Hey! Se qualcuno si dovesse aspettare “una blastata” (brrr) come quella che ho tristemente tirato alla Milan games week 2019 rimarrà deluso sin da subito.
Lucca 2019 non è stato un cattivo evento, fondamentalmente la questione è più complessa. Con un estremo dono della sintesi andrò ad analizzare cosa non è andato bene e cos’ha funzionato.
Questo report sarà un po’ un esperimento, infatti partirò dai difetti in modo propositivo per poi passare ai pregi della fiera, siete pronti? Iniziamo.
Tristemente tante cose, per lo più “piccole”, ma con tanta positività e assertività le elencherò ad inizio articolo con relative soluzioni ipotetiche che, volendo, possono essere uno spunto di discussione sia per voi, che per me, che per gli organizzatori di Lucca Crea.
D’altronde è la seconda fiera al mondo, è nostrana e vogliamo a tutti i costi che sia la roba più figa dell’universo, da italiani odiamo essere secondi a qualcuno o qualcosa, no ?
Ora, abbiamo finalmente la prova empirica che le scie chimiche sono un’invenzione fantasiosa, con l’indotto di Lucca se solo si fosse potuto avremmo evitato giorni di pioggia fin dentro le ossa, eppure..
Dietro la questione climatica abbiamo i più fantasiosi deliri come quello proposto dai colleghi di Lega Nerd nel loro speciale di opinione.
Purtroppo l’unico periodo dell’anno utile alla fiera è questo. Nel principale ponte autunnale e dopo Essen, in concomitanza degli arrivi nel mercato ludico dagli stabilimenti cinesi e con l’uscita dei principali medium d’intrattenimento (I vari tripla A annunciati all’E3 e le serie tv più attese da copertone natalizie).
La scelta è più o meno obbligata.
Ovviamente a farne le spese sono i paganti che dovranno fare le fila negli stand della città, i cosplayer e chi parcheggia a chilometri di distanza, ma c’è poco da fare, it’s nature baby, invece il sistema di drenaggio fognario ha funzionato abbastanza bene (sicuramente meglio che nella città Abruzzese dove vivo).
Su questo punto, ahimè c’è solo da portarsi un k-way, sempre.
Faccio parte dei privilegiati che possono saltare le file, ma i miei amici avevano da tirarmi addosso le peggiori macumbe dopo aver aspettato 4 ore sotto la pioggia una fila per un firma copie.
Sostanzialmente qui la colpa non è proprio di Lucca ma di alcuni Stand che non hanno differenziato le file per acquisti ordinari e incontri con gli autori, impallando il sistema anche per chi era lì semplicemente per comprare la sua copia del fumetto / gioco preferito per poi dileguarsi.
A rendere più difficoltoso il tutto ci sono i passeggini, al di là delle ire delle mammine pancine che mi tirerò dietro non capisco proprio il bisogno di portarsi il proprio bimbo di un anno e fargli sorbire ore di pioggia e freddo. Senza contare che ingolfano la viabilità pedonale già al limite del collasso. Avete un po’ di sincero disprezzo da parte mia, sappiatelo.
E bla bla bla!!!! sì, le vostre creaturine sono angeli baciati dal signore, va bene, brave/i. In giro per Lucca però sono un peso PER TUTTI. Stampatevelo nel cervello Santo Dio.
La Sala degli incontri più importanti con le maggiori personalità del gioco analogico quest’anno è stata piazzata a lato della zona Carducci, un po’ isolata e indicata male nella segnaletica (ne parlerò più tardi qui).
Spero che il prossimo anno sarà valorizzata di più, li dentro ho avuto modo di ascoltare le talk più interessanti dei miei ultimi 15 anni di gioco analogico.
Secondo punto, apprezzo che i Lucchesi mantengano la loro identità cittadina, ma noi poveri scemi che veniamo da fuori facciamo davvero parecchia difficoltà a ricollegare i nomi. La soluzione è tanto semplice quanto banale : ” Sala Conferenze gioco Analogico “Ingellis”, stop, facciamolo per il prossimo anno. Vi prego.
In questo punto ho raccolto un po’ il parere di tante piccole associazioni e influencer del settore analogico (boardgame e gdr), posso darvi ragione su molte cose ma non sulla diffusione degli eventi.
L’associazionismo è scarsamente rappresentato nell’area Carducci e purtroppo c’è un’unica soluzione reale e concreta: convincere Lucca Crea a creare un’area limitrofa al Carducci simile a quella del Play Modena, organizzarla 8 mesi prima e dare spazi a rotazione alle associazioni, magari con un contributo degli editori che faranno fare i playtest dei loro giochi. Ma su questo discorso potremmo aprire un dibattito lungo mesi, l’ho fatta breve e semplicistica per ragioni di spazio (ho tante cose di cui parlare).
