Recentemente Games Workshop ha iniziato ad annunciare al pubblico alcuni dettagli sui propri piani dedicati alle prossime uscite della 9a edizione di Warhammer 40.000 e della nuova versione di Kill Team. Quest’ultimo è una sorta di “fratello minore” di Warhammer 40.000 e, per chi non lo sapesse, consente di giocare piccole bande da guerra legate ad ogni fazione del gioco principale. I piani appena delineati mostrano davvero tanta potenzialità per un futuro coeso tra questi due giochi e ora, dopo aver discusso di questi argomenti in live, voglio spiegarmi ancora meglio attraverso un apposito articolo d’approfondimento.
Prima di arrivare ai piani per il futuro vorrei soffermarmi un momento sull’attuale natura di Kill Team. In passato si trattava letteralmente del fratello minore di Warhammer 40.000 accompagnato da un po’ di regole atte a rappresentare un po’ di combattimento urbano e qualche specialista della propria banda da guerra. A parte ciò, Kill Team non ha mai avuto quella che definirei un’identità narrativa.
Prendiamo come esempi Warhammer Underworlds e Warcry. Come Kill Team deriva da Warhammer 40.000, questi due sono giochi da tavolo derivati da Warhammer Age of Sigmar e hanno una particolarità in comune. Per entrambi vengono prodotti modelli che possono essere usati in Warhammer Age of Sigmar senza problemi, ma allo stesso tempo tali modelli sono prodotti volontariamente con l’obiettivo di rientrare nel tema portato avanti dal gioco in quel momento. In secondo luogo, a volte proprio le uscite per quei giochi da tavolo “secondari” vanno a sfruttare l’occasione di rinnovare un’unità da tempo legata ad un kit vecchio o ad arricchire la varietà di modelli utilizzabili per rappresentarla.
Warhammer Underworlds fornisce tante bande da guerra a cui viene dato un motivo per essere nel luogo in cui si stanno attualmente svolgendo gli eventi del gioco. Tale luogo (o luoghi) viene citato e talvolta pure coinvolto nel resto dell’ambientazione, perciò si raggiunge una sensazione di buona integrazione che non fa apparire il gioco come un realtà isolata e stagna.
Warcry ha pure fatto un passo in più perché gli eventi legati alla sua seconda scatola introduttiva sono stati fondamentali per la messa in moto di Broken Realms: Morathi, primo manuale narrativo di una saga che ha cambiato molto lo status quo dell’ambientazione di Warhammer Age of Sigmar. Mentre Warhammer Underworlds ha proposto luoghi che tavolta venivano citati o visitati da personaggi non necessariamente appartenenti alle bande da guerra giocabili, Warcry ha fatto sì che due sue bande fossero la scintilla che ha acceso la miccia di un’intero macro-evento con ripercussioni enormi.
Nel complesso, questi intrecci sono molto interessanti per due motivi. Il cliente può sentire di giocare qualcosa che fa davvero parte di Warhammer Age of Sigmar, che è davvero un suo particolare angolo del mondo e non un anonimo luogo X che nessuno considererà al di fuori del gioco da tavolo specifico. Per quanto riguarda il secondo motivo, il cliente può essere spinto a interessarsi al gioco da tavolo o al wargame principale perché ha visto una connessione tra i due. Magari prima giocava solo a Warhammer Age of Sigmar, ma è rimasto particolarmente colpito da quell’evento che ha influenzato l’ambientazione in cui gioca di solito oppure gli sono piaciuti moltissimo dei modelli regolarmente utilizzabili in Age of Sigmar, ma che originariamente sono nati in Warcry. Si va quindi a formare una coesione tale da far sì che i giochi si supportino vicendevolmente.
Kill Team, fino ad ora, non ha mai avuto nulla di tutto questo ed è sempre stato un gioco generico. Ora le cose sono cambiate e i giocatori possono comunque decidere di giocare una generica partita di Kill Team, ma allo stesso tempo il gioco viene gestito affinché le proprie uscite seguano determinati temi narrativi. Con ciò arriviamo a parlare di Octarius.
