Per anni ormai, grandi aziende videoludiche come Blizzard, Riot e Twitch si sono battute per proteggere le proprie community da comportamenti scorretti e tossiciti nei propri giochi, con diversi risultati. Ora però proveranno qualcosa di nuovo: lavorare insieme.
Quella che sembra l’introduzione di un nuovo film di supereroi è in realtà il progetto ambizioso di oltre trenta aziende del settore, tra cui anche CCP e Epic, chiamato Fair Play Alliance. L’obiettivo primario è quello di ricercare i comportamenti sbagliati delle varie community e creare un codice di comportamento unico riconosciuto dalle varie aziende. Ciò dovrebbe favorire gli sviluppatori durante la creazione di nuovi giochi online.
Non c’è più differenza tra online e IRL (In Real Life). E’ tutto realtà ora.
afferma Kimberly Voll, senior technical designer di Riot, durante un’intervista a Kotaku. Voll ha inoltre riconosciuto che ha una lunga serie di sbagli alle spalle: giochi come League of Legends possono far capire quanto sia difficile aver a che fare con la community. La Fair Play Alliance aiuterà gli sviluppatori a imparare dagli sbagli delle altre aziende e a non commettere gli stessi errori.
Il primo passo della Fair Play Alliance sarà un incontro dove le varie aziende metteranno a confronto i propri dati, gli errori fatti e come vi hanno posto rimedio. A parte un sito web non ci sono ancora novità concrete in quanto il progetto è ancora in via di sviluppo. Questa alleanza, tra i vari benefici, consentirà alle aziende di guardarsi le spalle a vicenda e colmare i rispettivi “vuoti” nella gestione delle rispettive community.
Una proposta davvero innovita che guarda molto al futuro soprattutto degli eSport in tutto il mondo.