Cara gente, siamo giunti alla terza parte di questo imponente Momenti BG 53. Se vi siete persi le precedenti, potete recuperare qui la prima e qui la seconda. Dopo aver parlato in modo generale della società e dell’economia esistenti all’interno di un porto celeste, è tempo di andare ad osservare nello specifico questi porti celesti, parlando di quelli minori ed esaminando tutti quelli maggiori. In più, un dettagliato approfondimento su svariati Kharadron degni di nota. Si tratta della parte più imponente di Momenti BG 53, quindi buona lettura!
Nella storia di Chamon, i porti celesti sorti durante l’Età del Caos sono numerosi e nel corso degli anni alcuni sono diventati estremamente fiorenti; altri, tipo Barak-Dren, sono rimasti dei porti celesti minori; altri ancora sono caduti o scomparsi. Ad esempio, Barak-Khazzar è un porto celeste che in passato fluttuava nei cieli di Ghur e che si era formato da coloro che un tempo abitavano Karak Kzaf, roccaforte scavata nel Picco Eterno. Quando i Kharadron di Barak-Khazzar decisero di partire per esplorare le rovine della loro antica dimora, i duardin non trovarono altro che fiumi di grot, ragni e troggoth. I Kharadron furono investiti da una tale mole di nemici e i pelleverde, dopo averli uccisi tutti, rubarono i vascelli celesti e dopo alcune settimane di viaggio raggiunsero Barak-Khazzar per assediarla e corromperla con grandi nubi di spore. Successivamente, all’attacco si aggiunse un’armata alleata di Grotbag Scuttlers che peggiorarono ulteriormente la situazione dei Kharadron finché per loro non fu la fine. Da quel momento, Barak-Khazzar divenne un dominio degli adoratori della Luna Kattiva e fu rinominato La Città Luna. Barak-Khazzar non è neppure l’unico caso di porto celeste perduto per mano delle armate goblinoidi, poiché anche Barak-Zhaffar subì una fine simile. Un porto celeste di cui, invece, non è noto lo stato attuale è Barak-Skarren. La duardin Bragga proveniva da questo porto celeste, ma dopo lo schianto del proprio vascello finì catturata da una banda di ogor che si divertiva osservando i propri prigionieri combattere per la vita contro varie bestie quali troggoth e yethee.
Tra tutti i porti celesti, sei sono quelli che attualmente hanno lo status di porto celeste maggiore, ognuno con le proprie particolarità e alcuni individui degni di nota che non sono già stati descritti nella sezione storica.
Arriva il momento nella carriera di ogni Arkanaut in cui devi drizzarti e tirare il dhrazba. Nessuno ha mai fatto la propria fortuna giocando in sicurezza.”
Lord-Magnate Brokk Grungsson (dhrazba vuol dire dado)
Barak-Nar, la Città della Prima Alba, è il porto celeste più grande e florido attualmente esistente, tant’è che ha il maggior numero di delegati nel Geldraad e per questo si usa dire che possieda la Mano sul Timone. Grazie al proprio pragmatismo e alla poca superstizione, Barak-Nar è riuscito a prevalere nelle proprie ricerche accademiche e nella formazione di ufficiali dinamici e capaci di portare il profitto maggiore. Col tempo, ha anche creato una fitta rete commerciale pattugliata in modo eccellente e con sentieri celesti contrassegnati dagli zonbek, ossia fari protetti da guarnigioni difensive. Gli zonbek sono molto utili, infatti vengono utilizzati anche per accecare e scacciare gli esemplari più grandi di harkraken e megalofin, i quali potrebbero rivelarsi molto pericolosi. Un esempio è il Grande Re, un megalofin talmente grande da aver affrontato Gorkamorka in passato. In più, non è noto se Barak-Nar sia solo il porto celeste ad avere stabilito la rete migliore di zonbek o se li abbia proprio inventati, poiché ne è noto l’utilizzo da parte di altri porti celesti, tra cui Barak-Mhornar.
In seguito alle Guerre Realmgate, Barak-Nar fu il primo porto celeste a stabilire tempestivamente degli accordi commerciali con insediamenti non-duardin, che fosse tramite pure trattative o in seguito al proprio aiuto in un conflitto. La città di Vindicarum, ad esempio, subì un attacco da un’orda di Demoni del Caos che usò una tempesta eterica come copertura. Le difese cittadine, tra cui gli Stormcast dei Celestial Vindicators, affrontarono il nemico con valore, ma non riuscirono a compensare l’inferiorità numerica. L’intervento di una grande flotta di Barak-Nar permise all’Ordine di respingere il Caos e subito dopo i Kharadron e la città di Vindicarum ratificarono un patto economico chiamato Trattato di Vindicarum, il quale comprese un sotto-clausola che da quel momento avrebbe dato a Barak-Nar i diritti d’estrazione esclusivi sulle più grandi vene d’oro eterico di Chamon.
Il Necrosisma, invece, colpì duramente la Città della Prima Alba. Molte delle correnti eteriche di Barak-Nar furono spazzate via e ciò portò addirittura alla perdita di un seggio nel Geldraad, un evento gravissimo per la società Kharadron. Ciononostante, con grande intraprendenza, negli ultimi Barak-Nar è riuscita a riguadagnare una parte del proprio capitale stabilendo nuovi monopoli su vene d’oro eterico recentemente scoperte e potenziando il settore dedito all’esplorazione di regioni ignote di Chamon.
Attualmente il Concilio degli Ammiragli di Barak-Nar è composto da quattro individui: Grakki Barbagrigia, Bran Torgsson, Draff Krugman e Fargrim Cuoreforte. Recentemente il Concilio ha dovuto affrontare la perdita di Harek Pugnodacciaio e non è ancora noto chi sarà il suo successore.
Brokk Grungsson è uno degli Ammiragli più famosi di Barak-Nar, ma la sua fama è riconosciuta anche in tantissimi altri luoghi della società Kharadron. Cresciuto con il padre Grung, un duardin che trovò lavoro nei porti dopo aver fallito nei reclutamenti del Musterpress, passò i primi anni della sua vita ascoltando le storie di famosi Capitani e di grandi leggende di vita aeronautica. Grung, sapendo di aver fallito nel raggiungere la vita da lui ambita, cercò di trasmetterla al figlio e in questo fu più che eccellente. Brokk entrò nell’Accademia Arkanaut e visse i suoi anni di addestramento tenendo sempre a mente uno dei principi fondamentali del Codice, ossia “Al vincitore vanno le spoglie” e per questo guadagnò rapidamente medaglie, encomi e quote d’oro eterico. Dopo una decina d’anni di servizio, Brokk venne nominato Capitano dopo che il suo predecessore morì durante l’attacco di un harkraken infuriato. Dopo altro tempo, Brokk scacciò i corsari pelleverde che avevano preso possesso della famosa isola di Madralta, atto valoroso per cui Barak-Nar lo premiò nominandolo Lord-Magnate, il grado massimo raggiungibile da un Ammiraglio non ancora facente parte del Concilio del proprio porto celeste. In più, tale rango gli valse il diritto di indossare uno zhaktopper (il suo cappello a cilindro con la runa del Sommo Re).