Per quanto riguarda invece la questione “l’organizzazione non mi ha accettato l’attività”, dannazione. Noi di Player siamo online da due anni e abbiamo partecipato attivamente a Lucca, cos’abbiamo di più? Una schedule e una proposta. Non siamo meno di tante associazioni o gruppi spontanei di giocatori, semplicemente quando si ha a che fare con l’organizzazione di una fiera così grande c’è da mediare.
In primis scrivere una mail di presentazione senza dare per scontato che chi ci legge ci conoscerà, in secundis scrivere una lettera di intenti, infine, proporre qualcosa di davvero speciale e particolare.
Altrimenti mettetevi nei panni di chi vi leggerà, perché dovrebbe darvi a scatola chiusa lo spazio a pagamento (gratis) per le vostre attività?
Fate un buon Personal Branding e presentatevi bene che se il progetto è valido sicuramente avrete il vostro megafono per diffondere il gioco, per il bene vostro e di tutti!
Questo punto non è proprio un difetto ma giornalisticamente parlando riporto un disagio che molti esercenti fuori dalle mura hanno avuto la premura di comunicarmi.
Gli stand gastronomici sparsi per la città avevano dei prezzi (per fortuna) nella norma e la qualità non era neanche troppo bassa per una fiera così grande, il problema evidenziato dai negozianti Lucchesi è che Lucca Crea stessa ha coinvolto molti partner da fuori città, “negando” quindi la possibilità a attività gastronomiche cittadine di poter aprire i propri stand enogastronomici. Riporto inoltre una frase che ho sentito svariate volte per dovere di cronaca “Eh, noi paghiamo tasse, immondizia, suolo pubblico e poi chiamano aziende esterne alla città. Non va bene”
Problema? Forse, non ho abbastanza dati oggettivi per verificare quanto detto, riportandolo però do voce ad una problematica ripetuta da nove esercenti fuori mura un po’ scontenti della soluzione proposta dalla fiera.
Qui c’è poco da fare, ogni minimo spazio per far parcheggiare i paganti alla fiera è sfruttato al massimo, dall’altro lato però alcuni parcheggi sono lontanissimi dalle mura e i mezzi/navette sono scarsi o totalmente assenti, problema che viene evidenziato ancora di più in caso di pioggia.
Come si può risolvere questo coas e smog? Incentivando i mezzi pubblici, rompendo gli zebedei a Trenitalia per aumentare le corse e incentivare la scontistica per i biglietti del treno.
Sostenibilità green e minori impicci alla viabilità, si può fare, volendo.
Ragazzi i cartelloni e le indicazioni alcune volte erano del 2018 e girando con la macchina si faceva davvero fatica a capirli, per non parlare dei cartelli dentro le mura che in primis erano confusionari e in secundis (forse per colpa di qualche idiota) sono stati spostati costringendo le persone ad un girotondo tra le vie senza trovare il padiglione cercato. Qui è proprio NO.
Avrei voluto comprare del merch di Lucca, non ho trovato nulla. O forse ho cercato male, fatto sta che la seconda fiera al mondo per il mio modestissimo parere dovrebbe avere più gadget e merch, fa bene a noi fan e fa bene anche all’economia/pubblicità della fiera stessa. Think about it.
Ah sì, gli Info point erano presenti, ma dovrebbero essercene un paio in più sparsi per la città.
L’App non era così male, ma parliamoci chiaro, va incentivato il suo utilizzo, scrivendolo a caratteri cubitali nel biglietto “SCARICA L’APP, È GRATIS” e magari aggiungendo della gamification per invogliarne l’utilizzo (ndr: vai di caccia al tesoro!!)
Immedesimandosi in un utente qualsiasi sarei incentivato ad utilizzarla accedendo a sconti particolari, o con funzioni pazzesche come la gestione delle file (in fondo, il contatore elettronico all’ingresso è presente! ), oppure potreste usare il nostro find.a.player.it per la gestione dei tavolini se proprio non volete sviluppare un app per la gestione dei tavoli!
Anche qui, pensateci su.
Vi ho lasciati con le parti positive dell’evento nella seconda sezione dell’articolo per ricapitolare a mente fredda tutti i pregi di questa fiera gigantesca.
I punti di forza di Lucca sono numericamente inferiori ai difetti, tecnicamente Lucca si basa proprio su questi pregi elencati di seguito, basta guardare il tutto con un’altra ottica.
Mammamia.
