La notizia del momento è quella del riconoscimento, da parte del CIO, degli eSports come disciplina sportiva meritevole di avere un posto alle Olimpiadi. Non sappiamo se ci saranno effettivamente i videogiochi alle prossime Olimpiadi, ma Intel e ESL hanno già raggiunto un accordo per portare gli eSports alle Olimpiadi invernali del 2018 che si terranno a Pyeongchang, Corea Del Sud.
I pareri sono discordanti, c’è chi ritiene questo riconoscimento un passo importante per far sì che i videogiochi vengano finalmente visti con altri occhi e che gli sforzi dei giocatori professionisti vengano considerati uguali a quelli compiuti dagli altri sportivi. Allenamenti, tante ore di lavoro, concentrazione e gioco di squadra sono solo alcuni elementi che non possono passare inosservati.
C’è però anche chi, tra gli stessi giocatori, ritiene blasfemo e ridicolo questo passo compiuto dal Comitato Olimpico. I videogiochi sono una cosa, lo sport un’altra, dicono. Ovviamente, non mancano anche pareri illustri. Alcuni sportivi hanno già espresso il loro parere sulla questione, tra questi c’è Federica Pellegrini, la nota e pluridecorata nuotatrice italiana, orgoglio sportivo nazionale.
La nuotatrice di Mirano, Veneto, ha le idee chiare: per lei i videogiochi non sono uno sport. Le sue dichiarazioni non lasciano spazio a un’apertura da parte sua:
Videogiochi alle Olimpiadi? Ci sono rimasta un po’ male, è vero che ogni sport ha le sue peculiarità però da qui a chiamarlo sport ce ne passa.
Lei stessa afferma che ogni sport ha caratteristiche proprie, ma questo non giustificherebbe questo riconoscimento. Fortunatamente non è lei a decidere, ma ogni parere è assolutamente lecito se proposto in maniera costruttiva e civile. Federica Pellegrini ha un palmares eccezionale: una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Pechino del 2008 e una d’argento ad Atene 2004, cinque campionati mondiali, sette ori agli Europei e tante altre imprese che la rendono una delle sportive italiane più importanti della storia.
Questo non significa che sia oro anche tutto ciò che dice. Ci saranno altri sportivi contrari a questa decisione, come ce ne saranno tanti altri a favore. La verità è che esiste un Comitato che è lì per prendere queste decisioni e che il mondo degli sport si evolve con molta velocità.
Non è possibile rimanere ancorati a vecchi dogmi, a modi di pensare legati a contesti socio-economici completamente diversi da quelli odierni. Gli eSports sono una realtà ben consolidata e se faranno parte delle Olimpiadi, chi non vorrà vederli in tale veste potrà benissimo cambiare canale.
This post was published on 5 Novembre 2017 18:13
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