Nonostante la sua grande ascesa e l’enorme profitto ricavato negli anni, Brokk non ha ancora raggiunto le ricchezze accumulate nel corso dei secoli dagli attuali membri del Concilio degli Ammiragli di Barak-Nar, ma vi si sta avvicinando rapidamente. La sua ambizione lo ha portato a sopravvivere in tempi in cui molti altri sono morti vedendo il proprio nome scolpito sulle Rocce del Ricordo e a compiere tante imprese entrate nella storia, tra cui condurre il contrattacco che terminò il lungo periodo di razzie di Barak-Mhornar, uccidere il demone maggiore noto con il nome di Signore della Fiamma di Chrystal, reclamare i diritti d’estrazione sul ricchissimo Anello di Nuvole di Dharz, esplorare il famoso Corno di Chamon nella regione d’Ayadah, vincere la Battaglia di Teschio Stratis e porre fine al Blocco di Barak-Zon. Quest’ultima impresa è ricordata in particolar modo perché, nel periodo post-Guerre Realmgate, Kairos Tessifato venne assistito da molti altri incantatori demoniaci di Tzeentch nella creazione di una barriera arcana intorno a tutto Barak-Zon. Per i novantanove giorni successivi, il porto celeste venne assediato da una schiera infinita di demoni e altri Kharadron al di fuori della barriera si sparsero chiedendo aiuto. Formando e comandando una confederazione tra flotte di tutti i porti celesti, Brokk Grungsson riuscì a distruggere la barriera liberando Barak-Zon e mandando in fumo i piani di Tessifato, purtroppo rimasti ignoti. Con tutta questa fama alle proprie spalle, Brokk contattò l’Endrinmaster Durek Coghammer di Barak-Zilfin per commissionare una tuta dirigibile altamente personalizzata e che ancora adesso lo rende riconoscibile tra mille altri Kharadron.
In tempi più recenti, successivi al Necrosisma, Brokk Grungsson si è imbarcato in un lungo viaggio tra le numerose città libere di Sigmar e a Fortezza Greywater è stato il primo Kharadron ad incontrare Valius Maliti, il noto capo architetto di molte città di Sigmar. Dopo questo incontro, Brokk ha deciso di cancellare tutto il resto del viaggio e ha richiesto l’organizzazione di una sessione speciale del Concilio degli Ammiragli di Barak-Nar. Poco tempo dopo, l’enclave commerciale di Barak-Nar situato a Greywater ha lasciato la città senza dare spiegazioni. La verità è presto spiegata, poiché in realtà Valius Maliti è il famoso Mutaforma di Tzeentch e Brokk deve almeno aver capito di essersi trovato davanti a un demone, spingendo Barak-Nar a chiudere ogni rapporto con Fortezza Greywater. Evidentemente Brokk non sa che Maliti non sia solo il capo architetto di Greywater, ma di tante altre città edificate sopra grandi cumuli di pietra del Regno (magia solidificata) in modo da rendere la magia più forte e selvaggia intorno a questi domini. Attualmente la verità sull’identità di Maliti non è ancora diventata di dominio pubblico.
Grakki Barbagrigia è il membro più vecchio del Concilio degli Ammiragli e sorprendentemente anche il meno conservatore. Nel corso dei secoli di appartenenza al Concilio è stato uno dei membri che ha spinto maggiormente l’innovazione e la sperimentazione tecnologica per cui Barak-Nar è diventato famoso.
Bran Torgsson, membro del Concilio degli Ammiragli, è l’esatto opposto di Grakki Barbagrigia, infatti è estremamente tradizionalista e i due hanno finito per essere i due poli entro i quali si posizionano le opinioni degli altri membri del Concilio. La sua idea è che le lezioni imparate nel corso di molte generazioni debbano essere applicate con il minor numero di cambiamenti possibili e questo lo ha portato ad avere un atteggiamento piuttosto simile a quello di Barak-Thryng nei confronti dell’intero Codice Kharadron.
Draff Krugman, il membro più giovane del Concilio degli Ammiragli e generalmente quello dalle opinioni più moderate.
Fargrim Cuoreforte, l’unico membro del Concilio degli Ammiragli a non essere nato su Barak-Nar. Fargrim era un abitante di Barak-Zhoff, ma quando quest’ultimo scomparve fu costretto a trovare un altro luogo da chiamare casa, scegliendo di trasferirsi su Barak-Nar.
Bryge Colsstarn è un Ammiraglio e un ambizioso cercatore di fortuna. In seguito al Necrosisma, ha condotto una spedizione su Shyish in difesa della città di Lethis usando l’Ironclad Dealbreaker come sua nave ammiraglia, seppur principalmente attratto dalla remota possibilità di esplorare la Cripta della Tempesta situata sotto la città.
Borri Kraglan è una donna dalla lunga carriera. Negli anni successivi alle Guerre Realmgate, gli Stormcast della Confraternita di Sigmarite, i quali volevano stabilirsi su Chamon, ricevettero supporto nella creazione della propria fortezza da parte di un gruppo di Kharadron capeggiato da Borri Kraglan, Harek Pugnodacciaio e sua moglie Mala. Il progetto fu temporaneamente interrotto quando un potente demone di Khorne attaccò il luogo di costruzione causando la morte di Mala, ma poi proseguì come previsto. Tuttavia, questo evento causò una rottura nell’amicizia tra Borri e Harek perché lui pensava che sua moglie fosse morta a causa dell’irresponsabilità di Borri.
In seguito a questo lavoro, Borri abbandonò il suo ruolo di Endrinrigger, conscia di non riuscire e continuare a frequentare la stessa accademia in cui un tempo si era addestrata insieme alla sua migliore amica ormai morta, perciò prese la strada del comando diventando prima Capitano e poi Ammiraglio. Negli anni successivi al Necrosisma, Borri condusse una spedizione insieme a Orrum Pugnodacciaio trovando tante ricchezze, tra cui un misterioso oggetto sferico. Una volta tornata su Barak-Nar, Borri cercò di parlare nuovamente con Harek per calmarlo sul fatto che sua figlia Orrum avesse lavorato con lei e per chiedergli di convocare il Concilio degli Ammiragli per una sessione straordinaria, riuscendo nell’obiettivo. Durante la sessione mostrò l’oggetto sferico rivelando di averlo studiato e di aver capito cosa fosse, ossia un dispositivo capace di mostrare la posizione dei vari porti celesti se abbinato a un secondo oggetto dalla forma piramidale e unico per ogni rispettivo porto celeste. Borri sostenne di aver visto la piramide di Barak-Zhoff molti anni prima all’interno dell’allora nuova fortezza della Confraternita di Sigmarite. Fargrim Cuoreforte e Grakki Barbagrigia si dimostrarono favorevoli all’intraprendere una spedizione atta a recuperare il piccolo oggetto piramidale e forse accendere la speranza di ritrovare il perduto Barak-Zhoff, ma il resto del Concilio no, quindi Borri decise di organizzarla comunque, ma totalmente in segreto, con il supporto di Fargrim e contattando svariate vecchie conoscenze o Kharadron di Barak-Nar che un tempo vivevano su Barak-Zhoff. Orrum Pugnodacciaio, altrettanto segretamente, si inserì nella spedizione senza che il padre lo venisse a sapere. Altri Kharadron che parteciparono alla spedizione furono Zaff Norgrim, Capitano della Impresa Impavida; i Capitani Grundin e Barris della Compagnia Grundstok Lame Spezzate, Varrok, Sergente di una compagnia di Thunderer Grundstok; Braca, Capitano della Grundstok Gunhauler Zimbello della Fortuna; Thargrim Thorrn, Capitano della Grundstok Gunhauler Artiglio Cremisi.
