Il mese scorso, un rapporto ha riferito che 1.500 account sono stati sospesi per aver pubblicato discorsi di odio su Twitter. “Questa settimana abbiamo assistito a un calo dell’hate speech al di sotto delle nostre norme precedenti, contrariamente a quanto si può leggere sulla stampa”, ha twittato Musk all’inizio del mese.
Un utente ha commentato: “Fonte? Ummm Twitter! Sono loro gli esperti dei loro dati!”, un altro ha chiesto: “Chi stabilisce cosa è hate speech?”. Tutte domande plausibili che fanno emergere quanto la situazione sia complessa e alquanto difficile da inquadrare. Inoltre, molti si chiedono se l’esodo dei dipendenti non metterà a rischio anche la massiccia moderazione che necessita un social importante come Twitter.
La nuova era di Twitter
Una moderazione che oggi, proprio per mancanza dopersonale, probabilmente non sarà pronta ad affrontare la nuova era inaugurata da Elon Musk e il sondaggio che ha riabilitato il profilo di Donald Trump. Dopo aver annullato il ban dell’ex Presidente degli Stati Uniti, infatti, l’imprenditore di origine sudafricana è stato sommerso da suppliche e richieste da parte dei titolari di account vietati e leader mondiali.
L’ondata di richieste sottolinea la sfida che l’amministratore delegato di Tesla Inc dovrà presto affrontare: non sarà per niente facile mantenere la promessa di libertà di parola, impedendo al contempo che la piattaforma si ritrovi inondata da situazioni controverse se non illegali.
“libertà di parola” Musk riuscirà a mantenere la promessa?
L’amministratore delegato di Twitter si era descritto come un assolutista della libertà di parola e si prevedeva che avrebbe cambiato le linee guida della piattaforma per la moderazione dei contenuti. A questo punto viene da chiedersi se Musk sia preparato a raggiungere questi risultati anche nella situazione attuale: ovvero con migliaia di dipendenti in meno.
L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che è stato bandito in modo permanente da Twitter dopo le rivolte capitoline del 6 gennaio 2021, ha accolto con favore l’acquisizione, ma non ha parlato di un suo ritorno su Twitter. “Sono molto felice che Twitter sia ora in mani sane e non sarà più gestito da pazzi e maniaci della sinistra radicale che odiano veramente il nostro Paese”.
Il futuro incerto dell’uccellino blu
Dmitry Medvedev, ex presidente della Russia e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, ha twittato le sue congratulazioni: “Buona fortuna @elonmusk nel superare i pregiudizi politici e la dittatura ideologica su Twitter. E smettila con la storia di Starlink in Ucraina”.
Musk ha già affrontato il contraccolpo della decisione di far pagare agli utenti di Twitter la nota “spunta blu”, oggi quegli stessi utenti sembrano preoccupati anche per i piani dell’autoproclamato “assolutista della libertà di parola” e la promessa di modificare la moderazione dei contenuti.