Per molti il pagamento del canone RAI è una tassa ingiusta: ci sono alcuni semplici modi per non pagarlo più
Il canone RAI è diventato, negli ultimi anni, una vera e propria tassa. Infatti, viene addebitato direttamente sulla bolletta dell’elettricità: i 90 euro di quota annuale vengono suddivisi e rateizzati sulle bollette bimestrali, con un’aggiunta di 18 euro per volta al conto normale.
La scelta di aggiungerlo alla bolletta ha, da sempre, scatenato il malcontento degli utenti. Un vero e proprio obbligo che viene imposto automaticamente ad ogni casa. Il nuovo Governo, insediatosi in settembre, aveva promesso un cambiamento radicale, ma, ad oggi, nessuna novità a riguardo. Infatti, a partire da gennaio, il canone RAI graverà su ogni bolletta.
La cosa più grave è che il canone RAI deve essere pagato, a prescindere dalla concreta fruizione dei canali RAI, da chiunque disponga, all’interno del nucleo familiare o di una attività lavorativa (ufficio, bar, ristorante), di una TV.
Il possesso di una televisione è presunto, lo Stato dà per scontato che chiunque lo abbia in casa o al lavoro e, pertanto, provvede a far pagare il canone RAI solo per la possibilità di vedere le reti nazionali.
Tuttavia, esistono dei modi per non essere costretti a pagare questa tassa. Sono delle procedure piuttosto semplici, ma bisogna agire in fretta. Infatti, con l’arrivo della prima bolletta diventerà impossibile evitare di pagarlo per tutto l’anno in corso.
E’ necessario inviare una dichiarazione sostitutiva all’Agenzia delle Entrate entro il 31 gennaio 2023. In tale dichiarazione bisogna informare che si è esenti dal pagamento del canone RAI. Per richiederla basta andare sul sito dell’Agenzia delle Entrate e compilare i moduli richiesti. Qualora non si riuscisse a inviarla entro il 31 gennaio, ma solo successivamente, l’esenzione potrà valere solo per il secondo semestre di quest’anno, quindi solo per 45 euro, a partire dal 30 giugno 2023.
Innanzitutto è possibile chiedere l’esenzione per chiunque non disponga di un’apparecchiatura in grado di ricevere le reti nazionali. In questo caso nella dichiarazione sostitutiva basterà dichiarare di non disporre di una televisione in casa o sul posto di lavoro.
Attenzione, perché l’Agenzia delle Entrate potrebbe disporre controlli per verificare quanto detto nella dichiarazione. In questo caso, inoltre, l’esenzione può valere solo per l’anno incorso e andrà ripresentata la stessa dichiarazione ogni anno.
Sono esenti dal pagamento del canone, inoltre, tutti i cittadini che entro il 31 dicembre 2022 hanno compiuto i 75 anni di età. In questo caso, però, sono esenti solo gli anziani il cui reddito complessivo (quindi incluso il reddito prodotto da altri familiari conviventi) non superi gli 8.000 euro annui.
Questa esenzione, invece, non ha scadenza annuale e varrà per sempre, salvo che il reddito non vari nel corso degli anni superando la soglia di 8.000 euro. Anche stavolta l’Agenzia delle Entrate potrebbe effettuare i dovuti controlli per confermare la validità dell’esenzione.
Sono esenti, a prescindere dall’età, tutti i militari o i diplomatici stranieri.
Infine, è possibile chiedere l’esonero anche se già un familiare convivente paga il canone RAI.
This post was published on 27 Gennaio 2023 20:30
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