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GCC Pokémon Pocket | Anteprima | Il sogno dei collezionisti

Il nuovo gioco mobile sviluppato da Creatures incarna all’ennesima potenza il motto del brand: Gotta Catch’em All!

Nella cornice di luci al neon del nuovo PLB World Entertainment Hub di Milano dato un’occhiata in anteprima a GCC Pokémon Pocket, il nuovo videogioco mobile di carte collezionabili il cui lancio, previsto per il 30 ottobre, è ormai imminente. La curiosità nei confronti di questo titolo è legata al fatto che, per la prima volta, coesisteranno ben due giochi di carte ufficiali di Pokémon, dato che GCC Pocket non sostituirà l’attuale GCC Pokémon Live uscito l’anno scorso ma si limiterà ad affiancarlo, raddoppiando l’offerta ludica disponibile.

Impensabile aspettarsi che si trattasse di un’app fotocopia, e la presentazione imbastita da The Pokémon Company International ha confermato tale sensazione: GCC Pokémon Pocket si presta a un approccio più casual, depotenziando l’aspetto competitivo in favore del puro collezionismo digitale. Vediamo come.

Spacchettali tutti!

Come svelato dal video di annuncio che vedete qui sopra, GCC Pokémon Pocket è frutto della collaborazione tra il publisher The Pokémon Company, lo sviluppatore dell’app DeNA Co. Ltd. e Creatures Inc., l’azienda che crea la versione fisica del Gioco di Carte Collezionabili Pokémon, che ha disegnato le loro controparti digitali. Questo segna già uno scarto rispetto a GCC Live, che è invece una creazione in house di The Pokémon Company. Il coinvolgimento di Creatures nella genesi di questo nuovo gioco è spiegato dalla natura stessa della proposta ludica, maggiormente votata all’aspetto collezionistico ed estetico piuttosto che a quello competitivo. In questo gioco più che mai, infatti, lo scopo ultimo è Catch’em All: completare la propria collezione di carte a suon di spacchettamenti. Virtuali, si intende.

Ogni giorno il giocatore potrà aprire 2 buste gratuitamente, una ogni 12 ore. Ogni busta contiene 5 carte di rarità variabile (da 1 a 4 rombi e da 1 a 3 stelle). Al momento della prova erano presenti buste appartenenti a un solo mazzo, denominato Geni Supremi (A1), che sarà disponibile al momento del lancio dell’applicazione; ovviamente ulteriori mazzi saranno rilasciati in futuro e prevedibilmente il gioco offrirà nel lungo periodo un catalogo di centinaia (se non migliaia) di carte collezionabili. In aggiunta a ciò esistono ulteriori metodi per ottenere più carte, o diminuire il tempo di attesa tra uno spacchettamento e l’altro, tramite la spesa di Clessidre buste, ovvero punti speciali che si accumulano compiendo determinate attività, completando sfide giornaliere o, semplicemente, pagando.

C’è poi una meccanica divertente denominata Pesca misteriosa (Wonder Pick in originale) che consiste nel poter osservare alcune recenti pescate di altri giocatori e tentare di impossessarsi di una di quelle carte. Funziona così: si vedono le cinque carte spacchettate, poi esse vengono girate e mischiate, infine ci viene concesso di prenderne una. Se siamo fortunati potremmo ottenere la carta più rara del lotto! Per usufruire della Pesca misteriosa bisogna spendere energia misteriosa, che si ricarica col passare del tempo. Anche in questo caso potremo acquistare Clessidre misteriose per ridurre l’attesa, e Orologi ripristino per ripristinare una pesca scaduta.

Con Pesca misteriosa possiamo provare a vincere una carta pescata da un altro giocatore

L’intera applicazione è disegnata per massimizzare il godimento estetico ed estatico dello scartare il pacchetto, operazione possibile sia al recto che al verso, tramite una swipe sullo schermo. Questa scelta consente di massimizzare l’euforia e il brivido della scoperta: qualora di decidesse di aprire la busta dal lato posteriore, le carte ivi contenute saranno sfilate dal retro, comportando la necessità di un ulteriore tocco per svelare finalmente la loro identità. Ogni nuova carta potrà essere esaminata singolarmente, manipolandola e ruotandola grazie alla tridimensionalità del modello virtuale.

Una volta completato lo spacchettamento, le carte andranno a rimpolpare il nostro Cardex, la “vetrina” che ci consente a colpo d’occhio di osservare a che punto siamo con il completamento della collezione. Il database è ordinabile secondo un’ampia scelta di criteri, in modo da garantire sia una visualizzazione compatta sia una più estesa, che permetta di verificare a colpo d’occhio l’entità della nostra raccolta e le lacune ancora presenti. Ma le carte si possono anche raggruppare per elemento, per singolo Pokémon, per serie evolutiva e altro ancora. Tutte le più recondite idiosincrasie del giocatore rispetto alla modalità di presentazione della propria collezione sembrano essere contemplate dal gioco, che fornisce nuovi modi per esaltare il già elevato pregio estetico delle carte, da sempre impreziosite dai magnifici artwork frutto del lavoro degli artisti di Creatures.

Carte immersive

I metodi escogitati dagli sviluppatori per far risaltare ancor di più l’estetica delle carte e far gongolare i loro fortunati possessori sono molteplici. Innanzitutto, la replica degli effetti olografici delle carte fisiche è di qualità davvero eccezionale: le carte rare sbrilluccicano come non mai, e una volta spacchettate potrete passare interi minuti persi nella loro contemplazione, girandole e rigirandole per godere dei loro intriganti riflessi cromatici. La resa estetica è impressionante specialmente per quanto riguarda gli effetti metallizzati e gli artwork “a tutta carta”, che offrono uno spettacolo visivo pregevole. Alcune carte rare sono anche dotate di effetti di parallasse che conferiscono un’impressionante tridimensionalità ai Pokémon raffigurati e ai loro background.

