Sì, mi sono sbilanciato tanto ma se avete pazienza vi spiegherò da subito il titolo.
Da quando gestisco Player.it ho dovuto macinare decine di eventi l’anno, prima di Player li visitavo da “babbano“, ora per forza di cose li osservo con un’altra ottica. Devo far caso all’organizzazione, la logistica, l’impatto del pubblico, i format proposti, le tempistiche, gli orari. Un mucchio di cose che al di fuori del giornalismo passano ovviamente inosservate.
La Fabcon nella sua piccolezza (paragonata alle grandi fiere del settore) riesce a viaggiare su binari tutti suoi, senza ritardi o intoppi. Una macchina ben oliata che ti lascia di stucco.
Cercherò di non riversare un fiume di parole inutili, vi racconto l’evento in breve e vi lascio alle mie conclusioni finali in fondo all’articolo.
Accolto nel F-Actory, prima location pre-evento, faccio quattro chiacchiere con gli ospiti e il mio collega Valentino Cinefra, a momenti inizia la conferenza sullo stato del gdr in Italia, tenuta dal Rosso (Andrea Lucca), l’Orsogufo (Roberto Rossi) e dal curatore dell’edizione italiana di Vampiri La Masquerade Alex Melluso, la conferenza è moderata da Valentino.
Riempiti i posti a sedere si rompono da subito gli indugi, il primo macro argomento riguarda la diffusione del gdr in Italia, argomento “spinoso” che va in primis ad analizzare i dati reali e il concetto di Nicchia. Infatti, secondo Alex Melluso, il primo ostacolo da superare è ragionare fuori dalla logica del nerd in una cantina, il gdr è sdoganato e pensarlo come un concetto di nicchia non giova al suo stato, anzi, crea a sua volte delle meccaniche di autoconservazione che vanno a scontrarsi con il concetto di divulgazione del medium. Secondo gli ospiti infatti il gioco di ruolo va considerato per quello che è, un fenomeno di massa nascente, lanciato anche nei media mainstream e sempre più abbracciato da realtà che per anni non l’hanno neanche considerato, come le serie tv.
Un secondo punto discusso in conferenza riguarda la Divulgazione del gdr, sul fatto che non ci sono “troppe fiere” ma anzi, ne servirebbero sempre di più, diffuse sul territorio per abbracciare più persone possibili esterne al gioco di ruolo e raggiungere la massa critica.
Si parla anche di influencer e di come il mondo del gdr potrebbe solo giovare nell’avere più fenomeni possibili simili a quelli di Inntale che rivolgendosi ad un audience estranea al roleplay possono portare nuove leve attorno ad un tavolo.
Attualmente secondo Andrea il Rosso e Alex il mercato italiano è in crescita esponenziale, si è passati dal vendere decine di copia in fiere al Sold Out, rafforzando il concetto di Nicchia e relegandola in uno spettro più grande. Attualmente anche il mercato Italiano si fa forza con le piattaforme di crowdfounding come Kickstarter e IndieGogo. Ci viene proposto ad esempio il caso di Historia che ha raggiunto lo stato di founded in poche ore grazie ad una migliore diffusione pubblicitaria e a una comunicazione studiata.
La conferenza tocca altri punti come la diffusione del gdr come strumento per l’educazione dei più piccoli (ad esempio con il progetto Kids & Dragons), della diffusione del materiale digitale (come la vendita dei manuali in pdf) e un ultimo punto che ci tengo a ribadire, la Golden Age non è mai esistita. È semplicemente un attaccamento alle vecchie abitudini, rifiutandosi di esplorare il nuovo.
Saluto gli ospiti e mi preparo per la serata Ludica.
Durante la Fabcon ci sono stati tre eventi di gioco di ruolo massivo, Interattiva free League (Coriolis, Forbidden Lands e Mutant Year Zero), Lovecraftesque e il Richiamo di Cthulhu. Per questioni di tempo ho seguito solo il primo e mi sono divertito come un bambino, se non sapete come funziona un evento massivo vi rimando all’articolo super esaustivo di Valentino su Lovecraftesque.
Interattiva Free League ha un sistema di gioco molto particolare basato sul D6, ma non sono la persona più adatta a parlare di regolamento. Come ogni arte la imparo e la metto da parte, mi interessa il succo che è la storia e in questo racconto ce n’era parecchio.
Sei tavoli con sei master, sei storie diverse con un intreccio particolare che le collega. Nessun giocatore sapeva che la propria storia dipendeva dalle altre, tranne il mio. Fortuna ( o sfortuna ) volle che l’intreccio narrativo del mio tavolo di gioco fosse ambientato nel 30.000 su una nave spaziale grande quanto il pianeta terra.
