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Astropate

Momenti BG 25: C’tan

Pubblicato per la prima volta in un giorno di settembre 2016, Momenti BG 25 puntava a parlarvi di chi fossero i C’tan per poi descrivere ognuno di essi. A distanza di quasi quattro anni, complice il progetto di Momenti BG 54, è giunto il momento di tornare su questo argomento, aggiornare Momenti BG 25 e dargli un nuovo aspetto.

NOTA: Eh sì, sono persino riuscito a mettere una nota prima ancora del vero inizio del Momento BG, eppure c’è un senso. È comune credenza italiana che C’tan si pronunci così come si scrive e che quindi si debba dire lo e gli C’tan, tant’è che pure le traduzioni italiane lo riportano in questo modo. In realtà così non è e voglio spiegarlo subito in modo che tutta la lettura di Momenti BG 25 risulti scorrevole senza dubbi sulla pronuncia. La principale pronuncia corretta del termine C’tan è Kitàn. Recentemente, invece, Phil Kelly ha proposto una pronuncia alternativa che oltre una decina di anni fa era già stata inventata da Andy Chambers, ossia Ker Tàn. La E di Ker è chiusa, abbastanza simile a come suonerebbe bird, “uccello” in Inglese.

La storia dei C’tan

Quando il Re Silente vide ciò che era stato fatto, seppe una volta per tutte la vera natura del C’tan e del castigo che avevano forgiato in suo nome.”

Dal Libro della Notte del Lamento

I C’tan, chiamati anche Yngir dagli Eldar, sono probabilmente gli esseri senzienti più antichi della galassia, formatisi all’inizio dell’universo tra gas turbinanti ed enormi quantità di energia. Inizialmente erano creature eteree senza una forma fisica precisa e con la capacità di espandersi su tutta la superficie di una stella per poterla consumare. I primi a scoprirli furono i Necrontyr ed esistono diverse versioni su questa scoperta: gli archivi di Solemnace sostengono che una sonda spaziale Necrontyr ne abbia accidentalmente scoperto uno mentre si stava nutrendo di una stella morente. Il Libro della Notte del Lamento, custodito all’interno della Biblioteca Nera, sostiene invece che il puro odio dei Necrontyr nei confronti degli Antichi li abbia attirati come fosse la luce di un faro.

Dopo averli chiamati C’tan, nome che in lingua Necrontyr significa dio stellare o vampiro stellare, grazie alla loro avanzatissima tecnologia riuscirono a costruire loro dei corpi fatto in necrodermis, detto anche metallo vivente. I Necrontyr videro i C’tan come divinità e loro, oltre a trarre piacere da tale adorazione, sfruttarono la razza per i propri scopi, conducendoli in una guerra contro gli Antichi, la cosiddetta Guerra nei Cieli, per poter consumare quantità sempre maggiori di energia vitale dei viventi al posto di energia stellare. Come se non bastasse, il C’tan Mephet’ran convinse il Re Silente e la Corte Reale a portare l’intera razza dei Necrontyr all’interno di corpi in necrodermis, garantendo loro l’immortalità rispetto alle loro attuali vite brevi. I Necrontyr, trasformandosi così nei Necron, non si resero conto di aver condannato la propria razza alla quasi totale perdita del senno.
Dopo aver ottenuto persino l’accesso ad una parte di Rete degli Antichi grazie ai Cancelli Dolmen del C’tan Nyadra’zatha, i Necron sconfissero i loro antichi nemici e nel frattempo arrivarono anche gli Schiavisti, una razza di parassiti provenienti dal Warp capaci di possedere il corpo degli psionici in modo da aprire portali che a loro volta permettevano l’arrivo di altri Schiavisti. Questa razza devastò la civiltà degli Antichi provocandone la quasi totale estinzione.
I C’tan ebbero meno essenza vitale da consumare e allo stesso tempo si fecero guerra tra di loro uccidendosi. Indeboliti e concentrati sulla propria vittoria, i C’tan furono colti di sorpresa quando i Necron tirarono fuori il proprio asso nella manica. Szarekh, l’ultimo Re Silente, sfoderò le armi più potenti dell’universo conosciuto, preparate appositamente per la propria rivolta, contro coloro che li avevano ingannati e maledetti. Sebbene i vampiri stellari rimasti fossero più deboli, la rivolta causò milioni e milioni di perdite, tra cui tutti i membri del Triarcato tranne il Re Silente, ma alla fine venne il trionfo e i C’tan vennero frammentati. Ciononostante, Szarekh si rese conto di non poterli distruggere definitivamente e per questo motivo intrappolò le nuove Schegge di C’tan all’interno dello spazio extra-dimensionale dei Labirinti Tesserattici, artefatti cubici che non avrebbero permesso loro di fuggire.

Tempi odierni

Con l’inizio del Grande Risveglio, i Necron hanno compreso nuove verità sui C’tan. Le Schegge si possono attirare a vicenda in modo da ricongiungersi diventando sempre più potenti. Oltre ad essere più difficili da controllare, una riunione totale delle Schegge di un C’tan può comportare il ritorno dei suoi pieni poteri.

Un Trascendente all’interno di una Cripta Tesserattica

Ad aggiungersi allo status di normale Scheggia c’è anche uno stadio intermedio chiamato C’tan Trascendente, ossia un essere creato dalla riunione di una dozzina di Schegge che può arrivare anche a raccoglierne centinaia. Si tratta di esseri molto potenti che non possono essere confinati all’interno di un Labirinto Tesserattico, motivo per cui i Necron devono ricorrere ad un’altra forma di tecnologia: le Cripte Tesserattiche. Queste grandi macchine da guerra permettono ai Necron di imprigionare un C’tan Trascendente, ma anche di canalizzare il suo immenso potere attraverso una Sentinella e delle Sanguisughe Canoptek. Questo crea una sorta di ciclo infinito di creazione e distruzione, infatti:

  • Il C’tan Trascendente viene contenuto all’interno della Cripta Tesserattica.
  • La Cripta contiene il potere del C’tan, ma quest’ultimo è troppo potente e inizia a disgregarla.
  • Le Sanguisughe Canoptek presenti sullo scafo della Cripta utilizzano i propri sistemi per redirezionare una porzione d’energia del Trascendente all’interno della Cripta stessa consentendone la riparazione. Per un rapporto di proporzionalità diretta, più è potente il C’tan, più è l’energia usata per riparare le Cripta.
  • La Sentinella Canoptek, grazie alla sua unica struttura molecolare, riesce a sopravvivere pur stando in prossimità del Trascendente e riesce a manovrare l’energia espulsa da esso per creare uno scudo protettivo in grado di contenerlo.
  • Il C’tan Trascendente si trova spesso all’interno di una Cripta mezza disintegrata, ma l’energia sfruttata da Sanguisughe e Sentinelle crea questo rapporto di proporzionalità diretta tra potenza del C’tan e potenza dei sistemi di riparazione e contenimento della Cripta.

