Con l’esplosione del fenomeno degli eSports, stiamo assistendo a un sostanziale cambiamento del modo di vedere e interpretare i videogiochi da parte dei più giovani. I giocatori Millennial riferiscono di preferire la visione di eventi legati agli eSports più di quanto siano invogliati a guardare gli sport tradizionali in televisione. Questo dato è ciò che viene fuori da una ricerca denominata State of Online Gaming portata avanti da Limelight Networks, leader mondiale nella distribuzione di contenuti digitali. In questo rapporto, la compagnia ha voluto analizzare i comportamenti e le aspettative dei consumatori nei riguardi dei videogiochi.
Prima di entrare nel dettaglio, è necessario specificare che per Millennial, o Generazione Y, si intende la generazione di individui nati fra i primi anni Ottanta e l’inizio degli anni Duemila. Viene definita anche Net Generation per rimarcare la maggior dimestichezza che questi individui hanno con le nuove tecnologie, essendo cresciuti proprio nell’epoca di massima diffusione di Internet.
Con l’avvento di siti web come Youtube e soprattutto Twitch, che permettono di assistere con estrema facilità e gratuitamente a eventi in cui persone giocano ai videogiochi, questo modo di approcciare ai videogame sta diventando sempre più popolare. Infatti, i giovani giocatori (dai 18 ai 25 anni) in tutto il mondo trascorrono in media tre ore e 25 minuti alla settimana a guardare le altre persone giocare ai videogiochi online. È quasi un’ora in più rispetto alle due ore e 33 minuti trascorsi a guardare gli sport tradizionali. I giocatori della Corea del Sud sono quelli che passano il maggior tempo davanti ai propri schermi del PC ad assistere a eventi di eSports.
Stando alle risposte delle persone che compongono il campione preso in esame, esse hanno come priorità in un videogioco i brevi tempi di caricamento e le alte prestazioni. Circa il 77% ha riferito inoltre di preferire vedere gli altri giocare perché manca la frustrazione di aspettare il processo di download dei videogiochi. La sicurezza è un’altra considerazione importante, poiché più della metà (57%) dei giocatori dichiara di non giocare ai giochi online o di effettuare acquisti da un sito di vendita di videogiochi che ha precedentemente subito una violazione della sicurezza. I timori per la sicurezza sono più alti in Corea del Sud e in Francia, dove la maggioranza (71% e 68%, rispettivamente) dei giocatori nota che non visiterebbe un sito di giochi che ha subito un problema di sicurezza.
Michael Milligan, Senior Director di Limelight Networks, ha dichiarato:
I videogiochi – come il resto dell’industria dei media e dell’intrattenimento – sono passati ai servizi online, lasciando però i contenuti vulnerabili a problemi di prestazioni e sicurezza. Con i giocatori che giocano su dispositivi mobili, PC e console più avanzate, gli sviluppatori di software non devono solo concentrarsi sulla creazione di contenuti accattivanti, ma anche garantire che i contenuti siano sicuri e ottimizzati per le migliori esperienze di gioco possibili.
Ulteriori approfondimenti dal rapporto mostrano i seguenti dati:
Queste statistiche si basano sulle risposte di 3.000 consumatori in Francia, Germania, Giappone, Corea del Sud, Regno Unito e Stati Uniti di età pari o superiore a 18 anni che giocano ai videogiochi almeno una volta alla settimana. Il rapporto completo è disponibile qui.
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This post was published on 31 Marzo 2018 11:00
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