Borri raggiunse il Bastione Empireo della Confraternita di Sigmarite e intervenne nella sua difesa da un attacco improvviso da parte di un esercito di nonmorti comandato da un vampiro, poi recuperò il piccolo oggetto piramidale e il dispositivo iniziò a segnare una posizione tra i Picchi Zanna di Rame. Ripartendo dal Bastione Empireo, situato nei dintorni del Teschio Stratis, la flotta di Borri impiegò quattro giorni per raggiungere la propria destinazione, ma non trovò alcuna traccia di Barak-Zhoff, neanche dividendosi per esplorare meglio le zone montuose. Essendo andati contro la legge di Barak-Nar e il volere del Concilio, si preoccuparono per il proprio futuro, ma poi Thargrim Thorrn si riunì con il resto della flotta e disse di aver trovato l’entrata per una vecchia Karak. Le preoccupazioni e i primi pensieri d’ammutinamento vennero placati dalla speranza che tale ritrovamento potesse portare a grosse ricchezze e magari a una distrazione per il Concilio di Barak-Nar capace di far dimenticare loro tutto l’accaduto. Durante l’esplorazione, Borri e i Kharadron al suo servizio scoprirono di trovarsi realmente all’interno di un’antica Karak, un tempo invasa dagli Skaven. Quest’ultimi si rivelarono ancora attivi all’interno della montagna e l’Arcistregone Snikrit del Clan Skryre svelò un piano totalmente folle: staccare un intero pezzo di montagna con la potenza di endrini modificati dall’ingegneria Skaven, per poi trasformare l’intera Karak in una possente fortezza volante. Dopo aver recuperato qualche libro, probabilmente capace di spiegare qualcosa sulla storia della Karak in cui si trovavano, la spedizione cercò di liberarsi dagli Skaven per poi fuggire, ma solo l’intervento improvviso di Harek Pugnodacciaio lo rese possibile. L’Ammiraglio, spaventato all’idea di perdere anche sua figlia, aveva dichiarato il proprio rancore e organizzato a sua volta una spedizione con l’intento di arrestare Borri e riportare a casa Orrum. Harek mise temporaneamente da parte il proprio obiettivo per cercare di salvare la situazione, specialmente dopo che Snikrit riuscì veramente a sollevare in aria un’intera parte di montagna, dopodiché le due spedizioni unite riuscirono a prevalere sull’Arcistregone facendo saltare in aria gli endrini modificati causando la caduta della Karak. Tuttavia, ciò richiese il sacrificio di Harek stesso e fu quindi Orrum a perdere il padre.
Dopo questi eventi, Borri acconsentì a tornare su Barak-Nar assumendosi tutte le responsabilità della spedizione illegale, venendo arrestata e infine posta in prigione. Dopo tre giorni di prigionia, Orrum fece visita a Borri dicendo di aver tradotto il dialetto arcaico di alcuni testi ritrovati nella vecchia Karak, la quale si scoprì essere proprio la Karak da cui un tempo gli abitanti fuggirono per fondare Barak-Zhoff. Pur dovendo ancora scontare la propria pena, Borri ritenne ancora aperta la ricerca del porto celeste scomparso.
Borri Kraglan è particolarmente riconoscibile anche grazie alla maschera della sua armatura da Ammiraglio. Al posto di mostrare il viso barbuto di un antico progenitore, rappresenta il viso placido della dea Valaya, decorato da asce incrociate sulle guance.
Barak-Zilfin è un porto celeste famoso per l’abilità dei suoi marinai e dei suoi carpentieri. Nessuno riesce a prevedere i movimenti delle correnti eteriche come le flotte di Barak-Zilfin, virtù che è valsa loro il soprannome di Signori del Vento tra gli altri Kharadron. Ciononostante, questa fama ha portato verso di loro anche numerose ingiurie, le quali sostengono che questo soprannome serva solo ad evidenziare quanto siano sbruffoni o quanto soffrano di forti flatulenze. I duardin di Barak-Zilfin rispondono a tali insulti semplicemente mostrando i propri traguardi, tra cui quello di essere diventati il secondo più grande porto celeste. Inoltre, Barak-Zilfin può vantarsi anche delle Sale Ingranaggio, le più grandi e attive Accademie di Endrineria tra tutti i porti celesti.
Come tutti i porti celesti, Barak-Zilfin ha stabilito dei commerci con gli insediamenti terrestri dei Reami Mortali. Uno di essi è quello con la città umana fortificata chiamata Greypeak, i cui contadini vendono il proprio grano a Barak-Zilfin facendo un buon prezzo.
In seguito al Necrosisma, Barak-Zilfin è il porto celeste che è riuscito a trarne i guadagni maggiori, riuscendo ad evitare le peggiori tempeste cicloniche grazie ai propri Navigatori Eterici e ad incrementare i profitti fino ad ottenere un seggio aggiuntivo nel Geldraad.
Khrag è l’Ammiraglio dell’Ironclad Grund Ang (Martello di Ferro). Khrag è molto legato alla propria nave ammiraglia per puro pragmatismo, poiché la sua velocità pare impareggiabile e il suo grande uncino celeste non ha ancora mancato un colpo, abbattendo numerose creature, compresi gargant a terra e skaviatani nel cielo. Fino ad ora, grazie alla Grund Ang, Khrag non è ancora tornato a casa senza portare con sé un grosso profitto.
Zunggt è uno degli attuali membri del Concilio degli Ammiragli di Barak-Zilfin. Dopo il Necrosisma e la conseguente riscoperta di molte Cripte della Tempesta, comprese varie situate su Chamon, Zunggt è tornato trionfante dalla Fortezza Silente di Aggharen, portando con sé molto oro eterico e tanti tesori esoterici. Proprio questa impresa gli è valsa la promozione membro del Concilio, ma da quel momento si è visto sempre meno. Ultimamente il suo equipaggio ha parlato di strani suoni ed echi di risate crudeli provenienti dalle sue camere.
Kolf Balim è un Ammiraglio che un tempo riuscì a sopravvivere all’agguato di un’immensa armata di pelleverde Grotbag Scuttler. La flotta di Balim subì pesanti perdite e perciò l’Ammiraglio effettuò una manovra disperata muovendosi verso un territorio di caccia dei megalofin, destreggiandosi tra i potenti squali celesti e sfuggendo alla loro morsa mentre altri dilaniarono e divorarono le navi sgangherate dei goblinoidi.
Hengtsson è un Ammiraglio che, insieme all’eccellente Navigatore Eterico Greggun e al resto della sua ciurma, partì con l’Ironclad Dammerung per scoprire la verità su un presunto tempio sepolto tra i grandi tunnel sotto la città di Hammerhal Ghyra. La verità era che questo tempio misterioso fosse in realtà il Tempio di Giada, la Cripta della Tempesta nascosta sotto Hammerhal Ghyra e sorvegliata da Ghillnarad Dhor, il Principe dei Fiori Bianchi, un’antica creatura della foresta i cui arti sono migliaia di radici e la cui voce è un canto che porta i suoi ascoltatori in un sonno eterno. Hengtsson e Greggun riuscirono a scavarsi un’entrata verso il Tempio di Giada, non sapendo che cosa li stesse aspettando, infatti si trovarono davanti a una magnifica fonte illuminata da un oggetto simile a un seme che Greggun reputò essere capace di alimentare l’intero fabbisogno energetico di una flotta celeste di Barak-Zilfin. Poco dopo la loro intrusione, Ghillnarad Dhor intervenne attaccando i Kharadron, distruggendo la Dammerung e portando tutto il suo equipaggio, compresi i due ufficiali, verso la fine fatta da tanti altri intrusi come loro: impalati in più punti dalle radici e con fiori bianchi fuoriuscenti dagli occhi e dalla bocca.
Ebbrig Ahl-Kalim è un Ammiraglio di Barak-Zilfin che, a bordo della Fregata Apripista, divenne famoso per aver mappato la porzione maggiore di grandi corsie celesti rispetto ai membri di tutti gli altri porti.
Durek Coghammer è un rinomato Endrinmaster ed è particolarmente famoso per aver progettato la tuta dirigibile di Brokk Grungsson.