Pur avendo in mano queste apocalissi controllate, talvolta i Necron si trovano in situazioni disperate e sono costretti a sfruttare il pieno potere dei Trascendenti liberandoli temporaneamente dalle Cripte in modo che questi esseri godano del loro puro potere distruttivo rivolgendolo verso le forze nemiche. La prigionia frattura i ricordi dei Trascendenti e la loro liberazione non li porta a rendersi immediatamente conto di poter abbattere la propria potenza cosmica contro i Necron che lo hanno catturato, ma c’è sempre un rischio. Più il Trascendente trascorre del tempo al di fuori di una Cripta, più i ricordi tendono a ricomporsi e più risulta difficile riprenderne il controllo. Inoltre, può capitare che la Scheggia sia totalmente in preda alla follia o riesca addirittura a mantenersi in uno stato che le permette di ricordare benissimo gli eventi passati.

Tutto ciò non deve comunque far pensare che ogni singola Scheggia di C’tan sia in mano ai Necron, infatti esistono Schegge libere che portano avanti i propri piani o riposano in luoghi nascosti. Alcune di essere vengono catturate, altre continuano a vagare per la galassia. Inoltre, una singola Scheggia non è necessariamente potente quanto tutte le altre dello stesso C’tan, ma può fluttuare su diversi livelli di minaccia. La frammentazione di queste divinità stellari è stata talmente eterogenea da far sì che alcune schegge siano talmente piccole da far fatica a mantenere una forma pressoché solida. Non potendo svolgere alcuna funzione in battaglia, vengono comunque custodite da dei Cryptek particolarmente interessati.

NOTA: L’aspetto assunto dai C’tan non è fisso. Sebbene molti abbiano scelto un aspetto pressoché identico nel corso degli anni, in realtà hanno tutta la libertà di manovrare il proprio corpo di necrodermis come meglio credono per mutare completamente le proprie sembianze. I Trascendenti, ad esempio, vengono spesso mostrati con l’aspetto visibile nel modello acquistabile, ma in realtà nulla li obbliga a mantenere tale forma.

I C’tan uno ad uno

Nel corso del tempo è stato possibile catalogare numerosi C’tan. Sicuramente risulta impossibile risalire a ognuno di essi, poiché alcuni sono persi nel tempo e magari finora non sono mai stati schierati in battaglia, ma per tanti altri è stato possibile raccogliere delle informazioni utili.

Aza’gorod, il Noctifero

Primo C’tan ad essere scoperto, si dice che Aza’gorod sia il più potente tra i propri simili. Oltre ad essere tremendamente potente, è l’artefice di diverse conseguenze nel futuro della galassia. Durante la Guerra nei Cieli, Aza’gorod si scontrò contro Khaela Mensha Khaine. Quest’ultimo riuscì ad avere la meglio nel duello, ma alcune schegge del necrodermis di Aza’gorod si conficcarono nel corpo di Khaine, creando una sorta di infezione che diede vita all’aspetto del Mietitore. Col tempo, questo aspetto sopito di Khaine influenzò gli Eldar, ma in particolare Maugan Ra, nella creazione dei guerrieri d’aspetto Tetri Mietitori. Sempre rimanendo sul campo psicologico, la sua mera presenza influenzò la mente di intere razze, rendendolo la personificazione della morte. Gli Eldar lo videro come Kaelis Ra, il Distruttore della Luce, mentre gli Umani lo videro come il Tristo Mietitore. In realtà ai tempi gli Umani non esistevano ancora, ma l’evento riecheggio talmente tanto da influenzare persino il subconscio delle razze future. Solo i Krork, coloro che sarebbero poi divenuti gli Orki, rimasero impassibili finendo per non conoscere la paura della morte.

Una delle Schegge di Noctifero più famose è quella risvegliata su Pavonis nel M41 da Uriel Ventris, Capitano della 4a Compagnia degli Ultramarine. La Scheggia, libera di agire, fu trovata sveglia all’interno di una miniera sotto la superficie di Pavonis e non fu possibile eliminarla, tant’è che si dileguò abbandonando il pianeta. Un’altra Scheggia, invece, fu scoperta nel Sistema Gulga dall’Ordo Xenos, il quale richiese l’intervento di una squadra della Deathwatch per recuperarla. Dopo mesi di conflitto, la Deathwatch riuscì ad eliminare la Scheggia di Aza’gorod.

Mephet’ran, l’Ingannatore

Artemorra per i Jokaero, Harrimoch per i viaggiatori Vendichi, Sathsarrion per gli Iniziati di Gethvar, Mohagg per i Cornochinae, Dio Sciacallo per gli Eldar. Mephet’ran è colui che ingannò i Necrontyr convincendoli ad entrare nei corpi di necrodermis, eppure il suo nome significa Messaggero, poiché inizialmente venne visto come tale. Solo con il passare del tempo divenne maggiormente noto come l’Ingannatore.

Negli ultimi secoli, però, si è sviluppato un ironico binomio nei suoi inganni. Ogni Scheggia di Mephet’ran crede di possedere il controllo sulla situazione e quelle imprigionate dai Necron combattono al loro fianco nella convinzione di manipolarli. In realtà, queste Schegge vivono in una costante illusione, a differenza di quelle che vivono libere. Quest’ultime, al contrario, sanno essere eccellenti pianificatrici e lo hanno dimostrato più volte.

Un tempo, essi erano stati i cittadini comuni dell’Impero Necron. Un tempo essi erano stati artigiani, bambini, madri, padri, contadini, scrittori, artisti e mercanti. I non essenziali. L’inganno di Mephet’ran li vide convertiti in creature senza senno, la loro intera esistenza cancellata e bruciata.

In un momento imprecisato della storia dell’Imperium, una Scheggia dell’Ingannatore assunse l’aspetto di Takis, un Governatore Planetario. Takis venne bersagliato da Jaramshaela, un’Assassina Callidus che si trovò davanti qualcosa di ben più potente rispetto a quanto immaginasse. Nel tentativo di uccidere Takis con la tipica lama fasica C’tan delle Callidus, l’arma si liquefò e si fuse con il corpo del Governatore, il quale mostrò la sua vera natura prima di uccidere Jaramshaela. Attualmente resta ignoto il motivo per cui una Scheggia dell’Ingannatore abbia deciso di assumere tale posizione di potere all’interno dell’Imperium.

Un’altra Scheggia, invece, divenne particolarmente legata al mondo tomba Naogeddon. Sveglia da molto tempo prima rispetto ai Necron sotto la superficie, causò la scomparsa di una spedizione nel 021.M35 e di un’altra nel 238.M37. Solo nel 641.M41 venne organizzata una terza spedizione, condotta dal Magos Explorator Prime Reston Egal, ma anch’essa non portò a buoni risultati. Reston Egal si rivelò essere la Scheggia di Mephet’ran impegnata nel tentativo di risvegliare le cripte sepolte sotto la superficie di Naogeddon e mandò in rovina la terza spedizione continuando a mantenere la propria copertura come Magos del Mechanicus.

NOTA: Il materiale riguardante la spedizione di Naogeddon è tratto da Deus Ex Mechanicus di Andy Chambers, racconto pubblicato nel 2000 e quindi due anni prima del Codex: Necron. Si tratta di tempi di sperimentazione in cui non era ancora ben chiaro cosa potesse essere un C’tan, motivo per cui tante cose furono lasciate vaghe o completamente omesse. Ad esempio, nel racconto non viene mai citato il nome Mephet’ran o l’appellativo Ingannatore, fu solo il materiale pubblicato successivamente a stabilirlo. Con lo sviluppo del background dedicato ai Necron e il cambio che portò i C’tan ad essere frammentati, la storia è stata comunque cucita ad hoc per mantenere completamente valide tutte le storie precedentemente pubblicate senza cambiarne una virgola, infatti possiamo tranquillamente parlare di Mephet’ran in Deus Ex Mechanicus come una di quelle Schegge illuse d’essere ancora al comando di tutta la civiltà Necron.