La nuova edizione di Kill Team è stata inaugurata dalla scatola Kill Team: Octarius. Si tratta di una scatola che vede scontrarsi una banda di Squadroni della Morte di Krieg e una di Zabotatori degli Orki ed è totalmente ambientata durante i recenti sviluppi della Zona di Guerra Octarius. Tale Zona di Guerra, però, sta per ricevere ulteriori approfondimenti attraverso una coppia di manuali narrativi per la 9a edizione di Warhammer 40.000. A loro volta, tali manuali narrativi vengono circondati dall’uscita di vari Codex dedicati alle fazioni coinvolte nella storia. Ora, questo è un caso isolato mai accaduto o mai più ripetibile? No e vi spiego perché.
La Zona di Guerra Charadon è già stata accompagnata da Codex dedicati a varie fazioni apparse nella storia (ma non tutte), tant’è che in essa apparivano il Mechanicus del Mondo Forga Metalica, la Death Guard al servizio di Typhus, i Drukhari del Culto della Lotta e l’Adepta Sororitas. Tutte queste fazioni hanno ricevuto i propri Codex intorno all’uscita dei manuali narrativi dedicati a questa Zona di Guerra e pare che con Octarius si stia verificando lo stesso evento.
Gli Orki e gli Space Marine dei Templari Neri sono particolarmente coinvolti nella Guerra di Octarius, infatti il Codex: Orki e il Supplemento: Templari Neri usciranno rispettivamente a settembre e novembre 2021. Per dicembre 2021 è già stata confermata l’uscita di un Codex imperiale e uno xeno, ma non appare minimamente difficile ipotizzare quali saranno le armate in oggetto. Seguendo il tema delle fazioni coinvolte nelle guerre attualmente approfondite nei manuali narrativi in uscita, risulta semplice ipotizzare che si parli di Codex: Tiranidi e Codex: Astra Militarum.
Tuttavia, perché questo dovrebbe far pensare a un possibile futuro coeso tra Kill Team e Warhammer 40.000? dopo la scatola Kill Team: Octarius, il gioco non potrebbe tornare ad essere generico e neanche lontanamente legato a qualche luogo o evento specifici? Effettivamente si potrebbe pensare così, ma i piani di Games Workshop sono ben altri.
Per quanto riguarda Kill Team, la Zona di Guerra Octarius coprirà un periodo che terminerà a fine settembre. Ad ottobre, Games Workshop proporrà nuove uscite di Kill Team legate a un’altra zona di guerra e ciò vorrà dire nuove bande narrativamente legate ad essa, esattamente come Krieg e Zabotatori sono stati a tema Octarius. Non sappiamo ancora se Games Workshop proporrà sempre una nuova scatola introduttiva o se proseguirà distribuendo le bande separatamente e mantenendo Octarius come set base, ma in ogni caso avremo novità importanti localizzate in vari punti dell’ambientazione.
A questo punto si crea un panorama delle uscite potenzialmente molto interessante. Ora capiremo perché.
Se gestito abbastanza saggiamente, il gioco e l’ambientazione possono trarre molto giovamento da questo sistema di uscite. Ciò è dovuto a vari motivi.
Le Zone di Guerra propongono una storia che va ad approfondire un certo conflitto. Potrebbe essere un conflitto introdotto recentemente nell’ambientazione (Charadon, Snodo Pariah, etc.) oppure qualcosa di citato e descritto già da molto tempo (Octarius). Tale Zona di Guerra ci fornisce una storia che porta avanti questi conflitti e magari vi pone una fine coinvolgendo varie fazioni come protagoniste. Ovviamente ci si augura che tale storia sia interessante e ben scritta.
Queste Zone di Guerra possono contenere regole tematiche per varie sottofazioni legate ai protagonisti della storia. Regole che non sono essenziali al funzionamento dell’armata, ma sono belle da possedere e usare nel caso in cui un giocatore apprezzi la sottofazione coinvolta.
