Architetti e agenti immobiliari utilizzano la realtà virtuale per mostrare ai clienti le loro case, Yoshitaka Amano la sta sfruttando per creare un museo virtuale dove ammirare le sue opere e diversi medici la stanno utilizzando per particolari terapie che trattano disturbi da stress post-traumatico.
Videogiochi e metaversi a parte, le utilissime applicazioni della VR sembrano essere potenzialmente infinite, e a dimostrare questo fantastico potenziale arriva un’ennesimo e preziosissimo utilizzo che riguarda il tema dei tumori.
I tumori sono fenomeni tridimensionali, ma finora abbiamo utilizzato immagini 2D per scansionarli e studiarli, ma con il progresso della realtà virtuale tutto questo sta per cambiare. Possiamo dirlo: i software di realtà virtuale sono diventati il nuovo improbabile strumento della ricerca sul cancro. Avete letto bene, grazie ad uno strumento nato principalmente a scopi ludici i ricercatori stanno scovando inedite vie per studiare al meglio i tumori.
Nel tentativo di aiutare i medici a capire meglio come trattare il cancro, diversi game designer e ricercatori hanno unito le proprie forze tra le mura dell’Università di Cambridge, in Inghilterra, per trasformare i dati di un foglio di calcolo in immagini tridimensionali, altamente dettagliate, delle cellule tumorali: osservabili da qualsiasi angolazione grazie allo spazio digitale e le manovre virtuali offerte da questa peculiare tecnologia.
I tumori sono crescite molto complesse, il che rende la chirurgia oncologica particolarmente difficile e pericolosa per il paziente. Tuttavia, utilizzando la VR, i medici potrebbero essere in grado di esplorare versioni digitali ed estremamente dettagliate del tumore di un paziente, invece di affidarsi a un grafico o a una semplice radiografia della malattia.
Grazie alla tecnologia della realtà virtuale i tumori possono essere visualizzati come una “matrice colorata di punti”. Esistono diverse tipologie di cellule tumorali e l’utilizzo di colori ben distinti permettono ai medici di distinguere i vari tipi di tessuto presenti nell’area analizzata. Avendo una nuova prospettiva e la possibilità di interagire con il modello, i medici potrebbero essere in grado di formulare diagnosi decisamente più accurate e consigliare un percorso di cura più accurato rispetto ai metodi standard attuali, molto più limitati.
I finanziamenti per il programma provengono da due importanti enti di beneficenza per il cancro, il Cancer Research U.K. e il National Cancer Institute con sede negli Stati Uniti, il tutto portato avanti attraverso la loro piattaforma di finanziamento: la Cancer Grand Challenges.
“È molto più facile notare le differenze, le caratteristiche e le peculiarità quando ci si trova effettivamente dentro la cosa piuttosto che guardare un foglio di calcolo o una fotografia. Si può vedere come un certo tipo di cellula possa trovarsi accanto a un vaso sanguigno o a un dotto lattifero, e questo potrebbe essere importante per la prognosi futura di un paziente”, sono le parole rilasciate da Own Harris ai microfoni di ITV News, il game designer principale del Laboratorio IMAXT dell’Università di Cambridge.
Owen Harris è un Game Designer, progettista VR e “amante di tutto ciò che può essere giocato””. Quando non lavora a DEEP, progetta giochi ed esperienze VR per l’Università di Cambridge, Cancer Research UK, Gambrinous e altri. Ha insegnato Game Design al DIT e ha parlato in tutta Irlanda e in Europa di giochi, realtà virtuale e dell’intersezione tra salute ed esperienze ludiche. È il fondatore di Imirt, un’organizzazione nata per migliorare la qualità e la visibilità dei giochi irlandesi, e gestisce l’evento di game design della comunità locale dubLUDO. Nella sua bio afferma che la sua missione è quella di aumentare la consapevolezza del valore del gioco nella vita di tutti i giorni.
Quasi come accade nel Viaggio Allucinante di Isaac Asimov, con l’aiuto di un visore VR, medici e ricercatori, potranno essenzialmente entrare nei copri e nei tumori dei pazienti, rendendo più facile la diagnosi, valutando con maggiore precisione la gravità e l’origine delle cellule tumorali. L’obiettivo dello strumento è quello di fornire una migliore visione delle masse tumorali, permettendo ai medidi e chirurgi un approccio inedito e meticoloso come non mai.
Lo strumento VR, come già accennato, è stato creato grazie al prezioso finanziamento di Cancer Grand Challenges, una piattaforma di finanziamento globale co-fondata da Cancer Research UK e dal National Cancer Institute statunitense, mentre gli scienziati e i game designer che hanno lavorato e collaborato all’ambizioso progetto provengono tutti da Canada, Irlanda, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti.
This post was published on 31 Dicembre 2022 6:30
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