Bjorgen Thundrik è un Etere-Khimico che comanda un gruppo di Kharadron chiamato Esploratori di Thundrik, composto da duardin di Barak-Nar nonostante Thundrik porti i colori di Barak-Zilfin. Si è guadagnato una certa reputazione per la sua tenacia e il suo fiuto per l’oro eterico. Ad un certo punto, siccome nessuna spedizione tornò a casa dopo che si sparsero le voci dei tesori dei Katophranes, Thundrik e i suoi Esploratori partirono con un vascello celeste per raggiungere la città di Shadespire e riuscire dove altri avevano fallito. Gli Esploratori di Thundrik ottennero il bottino che speravano, ma purtroppo persero la propria nave e rimasero intrappolati all’interno di Shadespire.
Radrik Bengtsson è un Ammiraglio frequentatore di Portosentina, una famosa città del Reame delle Bestie popolata da corsari di ogni razza e genere. È un duardin molto appariscente, la maschera della sua tuta è fatta d’oro ed è decorata da lunghe linee d’argento e lenti di zaffiro. Circa un secolo dopo le Guerre Realmgate, usò la sua ammiraglia Instancabile per trasportare il Cacciatore di Streghe Hanniver Toll, l’ex-soldato Armand Callis e la piratessa Arika Zenthe verso la città perduta di Xoantica, ma anche per rivoltarsi contro gli Alti Capitani di Portosentina distruggendo parte della città.
Gronki Klarruz è il Capitano dell’Ironclad Thane Celeste, un vascello segnato dal tempo e dalle tante riparazioni. A sua volta, Gronki non è così tanto ben messo. Una delle sue gambe finisce a livello del ginocchio ed è stata rimpiazzata da una protesi, mentre la sua tuta ha varie bruciature e scheggiature, inoltre il respiratore ha iniziato ad emettere un fischio periodico dopo un colpo di lancia ricevuto da un uomobestia. Una delle sue imprese avvenne quando trovò il relitto dell’Ironclad Valayathrund di Barak-Thryng. Insieme al Navigatore Baradum e al marinaio nero Kragi Ranagsson, Gronki indagò sul motivo per cui la Valayathrund si fosse schiantata e si trovò ad affrontare una schiera di demoni volanti, tra cui un Assetato di Sangue. L’esito dello scontro è attualmente ignoto.
Brokrin Ullisson è l’autoproclamato rivale di Brokk Grungsson e il Capitano dell’Ironclad Ang Drak, solitamente conosciuta con il nome comune Drago di Ferro. Un tempo, l’equipaggio di Brokrin incontrò Ghazul, un enorme mostro volante che vive nei cieli di Chamon e il cui aspetto è ancora ignoto (Brokrin e i suoi sottoposti lo saprebbero descrivere, ma evitano sempre l’argomento). La Drago di Ferro riuscì a sopravvivere all’incontro, ma da quel momento Brokrin si ritenne colpito da quella che definì la Maledizione di Ghazul. Ripetuti insuccessi economici e spedizioni andate male lo portarono a credere che tutta la fortuna possibile della sua vita fosse stata spesa nel sopravvivere all’incontro con Ghazul, di conseguenza rendendo vani tutti i suoi sforzi successivi. In un’occasione gli capitò persino di incontrare dei fantasmi di duardin ormai morti da secoli, precursori degli attuali Kharadron, i quali si comportarono come pirati spietati costringendolo a consegnare loro tutto il carico della Drago di Ferro. Peccato che la nave degli spettri fosse altrettanto spettrale, quindi senza alcuna parte solida, motivo per cui Brokrin e colleghi trovarono una spiacevole corrispondenza tra “mettere il carico nella nave fantasma” e “lasciar precipitare il carico da migliaia di metri d’altezza”.
Tra una sfortuna e l’altra, ci furono altre due grandi spedizioni che segnarono nuovamente la vita di Brokrin. La prima cominciò quando la Drago di Ferro trovò l’Ironclad Rompitempeste della flotta dell’Ammiraglio Thorki di Barak-Urbaz, schiantatasi insieme a tutto il resto della flotta in seguito all’attacco di un nemico sconosciuto. Respingendo dei ghoul che si erano prontamente avvicinati alle navi schiantate per approfittare della moltitudine di cadaveri al loro interno, l’equipaggio della Drago di Ferro riuscì a salvare l’Etere-Khimico Grokmund, l’ultimo sopravvissuto di tutta la flotta. Grokmund rivelò d’avere con sé una piccola quantità di una forma d’oro eterico molto particolare, più denso e apparentemente capace di fornire molta più energia, ma anche più instabile e tendente ad esplodere. Non avendo ancora potuto reclamare i diritti d’estrazione sul luogo in cui la sua flotta aveva trovato questa vena d’oro eterico, Gromkund accettò di dividere i profitti nel caso in cui l’avessero riportato a Barak-Urbaz. Così la Drago di Ferro, accompagnata dalle Fregate Grom-Makar e Dron-Duraz, rispettivamente capitanate dai duardin Olgerd e Kjnell, partì per recuperare un carico di questo prodigioso oro eterico in modo da saldare numerosi debiti e magari dare vita a nuovi anni di ricchezze per sé stessi e per le proprie famiglie. La spedizione si rivelò difficile, le due Fregate furono distrutte da uno strano elementale dei venti e ci fu persino un ammutinamento regolato dal Punto 5 dell’Articolo 1 che portò Brokrin a dover rinunciare temporaneamente al proprio grado di capitano in favore di Gotramm. Successivamente, l’oro eterico fu caricato, ma si optò per un’ulteriore tappa a Fortezza di Finnolf in modo da raffinare subito l’oro eterico rendendolo solido e meno propenso ad esplodere. Ciò fu la rovina della spedizione, poiché Fortezza di Finnolf, deserta e ormai abbandonata da molto tempo in seguito alla comparsa di una strana malattia, si rivelò essere infettata da Nurgle. Drumark, Sergente dei Thunderer in servizio sulla Drago di Ferro, fu preso di mira da un demone di Nurgle, il quale iniziò a corrompere il suo corpo e a riempire di domande la sua mente. Drumark resistette e il demone di Nurgle gli permise di scoprire la verità sullo strano oro eterico, verità che poco dopo fu scoperta anche dal resto della spedizione che in quel momento si stava concentrando sulla raffinazione del materiale gassoso dopo aver riattivato gli antichi macchinari di Fortezza di Finnolf. Tutti i loro sforzi erano stati orchestrati da due potenti servi di Tzeentch: il Signore del Fato Tamuzz e Khoram di Shadowfar, Nono Profeta del Manipolatore. I due architettarono tutto fin dalla distruzione della flotta di Barak-Urbaz e la sola sopravvivenza di Grokmund, facendo sì che i Kharadron fungessero da sacrifici e catalizzatori nel rituale che avrebbe donato nuovamente un corpo al loro patrono, il cui spirito era finito proprio all’interno di quello strano oro eterico, rivelando la reale natura dei suoi prodigi. Parte dell’oro eterico si solidificò come previsto e i due servi di Tzeentch arrivarono insieme a tutti i propri cultisti per completare il rituale e uccidere i Kharadron, affinché il Re Prismatico tornasse in vita dopo essere stato sconfitto anni prima dal Celestant-Prime durante le Guerre Realmgate. L’equipaggio della Drago di Ferro subì numerose perdite, ma poi Drumark si sacrificò cedendo al volere del demone di Nurgle, il quale si dimostrò paradossalmente d’aiuto per i Kharadron. Avendo a disposizione il Vero Nome del Re Prismatico, sfruttò la possessione demoniaca sul duardin per far sì che una bocca mortale lo pronunciasse, indebolendo profondamente il demone maggiore e permettendone la distruzione, guadagnando almeno la soddisfazione di aver mandato in fumo un piano legato al Dio del Caos rivale. Brokrin e gli altri sopravvissuti riuscirono a uccidere Tamuzz e Khoram, per poi fuggire tornando verso Barak-Zilfin.