“Il tuo futuro è tortuoso ed incerto. Raggiungerai i tuoi obiettivi oppure i tuoi signori ti abbatteranno per la tua slealtà. Gli Dei Oscuri non tollerano chi li tradisce e pensare che tu possa rivaleggiare con loro…” La strega rise di nuovo. “Vedo fortezze tra le stelle, un cerchio di sei, ma dormono ancora e devi essere tu a risvegliarle. Cerca la Mano delle Tenebre nel luogo tra la salvezza e la dannazione, poiché con essa potrai guidare il fato dei soli. Prendi l’Occhio della Notte dai mezzuomini e osserva il sentiero preparato per te. Con essi, le cittadelle dell’etere saranno al tuo comando, i loro poteri al tuo servizio. Cavalca le tempeste del Caos che presto verranno. Raduna intorno a te i tuoi rivali. Semina discordia e terrore attraverso mille mondi. Però sii rapido, poiché il destino non attende i cauti. Quella è la via per controllare il tuo destino, per diventare un dio vivente capace di rivaleggiare con il cosiddetto Imperatore dell’Umanità. Un coro da un miliardo di gole griderà il tuo nome nella paura e nell’odio, le stelle stesse sanguineranno. Se hai il fegato per farlo, Signore della Guerra…”

Nel secondo secolo del M41, una Scheggia dell’Ingannatore mise in moto una serie di eventi che secoli dopo avrebbero sconvolto per sempre la galassia. Assumendo le sembianze di Moriana, la veggente dannata di Abaddon il Distruttore, l’Ingannatore convinse il Signore della Guerra a cercare gli strumenti che gli avrebbero permesso di controllare le potenti Fortezze Pietranera, accendendo così la scintilla per la 12a Crociata Nera, altresì nota come Guerra Gotica. Durante questo conflitto, quattro su sei Fortezze andarono distrutte, mentre le ultime due furono rubate da Abaddon, eppure era proprio quanto voluto dalla Scheggia dell’Ingannatore.

In un tempo ormai dimenticato, le Fortezze Pietranera furono costruite dagli Antichi come immense armi di distruzione capaci di trasformare una stella in una supernova, causandone la distruzione e di conseguenza una sorta di carestia per i C’tan, i quali avevano l’energia delle stelle come grande fonte di nutrimento. Sapendo questo, è facile capire il motivo per cui una Scheggia di C’tan abbia voluto mettere le Fortezze Pietranera al centro di un immenso conflitto. Probabilmente avrebbe desiderato vedere distrutte anche le ultime due e sicuramente non si può dire che la 13a Crociata Nera abbia deluso al riguardo, siccome la Volontà dell’Eternità, la penultima fortezza, fu distrutta perché fatta schiantare direttamente contro la superficie di Cadia.

Una Fortezza Pietranera poco prima della sua autodistruzione durante la Guerra Gotica

Compiendo uno dei suoi più subdoli inganni, Mephet’ran fu una grande causa indiretta per gli eventi più terribili che la galassia avrebbe visto nei secoli successivi. Chissà cosa sarebbe successo se le Fortezze fossero sempre rimaste inattive, se la Volontà dell’Eternità non si fosse schiantata su Cadia e se l’ultima Fortezza non si fosse palesata nel bel mezzo del viaggio di Guilliman verso la Terra? Cadia sarebbe caduta comunque? La Cicatrix Maledictum si sarebbe comunque formata poco dopo? Chissà…

Occam il Falso

Proprio in seguito alla formazione della Cicatrix, un’altra Scheggia di Mephet’ran diffuse i propri inganni per scopi nefasti. Assunse l’identità del primarca Omegon della Legione Alfa e si rifugiò in un antico mondo nei pressi del centro galattico, un tempo appartenuto all’Impero Necron e pieno di Piloni di Pietranera. Manovrò i Legionari Alfa riunitisi al suo servizio nel tentativo di creare nuovi Piloni capaci di chiudere la Cicatrix e di ingannare l’umanità affinché si sottoponesse al biotrasferimento. Occam il Falso, leader di una banda da guerra lealista della Legione Alfa, espose la vera identità di Omegon e, dopo una battaglia che comportò molte perdite, riuscì a imprigionare la Scheggia di Mephet’ran all’interno di un Labirinto Tesserattico ottenuto tempo prima.

Sempre nei tempi successivi alla formazione della Cicatrix, un’altra Scheggia di Mephet’ran rivelò il proprio antico piano e fu liberata da Trazyn l’Infinito e Orikan il Divinatore. Attirati dalla falsa storia di un Necrontyr rimasto immune ai tumori tipici della loro specie, i due Necron aprirono la sua tomba, ma scoprirono la terribile verità. Mephet’ran aveva sostituito quel Necrontyr, si era finto uno di loro con questa particolare immunità e, una volta imprigionato nel pianeta Serenade, aveva sfruttato questa storia per attirare qualcuno capace di liberarlo. Nonostante la sua potenza, frutto dell’unione di circa cinque Schegge singole, fu sconfitta e Trazyn la confinò all’interno del proprio museo. Da quel momento, Trazyn iniziò a consultarla con attenzione, sperando di poter ottenere informazioni riguardanti un modo per entrare nella Cicatrix Maledictum.

Mag’ladroth, il Drago del Vuoto

Solitamente Aza’gorod viene considerato il C’tan più potente, ma in realtà è molto probabile che questa posizione sia occupata da Mag’ladroth, conosciuto anche come Drago del Vuoto o, più semplicemente, Il Drago. Si tratta di un C’tan fortemente legato alla tecnologia i cui poteri straordinari gli permettevano di manovrare la materia in modo tale da creare guerrieri quasi invincibili. In seguito alla rivolta dei Necron che portò alla frammentazione dei C’tan, Mag’ladroth venne frammentato come tutti i suoi simili, eppure la sua storia virò verso un destino differente.

Non è noto se il Drago sia riuscito a scampare agli effetti più terribili delle armi di distruzione che i Necron crearono spacciandole per tributi per le loro divinità o se nel corso di milioni di anni sia riuscito a riunire un maggior numero di Schegge rispetto a tutti gli altri C’tan, eppure ad un certo punto della storia una parte di Mag’ladroth riuscì ad essere tanto immensa quanto potente, più di qualsiasi Trascendente conosciuto.

“San Giorgio trafigge il drago”, affresco nel prospetto principale di Palazzo San Giorgio di Genova

Tra il 000.M2 e il 100.M2 (1000-1100 d.C.), questa parte di Mag’ladroth raggiunse la Terra e affrontò l’Imperatore nei pressi di Cirene in Libia. Lo scontro fu talmente leggendario che diede vita al famoso mito di San Giorgio e il Drago, ma in realtà non terminò con l’Imperatore che uccise il proprio nemico. Al contrario, in un periodo storico imprecisato seguente la fine di questo duello, l’Imperatore trasportò quest’enorme parte di Mag’ladroth su Marte fino a raggiungere le profondità del Labirinto Noctis. Una volta imprigionata, l’Imperatore scelse un individuo ignoto come Guardiano del Drago affinché lo sorvegliasse per i millenni successivi.