Il numero di ospiti quest’anno è stato ESAGERATO, da Joe Manganiello ad Adrian Smith e tutti gli ospiti che abbiamo avuto il piacere di incontrare e intervistare: Jeff Grub, Chris Pramas, Andrzej Sapkowski, Dominic McDowall e decine e decine di altri ospiti da tutto il mondo, le maggiori penne e designer dei giochi che amiamo in un unico posto, con possibilità di incontrarli, farci quattro chiacchiere e per alcuni fortunati anche giocarci!
Beh, questo può accadere solo a Lucca.
L’area Games è divisiva e dai pareri contrastanti, da quest’anno i videogiochi si sono staccati dall’area del Carducci approdando all’interno delle mura in stand sparsi qua e la, svuotando quindi l’area dei visitatori occasionali e più giovani (o nell’80% dei casi giovanissimi).
Se da un lato la scelta sacrifica una percentuale di guadagno degli standisti ed espositori e la diffusione del gioco analogico tra i più piccoli dall’altra ci troviamo di fronte ad un’area Carducci vivibile, malgrado la pioggia all’esterno.
In due giorni riesci a visitare TUTTI gli stand dedicati al gioco di ruolo e boardgame e perché no, provare tonnellate di giochi da comprare, lasciando ad un pubblico un pelo più adulto la fruizione dei giochi in scatola.
Poi parliamoci chiaro, i ragazzi e soprattutto i più piccoli non li convertirai mai in fiera, loro cercano Minecraft, Fortnite e giochi simili. Per convertirli al gioco in scatola bisogna ricorrere alle associazioni, ai negozi sul territorio e soprattutto invogliarli con il media più utilizzato dalla loro categoria, Internet.
Potrà sembrarvi una considerazione un po’ dura, ma gestendo questo sito che di utenza di videogiochi ne fa gioia e gloria so benissimo che i ragazzi più giovani in un’area come questa si annoierebbero (visto che non c’è spazio per tutti per giocare) e soprattutto non si riuscirebbe a fare una buona conversione all’analogico. Per quello ci vuole supporto nella loro quotidianità (i negozi, santi negozi) e una buona divulgazione del medium sui social e sul web.
Caso chiuso.
Come per gli eventi questo Lucca è genitore di centinaia di presentazioni nei medium di intrattenimento più diffusi, c’è da sentirsi male solo a seguirle tutte.
Mammamia pt.2
Nella fiera ci sono tanti di quegli eventi che servirebbero 365 giorni per seguirli nella loro totalità.
Una manifestazione come Lucca che porta fuori e dentro le mura così tanti eventi è impensabile non solo in Italia, ma anche nel resto d’Europa.
Vi invito a cercare su youtube i maggiori eventi, segnaliamo inoltre i nostri amici di innTale che hanno riempito letteralmente la eSports arena con il loro evento esclusivo, diffondendo il gioco di ruolo con una potenza mai vista prima.
Come non parlare poi dell’Epic D&D più grande del mondo, un evento massivo dedicato al mondo di Dungeons & Dragons o delle mostre straordinarie allestite in giro per Lucca, come quella di Adrian Smith.
Ci vorrebbe un articolo a parte solo per parlare degli eventi, meglio di così non poteva andare.
L’ultimo punto. A Lucca escono le esclusive dei boardgame e gdr.
Punto.
Questo è uno dei motivi principali per cui la fiera non si può spostare, inoltre, è anche il punto di forza più grande di noi giocatori, dopo Essen le novità arrivano in Italia e sono distribuite in modo capillare, dando spazio a migliaia di giocatori nelle fredde notti autunnali e invernali.
This.
Non è stato un evento perfetto, ci sono state le polemichette su cui non mi dilungherò (odio parlare di nazismo e di cosplayer, figuriamoci entrambi gli argomenti in un’unica polemica), c’è stata la pioggia, TANTA PIOGGIA, ci sono state persone scontente, file interminabili, ma Lucca è anche questo.
Principalmente il clima ha alimentato i malumori e amplificato il malcontento, ma se pensate fuori dagli schemi e ripensate agli amici e le amiche riviste, gli eventi organizzati, la scontistica su alcuni prodotti, l’esperienza e l’intrattenimento regalati da alcuni stand virtuosi beh, facilmente potrebbe tornarvi la nostalgia dell’evento.
Ovviamente anche se ho avuto modo di divertirmi (e anche parecchio) ho avuto modo di evidenziare le miriadi di problemi che ci sono stati, forte del fatto che Lucca Crea potrà leggere il mio report e magari discutere ciò che ho visto e che voi tutti avete vissuto.
Al prossimo Lucca.
Il vostro polemico di quartiere.
Daniele Di Egidio, che per la sala accrediti di Lucca è Egidio Daniele Di.
This post was published on 7 Novembre 2019 18:09
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