Broken Realms sta continuando a confermarsi una saga interessante che porta avanti in modo valido numerosi punti dell’ambientazione di Warhammer Age of Sigmar. Con Momento Review: Broken Realms – Morathi ho voluto parlarvi in maniera molto approfondita dell’esordio manualistico di questa saga e di alcuni racconti ad esso collegati, eppure Morathi è stato solo l’inizio. Abbiamo già altri due manuali narrativi annunciati, altri racconti brevi, proseguimenti nei Battletome e pure dei succosi contenuti su White Dwarf. In attesa di poter scrivere Momento Review: Broken Realms – Teclis, andiamo quindi ad analizzare tutto ciò a cui stiamo assistendo e pensiamo a dove potrebbe portaci sia dal punto di vista narrativo che da quello dell’evoluzione del gioco.
NOTA: Chi ha seguito la Live Chiacchiere del 26/02/2021 sul canale Twitch dell’Astropate conoscerà già alcuni degli argomenti trattati qui, ma questo articolo ha anche altre sorprese.
La fine di Broken Realms: Morathi ci lascia con Keiser Ven Brecht liberato da un’entità misteriosa ricollegabile a un vampiro e poi fuggito dopo aver recuperato una piccola nave. Il recente Battletome: Daughters of Khaine, all’interno della cronologia che racconta la storia delle Figlie di Khaine, porta avanti questa storia e ci mostra come sono proseguiti questi eventi.
Keiser Ven Brecht riesce a raggiungere Azyr e, nonostante gli sforzi dell’alleanza tra Figlie di Khaine e Idoneth, la verità sul tradimento giunge alle orecchie di Sigmar. Quest’ultimo, infuriato, invia tre Camere Guerriere dei Martelli di Sigmar con l’obiettivo di riconquistare la città che ora porta il nome di Har Kuron. I khainiti vengono inizialmente sbaragliati dalle forze di Sigmar, ma è in quel momento che gli Idoneth tornano in città accompagnati da Morathi-Khaine e la sua Guardia Vyperica. I Martelli di Sigmar devono fare i conti con Morathi-Khaine e la Regina Ombra in persona, perciò la riconquista della città inizia a farsi molto più difficile del previsto.
A un certo punto il cielo si apre e giunge il Celestant-Prime. Non sappiamo cosa sia successo da quando Sigmar invia i Martelli di Sigmar al momento in cui arriva il Celestant-Prime, ma a quanto pare il primo degli Stormcast non giunge con l’obiettivo di scatenare la furia di Ghal Maraz. Il Celestant-Prime ordina l’interruzione della battaglia e offre a Morathi una tregua per discutere, proposta che lei accetta. Il Celestant-Prime e Morathi si riuniscono nella Sala Intrepida di Anvilgard/Har Kuron, luogo che precedentemente fungeva da luogo d’incontro per il conclave governante Anvilgard, ma che ora è stato convertito in una lussuosa residenza. I due parlano per più di un giorno e nessuno, nemmeno gli agenti più fidati di Morathi, ottengono il permesso di ascoltare. Con la fine dell’incontro, il Celestant-Prime abbandona la Sala Intrepida e ordina ai Martelli di Sigmar di ritirarsi affinché Har Kuron rimanga (per ora) nelle mani di Morathi. Infine, ci viene detto che non si sa cosa Morathi potrebbe aver promesso in cambio.
Ci troviamo davanti a una situazione molto particolare. Morathi ha conquistato Har Kuron con l’inganno e ancora adesso, sebbene non si sappia quanto potrà durare, è presente una resistenza che combatte in nome di Anvilgard. Ci si poteva aspettare che prima o poi Sigmar avrebbe scoperto tutto e che la città diventasse nuovamente teatro di un terribile conflitto, infatti Sigmar ha inizialmente reagito come prevedibile, ma qualcosa è cambiato. Il Celestant-Prime è stato inviato in un secondo momento e con un obiettivo diametralmente diverso. Perché attaccare ferocemente e poi inviare improvvisamente il primo degli Stormcast per trattare con la traditrice che ha fatto sorgere l’intero problema?
Vi offro la mia ipotesi. Nel Momento Review vi ho esposto la mia teoria secondo cui la storia di Broken Realms, prima o dopo, arriverà a un attacco diretto alla città di Excelsis. Secondo me Sigmar è venuto a sapere di questo attacco e, a malincuore, ha considerato prioritaria la difesa di Excelsis rispetto alla riconquista di Anvilgard. Tuttavia, anche se non fosse esattamente per questo motivo, dobbiamo considerare una cosa: le forze del Dio-Re sono davvero immense, ma purtroppo ciò che ostacola una vittoria totale è la divisione su centinaia di fronti diversi, la quale porta necessariamente a un tentativo di stabilire delle priorità. Scoprire d’essere stato ingannato e vedersi conquistata un’importante città di Aqshy porta inevitabilmente a una reazione istintiva da parte di Sigmar, ma la storia dei Remi Mortali gli ha insegnato molto. Durante il suo periodo da imperatore nel Mondo-che-Fu, un’emergenza riceveva come risposta il suo diretto intervento, poiché nel profondo rimaneva un guerriero unberogeno con il desiderio di caricare nel bel mezzo della mischia. Prendere la carica di imperatore gli ha insegnato cosa vuol dire prendersi delle responsabilità importanti, ma allo stesso tempo Sigmar è rimasto tanto un monarca quanto un generale. Quando le forze del Caos assediarono Middenheim, lui fu lì a combattere. Quando Nagash invase l’impero, Sigmar affrontò il Grande Necromante in prima persona. Tempo dopo respinse le orde di Skaven nei Monti di Mezzo e ancora più tardi affrontò personalmente il primo Prescelto Eterno Morkar. Anche durante la Fine dei Tempi, Sigmar tornò con il ruolo di un dio-guerriero e così continuò ad essere durante l’Età del Mito nei Reami Mortali. Purtroppo per lui, però, i Reami Mortali sono molto più vasti e non c’è un singolo impero solitamente assediato da una grande minaccia. In seguito alla Battaglia dei Cieli Ardenti e alla temporanea perdita di Ghal Maraz, Sigmar capì di non poter più essere quell’imperatore, quel dio-guerriero che comanda un grande esercito contro il nemico di turno. Sigmar avrebbe dovuto abbandonare quel ruolo e prendere totalmente quello di monarca e di generale che organizza tutte le proprie armate sparse attraverso otto reami d’esistenza.
