Il fine settimana appena concluso, quello del 15 e 16 dicembre, è stato per noi all’insegna del gioco di ruolo, della community, e delle rielaborazioni più fantasiose e surreali di Dungeons & Dragons (ma non solo) durante AdventurersCON 2019.
L’evento, completamente gratuito, si svolge a Milano presso la Casa dei Giochi in via S. Uguzzone. Una location perfetta per la torneistica, l’aggregazione sociale e gli eventi a tema ludico in generale. Un biglietto da visita non indifferente quindi, con tanto di saletta stampa con sedie e un po’ di tranquillità extra garantita.
AdventurersCON è organizzato dalla APS Adventurers Milano, presieduta dal prof. Marco Beccaria, il cui intento è quello di promuovere il gioco di ruolo in ogni sua forma. Evento gratuito, dicevamo, che nasce come una festa tra amici, quelli che si ritrovano ogni venerdì per delle sessioni di gioco organizzato per D&D 5° Edizione o per una “semplice” partita estemporanea. L’intento è quello di divertirsi e, ci racconta l’Adventurers Milano, proprio con questa precisa idea in mente è stata realizzata questa edizione dell’AdventurersCON.
Durante l’evento sono stati organizzati molti tavoli da gioco, sia dai membri dell’associazione ma anche da amici, creatori di giochi ed associazioni esterne, che sotto il nome di “Ambasciatori” hanno portato il loro modo di vedere e gestire il gioco organizzato anche su sistemi diversi da Dungeons & Dragons.
Sono stati ospiti gli autori di Household (qui trovate la nostra intervista ai designer), i creatori di Short Rest (un progetto editoriale trimestrale di cui vi parleremo approfonditamente in seguito), gli ideatori di Genitori di Ruolo e dell’iniziativa Ruolando s’Impara, l’Atelier di Mastro Koboldo con le sue illustrazioni, e tanti altri.
Ma AdventurersCON è stata anche l’occasione per lanciare alcuni annunci, da parte di Andrea “Il Rosso” Lucca -mattatore della scena del gioco di ruolo in Italia- ma anche di Mana Project Studio, che ha raccontato le novità in arrivo per il 2020.
Iniziamo il racconto dal gioco, le partite a cui abbiamo preso parte durante la due giorni milanese.
Journey to Ragnarok, Codex Venator, Pacific Rim e… Death Stranding?
Arriviamo (io ed i miei amici della delegazione della Lokendil) il sabato in mattinata. Purtroppo, per motivi logistici derivanti dalla partenza in orari barbini da Ancona, ci è impossibile partecipare alla multitavolo di Journey to Ragnarok che si è svolta in mattina, ma assistiamo al combattimento finale contro Surtur per cercare di impedire la fine dei tempi.
È stato uno spettacolo divertente già da fuori, figuriamoci farne parte direttamente. Una multitavolo con la struttura di un D&D Epic abbastanza classico, ma con l’inevitabile fascino dell’ambientazione norrena del prodotto di Mana Project Studio, e la voglia di raggiungere il Valhalla con una morte gloriosa in battaglia.
Dopo una breve pausa pranzo c’è stato il già citato speech di Andrea Lucca, in cui Il Rosso ha raccontato quali sono le novità riguardanti il suo podcast, La Locanda del Drago Rosso, di cui vi parleremo in un paragrafo dedicato.
A seguire, alcuni esponenti della community tra cui gli ospiti di Genitori di Ruolo, hanno raccontato la loro esperienza di gioco di ruolo con i più giovani. Tre storie, tra cui quella di Roberto “Don Orsogufo” Rossi e del professor Beccaria, molto diverse tra loro ma molto illuminanti per quanto riguarda le possibilità che il gioco di ruolo ha da offrire in termini di apprendimento, crescita personale, ed aggregazione sociale.
Nel pomeriggio, dalle 15 alle 18 circa, sono partiti i tavoli di gioco più disparati. Io, amando i mashup eclettici, su consiglio degli organizzatori ho provato Dragonmere Rim. Di cosa si tratta? Immaginate Pacific Rim nei Forgotten Realms, perfettamente contestualizzato in termini di ambientazione al limite del filologico, con tanto di sistema di gioco completamente originale per gestire uno jaeger in stile Dungeons & Dragons: ovvero un gigantesco castello-robot pilotato da due avventurieri, con tanto di sincronia da effettuare e mosse da chiamare in coppia per avere una maggior efficacia (Vantaggio al tiro per colpire, chiaramente).
Un’idea geniale per una giocata epica, con tre Golemight impegnati a combattere giganteschi kaiju nei Forgotten Realms, fino a prendere a cazzotti ed incantesimi un gigantesco Tarrasque.
In serata, invece, si è svolto il larp di Codex Venator. Un vero e proprio esperimento che il team dietro al progetto ha voluto tentare durante AdventurersCON, utilizzando le basi del gioco di ruolo dal vivo (che è stato definito, in questo caso, più vicino ai chamber LARP) ma utilizzando alcune meccaniche basilari di Dungeons & Dragons.
In buona sostanza, ogni giocatore aveva la capacità di selezionare tre abilità del regolamento della quinta edizione, assegnando tre punteggi tra +1, +2 e +3. Dopodiché, avendo a disposizione dieci Punti Sangue (la valuta mutuata da Codex Venator) si potevano risolvere le sfide con un’asta alla cieca investendo alcuni punti, sommando poi l’abilità utilizzata per la risoluzione del conflitto sociale o fisico che fosse.