Questo evento segnò fortemente l’equipaggio di Brokrin, ma fu la missione successiva a decretare il vero cambiamento. Pochi giorni dopo essere tornati a Barak-Zilfin, Brokrin dovette rispondere degli insuccessi dell’ultima spedizione, ma il Capitano nascose totalmente l’ammutinamento e diede la colpa a una stagione piuttosto povera, poiché un ammutinamento seguito da nessun guadagno sarebbe stato considerato un semplice tradimento, evento che avrebbe mandato in rovina la carriera di ogni suo membro dell’equipaggio, macchiando il loro passato e probabilmente mettendoli nella condizione d’essere visti male all’interno della propria Gilda e scartati nella possibile selezione di uno specialista da inserire in una flotta. Orrik Manodoro, membro della Lega Diecigilde, calmò gli animi per un momento e organizzò un incontro successivo con Brokrin, spiegandogli che avrebbe colmato di tasca sua tutti i suoi debiti se si fosse offerto di condurre alcune spedizioni per lui, in particolare una diretta verso Rovina del Profitto, una leggendaria isola fluttuante di Chamon dagli spostamenti imprevedibili, temuta dai Kharadron perché responsabile di tanti incidenti nel corso dei secoli. Secondo quanto detto da Orrik, il suo maggiordomo Vaskin aveva messo le mani su un diario di bordo appartenuto a Kharrik Dentedidrago, famoso Navigatore responsabile della scoperta della Vena del Potere e della Tempesta d’Oro di Ventovecchio, il quale sopravvisse allo schianto su Rovina del Profitto e riuscì ad appuntarsi i presunti spostamenti dell’isola e la presenza di un gigantesco albero produttore d’oro eterico al suo centro. Orrik, vedendo grandi possibilità di profitto, decise di mandare Brokrin in modo che tutto non attirasse troppe attenzioni, offrendo pure di compensare le perdite subite dall’equipaggio. Brokrin accettò e, con le dovute riparazioni, la Drago di Ferro ripartì, ma poco dopo Orrik Manodoro scoprì di essere stato ingannato. Vaskin era morto da settimane, colui che ne portava l’aspetto si rivelò essere Yoshiro Cambiasangue, stregone di Tzeentch il cui maestro fu mutato irreversibilmente in un’orribile progenie da Khoram di Shadowfar. Yoshiro uccise Orrik e non gli rivelò di essere nel bel mezzo di un piano che avrebbe portato la Drago di Ferro verso la morte e al recupero di un corpo fisico per Khoram, il quale aveva sfruttato uno specchio della sua mistica dimora come una sorta di filatterio. Con la promessa di grandi poteri magici in cambio di un rituale atto a dargli un nuovo corpo, Yoshiro assunse l’aspetto di Orrik e prese una nave dirigendosi verso Rovina del Profitto.
Dopo averla rintracciata, Rovina del Profitto si mostrò come un’isola volante composta unicamente da un’enorme foresta e grandi radici spinate capaci di cercare attivamente d’intrappolare chiunque si avvicinasse troppo, portandoli inevitabilmente verso un terribile schianto. Con l’aiuto del proprio equipaggio, Brokrin riuscì a fare una sorta di “schianto controllato”, limitando molto i danni alla nave e atterrando su Rovina del Profitto. Alcuni marinai furono lasciati di guardia sulla nave, tra cui il nuovo Etere-Khimico Thullig e Lodri, artificiere e talvolta guaritore improvvisato. Durante l’esplorazione, l’equipaggio incontrò l’umana Esmira, la quale sostenne di vivere sull’isola da molto tempo dopo che Rovina del Profitto scese più vicino alla terra sradicando un intero pezzo del suo villaggio e rendendola l’unica sopravvissuta all’evento. Esmira accettò di guidarli verso il centro dell’isola e la ragazza dimostrò di poter manovrare entro un certo limite i movimenti delle grandi radici attraverso pratiche simili alla magia elementalista e alla canzone spirituale dei Sylvaneth. I Kharadron trovarono relitti di navi appartenute al loro popolo, ma purtroppo trovarono anche gli Skaven, anch’essi rimasti intrappolati tempo prima, perciò la missione si dimostrò ancora più complicata. Tra varie peripezie, tra cui l’Endrinmaster Horgarr scampato per pochissimo alla morte, Brokrin e compagni raggiunsero il centro di Rovina del Profitto, vedendo con i propri occhi il gigantesco albero. Poco dopo Esmira svelò di ricevere i propri poteri grazie al Custode, la personificazione dell’intera foresta che secoli prima abbandonò la terra schiacciata dagli eventi dell’Età del Caos sfruttando le anime dei morti intrappolate sotto le radici dell’albero grazie a un materiale chiamato legno del sussurro. I Kharadron si adirarono scoprendo che molti duardin fossero morti senza poter raggiungere il proprio aldilà perché usati come combustibile dalla Rovina del Profitto, perciò si verificò una breve schermaglia tra loro e il Custode, il quale assunse forma umanoide come un uomoalbero particolarmente possente. I Kharadron, con grande diplomazia, usarono una bomba per far esplodere questa forma del Custode, ma Esmira fece capire loro che le intenzioni di quest’ultimo fossero dettate dall’essere cresciuto nell’odio e nel puro istinto di sopravvivenza. Fu a quel punto che gli Skaven, questa volta aiutati da Yoshiro, attaccarono nuovamente, permettendo all’equipaggio della Drago di Ferro di scoprire chi fosse il leader degli uominiratto: Kilvolt Gnash del Clan Skryre, già incontrato mesi prima in una lamasseria all’interno del quale lo Skaven si era camuffato nel tentativo di spacciarsi per un monaco molto importante. Kilvolt condusse gli Skaven in una razzia del legno del sussurro, credendo di poterlo sfruttare per alimentare efficacemente il proprio vascello volante e così fuggire dalla Rovina del Profitto. Ancora più alterati nel vedere gli Skaven comandati da qualcuno che in passato gli era già sfuggito, i Kharadron accettarono l’idea di Esmira, ossia quella di aiutare il Custode a far sopravvivere il germoglio del suo successore, l’Erede.
Con l’albero centrale devastato dagli Skaven, le anime iniziarono a sfuggire per raggiungere il proprio aldilà e di conseguenza la Rovina del Profitto iniziò a precipitare lentamente. Yoshiro fu tradito dallo stregone-ingegnere Rodizanna e temporaneamente incapacitato, ma non prima di uccidere Morri, un marinaio di Brokrin. Esmira guidò i Kharadron nella strada di ritorno verso la Drago di Ferro, mentre a loro volta gli Skaven si apprestarono a tornare verso la propria nave. Raggiunta la Drago di Ferro, Thullig e Lodri sostennero di aver visto Morri tornare poco prima di loro e poi dirigersi verso la stiva. Seppur sospettoso, l’equipaggio ebbe davanti la priorità della fuga.
