La Valve cambia le carte in tavola con un nuovo sistema di Major!

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Ieri mattina la Valve ha pubblicato un post sul blog ufficiale di Dota 2 molto interessante, che fa un po’ di luce sul futuro della scena competitiva di Dota per la stagione in arrivo.


La situazione attuale

La situazione attuale della scena competitiva di Dota 2 é un po’ ingannevole: quest’anno i due Major (Boston e Kiev) sono stati un successo di pubblico e di organizzazione, molto divertenti da seguire, con una gran bella dose di buon dota e ottime squadre al top della forma che si fronteggiavano per un montepremi mica da ridere.

Due anni fa la Valve decise di inserire i Major per segmentare meglio la stagione competitiva: ai tempi c’erano troppe competizioni minori e i team, oltre ad essere sommersi da tornei (i “bei tempi” quando ogni giorno vedevi giocare i top team), non sapevano quale fosse il metro della Valve per invitare le squadre all’International; se un team ha vinto 5 tornei da novembre a gennaio vale come vincerne 2/3 a ridosso del TI?

Coi Major ogni team sapeva che avrebbe dovuto fare bene in quelle competizioni per assicurarsi uno spot al TI: in più per i Major vigeva il classico roster lock (il limite entro il quale bisogna presentare la squadre che competerà al Major), che molto spesso era seguito da un team shuffle post-Major.

Dove sono nati i problemi? TobiWan, l’ormai leggendario caster di Dota, qualche tempo fa fece un lungo post su Reddit dove diede voce ai suoi pensieri e ai suoi dubbi per quanto concerneva il mondo di Dota in generale.
In esso egli spiega come i Major abbiano polarizzato troppo la scena e i tornei “minori” (Dreamhack e Starladder in particolare) abbiano sofferto da questa competizione sleale, in quanto per loro è impossibile competere col livello di produzione e i montepremi di Valve.
Il problema è che questi tornei sono uno dei primi ingressi nel mondo competitivo per moltissimi team amatoriali, e attorno a loro si creava tutto un hummus di personalità e microcommunity autonome che rappresentano l’interesse “dal basso” verso Dota 2.

Infatti i Major sono gestiti da aziende sotto contratto, che al di là di esso non hanno un reale interesse verso Dota 2: mentre i tornei come Epicenter, Dreamhack e Starladder creano ambienti e community attorno a loro che continueranno nel tempo e cresceranno sempre di più.

C’erano anche altri punti toccati da Toby, come l’assenza di crowdfunding per i tornei non-Valve e lo stato morente del Workshop degli item: ma al momento la Valve sembra aver risolto almeno uno di questi problemi, e andiamo subito a vedere quale.


Il blog post della Valve

 

[…]In the past year, we’ve had two Valve Majors shape the competitive landscape leading to The International. However, for the next year we will be taking a more organic approach to growing the competitive ecosystem, working more closely with third-party tournaments. Instead of the previous Major system, we will be selecting many third-party tournaments to directly sponsor. Additionally, players competing in these tournaments will earn Qualifying Points which will be the sole factor in determining invites to The International 2018.

There will be two tiers of tournaments that we sponsor: Majors and Minors. Majors must have a minimum prize pool of $500k, and will receive an additional $500k towards the prize pool from us. Minors must have a minimum prize pool of $150k, and will receive an additional $150k towards their prize pool. In order to ensure a baseline level of competitiveness, and to support teams from different regions around the world, both Majors and Minors will be required to have at least one qualifier from each of the six primary regions (NA, SA, SEA, CN, EU, and CIS). In addition, Majors and Minors must have a LAN finals component to their tournament in order to accommodate teams from the different regions. We will directly manage the schedule of Majors and Minors to help avoid collisions during the year.

Qualifying Points will be awarded based on the total prize pool of a tournament, and whether the tournament is a Major or a Minor, with Majors giving more points per prize pool dollar. The total points per tournament will also partially scale based on the time of year, with tournaments closer to The International awarding additional points. Qualifying Points will be granted based on placing high in Majors and Minors and will accumulate on individual players. Roster lock seasons will still exist, and players switching teams during the approved periods will retain their Qualifying Points. In order to allow for teams recruiting new entrants to the competitive landscape and to facilitate sometimes necessary roster changes between lock periods, only the top 3 point earners on a team will contribute towards a team’s effective total Qualifying Points.[…]

 

[…]Nell’anno scorso abbiamo avuto due Major per dar forma alla scena competitiva precedente il The International. Tuttavia, per l’anno prossimo utilizzeremo un approccio più organico per far crescere l’ecosistema competitivo, lavorando più da vicino con gli organizzatori di terze parti. Invece di utilizzare il sistema di Major di prima, selezioneremo diversi tornei di terze parti da sponsorizzare direttamente. Inoltre, i giocatori che competeranno all’interno di questi guadagneranno dei Qualifying Points che saranno l’unico fattore nel determinare gli inviti al The International 2018.

Ci saranno due tipi di tornei che sponsorizzeremo: Majors e Minors. I Majors dovranno avere un montepremi minimo di 500k dollari e ne riceveranno poi altrettanti da noi. I Minors invece dovranno avere un montepremi minimo di 150k dollari, ai quali ne aggiungeremo noi altri 150k. Per assicurare un livello di competitività minimo, e per supportare le squadre di tutte le regioni del mondo, sia i Majors sia i Minors dovranno avere almeno un giro di qualificazioni per ognuna delle principali sei regioni (NA, SA, SEA,CN, EU e CIS). Inoltre i Major e i Minors dovranno avere una finale in LAN all’interno del torneo in modo da venire incontro alle squadre di diverse regioni. Gestiremo noi la programmazione dei Majors e dei Minors per evitare di avere sovrapposizioni durante l’anno.

I Qualifying Points saranno conferiti in base al montepremi totale del torneo e anche in base alla tipologia dello stesso (se è un Major o un Minor), coi Major che conferiranno più punti dei Minors. I punti totali del tornei verranno modificati anche in base alla vicinanza con The International, dove i tornei più vicini garantiranno più punti. I Qualifying Points saranno conferiti in base ai piazzamenti in questi tornei e si accumuleranno sui giocatori individuali. Il roster lock stagionale esisterà ancora, e i giocatori che cambieranno squadra all’interno dei periodi concessi manterranno i propri Qualifying Points. Per garantire alle squadre di reclutare volti nuovi dal panorama competitivo e per facilitare quelli che spesso sono dei cambi di line-up obbligatori tra un lock e un altro, solo i giocatori col più alto numeri di QP contribuiranno al totale effettivo dei QP della squadra[…]


Conclusioni

Che dire: questa è una delle migliori notizie che ci arrivano dalla Valve da tantissimo tempo! In questo modo loro possono continuare a sponsorizzare i tornei importanti per orientare meglio le squadre all’interno della scena, ma senza polarizzare troppo la competizione e schiacciare gli organizzatori di terze parti, che da sempre costituiscono la spina dorsale di questo gioco, oltre ad essere una delle poche ragioni per cui la scena di Dota 2 sia così grande.

Inoltre, il metodo per entrare al The International diventa ora trasparente e cristallino: punti che si guadagnano coi piazzamenti nei tornei più importanti; più il montepremi è alto e il torneo è vicino al TI e meglio è.

La Valve ha davvero fatto centro questa volta: la community sta rispondendo molto bene a questi cambiamenti, ma dovremo aspettare anche qualche mese per vederli in azione!
Nel momento, ci godremo il The International 2017!