L’E3 è l’evento più grande e riconosciuto da tutto il panorama ludico mondiale, conta milioni di accessi e le testate di tutto il mondo corrono a provare i nuovi giochi e seguire gli show.
Quest’anno molti dei nostri colleghi hanno fatto le valigie e si sono imbarcati per un viaggio stressante e lunghissimo verso Los Angeles, tra di loro c’è una nostra vecchia redattrice, un nostro redattore che collabora con Spaziogames e molti altri amici della stampa di settore.
Tecnicamente saremmo dovuti andare anche noi, ma non vi nascondiamo che il budget destinato al viaggio è stato dirottato per il nuovo sito (sì, arriverà).
Poi dal nulla, in questo caldo pomeriggio notiamo un post su facebook di un nostro redattore che ci ha fatto alzare letteralmente la pelle.
Più di 2000 contatti, numeri di telefono, indirizzi e dati sensibilissimi sono stati “leakati” e condivisi su un forum americano.
In questa lista ci sono TUTTI i nostri colleghi.
Tutto ciò è oltraggioso e proviamo una gran rabbia.
Come si apprende nel forum sopracitato :
The official E3 Expo website had an insecure Excel spreadsheet with over 2000 addresses of journalists and content creators currently registered to attend E3 this year. Here it is.
If you’re wondering: No, the WordPress directory was not password protected. No, the Excel Spreadsheet containing the PID of 2000+ people was not password protected. The directory itself was dated for May 2019, so it had been there since then. Journalist Sophia Narwitz claims it had been linked to in public articles on the E3 Expo website for over a month and reports about it had been ignored.
{segue la lista}
In sostanza, i furbetti che gestiscono il sito dell’E3 non hanno MINIMAMENTE criptato la pagina, neanche la più basilare delle protezioni, spiattellando al mondo dati sensibilissimi di giornalisti e influencer.
L’etica giornalistica suggerisce di citare le fonti, ma fidatevi che quella lista spiattellata ai quattro venti in pieno sitle show americano è una violazione della privacy. Noi da europei non siamo abituati a fughe di dati sensibili spiattellate in mondovisione, il nostro parlamento europeo ha creato una controversa misura per arginare il fenomeno chiamato GDPR e speriamo che i responsabili pagheranno fino all’ultimo centesimo questa mancanza di professionalità.
Perché vedete amici, quando si parla di un videogioco, di un’uscita o di un evento GUAI a scrivere una virgola fuori posto, magari qualcuno è capace anche di tirarti le orecchie in privato.
Dall’altra parte del mondo invece c’è un silenzio assordante, come se la privacy di 2000 lavoratori del settore non valesse nulla. E non ci sto, non ci stiamo.
Ora, c’è poco da fare in questo istante. L’unica cosa GIUSTA DA FARE è alzare un polverone grande, ma davvero tanto grande e chiedere formalmente ai nostri colleghi di far sentire la propria voce.
Non siamo presenti in quella lista ma vi siamo vicini, visto che tranquillamente saremmo potuti essere presenti li sopra, magari l’anno prossimo.
Non vi lasciamo soli, se avrete bisogno di supporto, di qualsiasi tipo, noi ci siamo.
Un abbraccio alle redazioni e ai redattori, tecnici, videomaker, webdesigner, grafici, articolisti, correttori di bozze e direttori di :
Daniele Di Egidio – Responsabile
This post was published on 3 Agosto 2019 17:56
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