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Momenti BG 54: Gli Antichi, i Necrontyr e la Guerra nei Cieli – Parte 2

Cara gente, vi do il benvenuto nella seconda parte di Momenti BG 54. Il mio modo di lavorare sta cambiando e si sta adattando nel tentativo di fornirvi una programmazione più fitta che aumenti la quantità mantenendo lo stesso livello di qualità, quindi spero che il nuovo modo d’usufruire dei Momenti BG vi stia soddisfacendo. Detto questo, riprendiamo da dove ci eravamo interrotti.

La Guerra nei Cieli

La Guerra nei Cieli è un conflitto a dir poco leggendario, neanche l’Eresia di Horus o la Rivolta Cibernetica degli Uomini di Ferro possono sperare di rivaleggiare con la grandezza di questa guerra, ma purtroppo tantissimi dettagli sono andati perduti con il tempo e con la morte di tanti suoi partecipanti. Vediamo quindi di tracciare una linea di tutti gli eventi ancora noti su questo apocalittico evento.

Le Guerre di Secessione

Sebbene fossero occasionalmente presenti dei conflitti interni, la civiltà Necrontyr si poteva ritenere unita. Nel corso di milioni di anni, tra una costante espansione territoriale e una diversificazione nelle sottoculture delle varie dinaste, il dominio della galassia iniziò ad avere pressoché un dualismo Antichi/Necrontyr, benché i secondi avessero speso molto più tempo per raggiungere risultati simili.

A quel punto, però, l’unità dei Necrontyr iniziò a incrinarsi. Obiettivi differenti e tentativi di ottenere l’indipendenza frammentarono l’impero dei Necrontyr, il quale divenne sempre più colpito da guerre civili che causarono innumerevoli morti e l’estinzione di intere dinastie. Tale periodo storico venne quindi definito come il tempo delle Guerre di Secessione.

Il Triarcato arrivò alla conclusione di poter unire nuovamente l’intero impero solo se avesse avuto una minaccia esterna, un nemico comune contro cui accanirsi, ma chiaramente si doveva trattare di una minaccia credibile, non di un piccolo popolo alieno destinato all’annientamento entro pochi anni se non mesi. Gli Antichi dimostrarono d’essere i candidati perfetti. Già entrati in contatto con i Necrontyr, gli Antichi si erano categoricamente rifiutati di condividere i propri metodi d’allungamento della vita e ciò generò un enorme disprezzo negli animi di un popolo che da tempo cercava di vivere più a lungo. Per questo motivo, il Triarcato dichiarò guerra agli Antichi e allo stesso tempo offrì il perdono a tutte le dinastie secessioniste che si fossero volontariamente riunite all’impero. Con questa strategia, i Necrontyr dimenticarono la ribellione, attirati dal desidero di conquista e dall’immortalità che avrebbero potuto strappare dalle mani degli Antichi, dando così iniziò alla Guerra nei Cieli.

La crisi nel Triarcato e l’ascesa di Zahndrekh

Zahndrekh e Obyron dopo il biotrasferimento

La prima fase della Guerra nei Cieli durò alcuni secoli e purtroppo non ci sono fonti che svelino lo svolgimento di questi conflitti, ma l’esito fu solo uno. Schiacciati dalla superiorità degli Antichi e dal potere garantito dalla Rete, i Necrontyr subirono un’amara sconfitta e vennero accantonati come un semplice disturbo. Dunque, le dinastie si trovarono nuovamente senza un fine comune e sorsero nuovamente le faide tra conquistatori, separatisti e ferrei sostenitori del Triarcato. In questa terza categoria rientrava indubbiamente Zahndrekh, Nemesor della dinastia Sautekh. Formatosi in una delle accademie militari più prestigiose dell’intera civiltà Necrontyr, Zahndrekh crebbe circondato da spasmodica ambizione, tradimenti e scherzi terribilmente crudeli mascherati sotto forma di divertimento e cameratismo attraverso una buona dose di risate e vini pregiati. Nella scalata fino al rango di Nemesor, Zahndrekh si fece un grande amico, confidente e rivale, ossia Setekh, membro di una dinastia sconosciuta e anch’egli un Nemesor. I due arrivarono a considerarsi più che fratelli e finirono per eccellere in campi differenti. Zahndrekh divenne un grande generale capace di coordinare intere armate sul campo di battaglia, mentre Setekh divenne un maestro nel campo mentale attraverso un utilizzo strategico di propaganda, spionaggio e manipolazione delle debolezze psicologiche altrui. Entrambi ricevettero il comando della loro prima armata durante le Guerre di Secessione, più precisamente nel conflitto di Yama, un pianeta particolarmente caratterizzato dalle sue paludi.

