differenza generazionale: i dati preoccupanti
L’avvento degli smartphone e dei social network ha colpito anche le vecchie generazioni che non sono mai state abituate a usare internet per comunicare durante la loro adolescenza o addirittura infanzia: al giorno d’oggi intere generazioni di genitori e talvolta anche nonni hanno un profilo Facebook e Instagram e interagiscono con i più giovani e di conseguenza anche con i loro figli e nipoti, guardando i loro contenuti e tutto ciò che pubblicano sui social network: una realtà che piace poco ai giovani che spesso non hanno il desiderio di far sapere ai propri genitori ciò che fanno.
Questo però non è l’unico motivo per cui i giovani decidono di troncare i rapporti virtuali con i membri della propria famiglia, soprattutto quelli più adulti, ma molte volte capita anche con cugini, fratelli e sorelle che fanno parte della loro stessa generazione.
Secondo i dati emersi dalla ricerca effettuata da Time2play, infatti, il 40.3% degli intervistati ha bloccato almeno un componente della propria famiglia; inoltre il 58.3% ha deciso di non seguire più, nascondere o mettere in pausa almeno uno dei propri familiari, mentre il 13.3% si è convinto a bloccare una o più persone del nucleo familiare dopo un evento particolare o una festività.
Quali sono i motivi di questa scelta?
Come abbiamo detto alla base di queste scelte da parte dei più giovani c’è sicuramente la differenza generazionale che non permette lo stesso tipo di comunicazione con gli altri membri più adulti del nucleo familiare, ma molte persone hanno detto nell’intervista che hanno deciso di bloccare un parente sui social per paura di essere giudicati da loro. Altri invece hanno deciso di oscurare un membro del proprio nucleo familiare perché non era d’accordo o non era in linea con i contenuti che pubblicava sui social, che siano di natura politica, religiosa o sociale.
Questi però non sono le uniche motivazioni che hanno portato tantissimi giovani (Generazione Z e Millennials) a bloccare, oscurare o smettere di seguire un loro parente o membro del nucleo familiare. Il 13% degli intervistati ha infatti ammesso di aver eliminato dalla vita virtuale un proprio parente per delle discussioni o litigi che hanno provocato un allontamento anche nella vita reale, andando quindi a creare una sorta di collegamento fra i due mondi.