Il mio gruppo era composto da “4 scout” che viaggiavano grazie ad un sistema chiamato matrice per cercare nuovi pianeti da colonizzare dato che il nucleo della nostra astronave stava lentamente morendo. Viaggiammo a lungo e percorremmo alcune quest particolari di esplorazione, fino ad essere chiamati per essere messi in criostasi verso un pianeta abitabile.
Fondamentalmente la stroria è andata avanti intrecciandosi con quella degli altri tavoli che vivevano epoche e ambientazioni diverse, ad esempio l’inferno dantesco o la Londra di Dr Jekyll e mr. Hide. Cercammo in ogni modo di salvare i tavoli, fallendo. Ma non importa, ci siamo divertiti parecchio e il vero succo della storia è la scoperta degli altri giocatori che non stavano vivendo le proprie vite ma… una simulazione di Matrix. E sì, il live si è concluso con i narratori che ci lasciano con l’ultima frase “Buon Ventennale di Matrix”.
Solo cuori e tanto amore.
Il giorno dopo ho assistito alla conferenza di Andrea Ligabue sul gioco di ruolo e boardgame nelle scuole, ad assistere la talk c’erano decine di insegnanti intenti a imparare un nuovo metodo di insegnamento didattico che si discosta parecchio dall’insegnamento 1.0.
Gli insegnanti hanno ricevuto un breve workshop e training sul boardgame, hanno capito da subito che non possono portare nelle classi il Mopoly ma devono parlare la lingua dei giovani e portare giochi da tavolo moderni, che possano competere con le passioni dei più piccoli (come fortnite) ma che abbiano una valenza didattica. Non posso dirvi di più perché avrei bisogno di un articolo intero, vi prometto di fare quattro chiacchiere di nuovo con Andrea per spiegarvi meglio il progetto, ne vale la pena.
Poche ore dopo ho avuto l’onore di provare il nuovo Vampire the Masquerade distribuito in italia da Need Games. Ammetto che la sua versione cartacea non mi è piaciuta così tanto, più che per le meccaniche per la lore. In live mi ha ricordato molto Requiem, un gioco che al tavolo con gli amici risulta un po’ sciapo ma che in Live sfoggia tutto il suo potenziale di fuoco. La trama della one shot è stata ben curata e la gestione dei pg e dei png non è stata lasciata al caso. Si viveva un’atmosfera da campagna Larp duratura, ma era semplicemente una “botta e via”. Anche qui, bravi.
Il giorno dopo ho avuto modo di rilassarmi con i compagni di redazione Graziano e Riccardo, abbiamo testato un po’ di giochi ( rimanete aggiornati sul nostro sito, vi parleremo di Shoku quando uscirà, ne vale la pena) e fatto quattro chiacchiere per poi ripartire verso l’Abruzzo, con un po’ di malinconia addosso.
L’evento è poi continuato con il massive di Richiamo di Cthulhu, le attività di gdr per bambini (una selezione di boardgame e Kids & Dragons), il torneo di D&D 5e, di Magic: the Gathering e KeyForge. Dulcis in fundo una “cena con delitto” a tema Larp Piratesco. Vorrei dirvi di più ma ho dovuto lasciare la location per questioni lavorative.
La fiera ha già 29 anni, ma cosa la rende così speciale?
Ve la faccio semplice semplice, immaginate di avere un gruppo di amici di 50-60 persone, vivere tutti insieme la vostra passione con maturità e intelletto. Bene, l’associazione Lokendil che organizza l’evento è tutto questo. Un gruppo enorme di amici che ama giocare e far giocare.
Venendo a questo raduno troverete una location pazzesca (Fabriano), in una cornice d’eccezione, il convento San Benedetto, con il cibo marchigiano (che dopo quello abruzzese e umbro è tra i migliori d’Italia 😛 ) e senza la calca delle fiere di settore.
Per il prossimo anno prenotate un viaggio nelle marche, fatevi un giro a Sirolo, poi visitate Urbino, tirate dritto verso Fabriano e innamoratevi di questa città medievale. Se amate il gioco amerete questo evento, si gioca duro, ad ogni ora, per il puro piacere di giocare di ruolo. È questo lo spirito che ho con i miei amici ed è questo lo spirito che ho vissuto un po’ più in grande, con quelli che a quanto pare saranno nuovi amici di ruolate e chiacchiere nerd.
Grazie.
This post was published on 19 Settembre 2019 18:59
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