NOTA: Il Nemesor non è un titolo nobiliare, ma uno dei più alti ranghi militari dei Necrontyr e può essere dato da un Phaeron ai suoi nobili che ricadano nelle macro-categorie di Lord o Signore Supremo. Solitamente il Nemesor finisce per essere l’ufficiale con il rango più alto sul campo, ma ci sono alcune eccezioni, ad esempio la presenza diretta del Phaeron o quella di un Nemesor più anziano che ne coordina altri con meno esperienza.

Durante la campagna di Yama, Zahndrekh fece la conoscenza di Obyron, un soldato veterano delle Necroguardie che gli fu assegnato come Vargard, essenzialmente una guardia del corpo. Obyron fu un costante testimone dell’amicizia tra i due Nemesor, poiché era lì quando duellarono, cacciarono, discussero davanti alle mappe o celebrarono le continue vittorie. Era lì quando si giurarono eterna fedeltà nel bel mezzo di una bevuta. Era lì quando Zahndrekh rivelò i propri segreti al compagno Nemesor. Era lì quando Setekh sparlò di Zahndrekh agli altri nobili e quando usò le confidenze fatte per strappargli la vittoria. Era lì quando Setekh tradì il suo migliore amico.

Setekh inviò Sepa e Sata (le sue skolopendre ammaestrate), le quali strisciarono verso il retro della tenda reale. Pur subendo vari morsi, Obyron riuscì a respingere le due bestie, ma non poté fare nulla per dimostrare il crimine avvenuto. Le ferite del Vargard vennero derise come il risultato di qualche disavventura notturna e Setekh coprì bene le proprie tracce, perciò Obyron continuò a combattere nella campagna di Yama senza dire nulla. Per un soldato, accusare un nobile di tradimento era paragonabile al suicidio, quindi Obyron si aggrappò per molti anni a questa scusa finché non venne erosa dalla propria coscienza, motivo per cui iniziò a pensare che semplicemente Zahndrekh non avrebbe mai creduto alle sue parole rispetto a quelle di Setekh. Infine, accettò la verità, ossia che scoprire questo tradimento avrebbe distrutto Zahndrekh.

Dopo la vittoria finale su Yama, a Zahndrekh venne dato il controllo di Gidrim, pianeta che con il passare del tempo crebbe da mondo pressoché insignificante a potente mondo corona. Setekh, invece, prese il trono della propria dinastia uccidendo il proprio padre.

Yama fu solo uno dei tanti conflitti delle Guerre di Secessione e in tutto ciò l’impero si trovò in un’estrema crisi di potere. Escluse poche eccezioni, le dinastie furono più frammentate che mai e il Triarcato cercò disperatamente un modo per ristabilire l’ordine e l’unità.

La scoperta dei C’tan

Nel periodo in cui il titolo di Re Silente era affidato a Szarekh della dinastia Szarekhan, i Necrontyr fecero la loro più grande scoperta. Non è noto esattamente come questa scoperta sia avvenuta, poiché ne esistono molte versioni, molte delle quali sono contraddittorie o ingannevoli. Ad esempio, le informazioni contenute negli archivi di Solemnace sostengono che sia stata una scoperta casuale fatta da una sonda spaziale che stava analizzando una stella morente, mentre il Libro della Notte del Lamento, custodito all’interno della Biblioteca Nera, sostiene che il puro odio dei Necrontyr nei confronti degli Antichi sia stato splendente come la luce di un faro. Non sapremo mai tutta la verità su come si verificò questa scoperta, ma la cosa certa è che i Necrontyr trovarono realmente qualcosa attorno alle stelle morenti, ossia entità fatte di pura energia che si stavano nutrendo delle eruzioni solari e delle tempeste elettromagnetiche emesse dalle giganti rosse.