Quella che affronta Sigmar è l’acquisizione di un ulteriore grado di maturità e di consapevolezza nei confronti di ciò che lo circonda. Nella sua vita mortale ha affrontato situazioni e scelte difficili, ma spesso le grandi minacce si potevano tradurre in un suo intervento volto ad uccidere personalmente il leader nemico così da salvaguardare l’impero. L’Età del Mito nei Reami Mortali non gli ha dato motivo di agire in modo diverso, ma è stata proprio l’Età del Caos a dargli uno schiaffo, a farlo dubitare delle proprie azioni, ad addossarsi la colpa di molte perdite e a fargli perdere il controllo combattendo conflitti disperati guidati solo dalla sua rabbia. Fu quello il momento in cui Sigmar capì di non poter sempre salvare tutto e di non poter essere lo scintillante guerriero che risolve la situazione. Certo, avrebbe potuto chiudersi nel Reame di Azyr e voltare le spalle a tutto il resto come fatto da altre divinità, ma Sigmar ha sempre avuto a cuore il proprio popolo, non lo avrebbe mai abbandonato per sempre. Ciononostante, avrebbe dovuto scegliere il freddo di una stanza in cui pianificare al posto del calore di una battaglia e talvolta scegliere il male di qualcuno per un bene superiore. Chiudere i Cancelli di Azyr fu solo il primo caso.
Qui, anche se il motivo specifico non fosse legato all’assedio di Excelsis, ci troviamo davanti a un altro caso in cui Sigmar deve scegliere il male di qualcuno. Ciononostante, per ora non sappiamo per quale priorità lo abbia fatto e non è nemmeno detto che si tratti di qualcosa di buono. In seguito alla riscoperta delle Cripte della Tempesta e alla liberazione di Katakros, Mortarca della Necropoli, Sigmar provò, citando le esatte parole, “un’ondata di rabbia e frustrazione – gran parte verso di sé – che minacciava d’esplodere in un atto di violenza distruttiva”. Successivamente, Teclis si presentò davanti al trono di Azyrheim accusandolo d’arroganza e dando inizio a un discorso di cui vi propongo un estratto importante:
“Parli a me di arroganza?” ruggì Sigmar. “Tu porti avanti i tuoi giochetti presuntuosi, Luminoso, prendendoti solo cura del destino della tua specie. Io faccio questa guerra per il bene di tutti.”
“Ancora così spregevolmente umano,” disse Teclis arricciando il labbro. “Ti importa della conoscenza solo quando può essere affilata in modo da divenire un’arma. Maneggi il tuo potere come un martello e non ti importa la rovina che lascia sul tuo passaggio.”
“A volte ci sono solo scelte sbagliate. Non mi tiro indietro dal farle.”
Vediamo quindi Sigmar che deve fare i conti con il minore tra più mali. Ovviamente ciò non deve far pensare che la vita mortale di Sigmar sia stata solo piena di anni idealizzati e problemi risolvibili a colpi di Ghal Maraz. Stiamo parlando di un individuo che ha sofferto, un uomo che ha perso amici fidati, la donna che amava e per un certo periodo pure la sanità mentale. Qui, però, affronta problemi diversi e, anche dopo migliaia di anni, continua ad essere fallibile e non un dio perfetto. La rabbia lo coglie e, per poco, non sfocia in uno sfogo terribile. Forse è stata proprio una rabbia simile a spingerlo verso la decisione di inviare quelle Camere dei Martelli di Sigmar e solo il seguente attenuarsi del proprio fuoco interiore lo ha fatto ragionare.
Trovo tutto questo davvero pregevole e apprezzo sempre di più la progressiva caratterizzazione di Sigmar come divinità attiva. Non è detto che la verità su questo evento arrivi presto, ma non vedo l’ora di scoprirla. Quanto a Keiser Ven Brecht, lo abbiamo lasciato su Azyr dopo aver portato la notizia del tradimento, ma presto potremo rivederlo. White Dwarf 462 (Marzo 2021) conterrà il racconto breve Lost in Shadows (Perso nelle Ombre), il quale vedrà Keiser Ven Brecht braccato nel Reame dell’Ombra. Come mai si trova lì? Chi lo sta braccando? Vedremo.
Teclis dona il nome al secondo libro di questa saga e questo perché si è stufato dei disordini causati da Nagash, quindi vuole porvi fine. Permettetemi un paragone, qui ci troviamo davanti a un incipit che apparentemente ha meno antefatto rispetto a Broken Realms: Morathi. Quest’ultima voleva diventare una dea fin dall’Età del Mito e abbiamo avuto varie pubblicazioni che hanno introdotto gli argomenti successivamente approfonditi nel libro. Con Teclis, invece, abbiamo una questione nuova che non attraversa varie ere dell’esistenza dei Reami Mortali, ma di cui possiamo individuare le motivazioni.
La società Lumineth, come Teclis stesso, favorisce l’armonia degli elementi e di tutta la magia. Il Reame della Luce stesso è simbolo di ragione, simmetria ed equilibrio. Il Necrosisma è stato letteralmente l’anatema di tutto questo. Ha cambiato le fondamenta della magia e ha causato una mole gigantesca di distruzione e diffusione di orde nonmorte attraverso tutti i Reami, i quali devono ancora subire le conseguenze di quell’evento. Tuttavia, non si tratta di un fenomeno invertibile, almeno non sembra. Il Necrosisma ha causato anche la formazione del Nadir al centro di Shyish, ma né questo “buco” nel Reame né Nagash in persona hanno un controllo attivo sui disordini magici attualmente presenti. Allo stesso momento, però, non possiamo escludere che la chiusura del Nadir, sempre se ciò è possibile, riesca a riportare un certo grado di equilibrio tra i Reami e di conseguenza diminuisca l’intensità con cui si manifestano gli incantesimi viventi o altri fenomeni naturali magici. A questo punto si formano alcune ipotesi.