L’Indomabile Terrore dell’Inconquistato Genio di Kilvolt, ossia il possente vascello Skaven, si librò in aria grazie al legno di sussurro andando ad ostacolare la fuga della Drago di Ferro. Tuttavia, Kilvolt si dimostrò un leader incompetente e talmente vanaglorioso da uccidere in poco tempo svariati tecnici solo per non avergli dato immediatamente ragione, oltre a non accettare il fatto che il legno del sussurro, nonostante fosse un combustibile migliore rispetto a quello da loro usato precedentemente, fosse finito comunque in poco tempo a causa del progetto alla base della nave, la cui efficienza dei consumi era spaventosamente deludente. Brokrin dimostrò tutte le sue abilità di Capitano e riuscì a contrastare gli attacchi della nave e a ideare un piano che avrebbe sfruttato le radici di Rovina del Profitto. L’unico inconveniente fu quello per cui Morri si rivelò essere Yoshiro (mostrando di essere stato anche Vaskin e poi Orrik), sopravvissuto e pronto ad usare il povero Thullig nel rituale che avrebbe donato un nuovo corpo a Khoram, il quale a sua volta avrebbe mutato il duardin fino ad assumere le fattezze originali dello stregone. Brokrin e Gotramm li uccisero e infine sbriciolarono lo specchio di Khoram, eliminandolo una volta per tutte. Thullig perse comunque la vita, ma fu possibile trovare i suoi composti incendiari speciali in modo da disperderli sulla Rovina del Profitto, causare un incendio e infine manovrare le radici in modo da intrappolare la nave di Kilvolt. Il piano riuscì e sia l’isola che Kilvolt incontrarono la propria fine bruciando e schiantandosi su un altopiano desolato tra le Montagne Grimvast. Brokrin accompagnò Esmira fino alla carcassa fumante della Rovina del Profitto e lei decise di rimanere lì. Le ceneri della foresta del Custode avrebbero fertilizzato la terra e lì lei avrebbe cresciuto l’Erede con ideali migliori creando una nuova rigogliosa foresta. Dopo gli ultimi saluti, Brokrin e l’equipaggio della Drago di Ferro dovettero ritornare verso Barak-Zilfin con la consapevolezza di essere stati nuovamente ingannati e di avere la stiva ancora vuota. Gli investitori non sarebbero stati contenti, ma il Logisticator Agrilo e poi tanti altri marinai e specialisti della nave si presentarono alla porta di Brokrin con alcuni boccioli. Rovina del Profitto non aveva oro eterico nel proprio nucleo e non era neanche capace di generarlo, ma alcuni boccioli avevano assorbito l’oro eterico delle tante navi schiantatesi sull’isola nel corso dei secoli. Brokrin avrebbe potuto venderli ricavandone un guadagno enorme, forse riuscendo a lasciarsi alle spalle una volta per tutte la Maledizione di Ghazul, magari con una vita migliore davanti.
Barak-Urbaz, la Città Mercato, è il porto celeste più cosmopolita e che genera profitti dal maggior numero di settori. La città possiede le più grandi flotte pescatrici, poiché in passato riuscì a reclamare il possesso di numerosi banchi di nuvole ricchissimi di vita adatta alla pesca celeste. Barak-Urbaz può anche contare sui migliori Etere-Khimici esistenti, i quali sono stati capaci di creare i Respiri di Morgrim, prue modificate in modo da sparare nuvole di gas tossico contro i nemici. In più, si affida molto a dei Realmgate la cui esistenza è nota solo al proprio Concilio degli Ammiragli, i quali permettono di espandere fortemente la raccolta di ogni tipo di risorsa e il settore dei viaggi. Un altro utilizzo estremamente utile per questi Realmgate è quello di intervento immediato atto ad aiutare forze alleate situate nei dintorni dei rispettivi Realmgate d’arrivo. Proprio grazie ad essi, ci fu un’occasione in cui Barak-Urbaz riuscì ad intervenire tempestivamente su Aqshy per aiutare alcuni cugini Fyreslayer che videro i propri domini assaliti dalle legioni demoniache di Tzeentch perché alla ricerca di strane vene di cristallo reperibili solo in quel luogo.
Tra gli Ammiragli di Barak-Urbaz, Zhargan Irynheart è noto per aver offerto un passaggio a Issakian Swordborne, Lord-Veritant dei Celestial Knights che abbandonò la sua amata Agrevaine dei Knights-Excelsior per cercare la fonte delle proprie visioni.
Varsk Huninger è un Grandammiraglio di Barak-Urbaz, anche se non è noto se sia un attuale portatore del titolo o se sia un Kharadron vissuto molto tempo fa. È un individuo che ha molto a cuore il Codice Kharadron, infatti sostiene fermamente che non siano stati i vascelli celesti, le divinità o le armi a salvarli dall’oblio, ma il compromesso, la negoziazione e la transazione tra parti eguali.
Ubb Kengaz, invece, è un Ammiraglio noto per essere stato coinvolto in uno spiacevole evento. In seguito al verificarsi del Necrosisma, sono stati molti i Capitani di Barak-Urbaz che si sono arricchiti offrendo viaggi a prezzi esorbitanti a numerosi cittadini delle città di Sigmar che stavano fuggendo da luoghi ormai distrutti. Un Generale delle Gilde Libere di Hammerhal Aqsha, adirato da tali comportamenti, ordinò all’artiglieria della città di sparare contro la flotta di Ubb Kengaz dopo che quest’ultimo ebbe abbandonato dei passeggeri indifesi in territori controllati dal Caos perché non potevano più pagarlo.
Barak-Zon è il primo porto celeste della storia dei Kharadron ed è anche quello situato maggiormente ad alta quota. Non a caso, Barak-Zon è conosciuto anche come Città del Sole, poiché la luce di Hysh lo illumina di rosso come fosse una stella lontana. Per gli abitanti di Barak-Zon l’orgoglio marziale è un principio fondamentale, motivo per cui i Musterpress sono particolarmente impegnativi e ai duardin viene richiesto un quotidiano addestramento di tiro fin da tenera età. I marinai Arkanaut totalmente formati cercano poi di ottenere la Stella di Ferro per vedere premiato il proprio valore e per essere immortalati in uno dei numerosi viali degli eroi che attraversano la città. Ad aggiungersi a tutto questo, Barak-Zon commemora le proprie vittorie più importanti costruendo degli appositi archi trionfali e attualmente ce ne sono quattordici. Per gli abitanti di questo porto gli onori in guerra e l’addestramento militare arrivano pure a superare il profitto come priorità.
Come tutti, anche Barak-Zon ha cercato di trarre il meglio dalle conseguenze del Necrosisma, infatti, svariate forze di spedizione hanno trovato lavoro come mercenari che si occupano di minacce eteree e demoniache in cambio di commerci redditizi e diritti sull’estrazione mineraria. Questo comportamento è generalmente visto con disprezzo dagli altri porti celesti, i quali raramente si abbasserebbero a ricoprire il ruolo di semplici mercenari, eppure le compagnie di Barak-Zon non sembrano badarci.
In tempi molto recenti, Barak-Zon ha radunato la sua più grande armata per raggiungere la regione di Adayah e assediare Skrappa Spill, l’enorme dominio pelleverde di Chamon governato da Skragrott, l’autoproclamato signore supremo dei grot. L’attacco è stato organizzato perché il Concilio degli Ammiragli di Barak-Zon crede che in mezzo alla montagna di scarti si nasconda la Zangmendrung, un vascello Dreadnought dei Kharadron che precipitò durante l’Età del Caos e che si diceva contenesse armamento sperimentale. Le squadre di scavo sono riuscite a localizzare la Zangmendrung, raggiungerla e infine recuperare alcuni artefatti, ma alla fine i pelleverde hanno scatenato uno sciame di meteore che ha inflitto gravi perdite alla flotta Kharadron costringendola alla ritirata con pochi oggetti in più e tanti soldati in meno.
Barak-Zon costituisce anche un luogo di assoluta importanza per l’intera popolazione della zona centrale di Chamon. Anche se non è sicuro che molti lo sappiano, alcuni individui si riferiscono a Barak-Zon come il secondo sole di Chamon, tant’è che talvolta ci si riferisce alla luce di Hysh e al riflesso rosso di Barak-Zon con il nome di soli gemelli.