La prima entità a manifestarsi fu quella che tempo dopo avrebbe preso il nome di Aza’gorod, il Noctifero. Esso nacque dalla stella natale dei Necrontyr e se ne nutrì per molto tempo, ma trovò subito deliziosi i sapori del timore e della paura che ispirava nel mostrarsi ai Necrontyr, perciò iniziò a uccidere tutti coloro che tentarono di parlargli direttamente al fine di nutrirsi pure del terrore e della sofferenza. Solo le disperate promesse di servirlo riuscirono a convincerlo della presenza di molte altre specie senzienti da distruggere e con cui banchettare. Tuttavia, la prima vera comunicazione sensata con queste entità avvenne tempo dopo, quando i Necrontyr iniziarono ad usare la propria tecnologia per costruire loro dei corpi fisici di metallo vivente da abitare. Diedero loro il nome di C’tan, ossia divinità stellari, per poi dare ad ognuno di loro un nome diverso in base a ciò che parevano rappresentare.

Il Noctifero e l’ipotesi sullo sviluppo della vita

Prima di proseguire, vorrei soffermarmi un momento sulla stella e sul pianeta natale dei Necrontyr. Ragionando sullo sviluppo della vita sul pianeta natale dei Necrontyr, potrebbe sorgere un dubbio comprensibile: come ha fatto a svilupparsi la vita e addirittura una specie senziente su un pianeta così inospitale? Ebbene, questo dubbio apre le porte a un argomento interessante.

I C’tan, nutrendosi dell’energia di una stella, ne riducono costantemente la “vita”. Siccome il Noctifero è nato direttamente dalla stella che illumina il pianeta natale dei Necrontyr e i C’tan sono nati agli albori dell’universo, vuol dire che il Noctifero ha accorciato la vita di quella stella da davvero tanto tempo. Inoltre, la stella dei Necrontyr non ha alcuna particolarità di origini fantastiche, non ha effetti terribili sui pianeti che la circondano per qualche strano potere inventato da Warhammer, ma è così per una pura ragione scientifica, ovvero quella d’essere una stella morente. Questo può farci ipotizzare che la vita sul pianeta si sia sviluppata quando ancora la stella era giovane e l’accorciamento causato dal Noctifero non poteva comunque avere conseguenze evidenti.

Seguendo quest’idea, solo dopo lo sviluppo dei primitivi Necrontyr si sarebbe passati a uno stadio dell’evoluzione stellare in cui il loro “Sole” è diventato morente. Dobbiamo inserire un po’ di sospensione dell’incredulità, ma seguitemi.

Quella che vedete sopra è un’ipotesi di come potesse apparire una visione bidimensionale del sistema planetario dei Necrontyr. Chiaramente si tratta di qualcosa di molto semplice perché non sappiamo se il loro pianeta avesse uno o più satelliti e se il sistema comprendesse altri pianeti, asteroidi, stazioni orbitali o qualsiasi altro corpo degno di nota.

A sinistra abbiamo il “Sole Necrontyr”, mentre più a destra abbiamo il loro pianeta che probabilmente non è mai stato così blu, ma chi se ne frega. La fascia verde è l’ipotetica zona abitabile del sistema planetario ed ecco che si spiega lo schema. In passato, quando la stella si trovava ancora nella sequenza principale dell’evoluzione stellare, il futuro pianeta natale dei Necrontyr si trovava nella zona abitabile e la vita si era sviluppata, magari senza troppi problemi.

Qui sopra, invece, vediamo un’ipotesi del sistema planetario quando il Sole Necrontyr è uscito dalla sequenza principale a causa dei pranzi troppo abbondanti del Noctifero ed è diventato una stella morente, per la precisione una gigante rossa, come confermato dal necrontyr Zozar che lo descrive parlando della “pallida luce del sole rosso“. Le ricerche spaziali hanno dimostrato la presenza di zone abitabili all’interno di sistemi planetari che ruotano attorno a delle giganti rosse, ma è anche vero che queste stelle sono più fredde.

NOTA: Per essere un po’ più chiari, il Sole ha una temperatura superficiale media di 5772 K (5498,85 °C), le giganti rosse hanno una media di 5000 K (4726,85 °C).