Quest’enorme frammento di Mag’ladroth divenne così il leggendario Drago di Marte e i Guardiani del Drago che si successero nel tempo crearono una connessione con la mente del C’tan sopito, riuscendo ad accedere ai suoi antichi ricordi. Col tempo, i Guardiani trascrissero i ricordi a cui riuscirono ad accedere dando vita a un libro grazie al quale ogni Guardiano avrebbe potuto possedere la conoscenza dei propri predecessori. Nel frattempo, la mera presenza del Drago addormentato nel Labirinto influenzò le menti dei coloni di Marte, il cui sviluppo culturale e tecnologico fu inconsciamente condotto verso la nascita del Culto Mechanicus e la venerazione del Dio Macchina.

Questo sviluppo fu volontariamente orchestrato dall’Imperatore, il quale, lasciando la Terra in seguito alle Guerre di Unificazione, seppe di poter trovare una civiltà che avrebbe posseduto i progressi tecnologici adatti a supportare l’inizio della sua Grande Crociata e una tale mole di produzione militare. Mostrando capacità straordinarie, l’Imperatore venne visto come l’Omnissia, l’incarnazione vivente del Dio Macchina, perciò fu facile stringere accordi con il Mechanicum di Marte e stipulare il Trattato di Olympus.

Marte, il Pianeta Rosso – in verde è evidenziato il Labirinto Noctis

Oltre due secoli dopo, con l’inizio dell’Eresia di Horus e il conseguente Scisma di Marte, si verificò la penultima successione nota tra un Guardiano del Drago e un suo successore. Siccome i Guardiani ricevevano il dono di una vita molto più longeva, per tanti anni il ruolo fu ricoperto da un ex-Tecno-Prete di nome Semyon, il quale abbandonò il titolo proprio mentre sulla superficie di Marte infuriavano gli eventi dello Scisma. Invecchiando improvvisamente fino alla morte dopo aver lasciato il ruolo, il suo potere fluì dentro Dalia Cythera, una ragazza di quindici anni con un’innata comprensione delle macchine. Accompagnata da Rho-Mu 31, uno Skitarius Protector, Dalia ricoprì il ruolo di Guardiana del Drago per circa diecimila anni, ma ad un certo punto si accorse che il libro contenente le conoscenze sul Drago fosse stato rubato, pur non capendo da chi. Solo nel M41 venne il giorno in cui un altro Guardiano raggiunse il Labirinto Noctis per succedere Dalia, ma per ora non è ancora noto chi sia.

La presenza del Drago di Marte generò interesse da parte dei Necron che scoprirono qualche verità al riguardo. Nel 926.M41 il Mondo Motore fu attivato proprio con l’obiettivo di raggiungere Marte, ma la questione è spiegata meglio dopo.

Nel 998.M41, invece, cinque incrociatori leggeri classe Shroud facenti parte delle flotte Necron riuscirono inspiegabilmente a farsi strada nel Sistema Sol raggiungendo Marte. Supportati dai diversivi creati dai predatori classe Jackal, i cinque Shroud si avvicinarono pericolosamente al Labirinto Noctis e uno di essi riuscì pure a toccare il suolo marziano, ma alla fine vennero tutti vaporizzati. Agli adepti del Mechanicus fu impossibile capire quali fossero le intenzioni dei Necron, ma si creò un dibattito sul futuro del complesso. Alcuni sostennero di voler fortificare la zona, mentre altri appoggiarono la sua distruzione. La Scheggia di Mephet’ran ancora infiltrata nel Mechanicus con l’identità di Reston Egal si dimostrò particolarmente pressante nell’appoggiare la distruzione del sito tramite bombe a fusione e la sua chiusura totale tramite ferrocreta, ma le sue richieste non furono mai accolte. Non è noto se la Scheggia dell’Ingannatore, essendo chiaramente a conoscenza della presenza del Drago sotto Marte, abbia spinto per la chiusura del Labirinto Noctis affinché il Mechanicus non scoprisse la presenza di un suo simile o se, in un atto di rivalità, sperasse nella distruzione della Scheggia di Mag’ladroth insieme al resto del sito.

La questione del Drago è sicuramente d’estrema importanza per Mag’ladroth, ma negli ultimi secoli sono successi altri eventi relazionati a questo C’tan. Nel 898.M41, le legioni della Dinastia Arotepk assaltarono il Mondo Vergine Silentia affrontando un’alleanza tra Eldar degli Arcamondi e Arlecchini in modo da mettere le mani su un’antica gemma custodita nel cuore del pianeta. Quattordici anni dopo, nel 912.M41, da questa gemma si liberò una Scheggia di Mag’ladroth, la quale portò devastazione sulla Dinastia Arotepk e su una dozzina di mondi abitati prima di essere nuovamente imprigionata grazie agli sforzi dei Cryptek Arotepk.

In seguito all’apertura della Cicatrix e allo schieramento degli Snodi Pariah, un’altra Scheggia di Mag’ladroth apparve durante gli scontri della Zona di Guerra Amontep II.

Tsara’noga, l’Estraneo

Era silenzioso come il vuoto e guardarlo voleva dire conoscere il terrore. Si trascinò sopra di noi con grazia lenta e liquida e il suo sguardo provocò pazzia e disperazione in chiunque lo incontrasse. Coloro che si trovarono troppo vicini si tolsero la vita piuttosto che sopportare la sua presenza infernale.

Morillia, Arlecchino Spettroveggente

Tsara’noga, noto come l’Estraneo, ma chiamato anche Signore della Pazzia, è un C’tan particolarmente misterioso. Le sue fattezze sono totalmente ignote e osservarlo può portare alla pazzia, infatti i suoi poteri sembrano essere legati alla psicologia e all’induzione di stati d’animo che portano alla follia. Tuttavia, durante la Guerra nei Cieli fu proprio Tsara’noga quello influenzato e impazzito. Il Dio Ridente Cegorach si manifestò davanti a lui mentre si trovava in presenza d’altri C’tan e lo ingannò diffondendo un’illusione terribile. Tsara’noga vide i propri simili con l’aspetto del Dio Ridente e per questo li attaccò pensando di avventarsi contro il proprio nemico, ma finì per uccidere e divorare altri C’tan. L’Estraneo si adirò davanti a un tale affronto, ma si dice che in lui ci fosse una certa ambizione che facilitò la riuscita dell’inganno. Con la ribellione dei Necron, sembra che dall’Estraneo si siano formate alcune Schegge, eppure la sua storia non proseguì così tanto verso l’imprigionamento all’interno dei Labirinti Tesserattici. Ciò che rimase di Tsara’noga, forse quasi completo e solo scalfito, fu lentamente condotto verso la pazzia dai frammenti dei suoi fratelli divorati, i quali si mossero dentro di lui come pezzi di vetro facendogli perdere la sanità mentale. Un destino ironico, essendo lui stesso colui che faceva impazzire gli altri.

Ormai impazzito, Tsara’noga si rifugiò all’interno di qualcosa che gli Eldar conoscono come Lyriax e monitorano ancora adesso. Potrebbe essere descritto come un pianeta cavo dalle dimensioni 32 milioni di volte superiori alla Terra. Per fare un paragone, il nostro Sole è grande “1,3 milioni di Terre”, quindi Lyriax è circa 24,6 volte più grande del Sole.