Teclis vuole solo vendicarsi dei danni subiti dalle azioni di Nagash o c’è qualcosa sotto, magari un piano che punta a riportare maggiore equilibrio magico tra i Reami Mortali? Ecco, a questa domanda possiamo dare una risposta, ma sapete qual è la cosa divertente? L’ho letta dopo aver pensato e scritto tutta questa teoria, quindi prendiamo White Dwarf 461, il numero di Febbraio 2021. Vi volevo già parlare di questo numero, ma per una ragione che vedremo dopo. La risposta alla domanda, invece, risiede in un articolo scritto da Phil Kelly che mostra una succosa cronologia generale dell’Età di Sigmar. Alla fine di questa cronologia vediamo il seguente evento:
Conscio della minaccia posta da Nagash e della possibile liberazione di Slaanesh, Teclis guida avanguardie di Lumineth fuori da Hysh per sigillare parti di realtà colpite dall’Arcanum Optimar.
Arcanum Optimar è uno dei nomi cono cui sono conosciute le conseguenze magiche del Necrosisma. Da questo evento si evince che Teclis voglia effettivamente sigillare delle fratture nella realtà e il Nadir potrebbe proprio essere una di queste. In più, l’evento non cita Shyish, ma parla genericamente di avanguardie che fuoriescono da Hysh, quindi non è detto che Broken Realms: Teclis tratti esclusivamente l’attacco rivolto verso Shyish. Pure il Battletome: Lumineth parla di azioni simili, quindi l’operazione di sigillo ed epurazione di vari punti dei Reami potrebbe essere solo l’inizio di ciò che vedremo in questo manuale. Broken Realms: Morathi tratta (bene) moltissimi argomenti, quindi è lecito che lo faccia anche il suo sequel.
La ragione per cui volevo già parlarvi di White Dwarf 461, invece, è il primo articolo di Flashpoint: Broken Realms.
L’articolo inizia parlandoci di ciò che vi ho già detto sopra, ossia i Lumineth che escono in massa da Hysh per portare avanti le proprie operazioni, ma poi continua citandoci un conflitto tra Lumineth e legioni nonmorte di Nagash avvenuto nel bel mezzo dell’Impero Ossiarca. I Lumineth fanno cadere varie necropoli e un’intera schiera Ossiarca d’elite viene eliminata sulle pianure di Praetoris. Davanti a tali perdite e offese, gli Ossiarchi sfruttano i cadaveri aelfici e rispondono sfruttando le nuove grandi tecniche di modellazione dei costrutti nonmorti a loro disposizione. Tuttavia, i Lumineth sono al corrente di queste tecniche, ma sono gli Ossiarchi a non conoscere il vero obiettivo di Teclis e i suoi figli: diffondere la speranza tra i popoli che vivono sotto il dominio ossiarca e dimostrare loro che ci si può opporre ai tiranni.
Dopo tali dimostrazioni, i Lumineth schierati su Shyish si ritirano e tornano nel Reame della Luce. Nagash odia già Tyrion e Teclis perché considera anche loro dei ladri di anime e aveva già in mente di puntare prima o poi le proprie armate verso Hysh, ma i recenti eventi lo portano a cercare subito vendetta. Katakros e Lady Olynder sono occupati nella guerra nell’Ottopunte, mentre Manfred e Neferata si stanno occupando di altri compiti che non ci vengono specificati, quindi ad Arkhan viene data la missione di invadere la nazione di Ymetrica su Hysh. Arkhan è accompagnato dal Modellatore d’Ossa Xaramos, ma l’attacco non va perfettamente a buon fine. Questo perché i Lumineth, a malincuore, inceneriscono i cadaveri delle proprie perdite impedendo agli Ossiarchi di utilizzarne le ossa. Arkhan aveva già considerato una ritirata strategica verso i territori dell’Haixiah, perciò la effettua lasciando Xaramos e i suoi Pretoriani come retroguardia in Ymetrica.
Da quel momento in poi si scatena una corsa all’accumulo d’ossa. Mentre Arkhan pianifica la prossima mossa, Xaramos ha a che fare con i ghoul dei Picchi Vertiginosi, i quali vengono usati come rinforzi per conquistare alcuni punti strategici utili alla raccolta delle ossa. Con un’immediata eliminazione della propria indipendenza e l’arrivo di un nuovo regime agli ordini di Nagash (o chi ne fa le veci), i ghoul dei Picchi si dividono subito in due linee di pensiero: una totalmente fedele a Nagash e guidata dall’Arcireggente Gorstane Mortevell, l’altra diffidente e guidata dal Re Ghoul Varshorn. Nonostante la presenza di questa diffidenza, le cose sembrano procedere bene, ma non c’è ancora modo di avere abbastanza ossa e Arkhan fa molta pressione su Xaramos, perciò quest’ultimo inizia a far sparire misteriosamente chiunque si mostri contrario al nuovo regime. Presto la diffidenza si trasforma in conflitto e Varshorn guida la ribellione dei ghoul oppositori.
Il conflitto ha un finale aperto, poiché si sviluppa attraverso tre Piani di Battaglia giocabili il cui esito è deciso da chi li vuole giocare. Benché questo possa far pensare che un possibile finale canonico arrivi tramite Broken Realms: Teclis, a dire il vero è probabile che si scopra prima. White Dwarf 462 (Marzo 2021), all’interno della seconda parte di Flashpoint: Broken Realms, conterrà anche un triplo battle report in cui i due designer Sam Pearson e Louis Aguilar giocheranno la mini-campagna presente nel numero precedente della rivista. L’anteprima dell’articolo sembra suggerire che il finale di questo scontro segni il reale vincitore nell’ambientazione, ma dobbiamo aspettare Broken Realms: Teclis sperando che la storia riprenda questa faccenda.
Spiegato questo conflitto, si possono fare alcune considerazioni. Prima potevamo dare per scontato che Teclis stesse attaccando “per primo”, mentre ora sappiamo che non è così. Teclis ha diretto un attacco verso Shyish per spingere le popolazioni a ribellarsi nei confronti delle decime d’ossa imposte dagli Ossiarchi, poi Nagash ha avviato un’invasione di Ymetrica che ora ha pure portato a una guerra secondaria contro i ghoul. Effettivamente Games Workshop ha già fornito la lista delle fazioni che in Teclis riceveranno almeno una warscroll battaglione e, tra di esse, ci sono proprio i ghoul, quindi credo che questa sotto-trama non sarà totalmente marginale e porterà a qualche sviluppo importante.
