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Fuorigioco

Brutta figura con i Giovani? Ecco le Emoji da usare per fare il colpaccio

L’evoluzione di internet ha portato tanti a creare delle categorie di persone che hanno in comune diversi aspetti tra di loro. Il fattore anagrafico è uno dei più importanti quando si parla di modo di vivere internet. Ma certi termini, nati come definizione di una certa tipologia di persone accomunate dall’età, hanno ormai oltrepassato quella semplice barriera, diventando sinonimi ironici e a volte dispregiativi di termini più usuali.

Il termine boomer ad esempio è nato per identificare i nati durante il cosiddetto “baby boom”, ovvero quel periodo di ripresa economica e demografica, successivo alla Seconda Guerra Mondiale. Orientativamente tra il 1945 e il 1965. Nonostante il significato originale sia questo, il termine “boomer” è ormai sinonimo di anacronistico.

Dal termine “boomer” è anche nato uno dei tormentoni o meme, più diffusi di internet degli ultimi anni, capace di far infuriare anche il più calmo dei commentari social: “Ok Boomer”. Questa formula lessicale è solitamente indirizzata ad una persona che, secondo il suo interlocutore, è uso fare tesi e discorsi anacronistici e sommari.

Molto spesso queste definizioni portano più asprezza di quanto si pensi, altre volte risultano come ilari scambi di idee che permettono di concludere tutto con una risata. Ma di preciso quindi, cosa identifica un boomer da un non boomer, oltre al fattore dell’età?

“Questi Boomer” – come scoprire la tua generazione

Me and the boyz

I boomer o baby boomer, non sono comunque l’unico target anagrafico di cui si discute negli ultimi anni. Ogni persona infatti può essere classificata all’interno di uno specifico target anagrafico ed esattamente come per la definizione di “boomer”, il fattore dell’età non è l’unico ad identificare i comportamenti di una persona.

  • I boomer: sono, come detto, i nati tra il 1945 e il 1965, di un’età compresa tra i 58 e i 78 anni. Oltre il significato anagrafico, il termine “boomer” è ormai sinonimo di anacronistico e desueto e la formula “ok boomer” è usata per prendere in giro chi esprime concetti di questo tipo.
  • Generazione X: detti anche “Generazione MTV” rappresenta i nati tra il 1965 e il 1979, di un’età compresa tra i 44 e i 58 anni. Si tratta di persone che hanno vissuto il periodo della guerra fredda e l’inquietudine data dal confronto coi boomer, visti con una certa invidia a causa della fortuna del boom vissuto.
  • Generazione Y: detti anche “Millenials” sono i nati tra il 1980 e il 1994, di un’età compresa tra i 29 e i 44 anni. Si tratta della generazione che ha vissuto in maniera più consapevole l’avvento di internet, dei social e dell’informazione veloce.
  • Generazione Z: detti anche “Post- Millenials” sono i nati tra il 1995 e il 2019, di un’età comrpesa tra gli 8 e i 28 anni. Sono i figli della generazione di internet ed anche per questo manifestano forte attaccamento alla tecnologia, specialmente dispositivi mobili come cellulari e tablet.

Emoji da boomer

Quale usare?

Nel Regno Unito, la società di ricerche Perspectus Goals ha condotto una ricerca tramite sondaggio. I risultati aiuteranno tanti di quelli che, nonostante l’età anagrafica, si sentono ancora tanto giovani dentro. La ricerca, eseguita su 2mila ragazzi sotto i 30 anni ha aiutato a svelare quali simboli sono ormai considerati obsoleti, anacronistici… insomma, da boomer.

Una classifica riporta riporta i risultati delle 10 emoji da non utilizzare se non si vuole apparire vecchi agli occhi delle nuove generazioni:

  • Pollice in alto: al primo posto troviamo il “pollice in alto”, utilizzato spesso in modo assertivo o per porre fine ad una conversazione. Secondi il sondaggio, il 24% dei tester lo ha contrassegnato come emoji che usa chi è più avanti con l’età
  • Cuore rosso: al secondo posto, col 22% dei voti troviamo il semplice ma significativo “cuore rosso”, usato per esprimere affetto o amore.
  • Ok con la mano: subito dopo, col 20% troviamo “ok con la mano”, utilizzato come il pollice in alto, in maniera assrertiva o per concludere una discussione, magari con fare un po’ stizzito.
  • Segno di spunta: quarto posto al 17% per il “segno di spunta”, usato come sostituto al pollice e all’ok con la mano
  • Feci sorridenti: pari merito con la spunta arrivano simpatiche “feci sorridenti”. Una montagnetta di escrementi dagli occhi vispi e ridenti che però, vi farò perdere tanti punti secondo i più giovani.
  • Faccina che piange: al 16% troviamo la “faccina che piange” usata per esprimere tristezza.
  • Scimmietta che copre gli occhi: al 15% troviamo la simpatica scimmietta che copre gli occhi che, per quanto carina, è ormai considerata fuori moda.
  • Applauso: la mani che applaudono si piazzano al 10%. Se volete fare dei complimenti, cercate di usare qualcos’altro.
  • Stampo del bacio: sempre al 10% la piccante emoji dello stampo del bacio.
  • Faccina che mostra i denti: chiude questa classifica, col 9% di voti, la faccina che mostra tutti i denti. Un sorrisone che dovrete evitare se volete fare colpo sulle nuove generazioni.

This post was published on 25 Dicembre 2022 21:30

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

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