Lyriax

Il mistero aleggia intorno a Lyriax. Non si tratta di un corpo celeste naturale, ma di una creazione artificiale di cui non si conosce l’origine o il benché minimo scopo. Non sappiamo se si tratti di qualcosa che Tsara’noga stesso creò in passato, se abbia deciso di esiliarsi al suo interno semplicemente perché convinto che nessuno l’avrebbe trovato o perché il pianeta vuoto dovesse svolgere qualche funzione ben precisa. Ciononostante, esistono due dettagli piuttosto interessanti.

Lyriax si trova un po’ sotto rispetto al piano galattico ed è risaputo che la Flotta Alveare Leviathan si sia inoltrata nella Via Lattea arrivando proprio dalla parte inferiore della galassia, non dai lati. Durante il proprio percorso, la Leviathan ha ampiamente evitato Lyriax. Solitamente un pianeta privo di biomassa utile viene semplicemente ignorato e spesso i mondi tomba vengono comunque attaccati perché nel corso di milioni di anni la vita è andata avanti e la biomassa è rimasta assolutamente presente. Lyriax, invece, viene volontariamente evitato tenendosi a debita distanza, un fenomeno curioso di cui non è noto il vero motivo. A questo fenomeno si aggiungono anche degli antichi scritti provenienti dall’Arcamondo Iyanden che parlano dei quattro C’tan più famosi e di cui si può riportare un estratto:

In perle di Vaul il Drago viene calmato.
In catene di Kesnous [intraducibile] viene intrappolato.
In sangue di Lilien la Sirena viene zittita.
E nelle risate, solo quelle, viene confuso il mortale Kaelis Ra, poi perduto per [intraducibile].

  • Drago e perle di Vaul si riferiscono ai Talismani di Vaul costruiti mentre gli scontri tra Mag’ladroth e gli Eldar infuriavano durante la Guerra nei Cieli.
  • Kaelis Ra è il Noctifero ed effettivamente anche lui fu ingannato da Cegorach.
  • La figura della Sirena si abbina facilmente all’idea di qualcuno che con la propria voce ammalia gli ascoltatori, esattamente come fece Mephet’ran con i Necrontyr.

Per la seconda riga rimane solo l’Estraneo (stiamo parlando di uno scritto del 2006, quando ancora non era stata approfondita l’esistenza di altri C’tan post-Guerra nei Cieli oltre ai quattro originali), ma ci troviamo davanti a un’informazione che non si collega ad un evento a noi conosciuto. Kesnous sembrerebbe essere una forma arcaica o dialettale di Kurnous, quindi questi antichi scritti potrebbero raccontarci una storia differente da quella comunemente creduta.

TEORIA: Qui si va nel campo delle teorie, quindi è bene evidenziarlo. Siamo portati a pensare che Tsara’noga, dopo essersi auto-esiliato, si sia volontariamente rinchiuso all’interno di Lyriax ed effettivamente potrebbe andare benissimo così, ma non abbiamo mai avuto un vero e proprio collegamento, quindi c’è spazio per qualche informazione che ci porti a una conclusione differente. E se Tsara’noga si fosse esiliato, ma poi fosse stato intrappolato contro la sua volontà all’interno di Lyriax? I Necron non sembrano essere a conoscenza di questo titanico mondo artificiale, ma dall’altra parte abbiamo degli Eldar che lo conoscono e lo classificano persino come un sito attualmente monitorato. Si potrebbe supporre che quindi Tsara’noga abbia deciso di esiliarsi prevedendo altri piani e che l’isolamento all’interno di Lyriax sia stato la conseguenza di una cattura che potrebbe essere legata all’intervento del dio Kurnous, il quale avrebbe incatenato il C’tan. A questo punto sorge anche la domanda su cosa sia veramente Lyriax. Si tratta di una creazione degli Aeldari o, come le Fortezze Pietranera, sono creazioni attribuite al pantheon divino seppur create originariamente dagli Antichi? Chiaramente non abbiamo una risposta, chissà se un giorno arriverà.

Llandu’gor, lo Scorticato

Un Necron Scorticato

Nel momento in cui i Necron si ribellarono al giogo dei propri schiavisti, il Re Silente inviò la maligna Dinastia Maynarkh contro il C’tan conosciuto come Llandu’gor, lo Scorticato. Per motivi totalmente inspiegabili, Llandu’gor non fu semplicemente frammentato, ma finì disintegrato e quindi apparentemente sconfitto. Tuttavia, nei suoi ultimi spasmi di morte maledì i suoi assassini infettandoli con un eco della sua terribile fame nei confronti dei vivi. Tale Maledizione (o Virus) dello Scorticato iniziò a diffondersi attraverso il metallo vivente tra le legioni e le corti della Dinastia Maynarkh, la quale ebbe ovviamente dei contatti con altre Dinastie, motivo per cui i suoi membri furono tra i primi a manifestarne gli effetti, ma non gli ultimi.

I Necron affetti dalla Maledizione ritornarono a venerare Llandu’gor come negli anni che precedettero la ribellione e iniziarono a godere dello smembramento dei propri nemici fino a vestirsi delle loro pelli. La follia degenerò fino alla pratica di “banchettare” con i cadaveri, pur non rendendosi conto di non poterlo fare realmente, trovandosi in corpi di metallo. Alcuni usarono persino i propri modulatori vocali per imitare la voce delle proprie vittime in modo da attirare con l’inganno i loro affetti, magari amici o parenti attirati da una voce familiare e poi uccisi brutalmente. Inoltre, la Maledizione di Llandu’gor portò anche un mutamento dei corpi dei Necron contagiati, in particolare deformando il metallo vivente delle dita delle mani fino a trasformarle in lunghi artigli estremamente affilati.

TEORIA: Si suppone che Llandu’gor non abbia realmente maledetto i Necron e che il virus non sia nient’altro che il necrodermis di Llandu’gor stesso, il quale non è stato spezzato in Schegge, ma polverizzato fino a ridursi in particelle così piccole da entrare facilmente nei corpi dei Necron. Un po’ come i pugnali fasici C’tan si sciolgono a contatto con il metallo vivente di un C’tan, allo stesso modo Llandu’gor potrebbe essersi diffuso tra le legioni di coloro che lo tradirono.

La Maledizione dello Scorticato si è persino dimostrata capace di diffondersi anche al di fuori del metallo vivente. Nel 898.M41, sul pianeta Thirsis 41-Alpha nella regione delle Stelle Ghoul, una stazione di ricerca fu coinvolta in un terribile incidente. Ai tempi i Necron non si stavano ancora risvegliando in massa, quindi le ricerche su questa razza erano ancora molto scarse e gli studiosi finirono per risvegliare degli Scorticati. Molti furono uccisi, ma tra i sopravvissuti dotati di protesi bioniche si iniziò a diffondere la follia di Llandu’gor. I tecno-preti contagiati iniziarono a sostituire le proprie dita meccaniche con lunghi artigli e ad uccidere i propri colleghi, scuoiandoli e indossandone le pelli.

Nei tempi successivi alla formazione della Cicatrix Maledictum, invece, si verificò un evento ancora più singolare. Nel corso di oltre due secoli di guerra costante, il folle Cavaliere del Caos Sciabola della Morte si ricoprì delle pelli scuoiate dei suoi nemici più degni, finendo per attirare schiere di cultisti pronte ad adorarlo. Ad un certo punto non attirò più l’attenzione esclusiva dei soliti cultisti, ma di alcuni Necron Scorticati, i quali macellarono i seguaci umani e iniziarono ad adorare Sciabola della Morte, poiché convinti che si trattasse di una manifestazione di Llandu’gor. Il Cavaliere del Caos, essendo impazzito tanto quanto i suoi adoratori, non notò alcuna stranezza in coloro che lo seguivano.