Infine, c’è un’ultima cosa da dire. Questo mese uscirà The End of Enlightenment, un romanzo scritto dal promettente autore Richard Strachan. Si tratta di un “nuovo acquisto” per Black Library e per ora Strachan si è impegnato nella realizzazione di vari racconti brevi (in particolare per Warhammer Horror) e il romanzo Warcry Catacombs: Blood of the Everchosen. Questo suo nuovo romanzo, invece, avrà come protagonista Carreth Y’gethin, un Mago della Pietra Lumineth che si troverà nel bel mezzo della recente invasione Ossiarca su Hysh e si dovrà fare carico di eliminare un individuo apparentemente destinato ad uccidere la Luce di Eltharion. Come se il contesto non fosse già sufficiente a capire il momento storico in cui si posiziona questa trama, gli hashtag inseriti dall’autore in un suo tweet non lasciano particolari dubbi:
Ovviamente leggerò il romanzo appena possibile per fornirvi un quadro completo della storia attraverso i Momenti Review.
Il 5 marzo è uscito su Warhammer Community il racconto breve Enlightenment (Illuminazione). Pensavo di trovarmi davanti a qualcosa che ci mostrasse i preparativi per la guerra Luce-Morte o qualcosa di simile, ma si è palesata una questione molto più ghiotta le cui conseguenze potrebbero essere sconcertanti.
Il racconto è strutturato attraverso una serie di lettere inviate da un abitante umano della città Settler’s Gain (Guadagno del Colono), situata nella regione di Xintil su Hysh. Il destinatario è apparentemente una persona amata e l’autore racconta di quanto la città sia bella, quanto questa persona amata dovrebbe venire a vederla e quanto sia felice di poter tenere delle conferenze con un uomo di nome Arcobalde Lazerne.
I giorni passano, le lettere si susseguono e il racconto continua mostrandoci che non tutto è così perfetto e magnifico. I Lumineth vedono gli umani come esseri inferiori che non posso competere con l’intelletto e l’illuminazione che loro hanno raggiunto. Per quanto si sforzino d’innalzarsi, rimarranno sempre sotto di loro. Per giunta, sorge la questione del nome della città. Guadagno del Colono è sempre stato il nome stabilito dai fondatori dell’odierna città libera, ma i Lumineth usano il nome Yilurai Xhen e vogliono ufficializzarlo. Arcobalde, l’autore e altri intellettuali umani non sono d’accordo con ciò che vogliono fare i Lumineth e nella città si stanno diffondendo sempre più voci di malcontento e trattamenti ingiusti in una città di cui gli aelfi sono diventati i leader, benché sia stata fondata da umani.
A un certo punto una lettera si apre dicendo che quella mattina Arcobalde non si è presentato alla conferenza e che, al suo posto, ha parlato Llina-Illit Shai, una donna Lumineth. L’autore chiede alla donna dove si trovi Arcobalde e lei, con un tono che tradisce un tentativo di troncare rapidamente il discorso, sostiene che Arcobalde si stia godendo le proprie ferie annuali. L’autore non è convinto, conosce Arcobalde e sa di non averlo mai sentito parlare di queste presunte ferie annuali di cui godere nei prossimi giorni.
Quando Arcobalde torna, improvvisamente l’uomo è totalmente d’accordo con le idee dei Lumineth e sostiene che sia giusto sigillare la terra attraverso sequenze di rune lunghe miglia che, come effetto collaterale, causeranno l’incenerimento di qualsiasi centro abitato sul loro percorso. Un giusto martirio per il bene della guerra contro il Caos. In seguito, nel resto della giornata, l’autore riceve una pergamena d’invito che riporta i nomi di Shai e di Arcobalde, ma non approfondisce la questione perché scrive di essersi sentito male e di essere tornato a casa prima del solito.
L’ultima lettera mostra l’autore che si scusa per non essersi fatto sentire da un po’ di tempo. Le sue parole esprimono un pensiero completamente diverso rispetto al precedente, poiché la pergamena era un invito a recarsi nelle “meravigliose stanze dei Primi dell’Illuminazione” e il soggiorno al loro interno gli ha permesso di raggiungere l’ascensione mentale di cui aveva bisogno. Ringrazia Shai e Arcobalde per avergli permesso di capire la verità, usa con orgoglio il nome Yilurai Xhen per riferirsi alla città che descrive come perfetta, senza alcun difetto e simbolo della simbiosi tra aelfi e umani. Una simbiosi in cui, però, secondo lui gli umani sono solo studenti fortunati davanti ai Lumineth che sono dei benevoli mentori. Infine, la lettera si conclude dicendo che presto le obsolete città di Sigmar comprenderanno la superiorità delle Città della Luce fino al raggiungimento di un’utopia.
Oltre ad essere molto bello, questo racconto è stupefacente per ciò a cui potrebbe portare, inoltre rappresenta un ulteriore collegamento tra gli ultimi sviluppi dell’ambientazione e quanto mostrato nelle pubblicazioni del gioco di ruolo Warhammer Age of Sigmar: Soulbound. Nel supplemento Champions of Order (Campioni dell’Ordine) c’è una sezione dedicata a una panoramica di varie città sparse per i Reami Mortali. Tra queste c’è pure Guadagno del Colono/Yilurai Xhen e si parla proprio di come la città sia strutturata attraverso un sistema meritocratico dove solo i più illuminati sono capaci di superare dei test imposti dagli Invigilator Lumineth e scalare i ranghi della società. Si parla anche del recente malcontento e, udite udite, di come i Lumineth stiano gestendo i dissidenti spedendoli in missioni diplomatiche, militari o volte ad “illuminare” piccoli insediamenti, ma non solo. Altri vengono letteralmente corretti attraverso i misteriosi Prismi dell’Illuminazione.
Insomma, esattamente come in Broken Realms: Morathi, troviamo ulteriori segni della simbiosi presente tra le pubblicazioni per il wargame e per il gioco di ruolo, gli attuali due punti cardine di Warhammer Age of Sigmar. Eppure cosa implicano queste nuove informazioni? Leggendo Soulbound: Champions of Order mi aspettavo che le vicende di quella città fossero degne di futuri approfondimenti, ma non mi aspettavo che tali argomenti avessero posto nella narrativa di Broken Realms. Ho riletto il racconto per analizzarlo al meglio e penso di aver capito una cosa.
