Monster Hunter Wilds, l’abbiamo provato in anteprima! | Provato (PS5)

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Tra i giochi più attesi di questo inizio 2025 è impossibile non annoverare anche Monster Hunter Wilds. L’ultimo capitolo della celebre saga di Capcom è infatti per molti videogiocatori uno degli appuntamenti più importanti dell’anno intero, con il publisher nipponico che è chiamato a fare meglio rispetto all’ottimo World e alla sua enorme espansione Iceborne, senza dimenticare il popolarissimo Rise, che ha funzionato da ritorno alle radici storiche della saga.

Per Wilds è un compito assolutamente non facile ma, da quanto abbiamo potuto vedere, le carte in tavola sembrano esserci tutte, grazie anche a una serie di novità davvero niente male!

Per capire se Wilds è riuscito in tale impresa è ancora presto: il titolo sbarcherà sui nostri PC e le nostre console solo il prossimo 28 febbraio ma, nel frattempo, possiamo cominciare a dirvi di più con cognizione di causa. Lo scorso mese, grazie a un gentile invito di Capcom e Plaion, abbiamo avuto l’occasione di provare con mano il gioco per quattro ore abbondanti così da toglierci più di qualche dubbio.

È stata un’esperienza che abbiamo dovuto mantenere segreta fino a questo momento ma che, finalmente, siamo pronti a svelarvi.

Da soli e in compagnia

Il nostro provato Milanese è stato suddiviso in 2 distinte sezioni di gioco.
La prima, nonché la più corposa, ci ha permesso di vivere in solitaria le prime ore di gioco, scoprendo qualcosa di più sulla storia alla base del titolo e sul modo in cui viene raccontata.
L’ultima mezz’ora abbondante, invece, ci ha visti partecipare in compagnia degli altri colleghi e influencer presenti a delle cacce a più giocatori, dove abbiamo abbattuto due differenti bersagli.

monster hunter

Un hands on, quindi, particolarmente consistente e che si è dimostrato capace di toglierci molti dei dubbi che ci attanagliavano. Ve lo diciamo fin da subito: sì, ci siamo divertiti e anche questa volta Capcom pare aver messo davvero tanta carne al fuoco.

Le terre proibite

Monster Hunter Wilds si apre con un giovane di una misteriosa tribù costretto a fuggire dal proprio rifugio e lasciare dietro di sé i propri cari durante l’attacco di un potente e oscuro mostro.  Un incipit che si ricollega dopo poco con la comparsa del protagonista e di tutta una ciurma di altri personaggi su una nave volante: il loro compito è quello di esplorare le terre proibite, luoghi lontanissimi teoricamente disabitati da secoli.

Il loro primo incontro nelle terre proibite è però proprio il giovane fuggiasco, che riescono a salvare in extremis da un’orda di mostri affamati. Cadono quindi i primi preconcetti: le terre proibite non solo sono popolate da creature più o meno pericolose, ma sono anche abitate da esseri umani che fino a quel momento hanno vissuto una vita completamente all’oscuro di quello che succedeva a qualche centinaio di chilometri da loro.

Ad aleggiare sulla figura del nostro giovane fuggiasco c’è però una misteriosa creatura, uno spettro bianco che ha il potere di incutere timore a tutte le creature delle terre proibite: ecco allora che entra in gioco il giocatore, che nei panni di un possente cacciatore personalizzabile nel profondo, avrà il compito di fare tutto il necessario per poterlo scacciare.

Qui siamo immediatamente entrati a contatto con un meraviglioso editor di personaggi, particolarmente convincente e che è riuscito a metterci in mano un ampio ventaglio di personalizzazione del nostro eroe senza risultare soverchiante. Molto buono, nonostante diversi dettagli in meno, l’editor per i Felyne, che anche in questo capitolo fungono da companion che ci accompagnano durante il corso delle missioni, con i loro suggerimenti e il supporto regalato durante gli scontri e l’esplorazione.

Tornando sulle location del gioco, Capcom sembra essere riuscita a imbastire per l’occasione un qualcosa di particolarmente vario. La prima manciata di ore di gioco ci ha ad esempio permesso di imbatterci in due ambientazioni decisamente differenti. La prima, desertica con tanto di canyon, sabbia e anche qualche piacevole oasi, si è rivelata essere diametralmente opposta alla seconda, contraddistinta da una foresta fluviale con tanto di paludi, grossi alberi e una vegetazione decisamente più fitta. Anche le ambientazioni singole, poi, sono dotate di vari punti d’interesse, come villaggi, caverne e quant’altro, che rendono il viaggio ancora più vario.

Tante novità

La prima cosa che abbiamo notato nelle nostre ore di gioco è come il focus sulla narrazione sia più evidente che in passato. Un qualcosa di potenziato dal fatto che ora l’intero mondo di gioco risulta più coeso che in precedenza, senza quei teletrasporti che portano da una caccia all’altra, rompendo un po’ l’immersione del giocatore.