Quindi come si spiega il fatto che il pianeta dei Necrontyr sia diventato inospitale e piegato dalle terribili emissioni di radiazioni? Il ragionamento è semplice: la fiamma di un accendino è sicuramente meno temibile del fuoco di un camino, ma se metto l’accendino a un centimetro dal tuo naso ti bruci comunque. Allo stesso modo, il Sole Necrontyr è diventato più freddo, ma si è anche ingrandito tanto da essere praticamente più “vicino” al pianeta. Questo cambiamento ha fatto sì che la zona abitabile del sistema planetario si spostasse e il pianeta finisse molto vicino al suo confine più interno, risultando minacciato dal calore e dalle radiazioni. Ormai la vita senziente si era già sviluppata, ma nel corso del tempo i Necrontyr avrebbero dovuto combattere per sopravvivere su un pianeta che li voleva morti.

Il Biotrasferimento

Tornando alla storia, i Necrontyr ebbero la loro prima conversazione con un C’tan quando l’Ingannatore (così era conosciuto tra i propri simili) ricevette il proprio corpo in metallo vivente. I Necrontyr furono affascinati da quanto facilmente questo C’tan si adattasse al reame della materia assumendo la propria forma terrena e gli diedero il nome di Mephet’ran, ossia Messaggero, poiché credevano che sarebbe stato il mediatore tra loro e le altre divinità stellari. Comunicando in modi comprensibili ai Necrontyr, l’Ingannatore mise le Guerre di Secessione in secondo piano e riaccese l’odio nei confronti degli Antichi, per poi presentarsi al cospetto del Re Silente Szarekh, il quale gli concesse un’udienza.

Promesse premeditate

Orikan dopo il biotrasferimento

L’Ingannatore parlò della lontana guerra combattuta tra gli Antichi e i C’tan, ma nessuno seppe quanto disse di vero e quanto di falso. Tuttavia, che la guerra fosse avvenuta era vero, anche se non è possibile sapere come si sia svolta, poiché al tempo i C’tan non avevano vere e proprie forme fisiche. Indipendentemente da questi dettagli, l’Ingannatore usò questa storia per proporre un’alleanza che sarebbe stata ricambiata con il dono di ciò che i Necrontyr più desideravano. Ovviamente l’Ingannatore si riferiva velatamente all’immortalità e a un certo punto la offrì esplicitamente, ma era tutto parte di un piano. Nell’assumere forma fisica, i potenti divoratori d’energia stellare notarono quanto fosse gustoso nutrirsi anche dell’energia scaturita dalle emozioni e dalle anime dei mortali. Eppure, perché limitarsi al semplice banchetto ottenuto tramite un massacro? L’Ingannatore orchestrò il biotrasferimento e impiantò l’idea di un simile processo nelle menti dei Necrontyr affinché loro stessi lo proponessero. Così facendo, l’esplicita proposta pronunciata davanti a Szarekh non giunse come un’idea completamente nuova su cui nessuno aveva mai ragionato, ma come un’idea davanti alla quale qualcuno avrebbe immediatamente espresso il proprio favore.

Il Re Silente discusse per mesi con la propria Corte Reale e gli altri due membri del Triarcato, ma alla fine rimase solo una voce sfavorevole in mezzo al coro d’approvazione, ossia quella di Orikan, l’astrologo di corte. Attraverso i propri studi, Orikan predisse che l’alleanza con i C’tan avrebbe indubbiamente comportato un ritorno alla gloria, ma anche l’eterna distruzione delle anime dei Necrontyr. Purtroppo le parole di Orikan non furono ascoltate e prevalsero l’ambizione, il desiderio di unire nuovamente il popolo e la grande promessa dell’immortalità. A un anno di distanza dalla proposta fatta dall’Ingannatore, Szarekh e gli altri due membri del Triarcato accettarono ufficialmente.

Da carne a metallo

“Farà male, Padre?” chiese Isoris. “Il biotrasferimento?”

“Ci libererà dal dolore, mia cara.” rispose Cleopathia mentre Zozar contemplava ancora la risposta.

Realizzò che la verità non contasse. Sua figlia stava solo cercando conforto e sua madre fu molto rapida nel fornirglielo. Zozar desiderò possedere un’emotività così semplice, sentire la situazione piuttosto che pensare ad essa. Eppure era proprio la complessità del suo intelletto che Cleopathia diceva d’amare facendone una celebrazione delle loro differenze. E il suo calore passava da lei a lui cosicché talvolta, solo talvolta, la sua mente da ingegnere si liberava dalle catene della logica e si librava tra momenti di gioia. Momenti come quello.