Intorno all’uscita di una Zona di Guerra si posizionano vari Codex per le armate di Warhammer 40.000. Mentre l’ambientazione prosegue, le armate del gioco ricevono i propri aggiornamenti. Alcuni di questi Codex possono pure essere accompagnati da nuovi modelli che potrebbero introdurre nuove unità oppure aggiornare il kit di qualcosa che esiste già.
Gli articoli della rubrica Flashpoint sulla rivista White Dwarf forniscono ulteriori approfondimenti narrativi sulle Zone di Guerra e ulteriori regole per giocare missioni particolari, ambientare le proprie partite in vari punti della Zona di Guerra in esame, etc.
Kill Team può posizionarsi nelle Zone di Guerra proposte dalle campagne narrative e ciò fornisce un ulteriore strato di approfondimento della storia.
Con questa corrispondenza di Zone di Guerra, le bande di Kill Team possono coinvolgere le stesse fazioni che combattono nella storia raccontata nelle campagne narrative. Quale opportunità si crea a questo punto? Se non viene già fatto dalle uscite che accompagnano un Codex, Kill Team può coinvolgere bande da guerra capaci di aggiornare kit molto vecchi. Proprio parlando di Octarius, i Zabotatori avevano un kit risalente alla 4a edizione di Warhammer 40.000 e Kill Team ha costituito una buonissima occasione per rinnovare un kit vecchio realizzandone uno che avesse abbastanza personalità da distinguersi come banda da guerra e, allo stesso tempo, potesse fornire modelli più recenti ai comuni giocatori di Warhammer 40.000. Perché, ad esempio, non esplorare la Zona di Guerra Armageddon approfittandone per un Kill Team: Armageddon contenente un nuovo kit dei Berserker di Khorne? Oppure, perché non realizzare cose simili con i Guerrieri d’Aspetto degli Aeldari? O magari altre bande legate ad armate che non hanno bisogno di aggiornare molti kit, ma ne hanno solo uno o due davvero tanto vecchi.
Con una buona gestione, Warhammer 40.000 e Kill Team possono darsi una mano a vicenda. Da una parte, Games Workshop può supportare efficacemente entrambi e il cliente può essere spinto ad effettuare acquisti per i due giochi al posto di concentrarsi su uno solo di essi. Dall’altra parte, il cliente, che sia appassionato d’ambientazione, del gioco o di entrambi, può ricevere supporto per le proprie armate preferite da varie fonti.
Ovviamente ciò non deve far pensare che tutto sarà o potrà essere perfetto. La gestione di questi due giochi non lo sarà mai, ma potrebbe essere abbastanza solida. Ci sarà l’occasione in cui Games Workshop realizzerà una banda di Kill Team con degli Space Marine che non avranno il minimo bisogno di esistere? Sicuramente, non ho alcun dubbio al riguardo, ma possiamo sperare nel fatto che le altre bande siano scelte con più attenzione. Anche presupponendo una gestione dei manuali e dei kit assolutamente perfetta, non è detto che tutte le storie siano di qualità. Io stesso sostengo che la 9a edizione abbia attualmente risollevato la qualità dei manuali narrativi, ma che abbia anche abbassato la qualità dei Codex nel loro obiettivo d’introduzione di un hobbista a una fazione che non conosce. Fondamentalmente i Codex di 3a edizione, ossia: belle chicche per chi conosce già la fazione esaminata, due parole striminzite per chi vorrebbe tentare di conoscerla per la prima volta.
In conclusione, il futuro sarà tutto rose e fiori? Assolutamente no, ma i piani per Kill Team e per le Zone di Guerra mi infondono un certo grado di speranza e mi fanno vedere potenzialità enormi. Speriamo che almeno una parte di esse venga colta e sfruttata. Nel frattempo, io sono l’Astropate e analizzerò tutto ciò che verrà.
This post was published on 26 Agosto 2021 15:07
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