Una vera e propria bufera ha colpito la famosissima applicazione di Facebook che sarebbe stata creata per mangiarti la batteria del telefono!
La durata della batteria dei nostri dispositivi e dei nostri smartphone soprattutto non dipende soltanto dal modello del telefono e da quanto tempo effettivamente è passato da quando l’abbiamo comprato, ma ovviamente anche da come lo usiamo durante la giornata e soprattutto che tipo di applicazioni usiamo di solito. Esistono infatti tante app che consumano molta pù batteria rispetto alle altre, ma di recente è stata fatta una scoperta sensazionale su Facebook.
Possiamo dire con grande leggerenza che Facebook è stato il primo vero social network arrivato sui nostri dispositivi e che ci ha fatto entrare di diritto in quel mondo virtuale che ormai tutti usiamo tutti i giorni. Di conseguenza Facebook è ancora oggi una delle applicazioni più scaricate e usate dagli italiani e in tutto il mondo, ma di recente la prima creazione di Mark Zuckerberg è finita nella bufera per alcune dichiarazioni scottanti di uno suo ex dipendente.
Parole al veleno: Facebook nell’assoluta bufera
Al giorno d’oggi il successo di Facebook ha portato Mark Zuckerberg ad acquisire anche altre due applicazioni famosissime che usiamo tutti i giorni, ovvero WhatsApp e Instagram che ora fanno parte del macrogruppo “Meta” che contiene, appunto, le tre applicazioni elencate prima. Nel corso degli anni Facebook è stata usata e scaricata sempre meno per l’avvento di nuove app più moderne e amate dai giovani, ma nonostante questo ha ancora tantissimi utenti che sono rimasti letteralmente scioccati dalle dichiarazioni di un ex dipendente di Facebook.
George Hayward è stato assunto da Meta nell’ottobre 2019, salvo poi essere licenziato a novembre 2022 dopo poco più di un anno di lavoro. Ciò che ha fatto più scalpore di questa tutta storia sono stati proprio i motivi del licenziamento di Hayward che è stato sollevato dal suo incarico di data tester per essersi rifiutato di mettere in pratica un test che sarebbe stato molto dannoso per gli utenti e non solo: a quanto pare queste pratiche messe in piedi dalla società di Zuckerberg sarebbero addirittura illegali!
Test illegali sugli utenti: parte la denuncia
I test di cui parla Hayward in una recente intervista fatta dopo il suo licenziamento sarebbero stati effettuati non tramite l’app di Facebook, ma quella di Messenger che è appunto il sistema di messaggi diretti scorporato proprio da Facebook qualche anno fa. L’app è attualmente al quarto posto delle app più utilizzate al mondo con 1,3 miliardi di utenti attivi, ma ancora non è chiaro il numero preciso di persone colpite da questi test illeciti da parte di Meta.
“Ti rifiuti di fare questi test per loro e poi scopri che se dici al tuo capo che qualcosa è illegale non va molto bene“, ha dichiarato Hayward al New York Post, affermando che Meta ha condotto dei test illegali per controllare la batteria degli utenti e farla scaricare di proposito. Una pratica che sicuramente è volta a testare l’applicazione in base ai tipi di dispositivo e alle diverse tipologie di batterie, ma pensare che qualcuno ti controlli la carica della batteria con mezzi esterni fa davvero paura. Per adesso Meta non ha risposto alle accuse anche perché Hayward a quanto pare ha ritirato la denuncia fatta nei giorni scorsi a causa delle condizioni di lavoro di Meta che lui avrebbe firmato quando era ancora un dipendente della società di Zuckerberg: staremo a vedere.