Delfini e leoni marini come compagni di squadra, addestrati per difendere da minacce sottomarine. Sembra una storia uscita dall’ultimo kolossal diretto da James Cameron, Avatar: La via dell’acqua, quando invece ci stiamo riferendo ad una delle strategie militari approdate negli Stati Uniti durante gli anni ’60.
Animali addestrati per compiere missioni che ancora nessun drone potrebbe portare a termine, rendendoli una risorsa inestimabile per la sicurezza nazionale americana.
Per diversi decenni le missioni portate avanti con questo particolarissimo programma hanno portato a speculazioni da parte dei media e da parte degli animalisti. quest’ultimi in particolare hanno spesso accusato il governo americano di usare i delfini come armi offensive. Essendo un programma militare inizialmente segreto, tutte le informazioni relative a questa pratica sono state classificate, per questo motivo non ci sono state risposte o verifiche per quando riguarda le accuse degli animalisti e le speculazioni dei complottisti.
Un film popolare del 1973, Il giorno del delfino, rafforzò queste accuse e speculazioni: si tratta di un film di fantascienza in cui viene raccontata la storia di una coppia di biologi che stanno addestrando i delfini a comunicare con gli esseri umani nella loro struttura di ricerca su un’isola remota.
Dopo la declassificazione del programma all’inizio degli anni ’90, la Marina ha ripetutamente e apertamente condiviso la storia dei suoi mammiferi marini e delle loro missioni nei media, ma le voci su esperimenti dal sapore fantascientifico e distopico non sono state dimenticate e c’è ancora chi discute l’argomento tutt’oggi.
Tutti conoscono le varie applicazioni dei cani in svariati ambiti, dal recupero dei dispersi al pattugliamento per la sicurezza, alcuni cani addestrati utilizzano il loro acuto senso dell’olfatto per individuare persino gli esplosivi nascosti sulla terraferma. Dal 1959, la marina degli Stati Uniti ha addestrato delfini e leoni marini come compagni di squadra per i marinai e i marines americani, allo scopo di aiutarli a difendersi da minacce esplosive sott’acqua. Il programma per l’addestramento e l’utilizzo a scopi difensivi dei mammiferi marini ha sede a Point Loma dagli anni ’60.
I leoni marini addestrati dall’esercito americano sono in grado di recuperare oggetti nei porti, nelle zone costiere o nel profondo mare aperto, in particolare i leoni marini individuano e attaccano le cime di recupero alle attrezzature della Marina posizionate sul fondo dell’oceano. I delfini, invece, sono addestrati allo scopo di trovare e segnalare la posizione di mine sottomarine che potrebbero minacciare la sicurezza delle persone a bordo non solo di navi militari, ma anche civili.
Sia i delfini che i leoni marini assistono inoltre il personale di sicurezza durante l’individuazione e l’arresto dei nuotatori e dei subacquei non autorizzati o che potrebbero essere un pericolo per persone, navi o strutture portuali. Quando le missioni comprendono viaggi di breve distanza, i mammiferi marini vengono addestrati a nuotare accanto a una piccola imbarcazione o a salire sulla barca stessa, mentre per quanto riguarda i viaggi più lunghi, possono essere trasportati via mare su navi militari o per via aerea trsportandoli tramite aerei o elicotteri.
Durante le missioni che necessitano lunghi viaggi, i leoni marini vengono trasportati con delle cucce appositamente progettate e sono tenuti al fresco, all’umido e al comodo. I delfini, invece, sono sistemati su barelle foderate di pile e sospese in contenitori di vetroresina riempiti con acqua sufficiente a sostenere il loro peso. Per tutto il corso della missione, un veterinario supervisiona il comfort e la cura di tutti gli animali, mentre ognuno di essi è costantemente monitorato da un addestratore esperto.
“Un giorno potrebbe essere possibile portare a termine queste missioni con i droni subacquei”,sono le parola di Darian Wilson, portavoce del NIWC-Pacific, “ma per ora la tecnologia non può fare tutto quello che possono fare gli animali”.
Quest’anno, la Marina ha cercato di porre fine a una delle missioni più importanti di questi mammiferi marini, ovvero la caccia e la neutralizzazione delle mine esplosive sepolte nei fondali, proponendo di utilizzare al posto di delfini e leoni marini sofisticati veicoli e sensori subacquei.
Nonostante le intenzioni e gli impressionanti progressi tecnologici avvenuti negli ultimi sessant’anni, la tecnologia non ha ancora eguagliato la capacità unica dei delfini di trovare le mine. Per questo motivo il Congresso si è opposto alla chiusura di questi programmi, utilizzando il disegno di legge sulla difesa del 2023 per impedire alla Marina di mandare in pensione gli strabilianti delfini rilevatori di mine o di terminare l’addestramento di questi intelligentissimi mammiferi marini.
Insomma, come ha detto Darian Wilson, un giorno sarà possibile compiere queste missioni con droni subacquei, ma quel giorno non è ancora arrivato. Quando la tecnologia permetterà di implementare nuovi sistemi di contromisure alle mine, che siano almeno altrettanto validi se non addirittura migliori dei mammiferi marini, non possiamo saperlo, ma fino ad allora gli Stati Uniti potranno contare tranquillamente sulle capacità impressionanti di questi animali
This post was published on 31 Dicembre 2022 9:30
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