Storia e fantasia si incontrano in Project Pyramid, indie italiano che abbiamo provato alla Milan Games Week, in gara per il titolo di miglior gioco indipendente al Red Bull Indie Forge. In questa avventura puzzle basata sulla vita di Giovanni Belzoni, esploratore considerato uno dei pionieri dell’egittologia, scoprirete antiche rovine e città perdute.
Il “Grande Belzoni”, detto così per la sua grossa stazza, nacque nel 1778 a Padova e dopo gli studi in ingegneria idraulica a Roma si dedicò a numerosi viaggi in giro per il mondo. La sua esistenza tormentata lo portò a spostarsi spesso, sfruttando la propria possenza per guadagnarsi da vivere come uomo forzuto nei circhi e per dedicarsi alla sua passione per la scoperta.
Project Pyramid si ispira proprio ai suoi viaggi archeologici in Egitto tra il 1816 e 1819 che portarono Belzoni a ottenere il riconoscimento che desiderava, scoprendo meraviglie come la tomba di Seti I, nella valle dei re a Tebe, e entrando per primo nella piramide di Chefren. Ispirati dai diari di Belzoni stesso, dalla meraviglia che ogni piccola scoperta gli portava e dalla sua tendenza all’ira, emerge un personaggio complesso e accattivante. Nel gioco, vestirete i panni di un Giovanni tormentato dai propri fantasmi che accompagnano il giocatore come un dialogo interiore che manda avanti la narrazione.
Sebbene la build sia ovviamente ancora imperfetta, tra interazioni difficili da scovare, compenetrazioni e uno screen-shake particolarmente aggressivo da aggiustare, c’è del potenziale in questa avventura in prima persona che ti fa immedesimare in un archeologo e un esploratore di antiche rovine.
Usa la bussola per orientarti e sfrutta il taccuino per risolvere gli enigmi e trovare la città dimenticata di Amarna, attraverso dune del deserto, antiche rovine e i vicoli del Cairo. Il giocatore ha la libertà di risolvere in autonomia i puzzle o può farsi aiutare dal taccuino che tiene traccia di ogni indovinello e offre diverse opzioni con cui fare i propri collegamenti. Puzzle e avventura quindi si fondono senza che i rompicapi rendano troppo difficile l’avanzamento nel gioco.
Il tocco unico lo aggiunge la scelta musicale che mescola sonorità arabeggianti a successi della musica italiana Anni ’60 e ’70, in un connubio particolare e stranamente convincente. Project Pyramid è chiaramente ancora a uno stato dello sviluppo tutt’altro che definitivo, ma coi suoi puzzle convincenti e l’atmosfera mistica potrà coinvolgere chiunque sia affascinato dall’antico Egitto e dall’esplorazione di antiche rovine.
This post was published on 7 Dicembre 2024 23:00
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