In Monster Hunter Wilds tale problema viene fortunatamente meno ed è tutto collegato, rendendo il gioco molto più piacevole e omogeneo da affrontare in continuità. Non stiamo parlando di un open world, sia chiaro, ma di tante zone differenti più o meno estese, collegate tra di loro da dei passaggi, che contribuiscono ad alimentare la sospensione dell’incredulità.  

A facilitare il trasporto sono i Seikret, delle viverne alate che non possono non ricordare i più celebri Chocobo di Final Fantasy. Queste cavalcature risultano davvero utili in vari modi, dato che oltre a poterle usare per muoversi più velocemente nella mappa, consentono anche di cimentarsi in alcune fasi guidate dove ci aiuteranno ad arrivare in punti altrimenti impossibili da raggiungere.

mh wilds

Nel bel mezzo dei combattimenti, inoltre, ci consentiranno di avere un po’ di respiro quando necessario, in modo tale da curarci e affilare la lama con un po’ più di tranquillità. I Seikret, inoltre, possono portare con sé anche equipaggiamento aggiuntivo, da cambiare all’occorrenza con quello in uso dal nostro alter ego digitale.

Altra grande novità è poi la fionda uncinata, che, come fa trasparire il nome stesso, permette di raccogliere materiale da lontano. Un qualcosa di estremamente utile soprattutto a cavallo del Seikret, dato che consente di prendere oggetti e scagliarli contro gli avversari in movimento e totale libertà.

Come prima, più di prima

Il gameplay, grazie anche a questi preziosi accorgimenti, è come sempre davvero soddisfacente, riuscendo davvero a coinvolgere sia negli scontri a giocatore singolo che in quelli in cooperativa, dove è un vero e proprio piacere lanciarsi in strategie e assalti coordinati. Vi è ancora qualche problemino di compenetrazioni, con ad esempio l’aggancio sul corpo nemico che ci ha di tanto in tanto portato momentaneamente sotto il terreno, ma per il resto il tutto scorre fluido che è un piacere.

La presenza di un vario numero di armi differenti, con tanto di varianti, ognuna di esse dotata di uno stile unico di combattimento, permette poi come da tradizione della saga di affrontare gli scontri nel modo più congeniale al giocatore. Un qualcosa che fa sentire subito a casa gli amanti della serie, con i precedentemente citati miglioramenti che paiono proprio essere in grado di portare il gioco a un livello superiore.

Durante questo primo hands-on con Monster Hunter Wilds abbiamo deciso di intervallare due scelte diametralmente opposte: lo spadone e l’accoppiata spada e scudo. Una scelta che ci ha concesso di provare due stili di gioco decisamente differenti, con il primo che ci ha permesso di scagliare possenti colpi, mentre il secondo di volare come una farfalla e pungere come un’ape.

Nessuno dei due si è rivelato migliore dell’altro e anche i nostri compagni di provato che hanno deciso di prendere altre strade hanno adottato stili di combattimento ancora differenti. Il tutto, almeno per quanto può emergere da una manciata di ore di prova, senza evidenziare problematiche di bilanciamento e restituendo sempre feedback unici in base alle scelte fatte.

Il tutto è reso ancor più di valore dalle grandi possibilità di personalizzazione, con gli accampamenti itineranti che ci seguono nel corso del gioco che sono dotati di qualsivoglia venditore e mercante pronto a soddisfare ogni nostra esigenza. Molto bella è poi l’atmosfera che si viene a creare in tali zone, tra felyne, umani e altro ancora che rendono davvero vivi e piacevoli gli accampamenti.

Sul piano tecnico

Sul piano tecnico, infine, Monster Hunter Wilds non è assolutamente brutto da vedere, anzi, ma non ci ha neanche completamente convinto. I modelli e le animazioni dei personaggi e delle varie creature sono sicuramente ben fatti e piacevoli da vedere, mentre talvolta le texture non colpiscono in pieno. Anche lato performance abbiamo riscontrato qualche piccolissima sbavatura.

Attenzione però: quella che abbiamo provato era una versione non ancora definitiva e molto probabilmente ci saranno svariati miglioramenti a riguardo in quella che arriverà sul mercato il prossimo 28 febbraio.

In conclusione

Tirando le somme, questo primo incontro con Monster Hunter Wilds ci ha convinto, grazie un gameplay che pare decisamente più rifinito e numerose novità particolarmente interssanti. Il level design più compatto e meno frammentato che in passato, una maggiore coesione del mondo di gioco e una narrazione più curata sono poi alcuni degli aspetti che promettono di appassionare vecchi e nuovi appassionati della saga. Insomma, Monster Hunter Wilds pare proprio essere un bel balzo in avanti rispetto al passato e noi non vediamo l’ora che arrivi finalmente il 28 febbraio.

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