Tutto ciò in occasione di un invito ad un ballo di gala da parte di niente poco di che meno che Giovanna d’Arco, che nella notte del 14 dicembre ha chiamato a raccolta tutti i nobili d’Italia per celebrare la festività di Sant’Ambrogio. Ovviamente c’è stata l’occasione di scoprire un oscuro mistero, mentre le tensioni tra Dogma ed Impero hanno rischiare di trasformare la serata in una polveriera.
Archiviato il sabato, la nostra unica sessione domenicale (prima della ripartenza di cui sopra) è stata una partita multitavolo di Journey to Ragnarok unita a Codex Venator e, a sorpresa in quello che è stato definito un ulteriore esperimento, Death Stranding.
L’incipit della storia vedeva i vari gruppi impegnati in una fuga verso una spiaggia (e uno) a bordo di un drakkar, mentre una creatura gigantesca dalla forma vagamente somigliante ad uno squalo, fatta di una sostanza nera viscosa (e due) ed apparentemente invulnerabile, attaccava inesorabile. La spiaggia è in realtà la base di un grosso iceberg, che i tavoli dovevano esplorare in una sorta di multiplayer asincrono (e tre).
Il twist è che alla morte di un personaggio, dove la partita aveva un tasso di sfida molto alto, il giocatore poteva aggirarsi tra i vari tavoli, comunicare con gli altri spiriti dei morti e lasciare dei messaggi tramite post-it (e quattro) su una mappa dell’iceberg consultabile da tutti quanti.
Finita la partita, e una volta assistito agli annunci di Mana Project Studio di cui vi parleremo nel paragrafo seguente, siamo ripartiti alla volta di Ancona a dir poco entusiasti delle giornate appena trascorse.
Gli annunci dell’AdventurersCON 2019
Dicevamo degli annunci, i quali sono stati sorprendentemente interessanti.
Partendo dalla Locanda del Drago Rosso, il podcast organizzato e condotto da Andrea Lucca, è stato finalmente reso pubblico il setting ufficiale della locanda (ovviamente per Dungeons & Dragons 5° edizione), che è stato distribuito in copia fisica durante l’AdventurersCON ma che è possibile recuperare gratuitamente da DriveThruRPG.
In più, sempre relativo alla Locanda, Andrea Lucca ha annunciato due novità:
- La guida del Rosso a Journey to Ragnarok: una audio-guida pensata per i master che vogliono preparare il modulo di successo ambientato nella mitologia Norrena.
- Project Crystal: il primo live play del podcast che userà un sistema di gioco inedito, e un setting che strizza l’occhio ai JRPG e alle avventure dei guerrieri della luce raccontante nella serie Final Fantasy.
Passando a Codex Venator, la campagna condivisa di D&D 5E tutta Made in Italy che ha raggiunto ben 27 città italiane, è stato annunciato il primo evento di metaplot nazionale: Codex Venator Kadath. L’evento collegherà in un unico plot grandi eventi multitavolo nazionali per tutta Italia con conseguenze in gioco per tutti i gruppi che oggi giocano Codex.
Inoltre sono stati annunciate novità sul progetto Codex Venator Domus, ovvero la versione casalinga della campagna di cui sopra: vedrà la sua luce durante il primo quadrimestre del 2020, e durante l’AdventurersCON è stata mostrata la copertina del progetto, con tanto di schermo del DM inedito, realizzata da Mirko Failoni.
Per finire, ultimi ma non per importanza, gli annunci di Mana Project Studio che ha svelato due nuovi titoli per il 2020.
Il primo è Norse Grimoire, un compendio per D&D 5E che rappresenta di fatto un grimorio storico di magia norrena-islandese. Il progetto, che ha alle spalle un lavoro filologico fatto di grande ricerca e passione sugli studi dell’autrice Mila Fois, è curato da Michele Paroli e Marco B. Bucci, con le illustrazioni di Andrea Guardino.
Il secondo progetto è, a sorpresa, realizzato Two Little Mice, ovvero i creativi dietro ad Household. Si chiama Inferno, ed è un modulo di ambientazione e avventura basato proprio su quello che potete immaginare: i Canti dell’Inferno di Dante. Nel gioco i personaggi saranno degli Erranti, ovvero delle persone che come il Sommo Poeta (che cronologicamente ha già visitato l’Aldilà nel setting di gioco) si sono smarrite nel loro percorso di vita. Il progetto è di Rico Sirignano e Simone Formicola, con le illustrazioni di Daniela Giubellini.
Conclusioni finali
La prima volta all’AdventurersCON è stata un’esperienza molto più che piacevole. Nonostante l’evidente natura familiare ed accogliente dell’evento, quell’incontro tra amici di cui sopra, l’evento milanese ha dimostrato un’organizzazione impeccabile in termini di gestione degli eventi e della mole di giocatori.
Una presenza complessiva di 200 giocatori, con una media di 100 giocatori sempre presenti nelle diverse fasce d’orario. I tre eventi massive –Twilight of Doom per Journey to Ragnarok, Follie tra i Ghiacci per Codex Venator x Journey to Ragnarok, e D&D EPIC Hellfire Requiem per la nona stagione della Adventurers League-, e poi 17 tavoli tenuti da master, autori e designer noti nella community, più i quattro Ambasciatori, ovvero Household Il Club degli Storiografi, Gli Erranti di Memento Mori, The Agency e Omen in collaborazione con Sesso Droga & D&D.
Un bellissimo evento di community, aperto alle “contaminazioni”, agli ospiti, alle idee, ed in sostanza alla condivisione. Un valore fondamentale per quello che, anche se ci sembra il contrario quando andiamo ad eventi come Lucca Comics o PLAY Modena, resta comunque un ambiente ancora estremamente di nicchia, e che ha bisogno di appuntamenti come questo (e come FabCon) per incontrarsi, scambiarsi idee, forgiare collaborazioni, ma soprattutto per giocare come dei forsennati.