Secondo me il vero punto del racconto non è mostrarci che i leader di Yilurai Xhen stanno eliminando o manipolando mentalmente i dissidenti umani. È un argomento che vorrei tanto vedere approfondito, ma secondo me ciò che vuole realmente mostrarci è che i Lumineth stanno facendo di tutto per sigillare le fratture nei Reami causate dal Necrosisma e in città come quella del racconto, considerandosi già superiori, si sentono anche in diritto di manipolare mentalmente la popolazione e condannare interi insediamenti all’incenerimento senza curarsi di qualsiasi forma di evacuazione d’emergenza. In sostanza, credo che in Broken Realms: Teclis non vedremo le vicende di questa città, poiché quest’ultima si rivelerà solo un caso preso in esame con una lente d’ingrandimento rispetto all’interezza del piano che vedremo dipanarsi nel corso del manuale narrativo. D’altro canto, spero comunque che la questione della manipolazione tramite Prismi dell’Illuminazione venga continuata da qualche parte, che siano racconti o manuali.
Nonostante Broken Realms: Teclis non sia ancora uscito, Games Workshop ha deciso di rivelare in anticipo il terzo libro della serie. L’annuncio è accompagnato da un trailer molto particolare, il quale si abbina a un racconto breve uscito proprio il giorno prima dell’annuncio. Le due componenti formano un quadro inquietante per il futuro degli Stormcast, ma, come sempre, andiamo con ordine.
Il racconto breve Dark Offerings (Offerte Oscure) ci mostra un demone alato che, nel corso della storia, viene descritto fino a far risultare ovvio che si tratti di Be’lakor. Chiaramente non ci veniva ancora detto esplicitamente perché l’annuncio ufficiale sarebbe arrivato il giorno seguente, ma Be’lakor viene descritto fin troppo bene e ci viene pure donato il suo classico appellativo di signore delle ombre. Ebbene, che cosa fa Be’lakor in questo racconto?
“Siete qui perché ho bisogno di una lama rapida e silenziosa,” disse l’essere seduto sul trono. “Un assassino che possa oltrepassare ogni fortezza, non importa quali protezioni arcane o quali sentinelle insonni la proteggano.”
Si presentano quattro Skaven signori della morte dei Clan Eshin. Uno ad uno, essi mostrano le proprie offerte atte a dimostrare quanto siano abili e perché siano degni d’essere scelti. Mikkerik del Clan Stabstrik mostra tre teste mozzate dei Lumineth di Elune; il signore della morte Curr mostra le chiavi della forgia rubate alla Loggia Dhrazmmar, di cui Curr ha ucciso i preti; il signore della morte Gnawspot, invece, offre uno specchio recuperato direttamente da Shadespire, leggendario luogo da cui è noto sia molto difficile uscire vivi.
Tutte offerte piuttosto valide, ma poi tocca a Crixxit del Clan Nictus. Dice di non aver portato alcuna offerta e di poter dimostrare la propria superiorità appena avrà ucciso gli altri tre Skaven. Sembra si parli di un semplice combattimento e Be’lakor fa un cenno per lasciare che gli altri tre attacchino Crixxit, ma la verità viene a galla immediatamente. Crixxit ha segretamente avvelenato i tre signori della morte attraverso una spora che risulta letale annusandola solamente una volta. Richiede solo qualche giorno per avere effetto, poi la vittima muore improvvisamente, tant’è che i tre contendenti esplodono in una massa deforme di ossa e viscere.
Be’lakor approva e Crixxit chiede in cosa consista il contratto d’assassinio, domanda alla quale Be’lakor risponde:
“Distruggere l’impossibile,” disse la mostruosità alata alzandosi dal proprio trono ombroso. “E nel farlo, portare la fine dell’eterno.”
NOTA: Credo che il Clan Nictus costituisca un piccolo errore di trascrizione. Nell’ambientazione vengono già citati più volte gli Eshin del Clan Nichtus, quindi è probabile che si tratti dello stesso Clan.
Penso possiate già capire dove si vada a parare, ma analizziamo fino in fondo. Be’lakor vuole un assassino capace d’entrare nella fortezza più difesa e sorvegliata di tutti i Reami e vuole fare sì che qualcosa di eterno non lo sia più. C’è forse qualche dubbio sul fatto che si parli di Sigmaron e di conseguenza del Sigmarabulum, luogo in cui gli Stormcast ETERNALS vengono riforgiati? Stiamo proprio parlando di un luogo estremamente fortificato, protetto da difese arcane molto potenti, da vari automi ad orologeria nella Forgia Eterna e persino dai due automi gargant Mog e Gamog, i quali sorvegliano i cancelli della Camera del Mondo Spezzato. Eppure, una volta identificato il luogo, chi potrebbe essere il bersaglio?
Un’idea azzardata potrebbe puntare il dito verso Sigmar, ma non credo che Be’lakor abbia l’ambizione di uccidere il dio di Azyr con un semplice assassino Skaven. Ho quindi la mia ipotesi: i Sei Fabbri.
I Sei Fabbri sono duardin semidivini su cui grava l’oneroso compito della Riforgiatura. Con il passare degli anni gli Stormcast delle Camere Sacrosant hanno imparato ad aiutare i Sei Fabbri, ma comunque non sarebbero minimamente capaci di sostenere l’intera mole di costanti Riforgiature che avvengono ogni giorno, inoltre la maggior parte delle Camere Sacrosant ha dovuto abbandonare Azyr per unirsi ai conflitti sugli altri Reami. I Sei Fabbri sono esseri potenti, ma contemplabili tra i possibili bersagli e io credo che Crixxit abbia il compito di assassinare proprio loro, magari usando la stessa tecnica adottata per i tre signori della morte rivali o almeno una simile. Allo stesso tempo, però, non credo che vedremo la morte di tutti i Fabbri. Secondo me ne moriranno due o, con minore probabilità, tre. Un numero che mi pare abbastanza alto da causare serie conseguenze, ma non abbastanza alto da fermare quasi completamente la Riforgiatura. Fondamentalmente un numero che mantenga l’identità ormai classica degli Stormcast, ma causi terribili conseguenze per i personaggi e i futuri sviluppi dell’ambientazione. Uno Stormcast può ancora essere eterno, ma la Riforgiatura senza l’aiuto delle Camere Sacrosant ha già innalzato pericolosamente il tasso di effetti collaterali negli Stormcast resuscitati. Se all’appello manca pure un terzo o persino la metà dei Sei Fabbri, la questione si fa terribile.
