Angels of Death si sta avvicinando al termine e la resa dei conti è proprio dietro l’angolo. Nell’episodio Ascesa, tutto è pronto per lo schieramento dei pesi massimi di questa storia. Andiamo a vedere insieme i momenti salienti.
All’inizio dell’episodio, Livia è alle strette. La situazione è drastica, la Spada di Baal è piena di nemici e l’unica speranza pare essere Hadrael, il quale non ha comunicato esattamente che cosa abbia in mente per salvare la nave. Per questo motivo, Livia ordina la preparazione dei rituali di distruzione. L’autodistruzione è una pratica piuttosto comune nelle navi colpite dai Tiranidi (o i Culti affini) che si ritengono ormai spacciate e nel corso del tempo ci sono stati vari esempi di questa pratica. Nel manuale di Battlefleet Gothic: Armada, ad esempio, c’era un trafiletto che recitava:
“Nessun equipaggio cederebbe mai il proprio vascello ai Tiranidi o si lascerebbe consumare da quegli orrori uno alla volta, in trappola nella propria tomba di metallo. Molte volte dei vascelli disperati si sono autodistrutti piuttosto che soccombere a un tale destino.”
Svariate altre volte, durante le Guerre Tiranidi, alcuni vascelli hanno preferito autodistruggersi. Solitamente ciò avviene sovraccaricando i motori warp o le guide plasma, ma non è detto che la Spada di Baal sfrutti tali sistemi.
Nel frattempo, Hadrael continua a fare ciò che gli riesce meglio: camminare con tantissima convinzione ed essere fantastico nel farlo.
Quando torniamo ad osservare i Blood Angels, l’episodio ci mostra una bella riunione di famiglia tra la squadra e il proprio Capitano. Anche quei personaggi con una caratterizzazione più ridotta riescono a distinguersi, tra Tiro che non smette mai di fornire i suoi momenti idioti, Melchior che capisce molto la perdita di un arto subita da Orpheo, Sangrael che dimostra la propria fermezza o il breve scambio con Kazarion, dovuto al fatto che quest’ultimo non avesse più rivisto Orpheo dalla battaglia pre-Cicatrix.
Si tratta di una piacevole riunione, ma i Genoraptor non sono lì per i convenevoli. Quando si scatena la battaglia davanti alla “porta del boss finale”, Orpheo dimostra di essere sempre pronto al sacrificio. Non importa che lui sia appena tornato, il dovere è più importante.
Una parte che ho apprezzato molto di questo episodio è il dualismo del risveglio. Il Patriarca del Culto e il Dreadnought Ignis si stanno risvegliando dal proprio torpore e mi è piaciuto molto vedere la loro contrapposizione. Benché per motivi molto diversi, entrambi sono visti con enorme rispetto e ogni passo del loro risveglio è affrontato con estrema riverenza. La Magus loda il ritorno del padre e gioisce anche solo nell’udirne l’alieno battito cardiaco, mentre Hadrael segue tutti i sacri procedimenti volti a risvegliare adeguatamente un confratello confinato all’interno di un sarcophagus e a montarlo sullo scafo del Dreadnought. Al contrario di quanto si pensi, infatti, non tutti i Dreadnought passano sempre il proprio tempo totalmente assemblati. Capita abbastanza spesso che il sarcophagus venga conservato in un luogo diverso e adatto alla buona “conservazione” del confratello.
Ignis porta lo stesso nome di un’antica nave da guerra dei Blood Angels che servì la Legione ai tempi dell’Eresia di Horus. Circa 1500 anni dopo, durante la Guerra della Bestia, il Capitolo ebbe a disposizione anche un incrociatore chiamato Sanguinem Ignis.
Durante la sequenza possiamo vedere alcuni procedimenti chiave, tra cui l’utilizzo degli oli sacri e il rintocco di una campana benedetta, la quale è incisa con un estratto dal Catechismo dell’Autoculus di Marte, la stessa litania che Hadrael riporta sul proprio spallaccio sinistro. Un altro piccolo particolare da notare risiede su uno degli schermi consultati dal Techmarine, il quale mostra una panoramica sullo stato di Ignis.
Il Patriarca, al contrario, affronta in maniera completamente autonoma il proprio risveglio e la sua energia psionica viene sprigionata manifestandosi sotto forma di fulmini. Il tutto sembra quasi precedere un duello, ma in realtà i due personaggi si trovano in luoghi completamente diversi. Almeno inizialmente, il Patriarca affronterà la squadra di Kazarion Ancaeus, mentre Ignis realizzerà barbecue e frullati di Genoraptor, ma non è detto che la situazione resti così fino alla fine serie. Mancano ancora due episodi e chissà, forse Ignis ripulirà la nave e poi riuscirà ad intervenire all’interno della Torre della Sirena.
This post was published on 22 Novembre 2021 17:02
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