Nyadra’zatha, l’Ardente

Nyadra’zatha, conosciuto come l’Ardente, è un C’tan profondamente legato al fuoco. Desideroso di portare le proprie fiamme all’interno della Rete, nelle fasi finali della Guerra nei Cieli riuscì a costruire dei portali di roccia vivente chiamati Cancelli Dolmen. Grazie ad essi, i Necron riuscirono ad accedere alla Rete, ma si dovettero comunque organizzare per utilizzare al meglio tali Cancelli, poiché la dimensione alternativa degli Antichi era ed è ancora dotata di particolari sistemi di difesa che tentano di sigillare le brecce create dai Cancelli Dolmen.

Nyadra’zatha fu frammentato durante la ribellione dei Necron e il seguente inizio del Grande Sonno ebbe gravi conseguenze sui Cancelli Dolmen. Molti vennero perduti, abbandonati o direttamente distrutti dagli Aeldari, motivo per cui ora i Necron hanno accesso solo ad alcune porzioni di Rete.

Midgardia prima della sua distruzione nel 999.M41

Dall’inizio del risveglio dei Necron sono già state avvistate alcune Schegge di Nyadra’zatha. Nel 933.M41 una sua Scheggia fu al centro di un conflitto tra Trazyn l’Infinito e i Lupi Siderali. La flotta di Trazyn apparve ai confini del Sistema Fenris e si recò su Midgardia, un pianeta dall’atmosfera tossica dove gli abitanti vivevano sottoterra in grandi villaggi o città sospesi sopra un mare di magma. Ciò che gli abitanti non sapevano era che quel mare non fosse presente grazie ai flussi magmatici naturali del pianeta, ma grazie alla presenza di una Scheggia dormiente di Nyadra’zatha.

Trovo molto noioso quando i locali diventano territoriali. Perché non possono capire d’essere dei meri parassiti brulicanti tra le rovine di un impero che noi abbiamo costruito?

Trazyn, l’Infinito

Le Forze di Difesa Planetaria cercarono di respingere l’attacco, ma Trazyn sbaragliò gli Imperiali aprendosi la strada verso il collegamento tra la superficie di Midgardia e il sottosuolo. I Lupi Siderali intervennero e riuscirono a respingere la flotta Necron, ma non ad impedire che Trazyn raggiungesse i flussi di magma attraverso dei tunnel che lo portarono dritto verso la propria destinazione. Trazyn raggiunse la Scheggia di Nyadra’zatha e la inserì in un labirinto tesserattico, per poi tentare di fuggire. L’atmosfera tossica di Midgardia interferì con la tecnologia fasica, perciò Trazyn dovette raggiungere alcune rovine schiantate delle sue navi per far sì che i suoi cryptek sopravvissuti costruissero in breve tempo un trasportatore di particelle che gli avrebbe permesso di ristabilire i contatti con la propria nave ammiraglia e infine andarsene. I Lupi Siderali, capeggiati da Logan Grimnar, sorpassarono numericamente i Necron isolati e il Maestro Capitolare arrivò a sferrare un colpo dell’Ascia Morkai verso il Signore Supremo, ma Trazyn scomparve un attimo prima dell’impatto. Poco dopo, le Lunghezanne si sbarazzarono del trasportatore, ma i Lupi Siderali, pur avendo ricevuto visioni dai loro Sacerdoti delle Rune, non compresero mai pienamente perché Trazyn si fosse presentato alle loro porte.

Nel 998.M41, invece, Anrakyr il Viaggiatore schierò un Trascendente di Nyadra’zatha durante la Campagna di Cryptus, conflitto in cui Anrakyr aiutò la Dinastia Mephrit e in cui si guadagnò la temporanea collaborazione dell’Imperium. Il Viaggiatore dimostrò una capacità di controllo stupefacente nei confronti della Scheggia dell’Ardente, la quale seminò il Caos tra i Tiranidi arrivando pure a cuocere dall’interno un bio-titano Ierofante. Nyadra’zatha mostrò una potenza incommensurabile e alla fine del conflitto i Necron si ritirarono abbandonando le forze Imperiali, le quali subirono perdite enormi al contrario delle legioni robotiche. Tuttavia, il Trascendente di Nyadra’zatha non fece la stessa fine. Durante la battaglia fuse il proprio necrodermis con il Magnovitrium, un antico dispositivo Necrontyr con la funzione di canalizzare e sfruttare l’energia emanata dalla stella del Sistema Cryptus. Sebbene fosse molto potente, il Trascendente non aveva neanche lontanamente il totale intelletto di Nyadra’zatha, perciò fallì nel bypassare i sistemi del Magnovitrium e rimase intrappolato al suo interno.

Tempo dopo, quando il Re Silente decise di scendere nuovamente in prima linea, mostrò il proprio Trono del Dominio, azionato tramite l’energia emessa da una Scheggia di Nyadra’zatha.

Yggra’nya, il Plasmatore, il Modellatore di Mondi

Un tempo Yggra’nya era noto per la sua capacità di spaccare i pianeti e rimodellarli secondo le sue preferenze e durante gli anni della Guerra nei Cieli si presentava come l’immenso essere superiore e ultraterreno che era. Seppur di forma umanoide, aveva la pelle paragonabile a un’unica fiamma multicolore, un volto a tre occhi sormontato da un copricapo con i toni dell’oro e del blu, varie paia di braccia e ogni mano stretta intorno a uno scettro, un globo, una spada, la mascella di un’antica bestia spaziale o altri strumenti associabili al potere. Con le proprie abilità plasmò Borsis, tanto pianeta quanto arma, per poi diventare il patrono di coloro che lo abitarono, i quali costruirono statue e templi in suo onore e tessero indumenti atti a imitare il suo aspetto. Per molto tempo si ritenne un dio generoso, facente parte di una razza che aveva salvato i Necrontyr donando loro l’immortalità, ma alla fine fu tradito e spezzato come tutti gli altri. Una sua Scheggia venne imprigionata proprio all’interno di Borsis, il quale sarebbe poi divenuto famoso con il nome di Mondo Motore.

Le Legioni di Borsis

Nel 912.M41, il Signore Supremo Heqiroth della Dinastia Nephrekh depose Turakhin della Dinastia Magadha e attivò il Mondo Motore. Sfruttando le energie della Scheggia di Yggra’nya, il Mondo Motore si fece strada nello spazio e l’Imperium ne subì le conseguenze quando, nel 926.M41, attraversò il Settore Vidar nella Frangia Orientale. Vari Capitoli di Space Marine si mobilitarono per distruggere il Mondo Motore, ma nulla sembrò efficace. Yggra’nya, cosciente seppur sfruttato dall’arma che un tempo aveva creato, usò i propri poteri per apparire in visione al Bibliotecario Hyalhi dei Cavalieri Astrali, i quali videro nello xenos un nemico del proprio nemico, quindi un possibile alleato temporaneo. Yggra’nya cercò di guadagnarsi la fiducia dei Cavalieri Astrali mostrando un aspetto più afflitto e meno regale, inoltre sostenne di aver dato ai Necron ciò che avevano chiesto ricevendo solo ingratitudine e tradimento.