Ma veniamo al trailer. Vediamo una Stormcast che sta affrontando orde di demoni nei pressi di una Città di Sigmar, ma a un certo punto si accorge che le anime dei suoi commilitoni morti non stanno tornando su Azyr. Il cielo è coperto da nubi nere che assorbono le anime impedendone la Riforgiatura e, poco dopo, Be’lakor si manifesta sul campo di battaglia. Ciò non fa altro che confermare l’idea che Be’lakor stia attuando dei piani volti ad eliminare la minaccia degli Stormcast e, mentre Crixxit si avvia verso Sigmaron, Be’lakor in persona impedisce che altre anime vi tornino. Questo evento si ricollega al racconto breve di gennaio The Squint (Lo Strabico), il quale ci mostra Re Skragrott che, mentre marcia insieme a Gordrakk, riceve un’infausta profezia:
“Cerchi una profezia, miserabile? Vai verso la tua morte!” tuonò. “Il cancello si infrangerà! La terra si strapperà! Il cielo mangerà la tempesta e la marea del serpente sorgerà! L’enigma di Colui che Cambia è rinato dallo specchio spezzato del Principe Oscuro!”
Parte della profezia sarà discussa nella prossima macro-sezione di questo articolo, ma soffermiamoci sulla prima parte. La terra si strapperà è abbastanza generico, ma cosa possiamo dire del cancello che si infrangerà e del cielo che mangerà la tempesta? Partiamo dalla seconda frase. Il cielo che mangerà la tempesta è esattamente ciò che stiamo vedendo nel trailer, ossia nubi oscure nel cielo che “mangiano” le anime degli Stormcast, essenzialmente le personificazioni della Tempesta di Sigmar. La profezia si rivela quindi autentica, ma il cancello si infrangerà? Un’ipotesi potrebbe essere sempre legata ad Azyr.
Se il piano di Be’lakor portasse alla morte di due o tre dei Sei Fabbri o, in ogni caso, portasse enormi disordini su Azyr, probabilmente l’attenzione sarebbe subito puntata sul risolvere la situazione e forse qualcuno sarebbe abbastanza distratto da tutto ciò. Forse proprio questa distruzione potrebbe dare modo ai Clan Eshin di sfruttare meglio un punto dell’ambientazione rimasto in sospeso fin dal primo regolamento di Warhammer Age of Sigmar, uscito nel 2015. Proprio in quel primo regolamento era presente un paragrafo sugli Skaven accompagnato da un’illustrazione di un assassino e la didascalia:
“Nemmeno il Reame dei Cieli è al sicuro dalle spie Skaven.”
Nel Battletome: Skaven del 2019 questo punto viene leggermente espanso con qualche dettaglio in più. Nonostante le potentissime protezioni, le spie dei Clan Eshin sono riusciti a ricavarsi un passaggio che finisce direttamente nella sala del trono di Sigmar. Grazie ad esso, sono riusciti ad ottenere informazioni che successivamente hanno permesso loro di prepararsi all’arrivo degli Stormcast. Queste informazioni sono state poi condivise con alcuni Clan Skryre. Tuttavia, a parte qualche fuga d’informazioni, tutto ciò non ha mai portato a nulla di sconvolgente. Chissà, forse Crixxit userà proprio questo passaggio per portare a termine la propria missione e forse, ecco l’ipotesi, sarà proprio questo passaggio a “infrangere il cancello”. Non una vera e propria rottura o corruzione di qualche Cancello di Azyr, ma qualcosa di metaforico che esprime l’inizio di un’invasione su Azyr. Con piani che puntano a minare la stabilità delle armate dei più potenti paladini di Sigmar, Be’lakor sta puntando ad un’invasione su vasta scala del Reame dei Cieli?
Be’lakor è un personaggio che, prima o dopo, spero di rivedere davanti ad Archaon in un pezzo romanzato di un manuale o in un intero racconto. Il loro rapporto non è dettato solo dal fatto che uno sia il rinnegato e l’altro il prescelto, bensì è molto più profondo e radicato nel passato. Possedendo un barbaro del nord nel Mondo-che-Fu e abusando di una povera donna, Be’lakor divenne letteralmente il padre di Archaon e, successivamente, ne fu il costante “angelo custode”. Non perché provasse affetto per lui, ma perché sarebbe diventato il Prescelto Eterno e alla fine, secondo i suoi piani, lo avrebbe posseduto per prenderne il posto. Archaon riuscì ad evitare questa sorte e il suo odio nei confronti del padre non fece che aumentare.
Durante la Fine dei Tempi, Be’lakor fu imprigionato in un luogo fin troppo precario, ossia all’interno di un rubino di Alarielle, poi custodito nelle profondità di Torgovann, luogo conosciuto come Forgia o Radura di Luce Stellare. Secondo Alarielle tale prigione sarebbe sopravvissuta anche alla fine del mondo, ma abbiamo visto com’è andata a finire.
Una volta approdato nei Reami Mortali, come si è sviluppata la situazione? Be’lakor si è dato subito da fare dominando su antiche popolazioni di Ulgu ancor prima che Malerion si risvegliasse, poi ha proseguito nei suoi sotterfugi durante l’Età del Caos. Durante l’Età di Sigmar, invece, lo abbiamo visto recentemente in L’Ira del Prescelto Eterno. Con l’Assedio dell’Ottopunte in corso, Be’lakor ha guidato la propria Legione del Primo Principe contro le orde spettrali di Lady Olynder e ha ricacciato indietro la Mortarca. Fondamentalmente, come al solito, Be’lakor pare avere ancora il suo classico atteggiamento opportunista che lo porta dove tira il vento.
Ora, non so se potermi aspettare un dialogo tra Archaon e Be’lakor in questo terzo manuale o in qualsiasi racconto di Broken Realms, ma spero che prima o dopo si arrivi a un nuovo confronto. I romanzi sulla vita di Archaon scritti da Rob Sanders sono bellissimi e Josh Reynolds li ha omaggiati divinamente in Lord of the End Times, ma ora il primo sembra sparito da quasi quattro anni e il secondo si sta attualmente dedicando a storie originali o su licenza per altre case editrici, quindi spero che qualcuno riesca a onorare degnamente quanto scritto da loro. Il rapporto tra Be’lakor e Archaon è complicato, più di un semplice dualismo tra padre e figlio che si scornano e odiano l’un l’altro per dei torti subiti. Morathi mi ha donato un magnifico incontro con il suo vecchio amore e tale evento mi ha dimostrato che anche tra gli scrittori dei manuali ci sono persone che sanno creare un filo unico tra Mondo-che-Fu e Reami Mortali. Morathi e Aenarion; Sigmar e Azazel; Balthas Arum e Tyros Firemane; Gotrek e qualcuno che non spoilererò qui; quelli sono incontri e dialoghi che mi hanno profondamente emozionato, quindi desidero ardentemente vederne uno dello stesso calibro tra il Primo Principe Demone e il Grande Maresciallo del Caos.
