Tra i vari fenomeni degli ultimi anni, per quanto in misura minore rispetto ai battle royale, è impossibile non citare gli extraction shooter. Si tratta di quella categoria di giochi, spesso e volentieri con una spiccata componente cooperativa e online, in cui bisogna completare determinate missioni e, dopo averlo fatto, raggiungere un punto d’estrazione senza rimetterci la pelle. Una categoria che quest’anno ha visto arrivare tra le proprie fila l’apprezzato Helldivers 2, di cui vi avevamo parlato in tempi non sospetti, e che si appresta ad accogliere Synduality Echo of Ada, di cui abbiamo già parlato qualche mese fa.
Del titolo di Bandai Namco Entertainment atteso per PS5, PC e Xbox Series non vi è purtroppo ancora una data di lancio, ma abbiamo avuto comunque modo di provarlo con mano lo scorso weekend grazie a un closed network test. Un primo hands on che, non ve lo nascondiamo, ci ha decisamente incuriosito e ci ha fatto segnare la futura opera del publisher nipponico tra i titoli da tenere sott’occhio. Andiamo però con ordine.
Synduality Echo of Ada è ambientato nel 2222, con il mondo di gioco che è però fortemente influenzato da avvenimenti dei secoli precedenti. Svariati anni prima una pericolosissima e misteriosa pioggia velenosa ha infatti decimato la razza umana, eliminando circa il 90% delle persone presenti sul pianeta. Un fatto catastrofico che si è però scontrato con la resilienza dei nostri simili. Da tempi duri nascono infatti uomini forti, con i sopravvissuti che hanno trovato la forza per creare Amasia, una città sotterranea diventata luogo di rinascita dell’umanità. Anni dopo, purtroppo, un misterioso cedimento ha distrutto questa nuova culla degli uomini, che sono quindi stati costretti a ricominciare nuovamente quasi da zero.
Per farlo hanno però bisogno di alcuni minerali presenti in superficie, con i cosiddetti drifter che sono i prescelti per compiere questo arduo e pericolosissimo compito. Fortunatamente in loro soccorso vi sono dei grossi mecha, che prendono il peculiare nome di Cradlecoffin, e i Magus, IA umanoidi capaci di guidare e assistere i prodi esploratori della nuova superficie.
Peccato solo che, oltre alla già citata mortale pioggia acida, il terreno ora è pregno di nuove pericolose razze di mostri e alcuni drifter non sono esattamente dalla stessa parte di coloro che vogliono far ripartire la storia dell’umanità. Insomma, tanti nemici, tanto bottino e innumerevoli pericoli.
Le partite a Synduality Echo of Ada, almeno per quanto abbiamo avuto modo di vedere durante il closed test network, si dividono in due grosse sezioni. Nella prima siamo chiamati a emergere dalle rassicuranti profondità alla ricerca delle preziose risorse, mentre nella seconda potremmo gestire il nostro garage e imbarcarci in miglioramenti vari.
Una volta in superficie il gameplay segue i principali crismi del genere. Nel tempo a nostra disposizione prima di esaurire la batteria del Cradlecoffin dovremmo infatti esplorare, recuperare materiale prezioso e raggiungere un punto di estrazione. Il tutto, ovviamente, rimanendo in vita. La differenza principale sta nel fatto che si è al comando di un mecha, per quanto non versatile come quelli di Armored Core VI, e nella presenza di un IA a guidarci e assisterci, con tanto di abilità speciali.
Per il resto le fasi più dinamiche di Synduality Echo of Ada sono alquanto tradizionali. Non aspettatevi insomma stravolgimenti incredibili rispetto ai capisaldi degli extraction shooter, ma piuttosto un valido esponente che fa bene quello che deve. Nel nostro weekend in compagnia del gioco ci siamo infatti divertiti e abbiamo apprezzato esplorare le lande del titolo in compagnia del nostro grosso esoscheletro.
Per quanto riguarda le fasi gestionali, il gioco di Bandai Namco Entertainment permetterà di migliorare sia il proprio Cradlecoffin, tramite nuovi pezzi e così via, che anche l’intero garage dando vita a nuove e ulteriori possibilità. Non mancano poi sfide e quant’altro, che dovrebbero garantire a Synduality di rimanere sempre vario anche con il proseguire delle ore.
L’unica cosa che ci ha fatto un po’ storcere il naso è la presenza di un tempo per la costruzione dei vari edifici. Proprio come succede in Clash of Clans, per fare un esempio che conosciamo tutti, appena scelto un miglioramento parte un timer che può essere ridotto tramite l’utilizzo di valuta in game. Il rischio, che speriamo non diventi realtà, è quello dell’adozione almeno parziale di meccaniche pay to win. Purtroppo, dal CTN non ci è stato possibile comprendere molto di più a riguardo.
Questo primo provato di Synduality Echo of Ada non ci ha insomma strabiliato, ma ci ha intrattenuto alla grande facendoci venire voglia di averne di più. Per senza sconvolgere né sul gamplay né tecnicamente, dove abbiamo trovato un po’ di stuttering, il titolo di Bandai Namco è infatti davvero divertente e pare avere tutte le carte in regola per attirare a sé un buon numero di giocatori. La speranza è che riesca a rimanerlo anche nel lungo periodo: per saperne di più bisogna però aspettare il rilascio ufficiale. Nel frattempo i mecha di Synduality Echo of Ada hanno già fatto centro.
This post was published on 22 Settembre 2024 23:00
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