È risaputo che ogni sbarbatello di Barak-Zon conosca Grund Tahlihro, Capitano della Rhyngul Vengryn (Vendetta di Rossometallo) che si guadagnò il titolo di Signore delle Arie Esterne dopo le proprie vittorie nelle Battaglie di Nuvolascogliera.
L’Ammiraglio Nelriksson, invece, è visto come come il campione migliore di Barak-Zon in seguito alla propria vittoria nella Battaglia dei Picchi di Tungsteno durante l’Età del Caos.
Caber Rasmus è un Ammiraglio che costituisce un grande esempio di valore nel servizio mercenario. la 37a Flotta Celeste di Spedizione da lui capeggiata partecipò all’Assedio di Forte Talburnia, difendendo gli umani delle Gilde Libere dalle tribù di cavalcaragni di Zigtik Sette-gambe. Su duecento duardin, solo diciotto sopravvissero, ma ognuno di loro ottenne la Stella di Ferro.
Si ritiene che Barak-Mhornar, la Città d’Ombra, sia un porto celeste popolato da una gran quantità di pirati ed effettivamente quest’idea non è errata. I duardin degli altri porti celesti li considerano ironicamente dei grandi innovatori del Codice Kharadron, poiché la maggior parte degli emendamenti aggiunti al documento originale sono stati scritti proprio per fermare le razzie dei corsari di Barak-Mhornar. Già normalmente i Kharadron sono noti per cercare vari cavilli per usare il Codice a proprio vantaggio, ma gli abitanti di Barak-Mhornar si scervellano davvero tanto per trovare ogni singolo cavillo possibile così da compiere razzie senza troppe conseguenze e senza mai escludere altri Kharadron tra i propri potenziali bersagli. Nei mercati della Città d’Ombra si concludono costantemente affari illeciti e l’intera cultura del porto celeste si è sviluppata attorno alla pirateria, tant’è che col tempo sono state sviluppate particolari tecnologie come sistemi capaci di mutare il colore delle navi agli occhi altrui per facilitarne la mimetizzazione tra le nuvole oppure altri sistemi ottici installati nelle maschere che permettono ai marinai di vedere al buio. Con la ripresa dei contatti con i popoli terrestri, Barak-Mhornar ha portato i suoi traffici illeciti anche nei mercati neri delle Città di Sigmar e ora, sebbene il Concilio degli Ammiragli smentisca ogni fatto, si sospetta da molto tempo che Barak-Mhornar sia coinvolta nel commercio illegali di oggetti proibiti e artefatti maledetti.
Nel periodo successivo alla fine delle Guerre Realmgate, Barak-Mhornar fluttuava nella parte orientale del Fulcro Spirale, più precisamente una zona eternamente avvolta da nebbie oscure che non si disperdono mai. Fu in questi anni che Barak-Mhornar, e Barak-Zilfin prima di esso, fu attaccato e depredato dalla Tanto-Grande Aeroarmata Uccidi-Cielo dell’autoproclamato Ammiraglio-Stregone Artiglio d’Acciaio.
Dopo il Necrosisma, il Concilio degli Ammiragli ha preso una decisione rivoluzionaria: Barak-Mhornar è stato il primo tra i sei porti celesti maggiori a spostarsi al di fuori da Chamon, tuttavia non rivelando in alcun modo la propria destinazione. Non essendoci stato alcun preavviso, delle flotte di spedizione hanno cercato di investigare, ma nel luogo in cui risedeva Barak-Mhornar hanno trovato solo un portale di magia d’ombra. Da quel momento, l’unico modo di raggiungere Barak-Mhornar è divenuto quello di attraversare questo particolare Realmgate, sbucare in mezzo a un labirintico arcipelago di isole fluttuanti avvolto dalla nebbia ed essere scortati da navi dallo scafo nero fino alla Città d’Ombra al suo centro. Gli altri delegati del Geldraad hanno chiesto più volte di sapere quale sia la vera posizione attuale del porto celeste, ma fino ad ogni Ammiraglio di Barak-Mhornar si è rifiutato di rispondere.
A Barak-Mhornar si intonano ancora oggi i canti delle imprese di Zayn Reggsson e della sua Ironclad Dono della Notte.
Skarskorr Mezzabarba è il Capitano dell’Ironclad Gloria di Skarskorr ed è uno di quegli ufficiali a cui piace molto portare avanti il classico stile di vita per cui il porto celeste di Barak-Mhornar è tanto famoso, ossia quello legato a traffici illeciti e atti di pirateria nei confronti di altri Kharadron. Ciononostante, non tutte le sue operazioni sono andate a buon fine, ad esempio quella in cui aprirono il fuoco sull’Aquila Nera di Barak-Zilfin, capitanata da Grimgar Odriksson. Skarskorr accusò Grimgar di aver estratto oro eterico da una zona rivendicata da Barak-Mhornar e gli ordinò di consegnargli il carico. Grimgar, sapendo di essere dalla parte della ragione, non accettò, perciò Skarskorr propose di risolvere la situazione con un duello tra Capitani appellandosi alle norme del Codice. l’Endrinmaster Thorgraad dell’Aquila Nera, aspettandosi qualche inganno da parte di Skarskorr, si dimostrò contrario al duello, ma Grimgar lo rassicurò. Skarskorr ingannò realmente i propri avversari, infatti inviò Borazz sul ponte dell’Aquila Nera, Sergente Thunderer al suo servizio e famoso per la sua grande maestria con le armi da fuoco. Skarskorr si appellò all’ultimo momento alla sua indisponibilità dovuta a una scheggia nella gambe che non gli avrebbe permesso di sostenere un duello, costringendolo a inviare un sostituto che facesse le sue veci. Thorgraad diede il via a un conteggio di dieci secondi dopo il quale Borazz e Grimgar si sarebbero dovuti sparare l’un l’altro, ma Grimgar finse di scivolare e sparò un colpo verso un endrino della Gloria di Skarskorr di cui poco prima aveva notato una perdita, facendolo esplodere. Borazz riuscì a tornare sulla Gloria di Skarskorr prima che l’Aquila Nera la vedesse precipitare.
Nota: Durante una missione, Brokrin Ullisson cita un certo Grandammiraglio Thorgraad. Non è noto se si tratti di un semplice caso di omonimia o se a un certo punto l’Endrinmaster dell’Aquila Nera abbia voluto dare una svolta alla propria vita prendendo la strada dell’ammiragliato fino a diventare ddirittura uno degli Ammiragli migliori di Barak-Zilfin.
Questo spiacevole evento non pose fine alla storia della Gloria di Skarskorr. Sia Borazz che Skarskorr riuscirono a sopravvivere e la nave fu riparata, infatti tempo dopo attraccò in una zona d’attracco limitrofa di Barak-Zilfin in seguito a un accordo con Orrik Manodoro, il cui aspetto da duardin nascondeva le sembianze dello stregone di Tzeentch Yoshiro Cambiasangue. Skarskorr accompagnò Yoshiro verso l’isola fluttuante Rovina del Profitto prima di tornare ad altri affari, non sapendo chi avesse realmente trasportato, pur sospettando qualcosa. Tra il suo equipaggio, Skarskorr ha anche suo padre Grak, il quale però ha un grado inferiore, pare essere una testa calda che non sa quando stare zitto ed è lì solo per questioni di parentela, tant’è che Skarskorr cerca di presentarlo come “lo zio più giovane del cugino di sua sorella da parte di padre”, sperando che il suo interlocutore non capisca l’elaborata supercazzola con scappellamento a destra, per due.