Arriviamo quindi a un altro punto molto importante di Broken Realms, ma di cui non abbiamo ancora visto l’annuncio. Ipotizzo che il manuale si possa chiamare Broken Realms: Gordrakk, ma discutiamo di cose più succulente, ossia degli argomenti che tratterà.
Tra i vari racconti brevi gratuiti di Broken Realms, alcuni di essi sono totalmente slegati dagli eventi successi in Broken Realms: Morathi o da quelli che succederanno in Teclis e Be’lakor. Guardate un po’ il caso, tutti questi racconti parlano della Grande Alleanza della Distruzione. In passato avevo realizzato un’analisi del primo di questi racconti, ma ora cerchiamo di dare uno sguardo generale espandendo la nostra visione con altre pubblicazioni.
Nel Momento Review avevo introdotto il discorso riguardante l’attacco diretto verso la città di Excelsis, situata nella Costa delle Zanne sul Reame delle Bestie. Tuttavia, il mio discorso riguardava un attacco da parte delle forze di Slaanesh, eppure questa povera città non dovrà affrontare solo loro. Guardate un po’ quale costruzione narrativa è stata realizzata nel corso del tempo.
A Maggio 2019 esce Warhammer Age of Sigmar: Potere Proibito. I maggiori sviluppi narrativi sono la scoperta delle Cripte della Tempesta e la liberazione di Katakros, Mortarca della Necropoli, ma c’è dell’altro. Nel supplemento si parla della Distesa Pietratempesta, una Cripta situata nella vasta mesa della Gharrentia su Ghur. Benché Sigmar schieri i Templari Astrali per difenderla, Gordrakk la attacca con successo e si appropria del teschio taurino di Hammergord, una potente bestia divina che Sigmar uccise durante l’Età del Mito. Il Teschio di Hammergord costituisce un potente artefatto capace di frantumare le montagne, perciò Gordrakk lo monta su un titanico ariete da sfondamento per grandi piani che non ci vengono ancora specificati.
6 settembre 2019, esce il racconto breve gratuito The Hammer God che ci mostra il momento in cui Gordrakk mette le mani sul Teschio di Hammergord. Sul finale scopriamo le importantissime parole di Gordrakk:
“Hammergord, per il Dio Martello. Se non verrà a combattermi, allora io non gli darò scelta. Sfascerò il suo pomposo impero. Abbatterò io stesso il cancello del suo reame stellare se necessario. Distruggerò tutto sul mio cammino finché ci saremo solo io e lui. Il Grande Dio Verde e il Dio Martello. Allora vedremo chi è il migliore.”
“Raduna i ragazzi per costruire un ariete, Urgak ragazzo mio,” ridacchiò Gordrakk, i suoi occhi mai separati dal teschio di Hammergord. “Ho dei piani per questa cosa. E so proprio su cosa provarla.”
Proseguiamo. 29 settembre 2019, esce il Battletome: Orruk Warclans che contiene il seguente evento:
I pronosticatori di Excelsis sono sovrastati dal puro terrore quando prevedono l’arrivo di Gordrakk, il Pugno di Gork. Armato del teschio distruttore di fortezze appartenuto alla bestia divina nota come Hammergord, Gordrakk ha intenzione di livellare la Città dei Segreti.”
Non fermiamoci. Passa circa un anno e arriviamo al 10 ottobre 2020, data in cui esce il Battletome: Sons of Behemat. A pagina 17 troviamo la descrizione dell’Assedio di Cripta Zanna, un’altra Cripta della Tempesta attaccata dalle armate radunate da Gordrakk. In questo caso ha radunato anche le orde goblinoidi al servizio di Skragrott il Re Pazzo e un trio di Mega-Gargant, i fratelli Murrg: Broguph, Slorgo e Mangor. L’obiettivo è appropriarsi della Scheggia Zpakka, un frammento della mazza di Gorkamorka staccatosi durante il primo violento incontro con Sigmar. La Cripta è ben difesa da Sylvaneth, duardin della Loggia Vostarg e Stormcast dei Martelli di Sigmar, ma la battaglia si conclude con il crollo del fianco di una montagna, evento che seppellisce tutta la Cripta sotto tonnellate di macerie rendendo irrecuperabile (almeno per ora) l’artefatto.
Il 24 dicembre 2020, invece, esce il racconto breve In The Deep Dark Mountain, il quale ci mostra i fratelli Murrg non molto tempo dopo la conclusione dell’assedio. Mentre si trovano all’interno di una montagna a nord della Cripta, i tunnel che stanno attraversando vengono scossi dall’arrivo improvviso di Gordrakk e le sue immense orde, le quali ora contano pure delle tribù di ogor. Facendo un po’ di prosa, Gordrakk recluta nuovamente i tre fratelli con le seguenti parole:
“Basta con quella maledetta racchetta!” tuonò il re orruk. “Basta andare in giro tra montagne e vecchie cripte polverose! Abbiamo una vera lotta in programma, all’aperto questa volta! Tutti voi!” – giunto a quel punto, agitò una delle sue asce dentate, un gesto che non comprese solo i Murrg, ma anche gli ogor delle caverne, stupefatti e in soggezione – “E intendo tutti voi! Voi venite con me! Siamo diretti ad est, ragazzi. Abbiamo una città da distruggere! Waaagh!”
Ovviamente sì, Excelsis è proprio situata ad est rispetto alle terre in cui si trovavano. Ma non è finita qua, poiché il 22 gennaio 2021 esce The Squint, il racconto breve di cui parlavamo prima. Skragrott è in marcia verso Excelsis e riceve la profezia che, per comodità, vi reitero:
“Cerchi una profezia, miserabile? Vai verso la tua morte!” tuonò. “Il cancello si infrangerà! La terra si strapperà! Il cielo mangerà la tempesta e la marea del serpente sorgerà! L’enigma di Colui che Cambia è rinato dallo specchio spezzato del Principe Oscuro!”
