Iskandar Khayon
Iskandar Khayon, detto anche il Distruttore di Re o Khayon il Nero, è un ex-membro della Stirpe dei Mille e uno dei fondatori dell’Ezekarion, ossia la più grande élite della Legione Nera. Khayon nacque su Prospero, venne reclutato dalla Stirpe dei Mille durante l’infanzia e già da bambino si dimostrò essere uno psionico dotato. Sua sorella Itzara venne coinvolta in un attacco degli Psychneuein e subì gravi danni al cervello. Non potendo salvarla, Khayon la consegnò al Mechanicum per poterla usare nell’Anamnesis, un progetto destinato ad unire una mente umana con lo spirito macchina di una nave. Sebbene tutti i tentativi precedenti avessero fallito, quello con Itzara andò a buon fine, finendo per essere utilizzata sulla Tlaloc, la nave di Khayon.
Agli albori dell’Eresia di Horus, Khayon partecipò alla Battaglia di Prospero, durante la quale venne quasi sconfitto dal Lupo Siderale Eyarik Born-of-fire, per poi riuscire ad ucciderlo disintegrandolo a livello molecolare e prendendo la sua ascia potenziata Saern. Dopo questo duello, Gyre (lo spirito protettore di Khayon) acquisì la forma del lupo fenrisiano di Eyarik, mantenendola per sempre.
Khayon non fu tra i Legionari della Stirpe dei Mille portati da Magnus su Sortiarius, il Pianeta degli Stregoni, perciò rimase sulla superficie di Prospero finché non venne trovato da Lheorvine Ukris, uno dei Divoratori di Mondi diretti sul pianeta per motivi ignoti. Solo dopo riuscì a raggiungere Sortiarius, dove si oppose fermamente alla Rubrica di Ahriman conoscendone gli effetti collaterali. Nonostante le buone intenzioni sia dalla parte di Khayon che di Ahriman, la Rubrica venne lanciata, facendo nascere la Stirpe dei Mille che conosciamo adesso. A causa di questo incidente, Khayon decise di lasciare Sortiarius insieme al confratello stregone Ashur-Kai Qezremah e i due Marine della Rubrica Mekhari e Djedhor, ponendo così le basi per la banda da guerra Ka’Sherhan. Khayon non fu mai un individuo particolarmente felice e non poté mai perdonare Ahriman per quanto fatto ai suoi confratelli. Nonostante Mekhari e Djedhor fossero ormai anime sigillate all’interno di un’armatura e non più dotate di parola, Khayon continuò a parlare con loro, immaginando le loro risposte e continuando il proprio discorso come se si trattasse di una vera e propria conversazione. Sebbene potesse sembrare pazzia, Khayon lo faceva solo per tristezza.
Khayon fu presente anche durante l’Assedio della Terra e sviluppò un certo disprezzo per i Figli dell’Imperatore a causa della loro ritirata prima della fine della battaglia, ma la sua vera storia iniziò dopo l’Eresia di Horus. Inizialmente divenne un mercenario, ottenendo sempre come ricompensa degli automi da battaglia per la difesa della Tlaloc oppure preziosa conoscenza. Lavorò sei anni per una banda da guerra dei Signori della Notte, venendo ricompensato con la mappa di una parte di Rete, inoltre fu durante questi anni che incontrò e fece amicizia con Nefertari, una eldar oscura dei flagelli la cui anima venne sigillata da Khayon all’interno del corpo dopo aver subito delle ferite mortali da parte del Demone Maggiore Zarakynel. Nefertari divenne una sorta di guardia del corpo per Khayon, ma senza mai realizzare di essere morta.
