Elon Musk indossa ormai da mesi le vesti del paladino della libertà di parola, un concetto continuamente ostentate dal magnate, soprattutto durante l’acquisto, e poi la gestione, di Twitter.
Tra le motivazione che hanno portato Musk ad acquistare la piattaforma, c’è la convinzione che l’uccellino blu non fosse all’altezza del suo potenziale, soprattutto per quanto riguarda la libertà di parola. Oggi Musk torna a modificare ulteriormente le regole di Twitter, un’altra volta in nome della libera espressione.
Twitter e la libertà di parola: ideale o giustificazione?
Intenzioni piuttosto nobili che sono state oscurate da diverse manovre controverse portate avanti con sicurezza dal miliardario di origini sudafrican: appena stabilità la sua amministrazione Musk ha utilizzato subito un”approccio severo nei confronti dei dipendenti. Il risulato? L’esodo di migliaia di dipendenti e un’azienda acquistata per 44 miliardi di dollari con una forza lavoro improvvisamente dimezzata.
Le disavventure di Twitter ultimamente sono state numerose, spesso controverse e condannate da una buona fetta di utenti, abbastanza da portarli a votare a favore del licenziamento di Musk indetto da lui stesso. Attualmente il magnate è infatti alla ricerca del suo sostituto, promettendo che una volta trovato abbandonerà con piacere le redini della piattaforma che cinguetta. I sondaggi sono stati strumenti utilizzati spesso da Musk: sono stati utilizzati per rintegrare i profili di alcuni giornalisti bannati e alcune figure discutibili come l’ex Presidente Donald Trump.
Recentemente, un’altra manovra muskiana sta sfociando di nuovo in aspetti legati alla sfera politica. Parliamo di sostanziali cambiamenti nelle regole di Twitter che puntano a facilitare la conversazione pubblica su “argomenti importanti”. Questo martedì l’azienda ha dichiarato che nelle prossime settimane saranno consentite nuove pubblicità, allineando la politica pubblicitaria dell’azienda blu a quella della televisione e di altri media. Se volete sapere nel dettaglio delle nuove pubblicità consentite da Musk e l’uccellino blu, troverete tutti i dettagli di seguito.
Le nuove regole di Twitter sulla pubblicità
Grazie alle nuove regole di Twitter, dopo una pausa durata ben tre anni, le pubblicità politiche non saranno più limitate. L’azienda ha anche dichiarato che i contenuti a pagamento basati su argomenti (sociali e politici) saranno accettati in questo momento e che le pubblicità politiche torneranno a infestare le bacheche degli utenti “nelle prossime settimane”.
“Crediamo che la pubblicità basata sulle cause possa facilitare la conversazione pubblica su argomenti importanti. Oggi allentiamo la nostra politica pubblicitaria per le pubblicità basate su cause negli Stati Uniti. Abbiamo anche in programma di ampliare la pubblicità politica consentita nelle prossime settimane”, ha dichiarato l’azienda blu sul proprio profilo.
Anni fa, il cofondatore di Twitter, Jack Dorsey, quando era il CEO dell’azienda aveva adottato una linea piuttosto severa nei confronti delle pubblicità politiche: “la portata dei messaggi politici dovrebbe essere guadagnata, non comprata”. Secondo Jack Dorsey, l’aumento della pubblicità politica online e la pratica del microtargeting, stavano creando “ramificazioni significative che l’infrastruttura democratica di oggi potrebbe non essere preparata a gestire”. Queste dinamiche, che inizialmente lui stesso ha messo in atto, saranno nuovamente disponibili.
La crisi pubblicitaria di Twitter
Per quanto l’amministrazione dell’uccellino blu voglia giustificare la scelta, descrivendola come una manovra per facilitare discussioni su topic “più importanti”, è anche vero che in passato la pubblicità politica ha costituito una succosa parte delle entrate complessive di Twitter. Considerando i recenti problemi di pubblicità della piattaforma, che ha visto diversi inserzionisti fuggire poco dopo l’acquisizione di Elon Musk.
Una scelta presa dagli inserzionisti a seguito di un aumento di tweet che incitano all’odio e dal ripristino già citato di alcuni account di destra. Insomma, il portafoglio di Twitter non se la sta passando benissimo e non è difficile pensare che questa’ennesima discutibile decisione possa essere semplicemente una delle tante strategie introdotte da Musk, per salvare l’uccellino blu e far tornare tutti i conti dell’azienda.
Quali saranno le conseguenze, soprattutto per quanto riguarda l’opinione pubblica, non lo sappiamo, ma è certo che questo nuovo regolamento cambierà di certo le strategie di ogni politico, soprattutto quando si tornerà a votare. Trump, che ricordiamo è stato bannato e reintegrato di recente da Musk, aveva basato gran parte della sua campagna politica proprio sui social, e il suo successo alle presidenziali è solo uno dei tanti esempi che provano l’efficacia di questi mezzi.