Da ormai diversi anni, il mondo sta subendo una vera e propria rivoluzione tecnologica. Settori come la telefonia e le comunicazioni in generale, sono perennemente sottoposti a cambiamenti ed evoluzioni che li hanno portati a diventare lo specchio dell’epoca in cui viviamo. In un tempo abbastanza breve, si è passati dal considerare un lusso anche solo fare una telefonata all’estero, a riuscire ad essere perennemente in contatto con chiunque attorno al globo.
A dare una grossa spinta sono sicuramente stati i social network che, grazie alle loro funzioni facili e intuitive da utilizzare, hanno permesso a molta gente di sentirsi ad un attimo di distanza da qualsivoglia amico o parente.
Accanto ai social media, si sono affermati dei servizi nati come diretti concorrenti agli ormai obsoleti SMS o MMS: i servizi di messaggistica istantanea. Tali servizi nascono con l’intento di permettere agli utenti di inviare messaggi di testo in maniera semplice, veloce e gratuita. Servizi come WhatsApp o Messenger (applicazione dipendente da Facebook) sono ormai di utilizzo comune per qualunque tipo di comunicazione, dai semplici messaggi di testo alle immagini, dalle chiamate vocali alle videochiamate.
Dall’inizio del 2020, la situazione tecnologica ha subito un’accelerata incredibile. Il motivo? Una pandemia mondiale che ha costretto tutto il mondo a restare a casa per evitare che lievitassero i contagi. E quando uno resta a casa, per mesi, uscendo solo per andare a lavoro o per fare la spesa, le occasioni di socialità rischiano di diradarsi.
Per questo internet e i social sono venuti incontro a tutte le esigenze, permettendo a tutti di sentirsi un po’ meno soli durante uno dei periodi che verrà ricordato come tra i più difficili negli ultimi anni. Ci si tempestava di videochiamate, felici di sentire e vedere anche solo per pochi minuti quel cugino che non si vede da anni, quella zia di cui si sa qualcosa solo durante le feste di Natale, quegli amici sparsi per tutta Italia.
Anche infrastrutture come la scuola o gli impieghi, sia pubblici che privati, si sono dovute adeguare a questo cambiamento imposto dal virus, creando nuovi metodi per fruire degli stessi servizi ma senza uscire di casa. Sono quindi entrate in circolo, nel parlato di tutti, termini come “Didattica a distanza” o “Smart Working”.
Viste tali necessità, sono state necessarie delle azioni che permettessero di avere delle reti potenti e sicure così da consentire tutte le attività a distanza, con la miglior qualità possibile in modo da dare un tocco di normalità a chiunque vivesse quelle situazioni assurde.
E la situazione, dopo quasi 3 anni, com’è?
L’AGCOM è la società Italiana per le Garanzie nelle Comunicazioni e, come di consueto, ha pubblicato di recente un report contenente i dati dell’ultimo Osservatorio sulle Comunicazioni. Il periodo preso in considerazione riguarda i primi nove mesi dell’anno appena trascorso, quindi da gennaio a settembre 2022.
In questo report, AGCOM evidenzia come l’Italia, nell’ultimo anno, abbia fatto dei passi avanti importanti verso l’uso di nuove tecnologie e verso il progressivo abbandono del cavo in rame. Vi è ancora un alto numero di apparecchi telefonici a rete fissa, circa venti milioni di linee ma, nonostante ciò, AGCOM ha rilevato un sempre maggiore abbandono dell’utilizzo del cavo in rame, in favore di tecnologie più all’avanguardia.
Le linee in rame sono infatti diminuite di 1,2 milioni di unità rispetto all’anno scorso, 4 milioni in totale negli ultimi 4 anni. Il rame è quindi passato dal costituire quasi il 62% degli accessi nel 2018, a circa un 23% attuale.
Al rame si sono sostituite infatti nuove tecnologie: AGCOM rileva un incremento di 350 mila linee FTTC e circa 800 mila linee FTTH. Seppur in numero minore, ma comunque interessante come dato, sono le linee Fixed Wireless Access che si attestano a circa 70 mila su base annua.
AGCOM rileva dunque un totale complessivo di circa 19 milioni di linee a banda larga, con un incremento si sole 50 mila unità nell’ultimo anno. Questo dato si deve al progressivo abbandono delle linee DSL in favore delle nuove FTTH.
Mentre, per quanto riguarda la suddivisione delle quote di mercato degli operatori telefonici, si riconferma a grandi linee la situazione che si era presentata lo scorso anno con TIM che si conferma al primo posto con 40,3%. A seguire, Vodafone con il 16,8%, Fastweb con il 14,5% e WindTre on il 14,2% lasciando la rimanente percentuale divisa tra vari operatori minori (Linkem, Sky, Eolo ecc).
This post was published on 5 Gennaio 2023 9:30
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