Dopo anni da mercenario, Khayon rispose alla chiamata del suo amico Falkus Kibre, un ex-membro del Mournival dei Figli di Horus ai tempi dell’Eresia di Horus. Falkus voleva ritrovare la nave Spirito Vendicativo dopo aver assistito alla caduta di Lupercalios, ai tempi la roccaforte dei Figli di Horus, e il furto del cadavere di Horus da parte dei Figli dell’Imperatore, perciò contattò Khayon e Ukris per richiedere il loro aiuto. Questa impresa non venne subito presa seriamente poiché non tutti credevano che lo Spirito Vendicativo fosse ancora intatto e neanche Abaddon con esso. Il loro incontro venne interrotto da un attacco dei Figli dell’Imperatore, il quale fortunatamente non causò tutti i danni sperati. Ukris scappò insieme ad alcuni suoi confratelli sulla Tlaloc, mentre la nave dei Divoratori di Mondi e quella dei Figli di Horus vennero apparentemente distrutte. Khayon non riuscì solo a fuggire, ma anche a catturare Telemachon Lyras, un famoso spadaccino dei Figli dell’Imperatore.
Dopo diverso tempo, Khayon riuscì a riunirsi con Falkus e i suoi Justaerin, i quali erano sopravvissuti, ma erano stati tutti posseduti da un singolo demone. Successivamente Khayon partì alla ricerca dello Spirito Vendicativo, assistendo anche alla fenomenale e temporanea apparizione di Imperius, l’Avatar dell’Astronomican. Una volta scovato lo Spirito Vendicativo, Khayon, Ukris e Lyras (il loro rapporto era migliorato durante il viaggio) si introdussero al suo interno e incontrarono un Abaddon dall’aspetto trasandato, ma molto più saggio e dalle iridi dorate dovute ad uno sguardo prolungato nell’Astronomican.
Sebbene il progetto iniziale fu di prendere la nave e andarsene, Abaddon appoggiò Khayon, si unì a lui e propose lo spostamento di sua sorella Itzara sullo Spirito Vendicativo. Fu così che la ragazza venne unita con lo spirito macchina di un’altra nave, smettendo d’essere l’Anamnesis e diventando Ultio. Khayon fu felice della sopravvivenza della sorella e Lyras pronunciò persino parole molto filosofiche sul suo aspetto maestoso. Il momento commuovente venne magnificamente rovinato da Ukris e il suo sarcasmo.
Dopo tutti questi eventi, Khayon si trasferì sullo Spirito Vendicativo insieme a tutto l’equipaggio della Tlaloc raccolto fino a quel momento, per poi preparare la propria mente al successivo utilizzo dei suoi poteri psionici. Raggiunsero la Città del Canto, roccaforte dei Figli dell’Imperatore, dove Khayon sfoderò tutti i suoi poteri per spostare autonomamente la Tlaloc dall’interno dello Spirito Vendicativo e farla schiantare sul pianeta. La Città del Canto venne quasi totalmente distrutta e i Figli dell’Imperatore subirono diverse perdite, ma la vera vendetta arrivò raggiungendo la nave di Fabius Bile e distruggendo tutti i suoi cloni dei Primarchi, compreso quello perfetto di Horus da parte di Abaddon. Khayon soffrì molto quel giorno perché sia Nefertari che il suo spirito protettore Gyre vennero uccisi durante lo scontro.
Per ora non si sa molto sulla vita di Khayon fino al M41, se non due cose. Nel M37 partecipò alla 7a Crociata Nera insieme a Lyras e portò quasi all’estinzione il Capitolo degli Angeli Sanguinari, mentre nel M41 si fece catturare per ordine di Abaddon e raccontò la propria storia all’Inquisitrice Siroca.
“Questa è la Fine dei Tempi, Siroca. Nessun di voi è destinato a sopravvivere all’arrivo del Sentiero Cremisi. L’Imperium ha iniziato a perdere fin dalla dichiarazione della Lunga Guerra e ora entriamo nel gioco finale. Vi dirò tutto, inquisitrice, perché per voi non cambierà nulla.”
Bibliografia
Manuali
- Black Legion – A Codex: Chaos Space Marines Supplement
- Codex: Angeli Sanguinari, 5a Edizione
Romanzi
- The Talon of Horus, di Aaron Dembski-Bowden