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Esports

Arriva il calcio su Twitch, una novità che farà bene anche agli esports

Twitch, la piattaforma di live streaming dedicata ai videogiochi e agli esports, è pronta ad ospitare un torneo…di calcio. Sì, perché il calcio arriva su Twitch e questa novità farà bene anche ai videogiochi competitivi.

La Generation Adidas Cup 2019 è una manifestazione calcistica che vede frapporsi squadre di giovanissimi talenti, è iniziata oggi, 13 aprile, e andrà avanti fino al 20 dello stesso mese. Si tiene in Nord America e vede la partecipazione di giovani calciatori Under 17 e Under 15.

A Dallas, Texas, 14 paesi si sfideranno portando sul campo da gioco i loro giovani più talentuosi e in rampa di lancio. La notizia più affascinante, però, è che l’Adidas Cup verrà trasmessa su Twitch, una piattaforma che su cui è usuale assistere a tornei di esports, non di altri sport cosiddetti tradizionali.

I canali su cui è possibile guardare i match sono mls e mls2.

Calcio su Twitch: cosa buona e giusta

Abbiamo parlato della notizia nuda e cruda, ma adesso qualche parolina va spesa. Alle mie orecchie già sono arrivate grida di indignazione da parte di coloro che io ho definito calciofobi. Chi sono costoro? Sono quelli che sui social, soprattutto Facebook, scrivono post contro il calcio (tranne quando gioca la Nazionale, perché sono patriottici) definendolo uno sport barbaro, praticato da uomini senza cervello che rincorrono una palla. I calciofobi poi affermano di essere costantemente sintonizzati su documentari, talk show di tribuna politica e film muti tedeschi.

Se queste parole venissero proferite esclusivamente da non gamer, la cosa finirebbe lì. Purtroppo, invece, anche molti giocatori, casual o meno, e atleti esportivi non riescono a capacitarsi di questa iniziativa. Twitch contaminato dal calcio!

Ora, penso sia abbastanza facile vedere il controsenso: quante volte gli esports e i videogiochi in generale sono stati additati come perdite di tempo? Quante volte gli esports sono stati considerati “il fratello scemo” degli sport seri, quelli tradizionali? Pagare con la stessa moneta non porta a nulla.

Chi non scorge i benefici del calcio su Twitch non riesce a guardare oltre il proprio naso. Il calcio può fare da apripista ad altri sport che, senza dubbio, verrebbero accettati senza problemi: il basket e il motociclismo vanno bene e il calcio no? Solita mentalità che tende ad escludere piuttosto che a creare inclusione.

I videogiochi competitivi stanno trovando, sempre con maggior forza, il loro spazio in TV, basti pensare a GINX Esports TV, il canale di Sky dedicato interamente a loro. Un incontro non può avvenire unilateralmente, ma ha bisogno del benestare di tutte le parti in gioco.

Gli esports in tv hanno riacceso il dibattito sulla possibilità di vederli alle Olimpiadi. C’è chi la ritiene una blasfemia, chi invece sbrodola al sol pensiero. Già che se ne parli è molto importante e le aperture venute da più fronti sul tema sono un buon viatico per il futuro. Il calcio su Twitch è un completamento, ma tanto si deve ancora fare, del discorso e non può essere ridotto a discussioni da bar. Ben venga lo sport tradizionale sulla piattaforma numero uno per la trasmissione di eventi esportivi, perché è anche così che si cambia la cultura di un paese.

Uno degli sport più seguiti e popolari al mondo ha scelto una piattaforma dedicata ai videogiochi per mettere in mostra i suoi maggiori talenti. Dovremmo esserne orgogliosi, piuttosto che rompere le scatole.

This post was published on 13 Aprile 2019 18:22

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne, scopro la passione per il giornalismo quasi per caso. I videogiochi sono il mio più grande amore e così decido di coniugare le due cose. Il giornalismo videoludico diventa la mia forma finale. Per me i videogiochi sono una forma d'arte e guai a dirmi il contrario. Appassionato di tutto ciò da cui sgorga sangue: cinema horror (registi preferiti Argento e Romero), letteratura gialla e dell'orrore (autori preferiti Christie, Poe e Lovecraft) e ovviamente i videogiochi del genere (Silent Hill e Resident Evil sopra ogni cosa). Il mio videogioco preferito di sempre è Fahrenheit che ho finito un numero non precisato di volte, da lì scaturisce la mia ammirazione per tutti i lavori di David Cage. La mia "carriera" videoludica è segnata da un marchio da cui non sono mai riuscito a staccarmi: PlayStation! In circa 20 anni di gaming, ho completato più di 800 titoli.

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