Io sono un dio delle stelle,” disse la creatura. “Tempo fa i necrontyr ci implorarono di salvarli. Commisero un errore combattendo una guerra che non potevano vincere. La guerra contro gli Antichi, la Guerra nei Cieli. La vostra specie non può comprenderla. La vostra specie pensa in anni, giusto? La singola orbita di un mondo attorno al suo sole? Era milioni di anni fa. Non vi eravate nemmeno evoluti. Ancora prima che voi esisteste, i necrontyr fronteggiarono la propria estinzione e pregarono d’essere salvati. E la mia è una specie generosa.

Yggra’nya parlando con il Bibliotecario Hyalhi
Dal basso verso l’alto in rosso, gli spostamenti del Mondo Motore

L’obiettivo di Heqiroth era quello di crearsi un sentiero di distruzione planetaria fino al raggiungimento di Marte, pianeta su cui avrebbe risvegliato il Drago nel Labirinto Noctis. Non è noto come fosse risalito alla posizione della grossa Scheggia di Mag’ladroth e come intendesse percorrere tutti gli anni luce di distanza tra la Frangia Orientale e il nucleo del Segmentum Solar, ma Heqiroth fu sconfitto prima che queste informazioni potessero essere scoperte. La Scheggia di Yggra’nya riuscì a sfruttare i Cavalieri Astrali e il loro sacrificio per distruggere il Mondo Motore e guadagnarsi la libertà. Mentre l’Imperium ottenne la propria vittoria, Yggra’nya si librò nel vuoto siderale. Avrebbe trovato un’altra galassia, questa volta capace di comprendere ciò che lui si riteneva: un dio benevolo.

Un’altra Scheggia di Yggra’nya fu affrontata nel 999.M41 durante la Seconda Battaglia di Damnos, mondo tomba sempre situato nel Settore Vidar e su cui gli Ultramarine assaporarono la sconfitta circa venticinque anni prima. Siccome tornarono per riconquistare Damnos, i Necron sfoderarono le loro armi più potenti, il Cryptek Ankh della Dinastia Sautekh sentì il cuore del mondo tomba battere di nuovo e infine emerse la Scheggia di Yggra’nya, la quale apparve con un aspetto recante una testa cornuta e dita dai lunghi artigli affilati.

Voragini nella superficie di Damnos create dalle energie di Yggra’nya

Inizialmente tenuta sotto controllo all’interno di una Cripta Tesserattica, quest’ultima fu obliterata durante la battaglia e la Scheggia di Yggra’nya poté agire liberamente. In preda alla follia, si avventò sia contro i Necron che contro gli Ultramarine, ma il Capitano della 2a Compagnia Cato Sicarius riuscì a sfruttare le proprie possibilità. Prima del ritorno su Damnos, il Sergente Davian Imocles della Deathwatch, un vecchio compagno di Sicarius, donò al Capitano una rara e potente granata Vortex modello Nihilus, sicuro che l’avrebbe usata con saggezza. Dimostrando la veracità di quel pensiero, Sicarius usò la granata Vortex contro la Scheggia di Yggra’nya, la quale rispose sollevandolo in aria. Prima di poter stringere le proprie dita attorno al corpo del Capitano, una delle armi portatili più potenti della galassia detonò risucchiando la Scheggia di Yggra’nya nel Warp.

Altri C’tan

I C’tan sono tanti e su molti aleggia ancora un forte alone di mistero, tant’è che di alcuni di essi si conosce solo il nome, mentre per altri ci sono state brevi apparizioni nel corso degli ultimi millenni.

Dio Cremisi: Non è noto il nome necrontyr di questo C’tan e se questa sia davvero la forma comune come il Noctifero lo è per Aza’gorod, poiché il Signore Supremo della Dinastia Novokh che comanda il suo unico Trascendente conosciuto si fa chiamare Re Cremisi. C’è la possibilità che, al contrario, il Re Cremisi abbia assunto tale nome ispirandosi al C’tan da lui imprigionato e non il contrario, ma per ora è impossibile stabilirlo. Il Re Cremisi si serve di questo Trascendente collaborando con le armate del Signore Supremo Galmakh l’Ammazzalune e più volte il C’tan si è dimostrato particolarmente distruttivo in battaglia. Nel 900.M41, il Dio Cremisi affrontò affrontò i Capitoli delle Mani di Ferro e degli Artigli di Bronzo durante la loro Crociata d’Acciaio e Kardan Stronos subì molte perdite prima di riuscire a respingere le armate della Dinastia Novokh. In tempi più recenti, i pelleverde minacciarono Dhol VI, il mondo corona della Novokh, ma molti Kapiguerra furono eliminati dall’esistenza grazie all’intervento del Dio Cremisi. L’eliminazione fu di una tale portata da cancellare il ricordo di questi Kapiguerra, motivo per cui i pelleverde rimasero più volte confusi nel tentare di ricordare chi stessero seguendo fino a pochi istanti prima.

Emberresh, il Mangiasole: Un C’tan di cui non sono noti poteri o fatti storici. Un suo Trascendente, i cui colori sono molto simili a Nyadra’zatha, è attualmente al servizio della Dinastia Xonthar.

Hsiagn’la: C’tan di cui è noto esclusivamente il nome. Fu fugacemente nominato da Anrakyr il Viaggiatore quando ripensò ad alcuni C’tan esistiti nella storia.

Iash’uddra, lo Sciame Infinito: Non si sa nulla dell’aspetto e di cosa caratterizzi questo C’tan, si conosce solo l’odio del Re Silente nei suoi confronti. Ciononostante, Trazyn possiede una sua Scheggia.

Kalugura, il Grido Silente: Dopo la sua distruzione, le schegge di Kalugura furono sepolte per ordine diretto del Re Silente. Una di esse fu imprigionata all’interno di un tesseratto d’ibernazione sotto la superficie di un mondo tomba che portava lo stesso nome del C’tan, situato nella zona delle Stelle Halo. Verso la fine M41, la Scheggia fu liberata in seguito all’intrusione di alcuni agenti del Caos nelle tombe di Kalugura, ma è impossibile sapere cosa sia successo esattamente.

NOTA: A dirla tutta, non è possibile sapere che fine abbia fatto veramente perché si parla di materiale apparso all’interno di un’avventura del gioco di ruolo Black Crusade. Il C’tan è lasciato alla libera interpretazione del master, il quale potrebbe decidere di utilizzarne uno già esistente o inventarsene uno per l’occasione, inoltre le sorti del C’tan sono decise dalle azioni dei giocatori durante l’avventura, quindi non può esistere un’unica versione canonica.

Il Codex: Necron (9a edizione) ha poi ripreso Kalugura e ne ha svelato la reale natura affinché non fosse solo il nome del pianeta in cui era sepolta una Scheggia imprecisata, ma un C’tan vero e proprio.

Morte Stellare: Questo è un altro C’tan di cui si possiedono pochissime informazioni. Sappiamo solo dell’esistenza di un Trascendente di Morte Stellare confinato all’interno di una Cripta Tesserattica.

N’phoran, la Spirale di Fiamma: Si tratta di un C’tan capace di emettere meteore di fiamme nere e di ridurre in atomi intere schiere di nemici. Un suo Trascendente è al servizio del Nemesor Yhardusz, di cui purtroppo è ignota la Dinastia.