Siccome ritengo probabile che anche le forze di Slaanesh attacchino Excelsis, bisogna capire altri punti della profezia. Prima ho detto che “Il cancello si infrangerà” potrebbe riferirsi ai Cancelli di Azyr spezzati dai piani di Be’lakor, ma potrebbe anche riferirsi ai cancelli di Excelsis. Cionondimeno, non vuol dire che non possa riferirsi a entrambe le cose, ma da un altro punto di vista. Gordrakk ha detto di voler spezzare i Cancelli del Reame di Sigmar per affrontarlo, quindi, da una parte o dall’altra, qualcuno vuole comunque rompere le palle a ‘sti dannatissimi Cancelli di Azyr.
Giungiamo all’ultimo punto su cui ho delle ipotesi: Colui che Cambia. Si sta chiaramente parlando di Tzeentch, ma perché lo si cita? Partiamo dal fatto che secondo me lo specchio spezzato del Principe Oscuro è un chiaro riferimento a Sigvald, principe di Slaanesh recentemente tornato perché lo Specchio Magnifico, il quale teneva prigioniera la sua anima, si è spezzato. Stabilito questo punto, ciò vorrebbe dire che qualche azione di Sigvald andrà a vantaggio di Tzeentch, che sia volontario o meno. Il dio degli inganni non è certo una scelta casuale, giacché Excelsis ha una forte presenza di culti segreti legati a Tzeentch. Anni fa fu scoperto un intero complotto che coinvolgeva le autorità più alte della città e i culti uscirono allo scoperto causando enormi disordini, ma alla fine i leader corrotti vennero uccisi e i culti tornarono a nascondersi. L’Alto Arbiter corrotto, chiamato Ortam Vermyre, riuscì a fuggire e passò altro tempo prima che anche lui incontrasse la propria fine, ma questo non vuol dire che i culti di Tzeentch non continuino ad annidarsi tra la società di Excelsis. Sebbene gli Stormcast dei Cavalieri Excelsior siano diventati più sospettosi, non è da escludere che qualche nuovo cultista non si sia infiltrato tra gli organi di comando della città. Se i servi di Tzeentch hanno a cuore il controllo di Excelsis, ci troveremo nella situazione in cui i cultisti saranno, paradossalmente, dei difensori della città. Seguendo un altro caso possibile, invece, Sigvald potrebbe costituire un vantaggio perché i cultisti di Tzeentch lo contatteranno e si alleeranno con lui nel tentativo di conquistare Excelsis, senza scartare la possibilità di un tradimento appena Sigvald e gli altri Slaaneshiti non saranno più ritenuti utili.
Tra storie, approfondimenti, regole tematiche e quant’altro, c’è una domanda che in molti si stanno ponendo: Come Risveglio Psichico ha tracciato il sentiero fino alla 9a edizione di Warhammer 40.000, Broken Realms si concluderà con l’arrivo della 3a edizione di Warhammer Age of Sigmar? Si tratta di un discorso complicato, quindi voglio spiegarvi come si è evoluto il mio pensiero al riguardo.
Dall’annuncio di Broken Realms ho sempre pensato che la risposta fosse un semplice e secco Sì. Il mio pensiero non è cambiato in seguito all’uscita di Broken Realms: Morathi, ma tempo dopo è stato annunciato il nuovo Battletome: Daughters of Khaine. Quell’annuncio ha fatto vacillare le mie convinzioni perché improvvisamente mostrava un modus operandi diverso. Uno degli obiettivi dei prossimi Codex di Warhammer 40.000 è quello di combinare e rielaborare il lavoro fatto per i Codex di 8a con quello fatto per le regole di Risveglio Psichico. Con Broken Realms mi aspettavo qualcosa di simile, ma Morathi si è dimostrato essere un manuale maggiormente pregno di regole tematiche e non c’è stato bisogno di una 3a edizione affinché giungesse un Battletome aggiornato per le Figlie di Khaine. Inoltre, recentemente è stato annunciato anche un nuovo Battletome: Lumineth Realm-Lords, ma è stato già precisato che chiunque acquisti Broken Realms: Teclis non avrà bisogno di comprare anche il Battletome.
Considerando tutte queste informazioni, Broken Realms appare ai miei occhi come una saga che Games Workshop sta gestendo sicuramente con più cura, ma anche con più calma. Mi risulterebbe strano se ora, all’improvviso, Games Workshop pubblicasse tre manuali di Broken Realms entro luglio mentre fino ad ora sono passati quasi quattro mesi dall’uscita di Morathi. Se Games Workshop mantiene questa cura e calma, secondo me la 3a edizione arriverà, ma nel 2022. Ovviamente potrei sbagliarmi e questo articolo potrebbe essere un coacervo di troiate, ma è un’ipotesi.
In più c’è un’altra domanda che un po’ di persone si stanno ponendo: vedremo un modello per Sigmar e/o Gorkamorka? Amo Sigmar, penso che solo la mia fidanzata o Angelo Di Chello possano capire a pieno quanto io desideri poter tenere in mano un suo modello ufficiale, ma allo stesso tempo credo che, per l’attuale stato dell’ambientazione e per tutto il discorso che vi ho fatto nella prima parte dell’articolo, ora non sia il momento di vedere Sigmar sul campo di battaglia e credo anche che continuerà a non essere il momento per molto tempo. Per Gorkamorka, invece, ho pensato che avremmo potuto vedere un modello piuttosto presto, ma alla fine sono giunto alla conclusione che secondo me anche il Grande Dio Verde non sarà tra noi per molto tempo. Attualmente Gordrakk sta ricevendo tutte le giuste attenzioni come grosso pezzo centrale dei pelleverde, quindi ritengo che per ora lo status quo sia destinato a rimanere così com’è. Occhio, con questo discorso non sto cercando di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, poiché sono fermamente convinto che queste due divinità non siano tra i modelli che GW ha attualmente in mente di realizzare, ma non ho nemmeno la presunzione di sapere al 100% ciò che la compagnia ha intenzione di non fare entro i prossimi vent’anni.
Infine, vorrei fare le mie ultime considerazioni. Per ora sto apprezzando davvero tanto la gestione di questa saga, quindi spero che Teclis, Be’lakor, ulteriori sequel e tutto il restante materiale tra racconti e articoli su White Dwarf mantengano lo stesso livello di qualità proposto fino ad ora. Con la speranza che vogliate condividere anche voi i vostri pensieri riguardanti il futuro di Broken Realms, saltate sul treno dell’hype in attesa del prossimo manuale.
This post was published on 12 Marzo 2021 13:00
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