“Farà male, Padre?” chiese Azella, quella mai soddisfatta dalle risposte di sua madre. Lei era più simile a lui, ma con una maggiore disposizione al perdono. “Hai aiutato nella sua costruzione, dovresti saperlo.”

Osservò il Monte Eterno e la Grande Macchina che era stata eretta sulla sua sommità. Era vero che lui avesse progettato alcuni dei muri angolati e delle antenne sporgenti, distese come mani rivolte al sole in ascesa, ma dei suoi reali funzionamenti sapeva poco.

Penso che solleticherà.”


I C’tan fornirono le conoscenze necessarie ad attuare il biotrasferimento, dopodiché furono altri a metterlo in pratica. Assistito da colleghi e ingegneri, il rinomato Cryptek di nome Szeras rese possibile il processo progettando le colossali biofornaci chiamate Grandi Macchine che man mano furono sparse in lungo e in largo per l’impero.

Tuttavia, il biotrasferimento fu accolto in modi diversi dalla popolazione. Una fetta della civiltà Necrontyr fu entusiasta all’idea di abbandonare la propria imperfezione per ottenere potere e immortalità, ma non fu così per tutti. Un’altra fetta non si fece abbagliare dall’apparente splendore dei C’tan e in un modo o nell’altro si oppose al biotrasferimento. Le ormai motorizzate Arche Fantasma si occuparono di questa porzione di civiltà catturando masse di cittadini riluttanti e portandoli con la forza verso le Grandi Macchine, le quali cominciarono a ruggire giorno e notte processando necrontyr dopo necrontyr.

Alla fine, la verità sul biotrasferimento fu scoperta. I corpi organici dei necrontyr divennero polvere e le menti ridotte a processi informatici installati in miliardi di automi di metallo vivente il cui aspetto fu standardizzato ignorando età o sesso. I nobili furono più fortunati, poiché il biotrasferimento mantenne integro il loro intelletto, ma chiaramente la nobiltà era una piccolissima parte dell’intera specie. Miliardi e miliardi di Necrontyr, talvolta anche nobili minori non ritenuti abbastanza importanti, furono trasformati in programmi poco complessi, adatti solo all’obbedienza o a qualche leggero tocco d’intelletto in più in base al proprio rango. A volte il livello di intelletto rimasto poteva anche variare da luogo a luogo, come nel caso di alcuni Pretoriani del Triarcato comandati da Obyron, molto meno intelligenti rispetto al resto della loro casta.

I C’tan furono deliziati dall’energia elettromagnetica che poterono consumare dai corpi dei necrontyr, molto più gustosa di quella estratta dalle stelle. Si abbuffarono e passo dopo passo poterono assistere al sorgere della loro nuova armata adorante e immortale. Venerati come divinità, i C’tan videro per la prima volta i Necron.

This post was published on 30 Settembre 2020 13:00

Nicholas Sacco

Nato nel 1994 tra le lande nebbiose della provincia di Torino, Nicholas si dimostra fin da subito interessato ai giochi in ogni forma, anche quando prende in mano una copia inglese di Dragon Quest Monsters all'età di 6 anni non capendo assolutamente nulla dei testi, ma divertendosi comunque un mondo. Nel corso degli anni è passato da un interesse nei confronti dei giochi come puro consumatore ad uno in cui trova estremamente interessante approfondire le dinamiche delle compagnie e dei processi di sviluppo che stanno dietro ad essi. Nel frattempo, le passioni per la scrittura giornalistica e Warhammer si sono infiltrate nella sua vita. Ora il suo lavoro gravita principalmente attorno agli universi di Warhammer in qualità di Astropate, trasformatosi da un blog personale a una professione. Ora è caporedattore di Alanera Edizioni, casa editrice che si occupa di tradurre e pubblicare i romanzi di Warhammer in Italia, inoltre ha collaborato con Need Games alla localizzazione italiana dei giochi di ruolo Warhammer 40.000: Wrath & Glory e Warhammer Age of Sigmar: Soulbound. Per trovare i Momenti BG, consulta la sezione apposita: Momenti BG

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