Charizard fa bella mostra di sé nella vetrina virtuale che potremo creare per lui

In secondo luogo, è possibile ottenere – tramite valuta in game e doppioni di carte – ulteriori miglioramenti estetici da applicare alle carte, come effetti grafici particolari, animazioni personalizzate, VFX animati in sovrimpressione eccetera. Tali effetti si manifesteranno sia quando contempliamo le carte sia in fase di combattimento (ambito su cui torno fra poco). Sarà inoltre possibile creare o modificare il background su cui si staglia la carta, che potremo così incorniciare all’interno di bacheche virtuali, per poi condividerne fieramente gli screen al di fuori dell’applicazione stessa, facendo morire di invidia gli amici.

Infine, la novità assoluta introdotta da GCC Pokémon Pocket riguarda la presenza di carte immersive: si tratta di carte particolari nelle quali, tramite un movimento circolare del nostro tocco, sarà possibile “immergersi” tramite un’animazione ad hoc. Durante l’evento è stato mostrato l’effetto relativamente a una carta Pikachu, il cui artwork raffigura il fulmineo coniglietto che si sollazza in un prato fiorito mentre altri Pokémon gironzolano nella campagna. All’avvio dell’animazione, la telecamera virtuale ci porta all’interno del paesaggio mostrato dalla carta stessa, offrendo una panoramica dell’ambiente circostante che si anima secondo una modalità a layer debitrici delle antiche tecniche prospettiche dell’animazione analogica su rodovetro. Un’aggiunta che aumenta il valore artistico dell’operazione.

Scelgo te!

Ma che gioco di Pokémon sarebbe, senza un po’ di combattimento? Gli scontri sono possibili anche in GCC Pokémon Pocket, sebbene in versione snellita rispetto a GCC Live. Si può scegliere se affrontare il computer oppure un avversario in carne e ossa. I combattimenti sono denominati Quick Battles, e il motivo sta nella parziale semplificazione delle regole di gioco, che si presta a sessioni più rapide dello standard. Il publisher stima una durata media di 3-5 minuti a scontro, che per raggiungere tale scopo adotta alcuni espedienti come la riduzione del mazzo dal 60 a 20 carte e la generazione automatica delle carte energia da un pool infinito che a ogni turno ne mette a disposizione una nuova, anticipando al giocatore quella che sarà messa in campo il turno successivo. Altre semplificazioni: si possono tenere solo 3 Pokémon in panchina; non si vincono carte premio ma vince sempre chi accumula tre punti (1 punto per ogni KO, 2 punti per ogni KO di un Pokémon EX). Come sempre potremo usare mazzi predefiniti o crearne da zero; inoltre potremo ottenere dei mazzi a nolo, ovvero utilizzabili solo un certo numero di volte, come premio per il completamento delle rispettive missioni.

Le lotte sono state semplificate e rese più veloci rispetto a GCC Live

Per il resto la maggior parte delle regole rimane inalterata, ma ciò non vale per le carte stesse: alcune di esse ricalcano fedelmente le controparti cartacee e di GCC Live, ma altre potrebbero essere rimaneggiate o addirittura essere esclusive di Pocket. Addirittura sono possibili future pubblicazioni di interi mazzi esclusivi per questo gioco. L’impressione insomma è che The Pokémon Company e Creatures abbiano tenuto a differenziare in modo sostanziale i due giochi mobile, puntando a coinvolgere due tipi di pubblico diversi: in questo senso è lecito aspettarsi che GCC Live continuerà a essere l’app utilizzata per le competizioni ufficiali, dunque destinata a un pubblico più “hardcore”, mentre GCC Pocket toglie la componente agonistica dall’equazione, volendo offrire solamente relax e divertimento a tutti i fan dei mostriciattoli più famosi del mondo.

A tal proposito, restano un paio di incognite su cui la presentazione non ha fornito informazioni: l’eventualità che in futuro vengano organizzati tornei e/o sfide ufficiali anche di GCC Pocket; e la possibilità di effettuare scambi diretti di carte tra giocatori, funzionalità che nella versione testata del gioco non è attualmente contemplata. Non resta che attendere il lancio del gioco per saperne di più.

This post was published on 19 Settembre 2024 16:00

Alessandro Giovannini

Puoi scrivermi in modo sicuro a: alessandro.giovannini.1990@proton.me Cinema e videogiochi: le mie due più grandi passioni. Da bambino mi alzavo presto la mattina per giocare con il Sega Mega Drive II prima di andare a scuola; passavo i pomeriggi a guardare Terminator 2 fino a consumare il nastro della VHS; impiegavo le serate a cimentarmi nelle avventure grafiche di Lucas Arts su un glorioso PC con Windows 95 in compagnia di mio fratello. Poi è venuta la laurea in cinema, nonché le esperienze di redattore presso siti di informazione cinematografica e gaming. Su Player mi sono specializzato in analisi di mercato e monografie su developers e franchise storici della gaming industry. Ho anche lanciato la newsletter Gamer's Digest che offre una rassegna settimanale della principali novità dell'industria del gaming. Primo videogioco: The Adventures of Captain Comic (DOS) Videogioco console casalinga preferito: Final Fantasy VII (PSX) Videogioco console mobile preferito: Advance Wars (GBA) Piattaforme di gioco possedute: Super Famicom, Game Boy Color, Mega Drive II, PSX, PS2, PS3, PS4, Xbox One S, PC.

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