Barak-Thryng, la Città dei Progenitori, è sicuramente uno dei porti celesti più singolari della società Kharadron. Sono duardin estremamente conservatori che spesso sostengono l’idea di non dover modificare il Codice Kharadron originale, tant’è che nel corso del tempo si sono pure rifiutati di riconoscere la validità di alcuni emendamenti aggiuntivi. Questo li ha resi famosi come partner commerciali intrattabili e rancorosi, persino più di quanto i duardin siano normalmente intrattabili e rancorosi, inoltre aderiscono a una cultura molto più tradizionalista che trova molti riscontri con le usanze delle Karak, tra cui l’adorazione divina dei Progenitori. Per la maggior parte degli altri Kharadron, i Progenitori sono generalmente visti come individui certamente molto potenti e, anche se il loro mancato intervento fu uno dei motivi di scrittura del Codice, con il passare degli anni si sono comunque ristabiliti parzialmente come figure di spicco a cui solitamente si porta rispetto e si dedica qualche monumento, il nome di alcune invenzioni (tipo il Respiro di Morgrim di Barak-Urbaz) o l’aspetto di molte prue dei vascelli celesti. Tuttavia, questo rispetto non arriva più alla venerazione divina come in passato. Barak-Thryng si differenzia proprio nell’usanza di venerare ancora i Progenitori dedicando loro una quantità innumerevole di monumenti e di commemorazioni d’altro genere.
Il motivo per cui Barak-Thryng è tra i sei porti celesti maggiori è altrettanto singolare. L’aderenza maniacale alle tradizioni fece sì che la loro tecnologia rimanesse indietro ignorando i metodi d’estrazione inventati nel corso dei secoli, i quali si dimostrarono più veloci, ma più dispendiosi. Nonostante questo, Barak-Thryng riuscì ad essere il settimo porto celeste nella classifica legata al capitale disponibile, ma rimase comunque escluso dal Geldraad, poi si verificò un evento misterioso. Barak-Zhoff, porto celeste abitato da decine di migliaia di duardin, scomparve improvvisamente durante l’Età del Caos. Intere flotte tornarono verso casa non trovandola e vedendosi costrette a trasferirsi su un altro porto celeste. Il Geldraad perse uno dei suoi porti celesti maggiori e gli Ammiragli membri redistribuirono i seggi ormai vuoti tra gli altri cinque, lasciandone uno solo per un nuovo porto celeste che si sarebbe aggiunto in modo da ripristinare l’equilibrio dei sei porti maggiori. Barak-Thryng, trovandosi al settimo posto, fu scelto e integrato nel Geldraad.
Sebbene sia molto tradizionalista, alcuni Kharadron di Barak-Thryng abitano anche Toba Lorchai, un peculiare insediamento portuale nella Baia Fuoco Nero del Reame della Morte. Si tratta di una città amministrata e tassata dall’ammiragliato di Barak-Thryng, tant’è che la fontana davanti alla sede della Gilda Endrinica ha una replica di una famosa Ironclad chiamata Thallazorn, ma per il resto rimane una frontiera indipendente dove gli umani costituiscono la maggior parte della forza lavoro, ma dove è presente anche un considerevole contingente di duardin di ogni cultura o professione tra artigiani, mercanti, soldati, etc. In più, è addirittura presente una comunità peripatetica di orruk che commerciano in carne, ossa e spoglie ricavate dalle loro battaglie nelle terre vicine. Nonostante il normale atteggiamento nei confronti degli orruk da parte delle autorità Kharadron, a Toba Lorchai la comunità presente non si è mai dimostrata ostile e a volte risulta pure utile nella difesa dell’insediamento. Se poi si considerano anche i bassifondi dove la legge è un vocabolo pressoché sconosciuto, si trova pure un negozio a tre piani gestito da Murrag, una ogor assistita da alcuni grot legati al culto dei ragni. Durante l’Età di Sigmar, Toba Lorchai ha subito un attacco dagli Idoneth dell’enclave Aighmar, i quali stavano cercando il chorrileum rubato dal Capitano Ingdrin Jonsson.
Il Necrosisma è stato letteralmente un altro disastro da cui Barak-Thryng ha solo guadagnato. L’utilizzo di metodi d’estrazione meno dispendiosi ha permesso loro di possedere riserve d’oro eterico più grandi da sfruttare per le emergenze, di conseguenza consentendo loro di accusare meglio il colpo di un evento di tale portata. Attualmente i Kharadron di Barak-Thryng colgono ogni occasione per ricordare questa cosa a tutti i colleghi provenienti dagli altri porti celesti.
Nell’Età di Sigmar, ma in tempi ben precedenti alla fine delle Guerre Realmgate e al momento in cui i Kharadron tornarono a trattare con i popoli terrestri, l’Ammiraglio Kreeg Cipigliodiferro diede inizio a degli scavi all’interno delle antiche rovine di Karak-a-Zaruk. Con disgusto e dispiacere, Kreeg scoprì cosa fosse successo alla vecchia roccaforte in tutti questi secoli. Gli Skaven dei Clan Moulder l’avevano trasformata in un’enorme pozza di carne dedicata alla creazione di terribili abomini. L’Ammiraglio si rifiutò di andarsene prima di aver fatto a pezzi ogni singolo omuncolo thaggoraki (skaven in Khazalid). Si dice che da quel momento Kreeg non abbia ancora visto il cielo, poiché continua a condurre i propri soldati verso profondità sempre più oscure e infestate.
Grymm Sternbok è un Ammiraglio ed è anche l’unico membro del Geldraad proveniente da Barak-Thryng. È un duardin canuto e, pur essendo da solo, si può dire che riesca a rendere Barak-Thryng il porto celeste più rumoroso di tutto il Geldraad, siccome la sua lunga lista di lamentele urlata a gran voce è una costante di ogni singola riunione.
Ingdrin Jongsson è un Capitano che un tempo lavorava nelle fila della marina sull’Ironclad Angrin-Ha!, ma poi un incidente collegato a un idolo di Nagash rubato e a dei soldi millantati da un Ammiraglio lo portarono a disertare. Tempo dopo si trovò nella città di Toba Lorchai e trovò lavoro dall’ogor Murrag, la quale pensò di avere posto nella propria impresa dopo che il Kharadron ebbe dimostrato un buon occhio per l’antiquariato e una certa abilità nell’ottenerlo, generalmente dalle mani fredde dei precedenti proprietari. I soldi guadagnati gli valsero l’acquisto del dirigibile Fiskur e di un piccolo equipaggio, tra cui il nostromo Vorgaard Hangarik. Negli anni post-Guerre Realmgate, Ingdrin condusse un’operazione solitaria nella zona della Baia Fuoco Nero, poco lontano da Toba Lorchai, durante la quale usò una tuta Arkanaut modificata per esplorare i fondali marini e recuperare alcuni oggetti appartenenti agli Idoneth dell’enclave Aighmar. Ingdrin li reputò perduti, ma gli Idoneth si rivelarono decisi a riavere indietro ciò che gli era stato rubato, perciò condussero un attacco diretto a Toba Lorchai. Ingdrin riuscì a vendere parte della merce e riunirsi con il proprio equipaggio prima di essere trovato dagli Idoneth, lasciando che la città venisse razziata. Tuttavia, poco dopo gli Idoneth rintracciarono il suo dirigibile tra le nuvole e ne sterminarono l’intero equipaggio, rubando anche l’anima di Ingdrin oltre a riprendersi ciò che gli era rimasto.
PER LA PROSSIMA SETTIMANA, L’ORGANIZZAZIONE NAVALE E MILITARE DEI KHARADRON!
This post was published on 25 Maggio 2020 11:00
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