Og’driada, il Risvegliato: Di questo C’tan sappiamo solo il nome.

NOTA: Iash’uddra e Og’driada sono due C’tan particolarmente avvolti nel mistero fin dalla loro prima introduzione tra il 2011 e il 2012. In una breve intervista a Matt Ward, l’autore rivelò le sue idee incompiute su questi due personaggi. Iash’uddra non sarebbe dovuto essere un singolo individuo, ma un’entità gestaltica, probabilmente formata da enormi sciami di scarabei o locuste a mala pena capaci di mantenere una forma umanoide coesa. L’enorme sciame si sarebbe poi ingrandito durante il nutrimento di Iash’uddra. Effettivamente molti fan, sentendo l’appellativo di Sciame Infinito per Iash’uddra, avevano ipotizzato qualche collegamento con gli sciami di scarabei canoptek, quindi non erano così lontani dall’idea originale. Og’driada, invece, avrebbe rappresentato il più antico tra i C’tan e sarebbe stato avvolto da pesanti vesti. Queste furono le idee originali di Ward che non ebbero mai occasione d’apparire in alcuna pubblicazione, quindi non è detto che possibili approfondimenti futuri le seguano.

Il Sofferente

Il Sofferente: C’tan di cui era sepolto un Trascendente nelle profondità del mondo tomba Silva Tenebris, capeggiato dal Signore Supremo Szaregon. Lo Xenobiologo Tiresus individuò una Cripta Tesserattica nelle profondità di Silva Tenebris e, non conoscendone la natura, ne richiese il trasporto sull’Ark Mechanicus Caestus Metalican con lo scopo di studiarne le iscrizioni. Dopo un po’ di tempo, le iscrizioni e il potere del Sofferente fecero impazzire Tiresus, motivo per cui la Scheggia si liberò. L’equipaggio specializzato della Caestus fu costretto ad affrontarla e neutralizzarla.

Zarhulash, il Potentato: Una Scheggia di questo C’tan venne sepolta insieme ai frammenti di altri otto suoi simili per avviare le tecnologie empatiche del Pharos di Sotha, congegno che si dimostrò estremamente utile per l’Imperium durante l’Eresia di Horus. Negli anni successivi alla formazione della Cicatrix Maledictum, l’Arcimagos Dominus Belisarius Cawl viaggiò verso Sotha e, indagando su cosa azionasse veramente il Pharos, si imbatté nella Scheggia di Zarhulash, la quale disse di aver divorato i suoi sette simili. Cawl e Zarhulash cercarono di ingannarsi l’un l’altro e il tecno-prete, come parte del suo piano, liberò il C’tan fingendosi un suo nuovo adoratore. Zarhulash assunse una forma umanoide dalla testa allungata e dalla pelle argentea e traslucida, per poi manifestare una corona e uno scettro. Zarhulash usò Cawl per attivare i meccanismi che secondo lui lo avrebbero liberato dal suo corpo di metallo vivente e gli avrebbero permesso di partire per avere la propria vendetta sui Necron, ma Belisarius rivoltò contro Zarhulash i meccanismi del Pharos esiliandolo dalla parte opposta della galassia. Cawl ottenne numerose informazioni utili ai propri studi sulla pietranera, mentre il fato ultimo della Scheggia di Zarhulash è ancora ignoto.

Il Monte Pharos negli anni post-Cicatrix Maledictum

Zul’channec: Escluso il nome, attualmente su Zul’channec non si sa praticamente nulla. Negli anni successivi alla formazione della Cicatrix Maledictum, si scoprì la presenza di una sua Scheggia all’interno del mondo tomba Trynnect, situato nella zona settentrionale del Segmentum Solar. L’Adeptus Custodes si mobilitò con il supporto dei Cavalieri Imperiali della Casata Krast e invase Trynnect obliterando la cabala di Cryptek nelle sue profondità e interrompendo il risveglio di Zul’channec.

Bibliografia

Manuali

  • Codex: Necron, 3a Edizione
  • Codex: Necron, 5a Edizione
  • Codex: Necron, 7a Edizione
  • Codex: Deathwatch, 7a Edizione
  • Codex: Necron, 8a Edizione
  • Codex: Necron, 9a Edizione
  • Codex: Chaos Knights, 8a Edizione
  • Codex: Adeptus Custodes, 8a Edizione
  • Imperial Armour Volume Twelve: The Fall of Orpheus
  • Champions of Fenris – A Codex: Space Wolves Supplement
  • Apocalypse, 6a Edizione
  • Apocalypse: War Zone Damnos
  • Shield of Baal: Exterminatus
  • Gathering Storm: La Caduta di Cadia
  • Black Crusade: Hand of Corruption
  • Battlefleet Gothic, Regolamento
  • Battlefleet Gothic: Armada

Romanzi e racconti brevi

  • Nightbringer, di Graham McNeill
  • The Horus Heresy: Mechanicum, di Graham McNeill
  • Shield of Baal: Devourer, di Joe Parrino
  • The Lords of Borsis, di L.J. Goulding
  • Space Marine Battles: The World Engine, di Ben Counter
  • Sons of the Hydra, di Rob Sanders
  • Belisarius Cawl: The Great Work, di Guy Haley
  • The Infinite and the Divine, di Robert Rath
  • What Wakes in the Dark, di Miles A. Drake (racconto pubblicato nell’antologia Inferno! Vol. 2, Dicembre 2018)
  • Deus Ex Mechanicus, di Andy Chambers (racconto pubblicato nell’antologia Inferno! #20, Settembre 2000)

Videogiochi

  • Warhammer 40.000: Mechanicus, di Kasedo Games
  • Battlefleet Gothic: Armada, di Focus Home Interactive
  • Battlefleet Gothic: Armada II, di Focus Home Interactive

Altre pubblicazioni

  • White Dwarf 155 (ITA), Gennaio 2012
  • White Dwarf 403 (UK), Luglio 2013
  • White Dwarf 54, Febbraio 2015
  • Warhammer: Visions 8
  • Breve intervista a Matt Ward

This post was published on 19 Giugno 2020 13:00

Nicholas Sacco

Nato nel 1994 tra le lande nebbiose della provincia di Torino, Nicholas si dimostra fin da subito interessato ai giochi in ogni forma, anche quando prende in mano una copia inglese di Dragon Quest Monsters all'età di 6 anni non capendo assolutamente nulla dei testi, ma divertendosi comunque un mondo. Nel corso degli anni è passato da un interesse nei confronti dei giochi come puro consumatore ad uno in cui trova estremamente interessante approfondire le dinamiche delle compagnie e dei processi di sviluppo che stanno dietro ad essi. Nel frattempo, le passioni per la scrittura giornalistica e Warhammer si sono infiltrate nella sua vita. Ora il suo lavoro gravita principalmente attorno agli universi di Warhammer in qualità di Astropate, trasformatosi da un blog personale a una professione. Ora è caporedattore di Alanera Edizioni, casa editrice che si occupa di tradurre e pubblicare i romanzi di Warhammer in Italia, inoltre ha collaborato con Need Games alla localizzazione italiana dei giochi di ruolo Warhammer 40.000: Wrath & Glory e Warhammer Age of Sigmar: Soulbound. Per trovare i Momenti BG, consulta la sezione apposita: Momenti BG

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